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Mou bisogna trovare l’interruttore della luce: la Roma ha segnato su azione solo in 6 gare di Serie A

FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) – La Roma negli ultimi 20 metri di campo brancola nel buio. La manovra offensiva dei giallorossi è priva di riferimenti e la gara di ieri persa contro la Lazio lo ha messo in evidenza per l’ennesima volta. Cristante dopo il derby ha confermato le difficoltà nell’ultima trequarti di campo: ”Ci è mancato qualcosa negli ultimi metri. La Lazio ci ha lasciato giocare, loro si sono chiusi e noi non siamo riusciti ad avere quel guizzo finale per fare gol. La Roma è a disagio quando affronta avversari che le concedono il possesso palla. I giallorossi hanno difficoltà nel dominare le partite e quando sono chiamati a farlo non riescono ad essere incisivi.

La squadra di Mourinho, infatti, in Serie A, quando ha avuto più possesso palla dell’avversario ha perso 3 partite su 5 e solo in 2 gare è riuscita a fare gol (Verona-Roma 1-3, Roma-Lecce 2-1). Il dato più preoccupante, però, è un altro: solo in 6 partite di campionato i giallorossi sono riusciti a fare gol su azione. Mourinho dopo il derby ha dichiarato: ”Noi siamo stati senza quella luce di qualità che ci portano i giocatori speciali. Ci è mancato questo. Numeri alla mano, però, lo Special One dovrà trovare l’interruttore per accendere la manovra offensiva della Roma anche quando alcuni calciatori non sono in condizioni eccelse.

Zero dribbling nel derby: prima volta in Serie A

26.9.2021 Lazio vs Roma (Serie A) Sport; Calcio; Nella foto: El Shaarawy deluso (Foto Gino Mancini)

Prima del derby di ieri, la Roma era la seconda squadra in Serie A per dribbling (89). Nel calcio moderno è difficile avere tanti calciatori abili nel saltare l’avversario eppure i giallorossi precedentemente erano stati bravi in questo fondamentale. Nella gara di ieri, però, oltre al guizzo finale sono mancati anche i dribbling: 0 in tutta la partita (1° volta in Serie A per la Roma).

I giallorossi, con Mourinho in panchina, hanno dimostrato di essere una squadra resiliente. Scavando nel significato di quest’ultima parola, l’immagine alla quale ci rimanda è quella di saper risalire su una barca che si è rovesciata. La Roma, con lo Special One alla guida, ha dimostrato di non affondare mai: arriva al limite, poi risale sulla barca e ricomincia il suo percorso.

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Esclusiva Retesport – Cappioli: ”Nel derby non ci sono favoriti, Abraham e Zaniolo possono essere decisivi”

Massimiliano Cappioli, ex centrocampista della Roma e autore della seconda rete nel derby del 27 novembre 1994 (Lazio-Roma 0-3), è intervenuto ai microfoni di Retesport: ”Dovevamo perdere 11-0 e invece abbiamo vinto 0-3. Mazzone durante la settimana ci caricò facendoci vedere quello che scrivevano i giornali e alla fine abbiamo festeggiato noi. Quando ho segnato non mi sono reso conto di quello che avevo fatto perché l’emozione è stata troppo forte: ho realizzato il sogno di una vita. Nel derby non ci sono favoriti: ci vuole cuore, testa e tanta voglia di vincerlo, non basta essere più forti.

Domani sarà una gara difficile, infatti, la Lazio nonostante le assenze gioca un bel calcio. Vincere sarebbe importantissimo per la Roma. Mi auguro che Zaniolo ed Abraham possano decidere il derby: entrambi ne hanno bisogno, ci stanno mancando i gol di questi calciatori.

La Roma può arrivare tra le prime quattro e giocare la Champions League la prossima stagione. Il terzo anno di Mourinho si potrebbe coronare il con la vittoria dello scudetto”.

