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Icardi-Roma, senza volontà e decreto crescita è un sogno quasi irrealizzabile

C’è un nome che scalda i cuori dei tifosi giallorossi e che riporterebbe la Roma nel novero delle favorite per il prossimo campionato: Mauro Icardi. L’argentino – a segno all’esordio in campionato – quasi certamente vivrà un’altra stagione da comprimario a Parigi, visto l’approdo nelle prossime ore di Messi, che nelle idee di Pochettino dovrebbe comporre e completare il trio delle meraviglie con Neymar e Mbappe.

‘Maurito’ dunque riflette, ma la Roma non è una sua prima scelta. Non lo fu due anni fa quando Petrachi tentò di imbastire con Ausilio uno scambio (con conguaglio) con Edin Dzeko. Difficile lo sia anche oggi, perchè al di là della presenza di Mourinho, la Roma non giocherà la Champions la prossima stagione e purtroppo, neanche, l’Europa League.

L’ostacolo maggiore poi risiede sui dettagli economici del suo ingaggio: 9,2 milioni di euro netti più bonus a stagione, che al lordo significano circa 17. Una cifra elevatissima che Pinto non potrebbe scontare neanche con i vantaggi fiscali del ‘Decreto Crescita’. Questo perchè oltre ad un accordo di natura biennale, serve che il “lavoratore” abbia maturato 48 mesi di residenza all’estero, ma Maurito si è trasferito a Parigi lo scorso 3 settembre 2019, quindi la tempistica andrebbe oltre questa finestra di mercato. Ciò in sostanza significa che oltre ad una formula vantaggiosa – prestito biennale con obbligo – la Roma dovrebbe pretendere dal Psg una partecipazione ingente al suo ingaggio.

Gli intermediari di Icardi continuano a ribadire che per la Roma sia una pista impossibile, anche perchè l’argentino vorrebbe rimanere – ad oggi – ancorato al dream team parigini, che il prossimo anno punterà a vincere il Triplete. Le vie del mercato, come si suol dire, sono infinite, ma in questo caso le strade di Icardi e la Roma non sembrano potersi incrociare.