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Dybala da proteggere: partirà dalla panchina

Tutto ruota attorno a Dybala. Paulo sì, Paulo no, Paulo nì. Daniele non dà indicazioni rimandando la questione al colloquio con il calciatore poco prima della partita di questa sera.

La sensazione, però, è che l’argentino non verrà rischiato. E allora, se la Joya come sembra non dovesse farcela dal via, la tentazione di giocare con due centravanti di peso è forte. Il ballottaggio per il posto vicino a Lukaku è ristretto ad Abraham e Azmoun, l’ex di turno che a fine stagione probabilmente tornerà proprio qui al Bayer, visto che appare difficile che la Roma possa sborsare i 12,5 milioni richiesti per il riscatto dai tedeschi.

È questa la mossa a sorpresa che ha in mente De Rossi, con uno schieramento poi che gli permetta di giocare a specchio con i tedeschi utilizzando la difesa a tre oppure tornare al più classico dei 4-4-2 (allargando Spinazzola e retrocedendo Celik).

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Oggi il sorteggio di Europa League. Roma, che rischi

Gli squali temuti da Mourinho, che ha dato questo appellativo alle retrocesse dalla Champions, non hanno mostrato appetiti feroci nella coppa principale. Però da febbraio riparte una competizione nuova. Rispetto al Milan, la Roma ha rivali dalla maggior conoscenza recente. Il Benfica di Di Maria e Joao Mario si è qualificato all’ultimo istante vincendo a Salisburgo con un gol di tacco di Cabral, ex viola. Il Feyenoord che due anni fa contese la Conference all a Roma è appena ripassato dall’Olimpico, perdendo 1-0 con la Lazio in Champions (ma all’andata vinse 3-1) .

Come riporta la Gazzetta dello Sport, il Braga era con il Napoli e ha chiuso il girone sconfitto 2-0 al Maradona due settimane fa. Il Galatasaray di Icardi e Mertens si è messo dietro il Manchester United, ma non è riuscito a sopravanzare il Copenaghen. Lens e Young Boys sono più abbordabili, lo Shakhtar, che gioca ad Amburgo, al momento è top, ma a febbraio non avrà ancora ripreso il campionato dopo la pausa.

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Dybala a Praga riposa

Mourinho cambia le fasce e chiede uno sforzo alla difesa. Dopo la vittoria con il Lecce all’ultimo respiro la Roma è pronta ad affrontare all’Eden Arena lo Slavia Praga in quello che è a tutti gli effetti uno scontro diretto per il primo posto. Cambia il portiere, con Svilar che difenderà la porta romanista. Obbligate le scelte in difesa, con la conferma del terzetto formato da Mancini, Llorente e N’Dicka. Turnover anche sulle fasce: a sinistra si candida per una maglia da titolare El Shaarawy vista l’assenza di Spinazzola e Zalewski influenzato, che sarà comunque presente in panchina.

Come scrive il Tempo, a destra turno di riposo per Karsdorp, con Celik pronto a scendere in campo dal primo minuto. A centrocampo oltre a Paredes e Cristante si contendono un posto Bove, Renato Sanches e Aouar, con l’italiano in vantaggio rispetto agli altri due, mentre in attacco ritorna di nuovo la coppia formata da Lukaku e Belotti con Dybala risparmiato in vista della stracittadina.

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Dybala ora ci spera. Smalling ancora out

La smorfia di Mourinho alla vigilia della partita con lo Slavia valeva più di mille parole: non è andato tutto liscio nel recupero di Chris Smalling, che anche ieri è rimasto fuori per il problema cronicizzato a un tendine capriccioso. «Quale domenica?» ha risposto ironico José a chi gli chiedeva se domenica, appunto, l’inglese sarebbe stato disponibile.

Come scrive il Corriere dello Sport, nel caso di Smalling, che non si vede dal primo settembre e la settimana scorsa sembrava guarito, il problema è determinato dal dolore che gli impedisce già dall’inizio dell’estate di allenarsi con regolarità. Evidentemente non sono bastati neanche due mesi di riposo. Mourinho aspetta di rimetterlo in pista ma la Roma si sta interrogando anche in prospettiva: a gennaio, con N’Dicka fuori per un mese a causa della Coppa d’Africa e Kumbulla reduce da un intervento al crociato, servirà un altro centrale difensivo.

(…) Quanto a Dybala, che invece ha riportato una lesione traumatica a Cagliari l’8 ottobre, l’idea di convocarlo per Milano non è stata ancora abbandonata. Il ginocchio sta bene, non dà più dolore e a tre settimane dall’infortunio potrebbe anche tentarlo.

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Rilancio Scamacca: subito a segno con il West Ham. La Roma e gli inglesi più vicini

Qualcosa si muove dalle parti di Newham, distretto orientale di Londra, di fatto la casa del West Ham. O forse si è già mosso in Australia, dove ieri gli Hammers hanno chiuso la loro tournée, partecipando al Unmissable Football e vincendo il “derby in trasferta” contro il Tottenham per 3-2.

