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Esclusiva Retesport, Petruzzi: “Mazzone era un secondo padre. Allenatore e persona unica” – AUDIO

“Sono addolorato e affranto per la scomparsa di mister Mazzone, per me è stato un allenatore, un maestro ma soprattutto un secondo padre”. Così Fabio Petruzzi, ai microfoni di Retesport, sul suo rapporto con l’allenatore romano morto nelle scorse ore.

Mi ha fatto crescere dandomi fiducia nella Roma, mi ha portato con sé a Brescia e poi a Bologna. Era uno che se doveva rimproverarti lo faceva aspramente, ma con chiunque parli che ha avuto il piacere e l’onore di lavorare con lui, conserva ricordi splendidi di mister Mazzone“.

Mi ricordo che in occasione della famigerata corsa sotto la curva degli atalantini, dopo la partita avendo ormai un rapporto di confidenza assoluta con lui, mi confessò che da una parte aveva sbagliato ma allo stesso tempo ammise che aver ricevuto insulti nei confronti della madre gli fece perdere lucidità, perchè aveva patito molto per la morte della mamma. Lui era così, genuino, intenso, onesto, lui aveva due gemelli: da lunedì e venerdì il fratello buono, gentile, disponibile, dal sabato cambiava totalmente, era intrattabile, voleva concentrazione massima da parte di tutti“.

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Rassegna stampa

Mazzone, allenatore di tutti i giallorossi. Il saluto di Totti: “Eternamente grazie”

“Ciao Mister. Ti vorremo sempre un bene immenso. Forza Roma!”. Non poteva mancare il ricordo della società giallorossa, che ha chiesto l’autorizzazione di mandare in campo la squadra con il lutto al braccio, per Carlo Mazzone. Uno degli allenatori che sono rimasti più impressi nella mente dei tifosi, che sui social gli hanno tributato il giusto omaggio.

Tra i suoi meriti più importanti c’è sicuramente quello di aver accompagnato la crescita di Francesco Totti, che aveva debuttato in Serie A con Boskov ma giocato per la prima volta da titolare sotto la guida di Mazzone: “Padre, mister e maestro. Eternamente grazie. Sei e sarai sempre nel mio cuore. Grazie per tutto quello che hai fatto per me”, il pensiero del Capitano romanista.

Carlo Mazzone è stato anche il primo allenatore sotto la presidenza di Franco Sensi. “Un dolore enorme – le parole su Instagram di Rosella Sensi –, uno spazio incolmabile. Se ne va oggi un grande allenatore, un grandissimo uomo, un enorme romanista. Hai allenato la nostra Roma, la prima di papà. Ma hai fatto la storia di tutto il calcio italiano, mostrando valori che oggi si trovano a fatica nel mondo dello sport, facendoti voler bene da tutti. Un gigante buono, un maestro. Ti ricorderò sempre con grande affetto mister. Mancherai a tutti”.

Un altro monumento romanista come Bruno Conti, che oggi sarà in panchina al posto di José Mourinho, lo ha ricordato così: “Buon viaggio Carletto, sempre nei nostri cuori”. “Una persona eccezionale, un uomo meraviglioso e un allenatore incredibile – le parole di Giuseppe Giannini –. Con me fu eccezionale, venne a Roma avendo tanti dubbi. Poi, dopo dieci giorni, mi chiamò nella sua stanza e mi disse: “Mi avevano detto che facevi la formazione, che comandavi, tu, ma erano tutte stronzate, sei un bravo ragazzo”. Per lui ho sempre dato tutto”.

“Ciao mister e grazie di tutto” è il pensiero di Ubaldo Righetti. Fabio Petruzzi, che con Mazzone ha condiviso molti anni di carriera, è distrutto. 2Per me era come un padre, non lo sentivo da un po’ e negli ultimi tempi il mio pensiero è andato spesso a lui. Gli devo tutto”.

Come scrive il Corriere della Sera, parole simili sono quelle di Roberto Muzzi, che come Petruzzi ha avuto un ruolo importante anche nel documentario “Come un padre”, che ha raccontato la vita e la carriera di Mazzone: “Per me è stato un secondo papà, mi ha guidato sul lato umano e calcistico. È un grandissimo dolore, una perdita che rende tutti tristi. Mi aveva scelto per raccontarlo nel documentario, verso i suoi giocatori era protettivo in maniera pazzesca”. “Ti ho voluto e ti voglio bene”, le parole di Giovanni Cervone.

