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Rassegna stampa

Atalanta-Roma 1-4, le pagelle dei giornali: Tammy+Nic l’antitodo di Mou

La Roma batte l’Atalanta 4-1 a Bergamo, sulle ali di Zaniolo e Abraham. Ecco le pagelle dei quotidiani:

LA GAZZETTA DELLO SPORT (F. BIANCHI)
Rui Patricio 7,5; Mancini 7, Smalling 7,5, Ibanez 6,5; Karsdorp 6, Veretout 7, Cristante 6,5, Mkhitaryan 6,5, Vina 6; Zaniolo 7, Abraham 7,5. Subentrati: Shomurodov 6,5, Calafiori sv, Bove sv, Kumbulla sv. Allenatore: Mourinho 8.

CORRIERE DELLO SPORT (R. MAIDA)
Rui Patricio 7; Mancini 7,5, Smalling 8, Ibanez 6,5; Karsdorp 7, Veretout 7,5, Cristante, 6 Mkhitaryan 6,5, Vina 6,5; Zaniolo 7,5, Abraham 8. Subentrati: Shomurodov 6, Calafiori sv, Bove sv, Kumbulla sv. Allenatore: Mourinho 8.

CORRIERE DELLA SERA (L. VALDISERRI)
Rui Patricio 7; Mancini 7, Smalling 8, Ibanez 7; Karsdorp 7, Veretout 8, Cristante 6, Mkhitaryan 7, Vina 6,5; Zaniolo 8, Abraham 8. Subentrati: Shomurodov 6,5, Calafiori sv, Bove sv, Kumbula sv. Allenatore: Mourinho 8.

LA REPUBBLICA (E. GAMBA)
Rui Patricio 7; Mancini 7, Smalling 7,5, Ibanez 7; Karsdorp 7, Veretout 7,5, Cristante 6, Mkhitaryan 6,5, Vina 6; Zaniolo 7,5, Abraham 7,5. Subentrati: Shomurodov 6, Calafiori sv, Bove sv, Kumbulla sv. Allenatore: Mourinho 7,5.

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI)
Rui Patricio 6,5; Mancini 7, Smalling 7,5, Ibanez 7; Karsdorp 6,5, Veretout 7,5, Cristante 7, Mkhitaryan 7, Vina 6,5; Zaniolo 8, Abraham 8. Subentrati: Shomurodov 6,5, Calafiori sv, Bove sv, Kumbulla 6,5. Allenatore: Mourinho 8.

IL TEMPO (A. AUSTINI)
Rui Patricio 7; Mancini 7,5, Smalling 8, Ibanez 7,5; Karsdorp 7, Veretout 7,5, Cristante 6,5, Mkhitaryan 7, Vina 7; Zaniolo 8, Abraham 8. Subentrati: Shomurodov 6,5, Calafiori sv, Bove sv, Kumbulla sv. Allenatore: Mourinho 8.

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Rassegna stampa

José sfata il tabù: «Visto? Battuta una big. E ora con i Friedkin posso stare sei anni»

La Roma vince per 4-1 sul campo dell’Atalanta e José Mourinho in tv rivendica orgogliosamente la fine del tabù contro le big. «Dovevamo arrivare qui e sorprendere tutti, soprattutto quelli che ci ricordavano che erano da mesi che la Roma non vinceva una sfida contro una grande. Ora, invece, non battiamo una big da 22 minuti e mezzo. Questa vittoria serve anche per cambiare mentalità», dice. E il feeling col club, comunque, resta forte: «Nella Roma resterei sei anni (come Gasperini, ndr). È un tipo di progetto che mi piace, ma serve qualcosa di più. Ora siamo limitati, se questo poco di più arriva, fra due-tre anni possiamo far bene».

Fonte: Gazzetta dello Sport

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STADIO

Stadio della Roma al Gazometro: firmato un primo accordo di riservatezza con Eni

Se in Campidoglio tutto sembra tacere, qualcosa si muove per lo Stadio della Roma. I Friedkin vogliono costruire un impianto sostenibile e remunerativo, e le idee sembrano convergere sul quadrante Ostiense. L’area offre i terreni degli ex Mercati generali, ma pure quelli all’ombra del gazometro. La novità sta nel non disclosure agreement che il club giallorosso ed Eni, titolare del fazzoletto vista Tevere, hanno firmato negli ultimi giorni. In sostanza, con questa mossa, le parti si impegnano a non diffondere informazione sui prossimi passi.

