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Calciomercato

Pellegrini e la Roma mai così distanti: il club giallorosso ha fissato il prezzo

Lorenzo Pellegrini già a gennaio poteva lasciare la Roma. Si parlava del concreto interesse di Inter e Napoli, di un tentativo del club giallorosso soprattutto di provare ad inserirlo nell’affare Frattesi con i nerazzurri, poi sfumato.

Oggi dopo le ultime prove molto negative e ad un anno dalla scadenza del contratto da 4.5 milioni più bonus annui, Pellegrini sembra sempre più lontano dalla Roma. Anzi, mai nella sua carriera romanista, dal ritorno nell’estate del 2017 ad oggi, il capitano è apparso emotivamente e calcisticamente così distante dalla squadra per la quale ha sempre fatto il tifo sin da bambino.

Pellegrini sembra aver necessità di trovare nuovi stimoli. Ha 29 anni e quindi la necessità di riaccendersi, soprattutto sul piano mentale. Fisicamente sta bene da diversi mesi, non ha più avuto gravi infortuni, quindi sull’aspetto fisico non è più carente come avveniva un anno fa circa, prima del ritorno di De Rossi.

La Roma, che non ha intenzione di proporgli il rinnovo di contratto, ha già fissato il prezzo del suo cartellino per un cifra intorno ai 20 milioni. In caso di cessione, il club realizzerebbe una plusvalenza piena.

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Infermeria

Pellegrini, stop alla spalla e l’amarezza di un (ultimo) derby anonimo

Nemmeno riportarlo nel suo ruolo naturale o comunque nella zona di campo dove in carriera ha reso meglio, ha spronato Lorenzo Pellegrini destandolo da un torpore ormai prolungato.

Il capitano della Roma ieri sera non ha replicato per colpi la sfida dell’andata, uscendo nella ripresa anche a seguito di un colpo duro ricevuto alla spalla, dopo un contrasto con atterramento subito da Rovella.

Nelle prossime ore verranno svolti dei controlli per valutare l’entità dell’infortunio, ma è probabile che contro il Verona Claudio Ranieri vari l’assetto delle due punte dall’inizio con la conferma di Soulè a supporto.

Futuro: no al rinnovo, si cercherà una soluzione sul mercato

Per Pellegrini quello di ieri probabilmente è stato l’ultimo derby in maglia giallorossa. Si infittiscono le voci di un suo addio al termine della stagione. Dopo i tentativi di gennaio (Inter e Napoli), l’intenzione della società giallorossa è quella di non proporre un prolungamento di contratto, il che lo pone irrimediabilmente sul mercato, vista la prossima scadenza a giugno 2026.

Claudio Ranieri nelle ultime settimane ha spesso sottolineato che dal suo punto di vista Pellegrini è ‘uno dei centrocampisti più forti d’Italia’, ma allo stesso tempo anche affermato con forza le difficoltà fisiche del sette giallorosso, che spesso paga troppo nei contrasti fisici e attende fischi arbitrali che appartengono ad un’altra epoca. Simbolica, purtroppo per tutti i romanisti, la sua caduta rovinosa in occasione della rete del vantaggio di Romangoli. A fronte di una leggera trattenuta di Dele-Bashiru, Pellegrini è andato a terra troppo facilmente su un traversone che sembrava però quasi impossibile da intercettare.

Sfortuna che in qualche modo si è accanita su di lui anche in occasione di una delle poche conclusioni nello specchio della porta avversaria: dai suoi piedi infatti è nato l’angolo più pericoloso con il grande intervento di Mandas a negare la gioia a Mancini di un altro sigillo nel derby, dopo quello risolutivo di un anno fa.

