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Europa League, play-off: sarà Roma-Feyenoord: andata al De Kuip alle 18:45 e ritorno alle 21

Dopo aver centrato il secondo posto nel girone di Europa League, la Roma a febbraio affronterà il Feyenoord nei play-off validi per la qualificazione agli ottavi di finale. L’andata si disputerà giovedì 15 febbraio alle 18:45 mentre il ritorno si giocherà il 22 alle ore 21:00.

Ecco tutti gli accoppiamenti:

Feyenoord-Roma
Milan-Rennes
Lens-Friburgo
Young Boys-Sporting Lisbona
Braga-Qarabag
Galatasaray-Sparta Praga
Shakhtar-Marsiglia 
Benfica-Tolosa

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Rassegna stampa

Playoff: da evitare Benfica, Feyenoord e Galatasaray

Bisognerà attendere lunedì (ore 13) per conoscere l’avversaria della Roma nei playoff di Europa League, che si giocheranno il 15 e il 22 febbraio 2024. Dall’urna di Nyon, i giallorossi potranno pescare 7 delle squadre scese dalla Champions League: i “derby” non sono possibili per regolamento e quindi dalla lista va escluso il Milan.

Come scrive il Corriere della Sera, il coefficiente di difficoltà varia: evitato il doppio spauracchio Siviglia-Manchester United, arrivate quarte e fuori dalle coppe, le formazioni più quotate sono Benfica, Feyenoord (sarebbe il terzo anno consecutivo contro gli olandesi) e Galatasaray; poi ci sono lo Shakhtar Donetsk e lo Sporting Braga. Decisamente più abbordabile sarebbe un accoppiamento con i francesi del Lens o con gli svizzeri dello Young Boys.

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Interviste

Mourinho infuriato: “Troppa superficialità di alcuni calciatori. Play-off? Non è un dramma”

Josè Mourinho ha parlato così ai microfoni di Sky Sport dopo il pari col Servette:

Il rammarico delle 3 occasioni mancate.
“Occasioni mancate importanti, così come l’inizio del secondo tempo. È una cosa che succede spesso, è un peccato che non ci sia una telecamera nello spogliatoio perché io martello sempre i giocatori su questa situazione. È logico che nel secondo tempo il Servette avrebbe giocato così, noi siamo stati superficiali nell’interpretare questi momenti della partita. Alcuni giocatori hanno perso un’opportunità”.

Aouar?
“No, parlo di giocatori in generale. Ci sono anche alcuni che sono partiti dalla panchina, sembra che alcuni nelle trasferte europee non sembrano abituati a stare in panchina e dopo quando entrano hanno un atteggiamento con cui non migliorano la squadra. Non sarà un dramma giocare il playoff, ma sarà difficile. Sarà comunque una motivazione giocare contro una squadra che viene dalla Champions. Non faccio dei playoff un dramma, è più drammatico il fatto che alcuni giocatori hanno perso un’opportunità e che abbiamo ripetuto nuovamente un approccio sbagliato nel secondo tempo”.

La crescita a livello di mentalità?
“Non capisco, ho giocato 150 partite di Champions. La mia motivazione è altissima in queste partite. C’è gente che non ha grande storia europea e gioca queste partite in modo superficiale. Sono sempre gli stessi, è gente che è sempre lì e si concentra per 90 minuti, mentre altri la interpretano in modo superficiale”.

Senza Cristante a centrocampo la Roma perde stabilità.
“Certamente, ma c’è un solo un Cristante. Se ne avessi 3/4 giocherebbero tutti. È un grande esempio, gioca con una concentrazione altissima e non è superficiale. Anche Paredes ha fatto una partita seria. Poi c’è gente che si sente confortato dalla superficialità e si riflette nei risultati della squadra”.

Qualcuno pagherà?
“Non bisogna pagare. Guardiola può far pagare ai giocatori, può cambiare uno che fa male e metterne un altro in campo. Da noi non c’è spazio per questo. Io possono continuare a martellare e a lavorare ogni giorno. Gruppo fantastico con gente buona e seria, ma è un po’ nel Dna questa cosa. In casa abbiamo una mentalità, fuori casa un’altra. Avremmo comunque potuto vincere la partita nonostante queste difficoltà”.

Quanto possono essere importanti i leader per i ragazzi che hanno queste difficoltà?
“Bergomi sa perfettamente di cosa parlo, conosce il profilo di giocatori. Abbiamo anche gente superficiale però, poca responsabilità nel dire ‘mister sono qua e voglio giocare’. Hanno perso un po’ la voce. Se qualcuno mi tocca la porta dell’ufficio e mi dice ‘voglio giocare di più’… come puoi farlo? Puoi giocare quando gli altri sono morti… la gente che risponde è sempre la stessa gente…”.