A segnare il gol decisivo è stato Gianluca Scamacca, a 12 minuti dalla fine. Un gol che arriva proprio nel momento in cui il West Ham sta pensando di andare incontro alla Roma e di aprire ad un prestito con obbligo condizionato. Insomma, un passo avanti rispetto all’obbligo secco che gli inglesi chiedevano fino a qualche giorno fa.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, il giocatore, si sa, però vorrebbe cambiare presto aria, essendosi già promesso alla Roma. In tal senso, basta ricordare le parole espresse qualche giorno fa: “Ho sempre ragionato con il cuore e continuerò a farlo anche in futuro. E sapete quali sono i due colori del mio cuore. Per me Roma è casa. E Totti, l’idolo da bambino. E quale giocatore al mondo non sognerebbe di essere allenato da Mourinho? Sono convinto che mi stimolerebbe e con lui migliorerei ancora”. Un autentico manifesto d’amore, con la Roma che spera di accoglierlo presto a braccia aperte ed è pronta anche ad accontentarlo economicamente (quest’anno al West Ham lo stipendio di Scamacca è passato da 2,8 a 3 milioni di euro).

E allora cosa è cambiato? Prima di tutto che gli Hammers hanno incassato ben 120 milioni dalla cessione di Rice e di impellenze economiche ce ne sono sicuramente meno di prima. A Londra stanno quindi pensando di andare incontro ai desideri del giocatore e l’idea è di accettare un prestito oneroso (intorno ai 3-4 milioni di euro), ma con un obbligo condizionato legato alle presenze ed alla qualificazione in Champions League. Fattispecie che permetterebbe alla Roma tra 12 mesi di affrontare eventualmente la spesa per l’acquisto di un giocatore che gli inglesi un anno fa hanno pagato ben 36 milioni (più 6 di bonus).

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La Roma verso il Leverkusen: Dybala scalpita, Celik è in forte dubbio

E adesso testa solo sul Leverkusen. Scalpita Paulo Dybala che dopo aver saltato la partita col Bologna vuole scendere in campo dal primo minuto. Ieri mattina l’attaccante si è allenato al Fulvio Bernardini insieme agli altri giocatori che stanno recuperando dai rispettivi infortuni, quindi Smalling, Llorente, El Shaarawy e Karsdorp.

Come scrive il Corriere dello Sport, il Faraone è sempre più ottimista sul suo recupero in vista di Leverkusen: “Work in progress” ha scritto sui social dopo l’allena-mento. L’obiettivo principale della Roma è quello di riuscire a recuperare per giovedì Smalling. Nel quale potrebbe mancare Celik per il fastidio all’adduttore sinistro avvertito col Bologna. L’ennesima doccia gelata per il tecnico che quindi vede privarsi di un altro giocatore sulla fascia. Il turco aveva giocato bene l’andata e aveva ottime chance di giocare alla BayArena. Non c’è pace per la Roma.

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Roma, la Souloukou nuovo Ceo. Friedkin: “Una leader nel calcio”

SOULOUKOU FRIEDKIN – La rottura con Pietro Berardi era stata troppo brusca per non avere subito una carta in mano. Ed infatti la carta c’era e sembra anche di livello, con la Roma che ieri ha ufficializzato l’arrivo di Lina Souloukou, nuovo Ceo e generai manager del club. La Souloukou è già a Roma, tanto che ieri ha svolto in Campidoglio il suo primo incontro ufficiale con il sindaco Roberto Gualteri, accompagnata da Ryan Friedkin e dal responsabile legale Lorenzo Vitali. Un incontro fissato da tempo per le «presentazioni ufficiali», a cui ha fatto seguito un simpatico siparietto (su invito del sindaco) con i consiglieri comunali e i presidenti delle commissioni al lavoro per discutere sulla pubblica utilità dello stadio di Pietralata.

(…) «Lina è una leader esperta, rispettata e riconosciuta nel mondo del calcio e del business: siamo felici di poterle dare il benvenuto nella famiglia della Roma. Lavoreremo con lei per portare il club al più alto livello, come meritano tifosi e città», hanno detto ieri congiuntamente Dan e Ryan Friedkin. Che hanno conosciuto la Souloukou (che sta già studiando italiano da un po’) durante la comune esperienza in Eca.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, la Souloukou è figlia di un portiere, Sotiris, che ha giocato nel calcio semi-professionistico greco ed a sua volta è cresciuta giocando a pallavolo, dove da giovanissima è sbarcata anche in nazionale. Poi, però, a soli 20 anni ha deciso di cambiare vita, entrando nel dipartimento antidoping dell’Olimpiade di Atene 2004. L’anno dopo si è trasferita in Spagna, laureandosi prima in giurisprudenza a Salamanca e concludendo un master in diritto e gestione dello sport nel 2006 a Madrid. Diventata avvocato specializzata in diritto sportivo nel 2008, Lina ha fondato il suo studio legale con la sorella, diventando consulente di tanti club e del Tribunale arbitrale (ma oltre che di calcio, si è occupata anche di basket e pugilato). Madre di due figli, la Souloukou dal 2019 al 2022 è stata Ceo dell’Olympiacos, dove è invece entrata nel 2016 come responsabile legale, per poi diventare appunto direttore generale e a.d.

