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Roma, ecco come i Friedkin decideranno il nuovo ds

 L’addio concordato con Pinto, il quale da settimane aveva manifestato insofferenza e stanchezza ma che solo ultimamente aveva optato (in accordo con la proprietà) per i saluti anticipati, apre una voragine nella dirigenza giallorossa che ad oggi presenta come unica figura di spicco il ceo Lina Souloukou. Proprio la dirigente greca è uno degli aspetti differenti rispetto a tre anni e mezzo fa. Il peso e l’esperienza internazionale oltre che i rapporti con tanti dirigenti in giro per l’Europa, fanno sì che l’ex Olympiacos possa entrare nelle decisioni della famiglia texana.

Come scrive il Tempo, un aspetto resta invariato: Dan e Ryan esigono, come in ogni decisione importante che riguarda la Roma, scegliere in prima persona. E anche in questa occasione saranno coadiuvati nel casting da Charles Gould, che già aiutò i texani a individuare la figura di Tiago Pinto, in quello che potrebbe rappresentare una sorta di bivio per i proprietari giallorossi.

Da una parte infatti la short list dei nomi partoriti dal database di Retexto, dall’altra i rapporti di Lina Souloukou che potrebbero influenzare i Friedkin. L’altra variabile, ovviamente, è rappresentata dalla presenza di Mourinho, il quale futuro potrebbe pesare anche nell’eventuale risposta del ds. Anche se neanche la sua figura così pesante a livello mediatico potrà influenzare la scelta della presidenza. (…)

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Curva Nord: tre cori antisemiti segnati dagli ispettori

Derby sentito non solo in campo ma anche sugli spalti. Le due tifoserie hanno colorato la stracittadina con sciarpe e striscioni. A quanto pare però la Curva Nord si sarebbe resa protagonista di alcuni cori antisemiti nei confronti dei sostenitori giallorossi. Episodio che non è sfuggito alla Procura Federale: nei prossimi giorni potrebbero essere presi provvedimenti. Il timore da parte della Lazio è che possa essere chiuso il settore più caldo del pubblico biancoceleste per la gara interna contro la Juventus all’Olimpico.

Come scrive il Tempo, dal canto suo la società ha sempre condannato tutte le manifestazioni di razzismo, con campagne che hanno riguardato tutto il mondo laziale. L’ultima in ordine di tempo è quella durante la sfida contro l’Empoli: i calciatori della Lazio scesero in campo con una scritta sul retro per sensibilizzare ancora una volta sulla lotta al razzismo e a tutte le forme di discriminazione. Come al solito la frase ripetuta più volte: «We love football, we fight racism».