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Calciomercato

Pellegrini ‘pedina’ per arrivare a Saelemaekers: le ultime

Lorenzo Pellegrini potrebbe giocare domenica il suo ultimo derby. Da titolare o riserva, quindi subentrante si capirà solo nel corso della sfida dell’Olimpico, poi al termine della stagione sarà approfondita la sua posizione.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, infatti anche il capitano della Roma (insieme ad Abraham) potrebbe essere inserito nell’affare che porterebbe il belga a restare con la maglia giallorossa anche il prossimo anno. Se ciò non dovesse avvenire e l’accordo dovesse mancare, su Saelemaekers ci sarebbe già l’interesse di almeno un paio di club stranieri.

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Calciomercato

Il Milan sarà più italiano: Pellegrini nella lista rossonera

Il Milan il prossimo anno potrebbe essere più italiano.

L’intenzione del club rossonero infatti è di aggiungere un nucleo di calciatori azzurri all’attuale rosa, puntando ad esempio su un attaccante come Lucca, attualmente in forza all’Udinese.

Un ulteriore segnale del fatto che Abraham non rimarrà a Milano, più che altro per motivazioni economiche: il calciatore guadagna 4,5 milioni netti e il suo cartellino è valutato dai giallorossi 20-25 milioni.

Alla luce dell’improbabile permanenza del britannico a Milanello, i rossoneri visto il concreto interesse della Roma per Saelemaekers, potrebbero chiedere uno tra Cristante e Pellegrini, con il capitano favorito anche per una questione di età. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.

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Interviste

Pellegrini: “Ranieri? Lo stimo tanto. Siamo un grande gruppo”

Lorenzo Pellegrini ha parlato a Sky Sport dopo la vittoria di Empoli:

Complimenti per la gara e per il gesto tecnico prima della palla a Shomurodov.

“Sarebbe stato meglio se Shomu avesse fatto gol, ma non fa niente. L’ho dovuto consolare perché era disperato ha una voglia di spaccare il mondo, ogni tanto basta appoggiarla. L’importante è la vittoria”.

Belle le immagini della panchina che ad ogni tua giocata ti applaude e la coesione che c’è e ovviamente il tuo atteggiamento da capitano.

È da tanto tempo che dico che questo è un gruppo sano e quello che viviamo è qualcosa di straordinario. Non abbiamo problemi interni. Non l’ho mai visto disunirsi o avere problemi all’interno. L’ho visto sempre lottare e fare il bene della Roma.

Quale è il rapporto tra te e Ranieri?

“E’ un bel rapporto, di due uomini che si guardano negli occhi e si dicono la verità. Lo abbiamo fatto diverse volte. Sono contento di questo rapporto. Sa della mia stima e di quanto sia contento che sia arrivato a darci una mano. Quello che ha detto non l’ho proprio capito (ride, ndr). Ma da lui lo accetto. Quello è il mio modo di giocare: cerco di ripulire il pallone per giocare, è ciò che più mi piace. Tante volte capisco che essere più sporchi sarebbe più funzionale. A me piace ascoltare, soprattutto se le parole vengono da parole come lui”.

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APPROFONDIMENTI

‘La mia banda suona il gol’: dall’arrivo di Ranieri 19 giocatori di movimento in gol

Si dice che nel calcio non esistano i miracoli, ma Ranieri forse in alcune singole situazioni c’è andato vicino. Chi avrebbe mai pensato che Saud Abdulhamid potesse fare un gol (e un assist) nel calcio italiano? Chi avrebbe mai creduto che Celik potesse segnare dopo tre anni una rete, anche importante, in un turno ad eliminazione diretta in Europa? Chi avrebbe scommesso sulla riabilitazione di Shomurodov? Tanto per citarne solo tre.

Tre di 19, cioè il numero di calciatori di movimento che sono andati a segno almeno una volta da quando Sir Claudio è tornato sulla panchina romanista. Probabilmente si tratta di un record, se circoscritto in un arco temporale così ridotto (da metà novembre ad oggi).

Con Ranieri sono andati a segno tutti i difensori centrali (compreso Hermoso poi ceduto), poi a cascata oltre a sopra citati Celik e Saud, Angelino c’ha preso gusto (3 reti), Saelemaekers è arrivato a 5 sigilli – record personale – poi tutti i centrocampisti, compreso Cristante a segno ieri sera col Monza, infine l’intera batteria di attaccanti capitanata da Paulo Dybala.

