Categorie
Allenamenti

La Roma è volata in Portogallo: i convocati e il programma del ritiro

La Roma è sbarcata ieri sera ad Albufeira dove svolgerà fino al 2 agosto la seconda parte del ritiro estivo. Come negli scorsi anni i giallorossi affronteranno in terra lusitana alcuni test amichevoli (sicuramente due contro il Braga e la Faranse, deve essere ancora ufficializzata la terza sfida).

Questa mattina è prevista la prima seduta d’allenamento alle 10.00 a porte chiuse. Ecco l’elenco dei convocati, dai quali mancano i nomi di Vina, Villar, Reynolds e Shomurodov in procinto di essere ceduti, ma anche quello di Faticanti che dovrebbe andar via.

1 Rui Patricio

63 Pietro Boer

99 Mile Svilar

2 Rick Karsdorp

3 Roger Ibanez

5 Evan Ndicka

6 Chris Smalling

14 Diego Llorente

19 Zeki Celik

23 Gianluca Mancini

37 Leonardo Spinazzola

4 Bryan Cristante

7 Lorenzo Pellegrini

8 Nemanja Matic

22 Houssem Aouar

43 Rasmus Kristensen

52 Edoardo Bove

59 Nicola Zalewski

60 Riccardo Pagano

61 Niccolò Pisilli

11 Andrea Belotti

18 Ola Solbakken

21 Paulo Dybala

92 Stephan El Shaarawy

Categorie
Rassegna stampa

Oggi test col Latina, poi tutti in Portogallo

La prima in giallorosso per N’Dicka e Kristensen. Questa mattina a Trigoria andrà in scena il secondo test della Roma e i due nuovi acquisti si potranno mettere in mostra insieme ai compagni di nazionale che hanno saltato la prima gara con la Boreale in quanto ancora in vacanza.

Come scrive il Tempo, al Fulvio Bernardini la squadra di Mourinho affronterà il Latina, squadra di Serie C, alzando così il livello di sfida dopo il 4-0 rifilato alla Boreale, club che milita in Eccellenza. Quella di oggi sarà l’ultima amichevole per la Roma a Trigoria, che già domani si metterà in viaggio per il Portogallo, dove svolgerà la seconda parte di preparazione in vista dell’inizio del campionato il 20 agosto.

Categorie
Calciomercato

Mourinho, rifiutato il Portogallo. Alzerà le richieste al club giallorosso

Non ci sarà almeno per il momento il matrimonio tra il Portogallo e Josè Mourinho. Il quotidiano sportivo A Bola conferma che il tecnico giallorosso rifiuterà l’offerta della Federcalcio portoghese e di allenare la nazionale del suo paese. Lo Special One non vuole ricoprire un doppio incarico e ora è concentrato sul progetto Roma. Dopo il rifiuto, però, l’allenatore proverà ad aumentare le richieste nei confronti della dirigenza giallorossa per avere una squadra più competitiva e il club potrebbe accontentarlo.

Categorie
APPROFONDIMENTI

I desideri di Mou, i silenzi operativi dei Friedkin e il ruolo di Pinto

FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano)Silenzi, pensieri, desideri e lusinghe. Le festività di Josè Mourinho si divideranno tra l’abbraccio affettuoso ai suoi cari in Portogallo e uno sguardo proiettato al futuro. Nell’immediato ad una seconda parte di stagione, decisiva per il prosieguo della sua avventura nella capitale, dove Josè è stato accolto come un Re, venerato e osannato prima, durante e dopo ogni partita casalinga, sostenuto da buona parte della stampa come è giusto che sia per un manager del suo calibro. Giugno sarà lo spartiacque definitivo, forse qualche settimana prima quando si tirerà una linea sui risultati, i piazzamenti e soprattutto le possibilità di spesa.

Allenamenti Roma

La svolta tattica per ripartire

Il campo nelle ultime settimane ha raccontato la storia di una Roma che si è quasi arenata. Una nave che viaggiava a gonfie vele, sospinta dall’entusiasmo per la vittoria di Tirana, i colpi estivi sul mercato e i primi risultati positivi. Poi infortuni, calendario denso di impegni e qualche scricchiolio interno, hanno prodotto un arresto forzato del sistema, che ora Mou vuole riavviare, bypassando qualsiasi compromesso.

