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Spinazzola, Ibanez, Gini e Llorente: quanti giallorossi pronti a salutare

La Roma senza Champions e con un settlement agreement a pieno regime dovrà rifarsi il look. A livello d’investimenti, di monte-ingaggi e di rosa. Così quella di questa sera potrebbe essere l’ultima in giallorosso per diversi elementi. In primis per i due prestiti, Llorente e Wijnaldum. Soprattutto l’olandese ha deluso. In parte per colpe non proprie, ma nel momento clou Gini è mancato. La goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza, è stata la prestazione a Budapest. Ora il centrocampista torna al Psg che chiede per il riscatto 9 milioni. Cifra improponibile per un ragazzo di 33 anni a novembre. Ma Gini non è l’unico.

Come scrive il Messaggero, ha lasciato pensare ad esempio il post di ringraziamento di Matic, molto simile a un congedo. Il rinnovo sino al 2025 sembrava una formalità ma non è stato ancora ufficializzato (come quello di Smalling che tuttavia sembra ormai una formalità: ieri l’agente era di nuovo a Trigoria per formalizzare il tutto).

Saluteranno sicuramente Camara e Llorente, per il quale bisognerà capire se la retrocessione del Leeds possa aprire nuovi spiragli in estate.

A sorpresa figura nella lista Spinazzola. La Roma non lo considera incedibile. Se Volpato pare in uscita, si valuteranno offerte sia per Ibañez (interessa al Tottenham e all’Atletico Madrid) che per Abraham (sondaggio dell’Everton che si somma a quelli dell’Aston Villa e del West Ham).

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Mourinho: “Esuberi? A qualcuno non interessa giocare. Spero Mayoral resti” – AUDIO – VIDEO

La Roma cerca il poker di vittorie in questo agosto di impegni tra campionato e Conference League. La squadra di José Mourinho dopo i successi contro Fiorentina e Trabzonspor giocherà domani sera contro la Salernitana pèer chiudere in bellezza questo inizio di stagione. Nel pomeriggio Mourinho è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match. 

Sulla partita contro la Salernitana.
“Magari ci fanno una sorpresa e giocano in modo diverso, con una strategia diversa. Non si sa mai. Castori ha esperienza e conosce bene il calcio, può trovare un altro modo di giocare. Potrebbe essere una partita diversa rispetto alle altre. Sarà la prima volta che giocheremo contro una squadra che difende a cinque. Noi andremo a giocare tutte le partite per vincere. Vogliamo dal punto di vista offensivo cercare delle soluzioni. Loro sono bravi e si difendono bene, sono giocatori esperti e sarà dura. Dobbiamo trovare soluzioni”. 

Sull’addio di Ronaldo. Quanto perde il calcio italiano e quanto si riequilibra la corsa scudetto?
“Se la Juventus è felice e lo sono anche Cristiano e lo United è l’operazione perfetta. Non si può parlare di Ronaldo, gioca e vince da vent’anni. Cambia qualcosa per lo scudetto? È una domanda per Inzaghi, non per me”. 

Borja Mayoral può andare via?
“Conto su di lui. Abbiamo bisogno di tre attaccanti, solo con due è un rischio per tutta la stagione. Qualche volta giocheremo con due attaccanti visto che abbiamo tante partite ravvicinate e con tanti viaggi. Borja è un giocatore di qualità, la scorsa stagione ha segnato, lavora bene ed è un professionista. Non mi piacerebbe se andasse via”. 

La Roma ha perso Dzeko, la Juve Ronaldo. Le piace il campionato con il mercato aperto?
“Se sono tutti i campionati mi piace, ma se è solo uno o due no. Ho vissuto questo in Inghilterra perché io non posso comprare ma qualcuno può comprare i tuoi. A tutti gli allenatori piacerebbe avere la rosa completa agli inizi di luglio e con il mercato chiuso”. 

Quando parla dei due attaccanti pensa a un cambio di modulo?
“Possiamo fare tutto. Questa squadra ha giocato anche la scorsa stagione con tre difensori. Possiamo giocare come adesso ma possiamo anche cambiare. Oggi nel calcio è molto difficile avere un solo modo di giocare. La costruzione del gioco e il modulo deve essere più variabile e non fisso”. 

Il comportamento degli esuberi e del loro entourage?
“È una situazione che non è facile commentare. Ci sono giocatori con diversi profili e che hanno gente intorno a loro di profilo diverso. Se devo parlare di Pedro, chiaramente voleva giocare e per questo dobbiamo rispettarlo anche se ha scelto un club rivale della Roma. Bisogna rispettare la sua professionalità, il suo modo di essere: questo è un profilo perfetto per tutti i club. Qualcuno vuole veramente giocare, qualcun altro preferisce altre cose piuttosto giocare, e poi le cose sono più complicate. Ognuno è libero di fare quello che vuole, e allo stesso modo io e la Roma siamo liberi di prendere le mie decisioni”.