Sono rimasti a secco al momento, oltre ai portieri, i nuovi (ma Salah-Eddine è andato a centimetri dal gol contro il Parma), Dahl poi ceduto al Benfica, al pari di Enzo Le Fèe e Zalewski.

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Interviste

Ranieri: “Col Porto servirà grande concentrazione. Punto su Pellegrini”

Claudio Ranieri ha parlato alla vigilia di Porto-Roma:

I punti di forza del Porto?
“Cosa ho chiesto ai ragazzi resta lì. Il porto ha possesso palla, pressa molto e ha giocatori interessanti. Dovremo fare una grande partita”.

Domani quale sarà la cosa più importante per gestire il ritorno?
“Essere super concentrati, mi aspetto un Porto arrembante. Sappiamo come gioca, anche se sanno giocare tipo di gioco. Dobbiamo giocare con intensità e naturalezza, voglio una Roma che giochi sia fuori sia in casa allo stesso modo, ci stiamo lavorando ma non siamo ancora validi. I ragazzi stanno lavorando molto per darmi le soddisfazioni”

La squadra non si sente troppo a suo agio con la difesa a 4. In certe situazioni sembra quasi mancare qualcosa? E’ una sensazione? Insiste sulla difesa a 3 perchè la squadra si trova meglio così?
“Io sento sempre il parere dei miei giocatori. Si prende gol perchè non si pressa in avanti, non si gioca compatti, sono spesso di infilata, succede quando non siamo concentrati. A prescindere dalla disposizione a tre o a quattro. Domani può cambiare perdere 1-0 o 2-0, in campionato invece no. Il Porto è una squadra che ti mette lì, ti tiene in area di rigore. Lo Sporting non ha chiuso la partita e alla fine il Porto ha pareggiato. Ci aspettiamo una partita difficile, ma noi faremo del nostro meglio”

Pellegrini lo considera ancora titolare?
“Sempre, tutti i miei giocatori sono titolari soprattutto ora che giochiamo ogni 3-4 giorni. È importante e lo stimo molto. Le panchine? Vanno lette che preferisco altri giocatori in altri momenti della gara, so quello che mi può dare”.

Lei ha un’idea per cui la Roma in trasferta è un’altra?
“Forse troviamo squadre più forti di noi? Il Como guardate che fa, vedrete che bambola che ci sarà da sudare col Como. Evidentemente in casa gli altri hanno paura di noi”.

Un risultato col Porto può dare una svolta?
“Sono curioso, il Porto si trova come noi. Hanno preso una strada di rinnovamento totale, è una squadra giovanissima, siamo tutte e due al di sotto di quelle che sono Roma e Porto. A chi passa il turno darà autostima e convinzione”.

Cosa pensa di Anselmi e Conceicao?
“Di Sergio penso bene, ha fatto benissimo qui, gli ho detto che ha rimesso apposto il Milan, deve ancora lavorare tanto per far sì che sia la sua squadra. Ha 38 anni, guida già il Porto, solo meraviglie per lui, gli auguro un futuro roseo, pieno di vittorie, non in questa sfida con noi”

Cosa pensa del Porto di Anselmi?
“E’ un’ottima squadra, è la squadra più giovane del campionato portoghese, la seconda in Europa League. Sanno muovere la palla a due tocchi, sarà difficile pressarli, sanno giocare di palleggio e in contropiede, dovremo essere molto attenti. Mi aspetto una bellissima partita”

Anselmi la seguiva quando aveva 12 anni e lei era a Valencia. Ha grande stima di lei?
“Mi fa piacere, all’epoca allenavo Lopez. Poi ho avuto un altro simbolo argentino come Batistuta. Se ha 38 anni e guida il Porto vuol dire che ha grandi qualità”.