Ecco, il ritiro in Portogallo, dopo la tournèe commerciale in Giappone che aveva lasciato un ulteriore retrogusto amaro al tecnico, ha prodotto (forse) due risultati: aumentare l’intensità negli allenamenti e provare a trovare una nuova chiave tattica, che rappresenti un rinnovato stimolo per il gruppo, con il ritorno al 4-2-3-1. Un gruppo sul quale Mourinho ha espresso con forza tutte le sue perplessità, per quanto attiene soprattutto le carenze temperamentali, la mancanza di fame di vittorie (come se bastasse una Conference per saziarsi dopo anni di nulla) e in generale quel gradino finale verso il salto di qualità che il portoghese si aspettava di salire e che non è arrivato.

Sullo sfondo le lusinghe della Federazione portoghese che mirano al cuore dello Special One, più che alla testa. Perchè allenare la propria Nazionale per un tecnico come Mou sarebbe il coronamento di una carriera piena zeppa di sfide vinte. Il doppio incarico però non è una soluzione percorribile e quindi, anche qualora ci fosse un incontro o un contatto con Fernando Gomes, l’intenzione del manager giallorosso è quella di rinviare qualsiasi decisione alla prossima estate.

Anche perchè a Roma il suo lavoro non è ancora giunto al termine. L’animus pugnandi di Josè così come la sua sfrenata ambizione hanno ripreso vigore nelle sue affermazioni, dopo una prima parte di esperienza in giallorosso, contraddistinta dalla parola ‘tempo’, scandita come un orologio svizzero in ogni conferenza. Ma fronte di un contratto fino al 2024 che lo lega ai colori giallorossi, Mourinho ha in primis la voglia di ribaltare inerzia e pronostici in vista di questa seconda parte di stagione, provando a condurre la Roma in Champions League, provando a stupire ancora in Europa, con la Coppa Italia come ulteriore viatico (in teoria breve) verso un altro trofeo.

9.1.2022 Roma vs Juventus (Serie A) Sport; Calcio; Nella foto: Tiago Pinto con Friedkin (Foto Gino Mancini)

Il redde rationem a giugno

I Friedkin, costantemente al fianco della Roma e del suo allenatore, conoscono bene i pensieri del tecnico, ma devono fare i conti per la prima volta forse con l’idea che Mou possa prendere in considerazione l’ipotesi – a giugno non ora perchè sarebbe delittuoso e una sconfitta per tutti – di lasciare anzitempo il club, qualora però non ci fosse la possibilità di rilanciare. Gli ingenti investimenti di questi proprietari sul club e la conseguente attività di risanamento prosegue senza sosta. Entreranno nuovi sponsor, potrebbero arrivare i soldi benedetti della Champions e per ovviare ai paletti imposti dall’UEFA, potrebbe subentrare anche un nuovo socio e/o partner commerciale di rilievo internazionale, che aiuterebbe la società a compensare l’obbligatoria riduzione dei costi prevista dal settlement agreement sottoscritto alcune settimane fa. La storia insomma non ha ancora un epilogo già scritto, nonostante interessi e mugugni. Mourinho è stato cercato e fortemente voluto dalla proprietà, ed è ritenuto ancora oggi il pilastro assoluto – più di dirigenti, giocatori e altri collaboratori – verso la crescita del club e lo sbarco nella dimensione permanente delle big europee. Per questo si cercherà di accontentarlo, provando a strappare al Sassuolo Davide Frattesi già a gennaio, prezioso innesto in attesa del rientro al 100% di Wijnaldum. L’operazione è nelle mani di Tiago Pinto, che più di qualcuno sussurra non sia più saldissimo nel suo ruolo di General Manager. Ma anche questo sarà tema di giugno. Fortunatamente il 4 la palla tornerà a rotolare in campo.