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Mou e le gare casalinghe in campo europeo con l’obbligo di vincere: il 66,6% delle volte non ha sbagliato

IL PERSONAGGIO (di Nicolas Terriaca)Josè Mourinho è un animale da competizione e ama giocare partite decisive come quella di stasera. Alle 21:00, lo stadio Olimpico si riempirà di amore e di passione per spingere la Roma alla vittoria contro il Ludogorets. Lo Special One in conferenza stampa è stato chiaro: ”Abbiamo solo un risultato, la vittoria. Ci sarà un ambiente da partita decisiva, come nella scorsa stagione contro Bodo, Leicester e Vitesse”. L’Olimpico come il Colosseo, gli avversari come dei condannati. Questo è ciò che è accaduto nelle gare citate in precedenza da Josè Mourinho. La Roma, nella passata stagione, ha maturato una certa esperienza a disputare partite in cui l’unico risultato doveva essere la vittoria: Roma-Feyenoord 1-0, Roma-Leicester 1-0, Roma-Bodo 4-0.

Per Mourinho, invece, nulla di nuovo. Lo Special One, infatti, nella sua carriera, in campo internazionale, ha affrontato 34 gare in cui la sua squadra doveva solo vincere per superare il turno. I precedenti lasciano ben sperare per la partita di stasera: in 21 circostanze il tecnico portoghese non ha sbagliato (61,8% delle volte) e quando gli è capitato di giocare tra le mura amiche la percentuale aumenta (66,6%).

Il Ludogorets può soffrire lo stadio Olimpico: 9 trasferte consecutive in Europa League senza vittoria

Roma-Bodo 4-0, coreografia Curva Sud

La Roma questa sera dovrà fare leva anche sulle difficoltà in trasferta del Ludogorets: in Europa League, non vince dal primo ottobre 2020. Da quel momento in poi i bulgari hanno disputato 9 partite e hanno collezionato 3 pareggi ma soprattutto 6 sconfitte e 24 gol subiti. Non è un caso se Mourinho ha sottolineato il tutto esaurito dello stadio Olimpico: Ci sarà di nuovo il sold out, si può creare un ambiente da ‘partita decisiva’ come lo scorso anno con il Bodø, il Leicester o il Vitesse. Creando questo tipo di atmosfera, con la motivazione dei ragazzi che vogliono continuare in Europa League, possiamo farcela. I tifosi romanisti presenti allo stadio Olimpico sanno cosa fare: dall’entrata in campo della squadra, si scatena l’inferno!

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Pellegrini, ‘ritorno al passato’: meno gol ma più assist decisivi

IL PERSONAGGIO (di Nicolas Terriaca) – Lorenzo Pellegrini continua a disegnare calcio con i suoi assist. Il capitano giallorosso, infatti, anche nella gara di ieri contro l’Helsinki ha offerto un cross perfetto a Tammy Abraham che è tornato al gol. L’attaccante inglese non segnava da 8 gare, ma ci ha pensato Pellegrini ad offrirgli un pallone prezioso per farlo tornare ad esultare. Il 7 giallorosso in questo inizio di stagione sta segnando molto meno rispetto ad un anno fa: da 8 gol in 15 gare si è passati agli attuali 2. Stesso numero di partite giocate ma meno prolificità sotto porta. L’altro dato da evidenziare, però, è la crescita esponenziale degli assist serviti ai compagni: 7 in questa stagione rispetto ai 3 di un anno fa (furono 8 totali a fine annata). Pellegrini, tra campionato ed Europa League, ha ‘disegnato’ un assist ogni 184 minuti (dato migliore della sua carriera).

L’importanza di Pellegrini: i numeri del capitano della Roma

Senza gli assist non si fanno i gol, eppure questi ultimi attirano maggiormente l’attenzione del grande pubblico. Numeri alla mano, Pellegrini non ha iniziato la stagione nello stesso modo in cui aveva impressionato un anno fa, infatti, all’appello mancano 6 reti e l’incisività è minore: si è passati da un gol o un assist ogni 114 minuti agli attuali 143′. Il capitano giallorosso, però, nonostante sembri non attraversare un ottimo periodo di forma, si dimostra un calciatore fondamentale per Josè Mourinho.

In campionato su calcio piazzato, Pellegrini ha permesso a Smalling (3) e Ibanez (1) di realizzare 4 gol. Le reti del difensore inglese sono valse punti importanti contro Cremonese e Inter (4). La precisione e i ‘disegni’ del capitano della Roma permettono alla squadra di Mourinho di essere un costante pericolo sui calci piazzati (5 reti su 13 in campionato escludendo i calci di rigore). Il 7 giallorosso è anche il quinto giocatore di Serie A che ha servito almeno 15 assist in tutte le competizioni dall’inizio della scorsa stagione, insieme a Milinkovic-Savic (19), Leao (16), Barella (16) e Calhanoglu (15). In aggiunta, Pellegrini ha creato 7 grandi occasioni da gol in questo campionato (nessuno ha fatto meglio) ed è 4° in Serie A per passaggi chiave (27). ‘Se avessi 3 Pellegrini giocherebbero tutti e 3’. Parola di Josè.