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Calciomercato

Pellegrini e Cristante sempre più distanti dalla Roma: a giugno sarà separazione

Per motivi diversi, chi più fisico, chi più emotivo, ma anche per l’inevitabile fine di un ciclo tecnico, sia Bryan Cristante che Lorenzo Pellegrini appaiono sempre più distanti dalla Roma.

In mezzo al campo la Roma ha iniziato a ristrutturare il reparto nevralgico della squadra con investimenti di varia natura, purtroppo non tutti riusciti: Le Fèe (23 milioni e ora in procinto di essere rivenduto per 24 milioni qualora il Sunderland tornerà in Premier), Konè (20 milioni), Gourna-Douath in prestito con diritto di riscatto che diventerà quasi certamente obbligo da 18 milioni, oltre alla promozione in prima squadra di Pisilli. Aggiunti a questi nelle idee della società c’è sempre l’acquisto di una mezzala offensiva ‘alla Frattesi’ e il possibile rinnovo di Paredes.

Ergo, a prescindere da chi sarà il prossimo allenatore giallorosso, le posizioni di Cristante e Pellegrini appaiono sempre più in bilico con dinamiche e risvolti diversi.

Sul 4, anche l’agente – Riso – si è espresso nelle scorse ore sottolineando il presunto interesse di Inter e Juventus, che potrebbe tornare a nuovo a giugno. Cristante ha ancora 2 anni di contratto, guadagna circa 3 milioni annui ma alla luce anche delle furenti contestazioni ricevute allo stadio ha maturato l’idea di lasciare la capitale. Attenzione anche all’opzione Como, che resta sullo sfondo. Bryan vorrebbe riavvicinarsi a parte della sua famiglia che si trova a Milano e dintorni.

Tema diverso capitan Pellegrini. Il 7 dall’arrivo di Ranieri ha smesso di essere considerato un titolare inamovibile. L’acuto – unico negli ultimi due mesi – è stato il gol del derby che sembrava poterlo rilanciare e invece le prestazioni sul campo sono state scadenti e parecchio al di sotto dei suoi standard. Rispetto a Cristante, la situazione contrattuale di Pellegrini è ancora più gravosa per la Roma: a giugno sarà ad un anno dalla scadenza e per una cifra pari a 4,5 netti più bonus l’anno. Trovare una sistemazione di alto livello in Italia (l’Inter?) è complicato a meno che non decida di abbassare le sue pretese. La Roma non ha proposto e non proporrà il rinnovo, quindi a giugno le percentuali di una separazione sono elevatissime.

Ad incentivare la Roma verso la cessione di questi due calciatori c’è anche la necessità di continuare il piano di risanamento dei costi con relativo abbassamento del monte ingaggi. Motivo in più per stringersi la mano e salutarsi anzitempo, senza grandi rimpianti.

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PARTITE

Roma-Genoa 3-1 (25′ Dovbyk, 33′ Masini, 60′ El Shaarawy, 73′ aut Leali): 6° vittoria consecutiva all’Olimpico

La Roma affronta il Genoa di Vieira per la 21° giornata di Serie A. Assente Cristante.

LE FORMAZIONI UFFICIALI:

ROMASvilar; Mancini, Hummels, Ndicka; Saelemaekers, Koné, Paredes, Pellegrini, Angelino; Dybala, Dovbyk.
A disp.: Ryan, Marin, Abdulhamid, Dahl, Hermoso, Sangaré, Romano, Celik, Zalewski, Pisilli, Baldanzi, El Shaarawy, Soulé, Shoumorodov.
All.Claudio Ranieri.

GENOA: Leali; De Winter, Bani, Vasquez, Aaron Martin; Masini, Frendrup, Thorsby; Zanoli, Pinamonti, Miretti.
A disp.: Gollini, Matturro, Marcandalli, Sommariva, Ankeye, Bohinen, Melegoni, Pereiro, Ekhator, Kasa, Sabelli, Stolz, Venturino
All.: Patrick Vieira.