Categorie
Rassegna stampa

Tentazione Mourinho: in Portogallo da ct

La Patria chiama. Per ripartire dopo la delusione mondiale il Portogallo punta tutto su Mourinho. Non è la prima volta che lo Special One viene corteggiato dalla Federazione del suo Paese. Finora aveva sempre declinato l’invito, preferendo proseguire il suo percorso professionale nei club, questa volta ci pensa. Ma tutto dipende dalla Roma, perché l’allenatore non ha alcuna intenzione di lasciare la panchina giallorossa.

Come scrive il Corriere dello Sport, potrebbe portare avanti il doppio incarico, con un super staff che lo aiuterebbe a gestire le due situazioni. Potrebbe parlare con la Federazione portoghese solo se autorizzato dalla società giallorossa. Sta ricevendo molte pressioni, da molto personaggi influenti del suo Paese. E i principali media portoghesi spingono per la sua candidatura. Da Record a A Bola, tutti considerano quella di Mourinho la prima scelta per il dopo Fernando Santos.

Mourinho ci sta pensando, ma dovrebbe trovare l’accordo con la Roma. Tra le alternative ci sarebbe anche Fonseca, ex allenatore della Roma ora al Lille, ma sarebbe, come tutte le altre, una scelta di secondo piano.

Categorie
Calciomercato

Mourinho, il Portogallo pronto ad offrirgli la panchina

Dopo la cocente eliminazione ai Mondiali, l’esperienza di Fernando Santos sulla panchina del Portogallo è ai titoli di coda. Questa mattina il quotidiano lusitano ‘A Bola‘ rilancia un’indiscrezione clamorosa: la Federazione avrebbe infatti offerto il posto di commissario tecnico all’attuale allenatore della Roma José Mourinho.

Il tecnico giallorosso potrebbe, stando a quanto aggiunto, combinare l’incarico di allenatore della Roma, con cui ha un contratto fino al 2024, e ct del Portogallo. E a Mourinho, inoltre, l’idea potrebbe interessare.

Categorie
NEWS

Roma, ecco date e avversari delle tre amichevoli in Portogallo

La Roma è pronta a riaccendere i motori. Tra una settimana, il 12 dicembre, è prevista la ripresa degli allenamenti poi dopo tre giorni la partenza per l’Algarve. Prende corpo il programma del ritiro portoghese, che vedrà i giallorossi allenarsi di nuovo nel centro sportivo di Albufeira dove sono state organizzate tre amichevoli.

Come scrive il Tempo, la prima il 16 alle ore 19 contro gli spagnoli del Cadice, poi sfida ai portoghesi del Casa Pia lunedì 19 sempre alle 19, chiusura il 22 pomeriggio alle 15 contro gli olandesi del RKC Waalwijk. Le tre partite dovrebbero essere trasmesse da Dazn, come già accaduto per le gare giocate in Giappone.

Categorie
NEWS

Roma, il programma dopo il Giappone: una settimana in Algarve e 3 amichevoli

Questa mattina alle 11.30 (ora italiana) è in programma l’ultimo test in terra nipponica dove dovrebbero giocare i vari Zaniolo, Pellegrini, Spinazzola e Belotti, lasciati precauzionalmente a riposo venerdì scorso. La Roma sfiderà lo Yokohama Marinos campione di Giappone.

Poi martedì il ritorno in Italia per un supplemento di vacanze prima di tornare a lavorare in vista del ritiro in Portogallo dal 15 al 22 dicembre. 

Saranno tre le amichevoli in programma, contro due club portoghesi e uno straniero ancora da definire, per iniziare a fare sul serio in vista della ripresa della stagione.

Categorie
NEWS

Roma, stilato il programma estivo giallorosso: il raduno il 4 luglio a Trigoria, poi ritiro in Portogallo

Definito il quadro del ritiro della Roma, in vista della preparazione alla nuova stagione calcistica 2022-23. Come riferisce ilcorrieredellosport.it, la squadra si radunerà a Trigoria il 4 luglio, dove saranno presenti tutti i giocatori più qualche Primavera aggregato. Esclusi, invece, i nazionali ancora impegnati in Nations League, che rientreranno la settimana successiva. In due giorni tutti sosterranno le visite mediche di idoneità prima di iniziare gli allenamenti.