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Abraham sa come si torna a segnare: dopo un lungo digiuno ha sempre realizzato gol a raffica

IL PERSONAGGIO (di Nicolas Terriaca) – La Roma ha bisogno dei gol di Tammy Abraham. Mourinho nella conferenza stampa di ieri lo ha fatto capire senza puntare il dito verso l’inglese: ”Dobbiamo segnare di più, ma non voglio parlare dei singoli”. Quando una squadra fa pochi gol, però, inevitabilmente i riflettori vengono puntati sui numeri degli attaccanti e, quelli di Abraham, ci descrivono un calciatore in difficoltà: 2 gol in 14 partite. L’ultima rete dell’ex Chelsea risale al 12 settembre (Empoli-Roma 1-2). Abraham, dopo il gol partita contro i toscani, non è più riuscito a gonfiare la rete della porta avversaria e sta vivendo un digiuno lungo 463 minuti (8 partite consecutive senza gol). L’attaccante inglese, però, ha attraversato anche momenti peggiori dai quali è sempre uscito con personalità. Abraham, infatti, considerando le stagioni con Roma e Chelsea, dopo periodi senza segnare anche più lunghi di quello attuale, ha realizzato 25 gol in 37 partite.

Abraham ha vissuto momenti peggiori ma è sempre tornato a segnare: i precedenti

5.3.2022 Roma vs Atalanta (Serie A) Sport; Calcio; Nella foto: Abraham esulta (Foto Gino Mancini)

Abraham è abituato a vivere lunghi periodi di letargo. L’attaccante inglese, infatti, nella sua carriera ha vissuto digiuni più lunghi di quello attuale (463 minuti senza gol). Partendo dal recente passato, nella sua prima stagione con la maglia della Roma, Abraham ha attraversato due momenti simili dai quali è uscito più forte. L’approccio con la realtà giallorossa, infatti, non è stato dei migliori e dal 3 ottobre (Roma-Empoli 2-0) sino al 4 novembre (Roma-Bodo 2-2) non ha segnato per 5 gare consecutive (419 minuti). Successivamente, però, ha iniziato a realizzare gol a raffica: 19 reti in 25 partite. Ad aprile, anche a causa di una condizione fisica precaria, l’attaccante inglese tornò in letargo: 6 gare consecutive senza segnare (469 minuti). Il finale, però, è lo stesso del precedente: l’ex Chelsea tornò al gol contro il Leicester e siglò una doppietta contro il Torino (3 reti in 6 partite).

Abraham ha attraversato lunghi momenti senza segnare anche prima di approdare nella Capitale. Con la maglia del Chelsea, infatti, nella stagione 2019-2020, in cui siglò 18 reti in tutte le competizioni, ha vissuto un periodo buio lungo 9 partite (477 minuti senza gol). Il finale, però, è sempre uguale: l’attaccante inglese, dopo aver acceso la luce, mise a segno 3 reti in 6 gare.

Il momento peggiore, Tammy Abraham lo ha affrontato nella stagione 2017-2018 con la maglia dello Swansea: 13 partite senza segnare (837 minuti). L’epilogo, però, è identico ai precedenti, infatti, nella stagione successiva realizzò 26 gol in 40 partite con la casacca dell’Aston Villa. Osservando i numeri di Abraham, i tifosi giallorossi possono stare tranquilli: Tammy tornerà a farli esultare.

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Mou scopre ‘l’anarchia’ di Camara in un centrocampo monopasso: recuperi, dribbling e dinamismo

IL PERSONAGGIO (di Nicolas Terriaca) – Mourinho prima di Udinese-Roma disse: ”Camara non ha i 90 minuti e non ha la possibilità di cominciare la partita di domani. Non ha neanche la conoscenza del nostro metodo di gioco. Ha dimostrato la sua qualità in allenamento, è un giocatore di qualità che ci aiuterà tanto. Per ora andrà in panchina, poi piano piano avrà un percorso da fare”. Il centrocampista guineano fino al 9 ottobre (Roma-Lecce), infatti, ha disputato 70 minuti in tutte le competizioni. Poche apparizioni senza mai partite dal primo minuto, fino a quando non ha servito l’assist vincente a Belotti in Europa League.