Arbitro: Zufferli. Assistenti: Baccini e Bahri. Var: Di Bello. Avar: Camplone

RETI: 25′ Dovbyk, 33′ Masini, 60′ El Shaarawy, 73′ ag Leali
CARTELLINI: Vazquez (giallo), Paredes (giallo)


CRONACA SECONDO TEMPO

94′ – Roma-Genoa finisce 3-1

93′ Soulé dalla destra si accentra saltando due uomini e calcia alto

88′ El Shaarawy largo a sinistra si accentra e tenta il tiro: Leali blocca facilmente

84′ – Cambio Genoa esce Miretti ed entra Kassa

84′ – Escono Dybala e Dovbyk ed entrano Soulé e Shomurodov

82′ El Shaarawy serve un gioiello a Pisilli che si inserisce decentrato sulla destra in area di rigore: tiro al volo che finisce largo

Pinamonti ci prova! Il tiro finisce largo

76′ Cambi Roma: escono Hummels e Saelemaekers ed entrano Celik e Pisilli

73′ – GOOOOOOOOOL ROMA! Koné strappa in conduzione cross rimpallato da Leali che spinge il pallone in rete ma Dybala ci mette lo zampino mentre la sfera entra in rete.

71′ Frendup ci prova con il sinistro: pallone che finisce docilmente tra le braccia di Svilar

68′ – Cambi Genoa: escono Thorsby e Zanoli ed entrano Venturino ed Ekhator

64′ Calcio d’angolo Genoa: Masini spara il pallone alto di testa

60′ – GOOOOOOOL ROMA! Angelino sfonda sulla fascia sinistra, serve Dybala che con lucidità scarica a El Shaarawy che con il destro a giro sorprende Leali!

46′ – Cambio Roma: esce Pellegrini ed entra El Shaarawy

46′ – Inizia il secondo tempo

CRONACA PRIMO TEMPO

47′ Finisce il primo tempo: Roma-Genoa 1-1

46′ – Paredes ci prova da calcio di punizione: tiro forte ma centrale

33′ Gol del Genoa dagli sviluppi di calcio d’angolo: cross di Miretti e tiro al volo di Masini che anticipa Pellegrini.

27′ Pinamonti tenta il tiro di testa: il pallone finisce alto

25′ GOOOOOOOOOOOL ROMA! Cross di Saelemaekers sfruttato alle perfezione da Pellegrini che calcia di piatto al volo: il tiro respinto da Leali finisce sul sinistro di Dovbyk che scaraventa il pallone in rete

21′ Hummels anticipa l’avversario e tenta la conclusione dalla distanza: il pallone finisce ampiamente sopra la traversa

16′ – Ci prova il Genoa! Miretti in corsa tenta la conclusione che finisce centrale tra le braccia di Svilar

9′ INCROCIO DEI PALI ROMA! Magia di Dybala su punizione ma il pallone si stampa sull’incrocio dei pali

3′ – Ci prova Saelemakers che rientra sul sinistro e calcia: il tiro finisce largo.

1′ – Inizia Roma-Genoa

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Interviste

Pellegrini: “Mi fido ciecamente di Ranieri. Su addii di Mou e DDR solo bugie. Finchè starò qui farò il bene della Roma”

Lorenzo Pellegrini ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport. Ecco le dichiarazioni principali:

(…) Addio di Mou un anno fa?
“Era il nostro giorno libero, il sedici gennaio di un anno fa, e mandarono via Mourinho. Fu uno shock, perché nessuno se lo immaginava. Per noi non fu un bel momento”.

Immagina per Mourinho! In precedenza la squadra si era peraltro opposta all’esonero.
“A fine novembre abbiamo saputo che lo volevano cacciare, andammo da Tiago Pinto per chiedere se fosse vero e gli spiegammo che non c’era bisogno di mandarlo via. Volevamo continuare con lui”.

E Pinto?
”Invenzione dei giornali””, la sua risposta”.