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Si fermano Milan e Inter, per la Roma possibile fuga Champions

Andrea Belotti aveva, e ha, il fisico giusto per stregare il popolo romanista. Serio, combattente, generoso. E poi, cosa che non guasta, fa gol. Centosei in serie A; il suo biglietto da visita. Voleva la Roma a tutti i costi, dopo aver lasciato il Torino, da capitano, e dopo aver trascorso un’estate senza squadra, scegliendo di aspettare Pinto e Mou, che gli avevano promesso un posto in rosa solo dopo aver ceduto un suo pari ruolo, all’epoca Shomurodov o Felix. Alla fine, via ll ghanese ed ecco il Gallo, per fare un favore a se stesso e allo Special, che con lui aveva rinforzato il reparto offensivo. Belotti – nei piani – era l’alter ego ideale di Abraham.

Ma qualcosa è andato storto: Belotti non ha reso come ci si aspettava e il suo rinnovo, legato a presenze e ai gol, non è (ancora) diventato automatico: si gioca tutto in questi mesi. Andrea aveva scommesso su se stesso, sulle sue qualità, sulla sua voglia di tornare ad alti livelli, con una squadra ambiziosa, di sicuro più del Torino, che ora lo considera come un traditore. Il problema è nei numeri, impietosi, perché nello spogliatoio resta uno dei più positivi. Sotto porta è latitante: zero le reti in campionato (non segna in A dal primo maggio scorso, tripletta all’Empoli), solo quattro in totale tra Europa League e Coppa Italia.

Belotti è stato in questi mesi il vice di Abraham, che non ha di certo il rendimento dello scorso anno, e anche la sua spalla in qualche partita prima del Mondiale in Qatar. In campionato ha giocato solo quattro volte dall’inizio, contro Sampdoria, Verona, Cremonese e Lazio, nelle altre diciannove partite è entrato dalla panchina per un totale di 632′. Mourinho gli ha dato fiducia in Europa, dove su dieci partite ne ha disputate sei da titolare, mettendo la firma contro Helsinki, Betis e Salisburgo.

Ci sono ancora nove partite di campionato per ribaltare le brutte sensazioni del momento, oggi tocca a lui, approfittando degli stop di Abraham (che spera di essere in panchina già oggi stesso) e Dybala. Andrea guiderà l’attacco contro l’Udinese. La Roma ha bisogno di gol per mantenere la terza posizione da sola in classifica e allungare sulle milanesi.

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Per Wijnaldum decisivi i prossimi 2 mesi. Smalling, attesa la risposta in 15 giorni

SMALLING WIJNALDUM – Messi in archivio i rinnovi di Mancini e Matic, la Roma è sempre in attesa di ufficializzare anche il prolungamento di Cristante, che è già stato fatto ma non neso ancora pubblico. Ed allora l’ansia si sposta sugli altri contratti che ballano ancora in particolare quelli di Wijnaldum e Smalling. Sono due situazioni ovviamente diverse tra di loro, visto che il primo devo essere riscattato dal Psg mentre il secondo è in scadenza.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, la Roma vuole valutare il rendimento di Gini in questi ultimi due mesi di stagione per capire se può farci un investimento o meno. Di certo non gli 8 milioni del diritto di riscatto. In caso a Trigoria chiederanno uno “sconto” al Psg, ma anche al giocatore, che attualmente guadagna circa 7 milioni.

A Smalling, invece, è stata fatta un’offerta sostanzialmente alle stesse cifre attuali (3.5 milioni) ma per una stagione, con l’opzioni di portarla a due ma a cifre inferiori. La società si aspetta una risposta dell’inglese entro una quindicina di giorni. 

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La Roma zitta e avvelenata: Real Sociedad e derby come finali

Lo aveva detto, José Mourinho, che per la Roma sarebbe stata una settimana pericolosa. «Accumuleremo stanchezza e poi ci sarà il derby», aveva avvertito lo Special One, che aveva fiutato la pericolosità del match contro il Sassuolo ma probabilmente non si aspettava una sconfitta, con tutte le polemiche conseguenti. […] Il ritorno degli ottavi di finale di Europa League, giovedì a San Sebastian, contro la Real Sociedad e il derby di domenica contro la Lazio rappresentano un vero e proprio spartiacque della stagione romanista, già orfana della Coppa Italia lasciata per strada contro la Cremonese. L’umore dentro e fuori Trigoria non è dei migliori.

Come scrive il Corriere della Sera, a tale proposito, ieri sono state rese note le motivazioni che hanno portato la Corte d’Appello federale a confermare le due giornate di squalifica. Mourinho, in sostanza, ha pagato il comportamento tenuto all’interno dello spogliatoio degli arbitri e le frasi «Sei un bugiardo, non sei un uomo, mi hai fatto buttare fuori perché sei di Torino e domenica c’è Roma-Juventus», ritenute «gravemente allusive sulla presunta parzialità del suddetto ufficiale di gara». […] Su Serra, comunque, l’indagine continua e domani sarà ascoltato dalla Procura Federale. Per la Roma, però, ormai Serra è il passato: il futuro sono la Real Sociedad giovedì e la Lazio domenica.