L’assist contro il Betis e i numeri delle prime gare di Camara

Probabilmente il percorso di ambientamento di Camara sta giungendo al termine. L’ex Olympiakos, infatti, nelle ultime tre partite della Roma (Betis, Sampdoria e Napoli) ha disputato 195 minuti. Mourinho nelle due gare di campionato lo ha fatto partire dall’inizio dandogli la possibilità di mettersi in mostra e contro gli spagnoli lo ha fatto subentrare nella ripresa.

Nella gara contro il Betis, Camara ha servito un assist vitale a Belotti che permette alla Roma di avere la possibilità di superare il girone di Europa League. Il passaggio decisivo è avvenuto in una zona di campo inesplorata dai compagni di reparto: l’area di rigore avversaria. Nelle partite di campionato, numeri alla mano, ha dato al centrocampo giallorosso caratteristiche che fino a quel momento erano sconosciute. Camara, infatti, contro la Sampdoria ha fatto registrare una velocità in accelerazione di 31,93 km/h e grazie alla sua aggressività ha annullato Villar. Nella partita di domenica contro il Napoli è stato il calciatore giallorosso che ha effettuato più recuperi (8), che ha giocato più palloni in avanti (9) e che ha tentato più tiri (2). In aggiunta ha messo in seria difficoltà Ndombele che è uscito nella ripresa.

In appena 168 minuti giocati in Serie A, il centrocampista guineano fa registrare numeri che lo differenziano dai compagni di reparto. Camara, infatti, ha già tentato gli stessi dribbling di Cristante (4) e soli 3 in meno di Matic (7). In aggiunta, l’ex Olympiacos ha già eseguito gli stessi tiri del centrocampista serbo (4) e dimostra di avere una predisposizione ad accompagnare l’azione offensiva sconosciuta ai suoi compagni di reparto.

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Roma ‘spuntata’: i giallorossi rischiano il 2° peggior attacco nei campionati a 20 squadre della propria storia

FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) – Senza fare gol le partite di calcio non si vincono. Concetto banale quanto importante in una Roma che fa fatica a gonfiare le reti delle porte avversarie. Mourinho nel post partita di Roma-Napoli ha dichiarato: ”Abbiamo fatto una prestazione sufficiente per non perdere la partita”. Concetto che può essere condiviso o meno ma il dato oggettivo è che si è fatto poco o nulla per vincere la gara. I giallorossi, infatti, nel match di ieri non hanno effettuato un tiro in porta e hanno palesato difficoltà preoccupanti nell’ultima trequarti di campo.

La media gol della Roma in queste prime 11 partite di campionato è allarmante: 1,18 a partita (13 reti totali in Serie A). Continuando così la squadra di Mourinho rischia di stabilire un record negativo che pochi si sarebbero immaginati ad inizio stagione: 2° peggior attacco nella storia della Roma nei campionati a 20 squadre. Se non ci sarà un’inversione di marcia, infatti, l’attuale media gol dei giallorossi porterà la squadra a segnare 45 gol in 38 partite (solo nel 1946-47 con 41 reti si è fatto peggio). Abraham, Belotti, Shomurodov, El Shaarawy e Zaniolo, in Serie A, hanno realizzato le stesse reti di molti difensori del campionato italiano (2): Kim del Napoli, Udogie dell’Udinese, Doig del Verona e Mazzocchi della Salernitana. Allarmante. Se si vuole ambire ad obiettivi importanti, è obbligatorio voltare pagina perché in quella attuale c’è solo scritto ‘cercasi i gol’.