Mourinho ha scelto di tornare in Portogallo, nella regione dell’Algarve, come lo scorso anno: la partenza è fissata per il 12 luglio e il ritiro durerà circa dodici giorni in una località non lontana da Carvoeiro. Sono state già organizzate diverse amichevoli sia a Trigoria sia in Portogallo: al “Fulvio Bernardini” si giocheranno due partite, una contro una formazione di dilettanti e l’altra probabilmente contro il Frosinone. Il Portogallo, invece, sono previste tre amichevoli: possibili test con il Nizza, che lavorerà in quella regione, e con lo Sporting Lisbona che a luglio sarà a Lagos.

Una volta rientrata nella capitale, la squadra continuerà la preparazione affrontando altri test in trasferta. Il club ha ufficializzato l’amichevole col Tottenham il 30 luglio in Israele, poi il 6 agosto la Roma giocherà contro il Barcellona per il Trofeo Gamper.

Categorie
APPROFONDIMENTI

FOCUS RS – La Roma ha scelto Rui Patricio: numeri e curiosità sul portoghese (AUDIO)

Approfondimento sulla storia calcistica di Rui Patricio e non solo. A cura di Francesco Oddo Casano

Rui Pedro dos Santos Patrício, o semplicemente Rui Patricio. Nato a Marrazes, il 15 febbraio 1988, ha giocato una vita intera allo Sporting Lisbona: dal 2001 al 2016, quando ci fu una vera e propria diaspora dal club lusitano e diversi calciatori importanti  lasciarono la società poiché a fine stagione, furono aggrediti da un gruppo di ultras nel parcheggio del centro sportivo, dopo una sconfitta che aveva pregiudicato la qualificazione dello Sporting in Champions.

Un grave fatto di cronaca che spinse diversi calciatori ad avviare una battaglia legale per chiedere la rescissione del contratto. 466 presenze complessive, primatista nelle coppe europee (93 gettoni) nella storia della società biancoverde. Affidabilità, esperienza e personalità. Curiosità: il 4 agosto 2009 fu protagonista nel gol che fissò il risultato sull’1-1 contro gli olandesi del Twente nel turno preliminare di Champions League al 95º minuto, rete che permise così alla squadra di accedere agli spareggi di Champions League. Successivamente la marcatura verrà assegnata, come autorete, al difensore avversario Peter Wisgerhof.

Da sempre legato al super agente Jorge Mendes, si racconta che Rui Patricio abbia iniziato nel ruolo di attaccante e poi sia stato arretrato tra i pali da giovanissimo. Da lì in poi ha raggiunto con merito la Nazionale con la quale ha vinto il titolo di Campione d’Europa nel 2016 e la Nations League nel 2019. Successi che gli sono valsi addirittura una statua celebrativa – nel comune di Leiria –  realizzata in ricordo di una parata decisiva che fece su una conclusione di Griezmann nella finale di Euro2016 contro la Francia. Nel Wolverhampton ha indossato la maglia numero 11, rinunciando al tradizionale 1, per rispetto nei confronti di Carl Ikeme, ex estremo difensore dei Wolves, costretto a ritirarsi a causa della leucemia. Una scelta molto apprezzata dai tifosi inglesi.

Rui Patricio è un ottimo para-rigori: 17 su 66 in carriera e ha blindato la porta per 219 volte su 593 gare totali disputate tra Sporting Lisbona e Wolverhampton, una media altissima di clean sheet, pari al 36% (per dare un’idea Rui Patricio ha una media leggermente superiore a Szczesny 35,7% e inferiore ad Alisson 47%, che ha giocato però la metà delle partite del lusitano in carriera). Ha vinto 5 titoli a livello di club e 2 con la Nazionale. E’ stato nei 30 candidati del Pallone d’Oro e nel 2016 indicato dall’IFHS come terzo miglior portiere al mondo per rendimento. Appassionato di yoga, è considerato un estremo difensore di ottima affidabilità come dimostrato anche in diverse occasioni nel corso di Euro 2020.