Toccante il ricordo di Marco Conidi, cantautore e grande tifoso: “Forse sei voluto andare via prima di vedere un altro campionato così lontano dal calcio che hai insegnato tu, dove il rispetto e l’educazione erano tutto… Forse non volevi vederlo più questo calcio senza uomini, senza bandiere. Tu che costruivi campioni ma soprattutto uomini… Sei stato il padre dei tuoi giocatori ma anche per noi tifosi, con la tua romanità mai smentita e sempre esibita con orgoglio e simpatia. Che grande mister sei stato, ma soprattutto che grande uomo: ci mancherai tanto”

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Interviste

Salernitana, Sousa: “Abbiamo preso 7 scommesse sul mercato. Roma? Da Scudetto con una punta forte”

Paulo Sousa ha parlato alla vigilia del match contro la Roma. Ecco le parole del tecnico portoghese:

Sono arrivati pochi calciatori, domani c’è l’esordio. Convocherete qualcuno e cosa pensa di questi nuovi innesti?
“Per adesso c’è solo Legowski convocabile, gli altri non si sono allenati nemmeno con noi. Lo conoscevo già, era giovanissimo ed era abituato a giocare in un sistema di gioco e in un campionato completamente diversi. Lui, come gli altri che non conosco affatto, hanno bisogno di lavorare. Vengono da tornei molto inferiori rispetto alla Serie A italiana, sono scommesse forti del direttore sportivo e del presidente. Io cercherò di conoscerli il più velocemente possibile, anche dal punto di vista caratteriale. Voglio scoprire il loro potenziale e aiutarli a renderli al meglio. Dobbiamo creare valore, integrare la squadra e raggiungere l’obiettivo. Vi faccio un esempio. Posso permettermi di spostare Candreva di ruolo perché lo conosco da anni, già da prima che io venissi a Salerno. Kastanos, invece, non lo conoscevo bene e, lavorandoci, abbiamo ottenuto risultati mettendo le sue potenzialità a disposizione del collettivo. Tocca a me integrare i volti nuovi rispettando i loro tempi…ma nel più breve tempo possibile. Sono scommesse, lo ripeto”

Lei aveva chiesto 7 giocatori, forse questi innesti non erano concordati con il direttore…
“Io credo di parlare in italiano e sono stato chiaro. Non mi prolungherò oltre, stavolta mi sono espresso in modo perfetto. Inizio difficile? Anche su questo ho rilasciato dichiarazioni eloquenti. Più che cercare di lamentarmi preferisco essere concreto nel rispetto della tifoseria. Siano orgogliosi dei nostri giocatori, dal primo giorno di ritiro fino ad oggi ho visto tanta professionalità pur lavorando in condizioni difficili. Abbiamo passato il turno di coppa Italia, abbiamo vinto il trofeo Iervolino. Io sono molto felice del mio gruppo e su questa base voglio affrontare al meglio un avversario di livello come la Roma. A mio avviso, con un innesto importante davanti, possono competere per lo scudetto. Hanno uno stadio sempre pieno e un grosso allenatore. La Salernitana deve avere gioia di giocare in un ambiente straordinario, in uno stadio bellissimo e contro giocatori di alto livello”

Novità dall’infermeria?
“Quando ci sono difficoltà tocca a me trovare alternative come accaduto l’anno scorso. Lovato è convocabile, ci può dare una mano. Ma prenderò delle decisioni dettate anche dalla necessità di cambiare la partita in corso d’opera. Io voglio mantenere ritmi alti e cambiare struttura come successo spesso nella passata stagione. La freschezza atletica e mentale fa la differenza, a me piace che la squadra legga i momenti e provi a imporre dinamiche tali da poter vincere le partite. Anche quando affronti una candidata allo scudetto”

In attacco appena due scelte, Botheim e Dia…
“Boulayè ha fatto una settimana in più di lavoro, può partire dall’inizio. Ma so che non riesce a fare tutta la partita ai livelli che pretendiamo. Non potremo vedere da subito il calciatore che tutti conosciamo. La fase di integrazione è differente dal recupero fisico dopo un infortunio. In coppa mi ha positivamente sorpreso, in questi giorni l’ho visto bene ma ho visto un pochino di stanchezza mentale e fisica. So che può darci una mano”