Come scrive la Repubblica (L.D’Albergo), attenzione alla riservatezza che sembra però svelare un elemento chiave: la Roma è interessata all’area. La tentazione di riportare la casa dei romanisti vicino a Testaccio, magari in un progetto congiunto con Road – piano di Eni per introdurre nella Capitale un nuovo distretto dell’innovazione – è forte.

Questo il sogno, che si scontra con la realtà appresa dai Friedkin in questo primo periodo di presidenza: la macchina burocratica di Roma. Dan e Ryan guardano con interesse anche a Rocco Commisso, che dopo le minacce di vendere la Fiorentina ha ottenuto qualcosa: l’ok ai lavori per ristrutturare il Franchi, con un tesoretto di 95 milioni pubblici per far contenti i tifosi.

Intanto per quanto riguarda l’organigramma societario si fa il nome di Lucia Bernabè. La figlia del supermanager Franco, già presidente di Telecom e oggi alla guida di Acciaierie d’Italia (l’ex Ilva), è la candidata più accreditata alla gestione del dossier stadio.

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Mkhitaryan, scatta il piano recupero

Il brutto periodo di Mkhitaryan è continuato anche con la nazionale, con la quale ha perso 5-0 contro la Macedonia. Con la Roma invece viene da tre sostituzioni all’intervallo consecutive e sembra entrato in un tunnel, tanto da essere sembrato un fantasma in questo ultimo mese. Il suo futuro, con il contratto in scadenza, è tutto da scrivere.

Nella passata stagione, dopo 12 giornate di campionato, aveva realizzato 6 gol e 5 assist, quindi la Roma partiva da 1-0. Quest’anno non sta riuscendo a ripetersi, infatti ha segnato solo due volte ed anche per quanto riguarda gli assist è fermo a due. L’ultima partita in cui brillò fu quella contro l’Empoli, il 3 ottobre. Mourinho disse: “Micki non è più un ragazzino e va gestito”. L’armeno era tra i suoi fedelissimi all’inizio, ma le cose sono cambiate, tanto che a Venezia lo ha lasciato in panchina per tutto il match preferendogli Zalewski.

Come scrive il Corriere dello Sport, tra l’allenatore ed il calciatore potrebbero essere tornati i malumori come ai tempi di Manchester, ma al momento non risultano discussioni particolarmente animate ed anzi, la chiamata dello Special One a giugno fu decisiva per il prolungamento del contratto. Dopo aver perso contro la Macedonia ed aver abbandonato il sogno di andare al Mondiale, l’Armenia sfiderà la Germania per l’onore. Anche con la nazionale Mkhitaryan non sta brillando, infatti ha segnato solo un gol su rigore contro il Liechtenstein nelle ultime sei partite.

La speranza della Roma è che torni in forma il prima possibile, ma il nuovo modulo di Mourinho potrebbe penalizzarlo. Qualora non riuscisse ad sentirsi più indispensabile, Mkhitaryan potrebbe lasciare la Capitale già a gennaio per andare in Russia, ma al momento è ancora un’ipotesi remota.

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Infermeria

Nazionali, infortunio per Kumbulla

Nel corso del match valido per le qualificazioni ai prossimi mondiali tra Inghilterra e Albania – poi vinto dai padroni di casa per 5-0 – Marash Kumbulla si è fermato per infortunio. Il difensore albanese è stato costretto ad abbandonare il terreno di gioco al 17′ minuto.