Trecentotré partite con la Roma e tra un paio di giorni la tua fascia di capitano compie quattro anni.
“Arrivò dopo la sconfitta con lo Spezia, 4-2 in coppa Italia, la partita dei sei cambi, l’irregolarità. Finimmo in nove contro undici. Ci fu una discussione e Dzeko, che era il capitano, pagò con la fascia. Edin sa bene come andò, io stesso provai a spiegare alla società che la decisione era sbagliata”.

È una fascia che pesa?
“Pesa, ma non mi ha cambiato di una virgola, né responsabilizzato maggiormente. Perché la Roma l’ho sempre presa molto seriamente. Ormai sono all’ottavo anno, ma mi alleno a Trigoria, che è casa, da quando di anni ne avevo nove. Ai compagni ho sempre cercato di far capire cosa significasse giocare nella Roma, che non è una squadra qualsiasi”.

Sei riuscito a sapere cosa aveva spinto l’Olimpico a fischiarti ripetutamente?
“I risultati hanno peggiorato il clima in generale. E poi una montagna di stupidaggini, bugie messe in giro per fornire alla gente uno o più colpevoli. Ma colpevoli di cosa? Solo dei risultati”.

Girarono voci sul tuo coinvolgimento negli esoneri di Mourinho e De Rossi.
“Con José ho vissuto gli anni più belli della mia carriera. Subito dopo l’esonero altre voci ridicole, ci sentimmo al telefono perché desideravo chiarire la mia posizione e lui ha capito. Mou è trascinante, ti folgora. Noi ci dicevamo che se prima di ogni gara ci avesse chiesto di sbattere la testa contro un albero l’avremmo fatto tutti…Anche quella del tradimento a Daniele è pura fantascienza, invenzioni di chi non ha idea del rapporto che avevo e conservo con lui. Spesso la verità non interessa, è d’intralcio”.

Non fosti peraltro convocato dalla società, il giorno prima del suo licenziamento.
“È così, i compagni presenti vennero subito a riferirci quello che era stato detto. Naturalmente chiesi subito ai dirigenti il motivo della mancata chiamata, risposero che tanto sapevano benissimo come la pensavo, che ero totalmente dalla parte di Daniele”.

Ascoltarono i tuoi compagni e non il capitano, una decisione singolare.
“Due volte assurda. Perché io non sono mai scappato, mi sono sempre preso le mie responsabilità”.

Il pubblico ti considerava uno dei traditori e scattò la fischiata. Perché non reagisti, spiegando la verità dei fatti?
“L’ho fatto prima dell’Elfsborg”.

In colpevole ritardo.
“Hai ragione, ho sbagliato, avrei dovuto raccontare prima ai tifosi quello che era effettivamente successo”.

Hai pensato che questo poterebbe essere l’ultimo anno alla Roma? Il contratto scade nel 2026 e la società non sembra intenzionata a rinnovarlo. Non alle stesse condizioni.
“È un pensiero che evito. Lascio che sia il campo a decidere. Io sono molto fatalista e cerco sempre di essere positivo. Ti assicuro che finché avrò la possibilità di indossare la maglia della mia Roma lo farò dando tutto me stesso, anzi di più, come ho sempre fatto. Per me è importante riuscire a guardarsi allo specchio ed essere felice dell’uomo prim’ancora che del calciatore. Non ho bisogno di dichiarare l’amore per la Roma, è così evidente”.

(…)

Hai accettato le panchine imposte da Ranieri senza fare un plissé. Ricordo che dopo le prime dicesti: “Il mister mi sta gestendo così e io mi fido di lui. È ovvio che non vedo l’ora di giocare”.
“Mi fido ciecamente, con Ranieri la strada è pulita, ha spazzato via tutte le ombre”.

Lorenzo, pensi di avere il carattere del capitano?
“Non sono un tipo particolarmente estroverso, non prendo i compagni a urlacci in campo, ma so cosa si deve fare per dare una mano alla squadra”.