Sousa ha entusiasmo al netto delle difficoltà?
“Ne ho tanto di entusiasmo. Io ho una passione, mi piace fare questo lavoro nel miglior modo possibile. Il rapporto con i giocatori fa la differenza, il mio compito è quello di farli rendere al meglio. Rappresentiamo una tifoseria importante, io sono motivatissimo”

L’anno scorso a Roma una grandissima Salernitana, è ripetibile quel tipo di gara?
“Non possiamo ripeterci, i momenti sono diversi. Ma ogni cosa è irripetibile. Anche durante una partita ogni azione è differente dall’altra. Vi dico: quando hai dei numeri hai la possibilità di decidere strategicamente cosa fare prima ma anche nel corso della gara”

Bronn e Mazzocchi sono pronti?
“Pasquale ha lavorato tutta la settimana. Non sarà brillante come quando è al massimo del suo potenziale, ma senza dubbio farà parte di questa partita. Su Bronn mi sono già espresso, vedrete dopo se lo convocherò o no”

Le ambizioni sono le stesse che aveva prima di iniziare la seconda avventura?
“I tifosi cantavano “Portaci in Europa”, ma a me piace essere realista ancor prima di essere ambizioso. Da quando sono arrivato, e in tutte le piazze dove ho lavorato, cerco di essere serio e di concentrarmi sulla crescita individuale e collettiva della squadra che guido. La mentalità è sempre la stessa: in casa e fuori noi vogliamo vincere le partite. Su questo nessuno potrà scrivere qualcosa in senso contrario. La nostra ambizione deve essere quella di restare in Serie A e dobbiamo lavorare tantissimo per raggiungere l’obiettivo”

Che gara si aspetta domani?
“L’avversario sarà diverso dalla Ternana, ovviamente, e giochiamo fuori casa in una competizione diversa ma sappiamo che dobbiamo far meglio rispetto alla settimana scorsa. I giocatori devono esprimere il massimo del proprio potenziale, solo in questo modo potremo portare a casa risultati. Vi dico: capisco il vostro mestiere, so che il testo degli articoli varia del tutto in base al risultato. Ma a me spetta rendere orgogliosi i nostri tifosi. Li amo tantissimo, sono fortissimi e sono presenti ovunque andiamo. Ci spingono e ci danno una mano. La mia grande motivazione e rappresentarli nel modo migliore, con impegno ed entusiasmo”

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Calciomercato

Spolli, agente di Solbes: “Ricardo fisico e tecnico”

La Roma ha ufficializzato ieri l’acquisto di Ricardo Solbes, attaccante argentino che arriva dal Defensa y Justicia, al quale il club giallorosso lascerà un 20% sulla futura rivendita. Il classe 2006, che ha esordito in prima squadra nella Superliga è stato accompagnato dal suo agente Nicolas Spolli, ex calciatore, che fa parte della Quan Sport Management. È proprio Spolli a descrivere le caratteristiche del ragazzo: «Ha una grande tecnica e senso del gol, non è il tipico attaccante di potenza fisica anzi ha classe e ti riempie gli occhi quando gioca, per questo è soprannominato “Apache”, perché gioca attorno all’area come Tevez. Poi possiede una mentalità forte, che al giorno d’oggi fa la differenza. Dopotutto non è facile esordire a 17 anni in un club che ha vinto molto come il Defensa Y Justicia».

Come scrive il Tempo, una trattativa lampo, iniziata con un provino a Trigoria lo scorso maggio: «La Roma è stata veloce a lavorare sul ragazzo – ha continuato Spolli – trovando subito un accordo con il club argentino dopo il suo ritorno in patria». Il diciassettenne andrà a rinforzare la Primavera, un’eccellenza tra i club italiani: «Dovrà ambientarsi in una nuova città e imparare una nuova lingua, le capacità ci sono tutte, ma servirà tempo. Lui ha capito che la Roma è un club impor-tante, con il miglior settore giovanile in Italia. Non è un caso che quando i calciatori escono dalla Capitale sono già pronti, questo dimostra la bravura degli allenatori, che danno fiducia ai ragazzi e li fanno giocare».