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Friedkin infuriati per la sconfitta di Bodo: mal digerite le dichiarazioni di Mourinho

Una serata infuocata nonostante il gelo di Bodo. Il ko in Norvegia, è stato mal digerito dai Friedkin che ieri non erano presenti a Trigoria. Come riferisce il Messaggero, la proprietà – che sta valutando di risarcire i circa 400 tifosi che hanno seguito la squadra a Bodo – ha comunque sentito Mourinho per telefono e come spesso accade, dal muro eretto dal tandem Usa, sono arrivate soltanto reazioni di seconda mano. Dai sussurri che sono comunque circolati, le parole di José non hanno fatto piacereAnche perché il tecnico ne aveva già parlato privatamente con entrambi, inutile quindi reiterarle in modo così diretto in pubblico. Senza contare che asserendo che il Bodo Glimt ha più qualità dei calciatori schierati in campo dalla Roma, ne sono stati disprezzati 6-7 la cui cessione potrebbe essere propedeutica agli arrivi richiesti a gennaio. Le parole di Mou hanno però il merito di sgomberare il campo dalle vie di mezzo: o lo si segue, accontentandolo, oppure si prende in considerazione l’idea che non è l’uomo giusto per il progetto in essere. Nel post-gara, Pellegrini e Mancini hanno parlato alla squadra, provando a riunire quello che José aveva provveduto a scollare. Quarantacinque minuti nei quali i due calciatori hanno ribadito come la sconfitta sia stata di tutti, rincuorando soprattutto Kumbulla e Mayoral, tra i più bersagliati dal tecnico

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La furia di Mou: “Tra di voi c’è gente che non giocherebbe neanche qui in Norvegia o in Serie B”

Saette nel gelo. Nell’intervallo, tradizionalmente riservato al tè caldo, e a fine partita, prima dello sfogo mediatico. José Mourinho ha incenerito i giocatori della Roma per la figuraccia norvegese. Soprattutto quelli che non ritiene adeguati, per caratteristiche fisiche, tecniche, o per il suo modo di intendere il calcio. Chi era presente nello spogliatoio a Bodo assicura che siano volate parole pesanti. “Tra di voi c’è gente che non giocherebbe nemmeno qui in Norvegia, o nemmeno in Serie B”, erano più o meno i concetti espressi dall’allenatore, che la squadra ha assorbito senza fiatare.

Come riporta il Corriere dello Sport, il resto si è sentito nelle interviste, che ricalcavano un copione familiare. “Adesso capite perché faccio giocare sempre gli stessi. C’è una differenza di qualità tra la squadra titolare e le riserve“. Non sono le frasi pronunciate dopo il 6-1 di Conference League, ma 12 anni fa come allenatore dell’Inter. E’ il suo sistema di mandare messaggi, magari forti, sicuramente incisivi. Non tanto all’esterno ma alla società. Ieri mattina, dopo le poche ore di sonno a Trigoria, Mourinho non ha rincarato la dose. E ha cominciato a dedicarsi al Napoli, una partita che si annuncia delicata anche sul piano ambientale: fin qui i tifosi hanno sempre sostenuto la squadra e la proprietà, ma cosa succederebbe se l’ex Spalletti dovesse infilare la nona vittoria consecutiva? Possibile che Mourinho, chiamando in causa i 12-13 giocatori della squadra principale volesse responsabilizzarli, spronandoli a una reazione immediata. Ma a nessuno è sfuggito che nel secondo tempo, ripartendo dal 2-1 per il Bodo, la Roma abbia aggiunto Mkhitaryan, Cristante e Shomurodov, poi sul 3-1 anche Pellegrini e Abraham. Eppure la squadra si è squagliata nel vento freddo del circolo polare artico, certificando la sconfitta più pesante della carriera di Mourinho.

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Olimpico per 48mila. La Roma lancia gli abbonamenti

Ci siamo quasi. Anche se non si tratta di un totale ritorno alla normalità, con la riapertura degli stadi al 75% all’interno dell’Olimpico si tornerà a respirare un’atmosfera che manca ormai da più di un anno e mezzo. Grazie all’approvazione del decreto che consente al pubblico di tornare ad occupare quasi la totalità degli spalti, viene meno l’obbligo del metro di distanziamento adottato fino all’ultimo turno di campionato: l’Olimpico infatti potrà tornare ad ospitare circa quarantottomila tifosi (tre ogni quattro seggiolini) che accederanno allo stadio senza dover rispettare la disposizione a scacchiera adottata in tutta Italia durante le prime gare della stagione.

