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Rassegna stampa

Sexgate di Trigoria, il caso è chiuso: arriva l’accordo economico

Il sexgate giallorosso ha trovato una sua fine. Stretta di mano e intesa, perchè la Roma e la giovane dipendente licenziata dopo la diffusione di un video intimo, hanno trovato un accordo.

Niente reintegro, ma una lauta buonuscita che eviterà al club di ricevere una denuncia per revenge porn, che come riferisce la Repubblica, era l’incubo peggiore ai piani alti di Trigoria.

La svolta è arrivata a sorpresa. Sul piano civile la Roma ha chiuso i conti, evitare di pagare conseguenze penali. Ora non resta che conoscere gli eventuali risvolti sportivi.

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NEWS

Videogate, oggi le audizioni dei primavera della Roma

Parallelamente alle questioni di campo, con il caso Mancini e quello della Curva Nord che rischia la chiusura per i cori razzisti nei confronti di Abraham e Lukaku, prosegue anche l’indagine della Procura Federale sul caso del video intimo, sottratto da un tesserato della Roma ad una dipendente poi licenziata con il fidanzato.

Oggi alle 14.30 il procuratore sentirà tre giocatori della Primavera, tra cui quello che ha innescato la diffusione delle immagini.

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Rassegna stampa

Caso licenziamenti Roma, si muove la Procura FIGC: ecco chi sarà ascoltato domani

La delicata questione del licenziamento della coppia di dipendenti giallorossi a margine della diffusione interna al club di un loro video intimo, è finita anche all’attenzione degli organi federali di giustizia sportiva.

Domani mattina verrà ascoltata in Procura FIGC l’ex dipendente licenziata. Insieme a lei saranno ascoltati Lina Souloukou, ceo della società giallorossa e Lorenzo Vitali, avvocato del club e firmatario della lettera di licenziamento. La giustizia sportiva è stata la prima a muoversi. Vuole verificare eventuali responsabilità dei tesserati giallorossi rispetto alla diffusione del video.

Al giovane calciatore, entrato in questa vicenda da minorenne e ora 19enne, potrebbe essere contestata la violazione dell’art. 4 di giustizia sportiva (“principi di lealtà, correttezza e probità”) e alla Roma l’art. 6 dello stesso (“responsabilità oggettiva”). A detta dell’agente, contattato da Repubblica, il giocatore non sarebbe stato convocato: «Io non so niente. Non abbiamo ricevuto nessuna telefonata. Ma dovrebbero essere chiamati in 40». Su tanti cellulari, infatti, sarebbe stato condiviso il filmato.

Il capo della Procura della Federcalcio, Giuseppe Chinè ascolterà in prima battuta la dipendente e i due dirigenti giallorossi. Poi sarà il turno di Vito Scala, grande amico ed ex preparatore atletico di Francesco Totti oltre che dirigente del club di Trigoria a cui il calciatore giallorosso per primo avrebbe ammesso il furto. In caso di ulteriori indagini potrebbe essere ascoltato, come persona informata dei fatti, anche il fidanzato della dipendente. Anche lui assunto (e poi licenziato assieme alla compagna) dal club di Trigoria.