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Calciomercato

Roma, “formula Wijnaldum” anche per Renato Sanches

La crescita a costo zero prosegue. La Roma è pronta a portare a Trigoria un altro giocatore senza sborsare un euro per mantenere la sostenibilità imposta dall’Uefa. Si tratta di Renato Sanches che il Psg ha offerto due mesi fa e che ora sembra l’unica pista percorribile. Il portoghese, infatti, arriverebbe con una formula alla Wijnaldum: prestito con diritto di riscatto e metà stipendio (da poco meno di 6 milioni) pagato dai parigini che hanno provato pure a offrire Draxler e lo stesso Gini che tornerebbe volentieri nella capitale. L’ex Lille ha le caratteristiche giuste ma si porta dietro una tanti dubbi sulle condizioni fisiche. Basti pensare che nelle ultime tre stagioni ha saltato 52 partite per problemi muscolari. Oggi potrebbe arrivare l’affondo. Sanches dovrà convincere pure Mourinho più orientato su Sabitzer.

Come scrive Legg, in caso di cessioni si potrebbe provare anche per Dominguez. Il tecnico, intanto, aspetta ancora la punta con Scamacca che avanza a grandi passi e che comincia davvero a scalpitare. L’azzurro è uscito allo scoperto pubblicamente e ha già detto al West Ham di voler andar via, l’arrivo probabile di Broja a Londra agevola la via del prestito oneroso. Morata resta in ghiaccio a prescindere, il primo che accontenta le richieste dell’Atletico (15 milioni più bonus) se lo prende. Lui preferirebbe la Roma all’Inter, i Friedkin decideranno a breve sperando non lo facciano prima Marotta o Giuntoli. Affari minori: il Granada ha chiesto informazioni su Villar, Spinazzola è destinato a rimanere, Faticanti non rientra nei piani e ha chiesto di partire, bocciato Majchrzak che torna in Polonia.

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Rilancio Scamacca: subito a segno con il West Ham. La Roma e gli inglesi più vicini

Qualcosa si muove dalle parti di Newham, distretto orientale di Londra, di fatto la casa del West Ham. O forse si è già mosso in Australia, dove ieri gli Hammers hanno chiuso la loro tournée, partecipando al Unmissable Football e vincendo il “derby in trasferta” contro il Tottenham per 3-2.

A segnare il gol decisivo è stato Gianluca Scamacca, a 12 minuti dalla fine. Un gol che arriva proprio nel momento in cui il West Ham sta pensando di andare incontro alla Roma e di aprire ad un prestito con obbligo condizionato. Insomma, un passo avanti rispetto all’obbligo secco che gli inglesi chiedevano fino a qualche giorno fa.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, il giocatore, si sa, però vorrebbe cambiare presto aria, essendosi già promesso alla Roma. In tal senso, basta ricordare le parole espresse qualche giorno fa: “Ho sempre ragionato con il cuore e continuerò a farlo anche in futuro. E sapete quali sono i due colori del mio cuore. Per me Roma è casa. E Totti, l’idolo da bambino. E quale giocatore al mondo non sognerebbe di essere allenato da Mourinho? Sono convinto che mi stimolerebbe e con lui migliorerei ancora”. Un autentico manifesto d’amore, con la Roma che spera di accoglierlo presto a braccia aperte ed è pronta anche ad accontentarlo economicamente (quest’anno al West Ham lo stipendio di Scamacca è passato da 2,8 a 3 milioni di euro).

E allora cosa è cambiato? Prima di tutto che gli Hammers hanno incassato ben 120 milioni dalla cessione di Rice e di impellenze economiche ce ne sono sicuramente meno di prima. A Londra stanno quindi pensando di andare incontro ai desideri del giocatore e l’idea è di accettare un prestito oneroso (intorno ai 3-4 milioni di euro), ma con un obbligo condizionato legato alle presenze ed alla qualificazione in Champions League. Fattispecie che permetterebbe alla Roma tra 12 mesi di affrontare eventualmente la spesa per l’acquisto di un giocatore che gli inglesi un anno fa hanno pagato ben 36 milioni (più 6 di bonus).

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Roma, per l’attacco spunta anche l’opzione Thuram

Scamacca, Arnautovic, Nzola ora anche Thuram. La Roma sta scandagliando il mercato alla ricerca di un centravanti che possa sostituire temporaneamente Tammy Abraham che, infortunatosi al ginocchio, ne avrà come minimo fino a gennaio.

Nelle ultime ore la società giallorossa ha fatto un sondaggio anche con l’attaccante francese figlio del grande Lilian Thuram, che ha visto scadere il suo contratto con il Borussia M’Gladbach. L’attaccante è nel mirino del PSG, ma anche del Milan.