Come scrive il Tempo un’ottima notizia per i tifosi della Roma che, dal giorno del ritorno sugli spalti, hanno sfiorato il sold out in ogni match disputato da Pellegrini e compagni: da inizio campionato sono stati venduti 117.800 biglietti, con una media di quasi trentamila spettatori a partita. Numeri importanti, che nelle ultime settimane hanno convinto il club a lavorare alla riapertura della campagna abbonamenti: a Trigoria si stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli ma, se non dovessero esserci intoppi, la vendita potrebbe iniziare già durante la prossima settimana.

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Spinazzola accelera: la Roma lo aspetta e il mirino è su Sofia

In vantaggio sulla tabella di marcia. Perché poi in questi casi la testa fa davvero la differenza e quella di Spinazzola, già subito l’infortunio subito al recente Europeo, era ben settata in avanti: “Tornerò in campo a novembre“. Che poi non vuol certo dire tornare a giocare una partita, ma far parte del gruppo sì. Perché il mirino sulla gara e sui tre punti è fissato un po’ più in là, a dicembre, tanto è vero che la Roma lo ha inserito nella lista Uefa, nella speranza di fargli fare magari uno spezzone di partita (se non tutta) a Sofia, contro il Cska, il prossimo 9 dicembre.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, Leonardo ha ripreso a correre sul campo, fa i primi esercizi con la palla, lavora sul rafforzamento e l’elasticità, anche con degli esercizi specifici all’interno della piscina di Trigoria. Insomma, se Mourinho dal mercato invernale si aspetta almeno due rinforzi (il centrocampista centrale e un esterno che a destra dia il cambio a Karsdorp), il primo nuovo acquisto potrebbe essere proprio lui, Leonardo Spinazzola. Leo è stato operato in Finlandia, a Turku, lo scorso 5 luglio, dall’équipe del professor Orava. Di solito ci sono due protocolli, uno che prevede l’immobilizzazione e un altro più funzionale, senza. Spina ha seguito il primo e già da una settimana è tornato a fare qualche esercizio sui prati di Trigoria. La positività in questi casi è fondamentale e Leo è uno che il sorriso ce lo ha dentro il cuore.

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Mancini: “Stregato da Mou già nel primo allenamento. Stiamo costruendo per vincere”

Gianluca Mancini ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de il Messaggero. Questo un estratto: «Primo giorno di allenamento: Mourinho ci riunisce davanti a un maxischermo e ci fa notare una situazione tattica del passato da non ripetere più. Ecco, li ho capito chi avevamo davanti e mi sono acceso. Da quel momento siamo andati a mille. Fissando l’immagine di quell’errore ha subito stabilito un paletto e un punto di ripartenza. Il rinnovo? Non è una priorità, ma a Roma mi ci vedo bene. E a lungo».

«Vito Scala spesso mi racconta dello scudetto. Mi piacerebbe provare certe sensazioni. Siamo una squadra giovane. Stiamo costruendo. Mourinho è un leader. Alza il livello. Incroci il suo sguardo e subito ti viene di dare di più. E’ una fortuna averlo. Quando lo hanno annunciato, eravamo elettrizzati. Pellegrini? Lui gestisce più di tutti lo spogliatoio, parla molto con i giovani. Poi c’è Bryan, guida silenziosa. Quando vediamo atteggiamenti sbagliati proviamo a correggerli con i comportamenti. Senza dimenticare il lavoro del nostro allenatore: la sua storia si conosce, è anche normale che ti fai trascinare da lui».

Che consigli darebbe a Zaniolo? 
«Nicolò è un fratellino, eravamo alla Fiorentina e tutti e due siamo stati mandati via. Questi infortuni lo hanno maturato, ha avuto uno scatto, è cresciuto, lo vedo più uomo. Quest’anno ho intravisto un altro ragazzo, non perché prima fosse cattivo, ma è più responsabile. Il gesto nel derby? Sempre meglio evitare, ma è stato anche attaccato tante volte, siamo esseri umani».