Solo 5 partite con più di un gol nelle ultime 17 gare di Serie A

14.5.2022 Roma vs Venezia (Serie A) Sport; Calcio; Nella foto: Abraham deluso (Foto Gino Mancini)

Gli attaccanti della Roma stanno navigando nel buio. Dybala era l’unico che accendeva la luce e permetteva anche agli altri di segnare (Abraham ha realizzato 2 gol su 2 assist da parte dell’argentino). La fatica in fase realizzativa, però, non è novità in casa giallorossa (9° attacco la passata stagione con 59 reti) e considerando anche le ultime 6 gare dello scorso campionato, la squadra di Mourinho nelle ultime 17 partite di Serie A solo in 5 occasioni ha segnato più di un gol (Torino-Roma 0-3, Roma-Monza 3-0, Empoli-Roma 1-2, Inter-Roma 1-2 e Roma-Lecce 2-1). Non è un caso se i giallorossi hanno vinto le ultime 5 gare in cui hanno segnato più di una rete. Nel calcio, infatti, l’obiettivo principale è fare gol.

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Mou pensaci tu: nessun calciatore di Serie A è più incisivo di Kvaratskhelia

IL PERSONAGGIO (di Nicolas Terriaca) – Mou pensaci tu. Lo Special One nella sua carriera ha affrontato tanti campioni e spesso è riuscito a trovare la strategia giusta per limitarli. La speranza dei tifosi romanisti è che ciò si possa ripetere anche nei confronti di Kvaratskhelia. Numeri alla mano, infatti, l’uragano georgiano è il pericolo numero uno del Napoli di Luciano Spalletti. Domenica alle 20:45, Mourinho dovrà trovare le giuste contromisure nei confronti di Kvaratskhelia che ad oggi tra Serie A e Champions League, ha messo a segno 7 gol e 6 assist in 14 presenze. Nessun calciatore che milita nel campionato italiano ha inciso di più in questo inizio di stagione.

L’arrivo a Napoli e i numeri di un predestinato che Mou vuole fermare

L’ex ala del Dinamo Batumi è arrivato a Napoli per un cifra intorno ai 10 milioni di euro, in un clima di scetticismo e polemiche, causato da un mercato inizialmente incompreso dalla piazza partenopea. Nella conferenza stampa di presentazione disse di ispirarsi a Cristiano Ronaldo e poi aggiunse: ‘‘Il numero 7 è il mio preferito, ma era rimasto solo il 77. Mi porta doppia fortuna”. Ad oggi, è stato così, infatti, Kvaratskhelia sta impressionando tutti coloro che non lo conoscevano. L’uragano georgiano nelle ultime 7 partite giocate è risultato sempre incisivo con gol, assist o rigori procurati. L’ultima sfida in cui è risultato anonimo risale al 10 settembre contro lo Spezia. Il talento ex Dinamo Batumi ha nel mirino un piccolo record stabilito da Insigne tra gennaio e febbraio 2016: 5 assist in 5 gare consecutive in tutte le competizioni. L’ala georgiana è ferma a 4 e spetta a Mourinho farlo rimanere con l’amaro in bocca.

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Sampdoria-Roma, Marassi è spesso un tabù: solo nella Torino bianconera si vince meno

FOCUS RS (di Nicolas Terriaca)Josè Mourinho sa come si sfatano i tabù. Lo Special One, infatti, ha portato a Roma un titolo europeo dopo 61 anni e ha spezzato la maledizione che vedeva i giallorossi non vincere nulla da 14 stagioni consecutive dopo aver cambiato dieci allenatori prima di lui. Lunedì alle 18:30, il tecnico portoghese dovrà sfatare un altro tabù e questo si chiama Marassi. I precedenti, in tutte le competizioni, in casa della Sampdoria sono chiari: 72 partite, 35 sconfitte, 25 pareggi e appena 12 vittorie. I giallorossi, quindi, hanno vinto solo il 16,7% delle partite e analizzando lo score contro le squadre italiane in almeno venti trasferte, una percentuale più bassa si registra solo a Torino contro la Juventus (12,9%).

Non si vincono due partite consecutive di campionato a Marassi dal 2008

L’ultimo precedente a Genova sorride alla Roma, infatti, i giallorossi hanno vinto 0-1 grazie alla rete di Mkhitaryan. Tra le mura amiche, la Sampdoria solo una volta nella sua storia ha perso due partite consecutive in Serie A contro la Roma e Josè Mourinho, uomo dei record, ha la possibilità di sfatare questo tabù. L’ultima e l’unica volta risale al 2008, quando i giallorossi guidati da Spalletti vinsero 2-4 nella stagione 2006-2007 e 0-3 nel campionato successivo.