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Smalling firma. E arriva N’Dicka

Nel sabato di Trigoria la Roma stava preparando gli scatti e i video che preludono all’annuncio del nuovo contratto di Chris Smalling fino al 2025. Ieri anche l’agente, James Featherstone, è stato ricevuto all’interno del centro sportivo per firmare i documenti. E’ probabile che la Roma nei prossimi giorni, forse domani stesso, ufficializzi un accordo che nella sostanza è stato raggiunto un paio di mesi fa.

Come scrive il Corriere dello Sport, Smalling proverà a divertirsi anche nelle prossime due stagioni, con uno stipendio da circa 3,5 milioni netti annui. Adesso i tifosi aspettano anche il rinnovo di Matic, che era automatico ma non è mai stato comunicato ufficialmente, e di El Shaarawy, che sta ancora negoziando il contratto con Tiago Pinto.

Per quanto riguarda i volti nuovi infine la Roma ha già chiuso per il franco algerino Aouar, che arriva a parametro zero dal Lione, e si avvia ad assoldare il franco camerunese N’Dicka, che ieri ha salutato l’Eintracht. Era il centrale mancino che chiedeva Mourinho per completare il reparto. E prenderà numericamente il posto di Llorente, destinato a tornare sotto il controllo del Leeds.

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José ha deciso: tutti a Budapest. Ecco il programma giallorosso

Iniziano oggi i tre giorni più importanti della storia recente della Roma. Perché l’Europa League – un tempo Coppa Uefa – è la seconda competizione europea e in pochi, dopo il trionfo in Conference dello scorso anno, pensavano che la Roma potesse di nuovo arrivare fino in fondo.

Forse neppure José Mourinho, il principale artefice di tutto questo. Il programma di avvicinamento alla finale di Budapest lo ha deciso lui e ricalca in larga parte quello dello scorso anno a Tirana. Routine solita, pochi stravolgimenti, squadra che sarà in Ungheria il minimo indispensabile. Perché è vero che la partita è importantissima e prestigiosa, ma è vero anche che Mou non vuole caricare i giocatori di eccessiva pressione.

Se, infatti, il Siviglia si allenerà a Budapest, la Roma farà tutto tra le mura di casa. Oggi e domani allenamento alle 11, poi pranzo tutti insieme. Domani la partenza è prevista nel primo pomeriggio, come sempre in occasione delle trasferte europee. Mourinho, come un anno fa, non ha voluto in alcun modo rivoluzionare il programma e la routine dei giocatori. Che sia il debutto in casa del Ludogorets o la finale di Budapest, la Roma e il suo allenatore non cambiano.

Come scrive il Corriere dello Sport (C.Zucchelli), la squadra arriverà a Budapest intorno alle 16.30. Dalle 17.15 alle 17.45 sono previsti walk around alla Puskas Arena e interviste, poi fino alle 18.30 conferenza di Mou e di due giocatori (uno con ogni probabilità sarà il capitano Lorenzo Pellegrini). La Roma è la squadra che giocherà in trasferta, indosserà maglia, pantaloncini e calzettoni rossi e avrà sulla manica il logo della Conference vinta. Il Siviglia, invece, ricorderà le sei Europa League portate a casa.

Allo stadio la Roma avrà uno spogliatoio tutto giallorosso, il Siviglia ha scelto la scritta: “Nunca te rindas” cioè “mai arrendersi”, ma non mancheranno sorprese. Alla Roma è stato assegnato il lato Sud dello stadio e alla Puskas Arena ci sarà una delegazione composta da circa 70 persone: non mancherà nessuno, dai Friedkin a Solbakken, fuori lista per motivi di FairPlay, agli infortunati Karsdorp e Kumbulla.

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Pagelle

Bayer-Roma 0-0, le pagelle di Retesport

La Roma strappa il pass per la finale di Budapest con una gara di assoluto sacrificio, eroica per larghi tratti. Prestazioni straordinarie di Matic, Mancini e Cristante.

Ecco le pagelle di Retesport

Rui Patricio 7

Mancini 7,5

Cristante 7

Ibanez 7,5

Celik 7

Bove 7,5

Matic 8

Spinazzola sv

Pellegrini 7

Abraham 6

Belotti 6,5

Mourinho 8

Sost.:
Zalewski 7
Smalling 7
Wijnaldum 6,5