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Roma-Spezia 2-1 (6′ Nikolaou, 43′ Zalewski, 90′ Dybala) – Giallorossi sesti e qualificati alla prossima Europa League

La Roma gioca all’Olimpico l’ultima giornata di campionato contro lo Spezia a caccia dei punti decisivi per centrare almeno la qualificazione diretta alla prossima edizione dell’Europa League.

LE FORMAZIONI:

ROMA 4-2-3-1 Svilar; Celik, Mancini, Smalling, Zalewski, Bove, Cristante; Dybala, Pellegrini, El Shaarawy; Belotti.
A disposizione: Rui Patricio, Boer, Llorente, Ibanez, Karsdorp, Spinazzola, Wijnaldum, Matic, Tahirovic, Volpato, Solbakken, Abraham.
Allenatore: Salvatore Foti.

SPEZIA (3-5-2): Zoet; Wisniewski, Ampadu, Nikolaou; Amian, Zurkowski, Bourabia, Esposito, Reca; Gyasi, Nzola.
A disposizione: Dragowski, Marchetti, Ferrer, Shomurodov, Cipot, Kovalenko, Sala, Ekdal, Agudelo, Krollis, Verde, Maldini.
Allenatore: Leonardo Semplici.

Arbitro: Maresca (Napoli). Assistenti: Carbone e Baccini. IV uomo: Camplone. Var: Mazzoleni.
Avar: S.Longo.

RETI: 6′ Nikolaou, 43′ Zalewski, 90′ Dybala
CARTELLINI: Espulsi: Amien – Ammoniti: Esposito, Pallegrini, Nikolaou, Zoet


90′ – Rigore per la Roma per un fallo su El Shaarawy. Dal dischetto va Paulo Dybala che insacca e corre sotto la Sud

85′ Bordata di Dybala dal limite salvata da Zoet miracolosamente

80′ Infortunio grave per Abraham costretto al cambio. Dentro Spinazzola

72′ – Nzola si invola sulla fascia, pallone per Zurkowski che si divora il vantaggio

64′ – Contropiede Roma condotto da Dybala che taglia verticalmente la difesa dello Spezia, si allarga e incrocia col mancino, di poco sul fondo

64′ – Matic e Abraham per Belotti e Bove

54′ – Occasione Roma che scaturisce da un cross sul secondo palo di Zalewski, deviazione di Zoet e Pellegrini in spaccata non trova la porta

Llorente per Celik, inizia la ripresa

CRONACA SECONDO TEMPO

Fine primo tempo, parità all’Olimpico

43′ – Pareggio della Roma con un tiro cross di Zalewski che si spegne all’angolino

37′ – Occasione per Dybala che vince un rimpallo al limite dell’area e poi scarica forte col mancino, palla di poco alta

35′ – Botta di Mancini dalla lunga distanza, pallone alto

21′ – Ci prova Pellegrini col mancino dal limite, conclusione radente ma centrale, Zoet blocca

20′ – Conclusione di Bourabia dalla distanza, pallone che si spegne alto sul fondo

15′ – Traversa di El Shaarawy con una conclusione a giro dal limite dell’area

6′ – Vantaggio dello Spezia con Nikolaou che insacca di testa su un tiro cross di un compagno in sospetta posizione di fuorigioco. Il gol viene convalidato dal VAR

Squadre in campo, inizia il match

CRONACA PRIMO TEMPO:

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Interviste

Totti: “Mourinho resta? Sono meno fiducioso di prima. Spero Dybala recuperi per la finale”

A margine degli eventi legati alla Finale di Coppa Italia di questa sera, ha parlato Francesco Totti della Roma e del futuro di Mourinho. Ecco le sue dichiarazioni:

Che succede tra la Roma e Mourinho? “Mourinho è l’allenatore della Roma e può dire ciò che vuole. Se ha fatto questa battuta è la verità, avendo fatto un mercato non dico povero ma sintetico riuscire ad arrivare in Champions League sarà un traguardo incredibile”.

Resta? “Non lo so, prima ero più fiducioso, adesso meno. Ci ho parlato, ma non di questa cosa”.

Su Dybala. “È un top-player, fa la differenza. Speriamo che possa recuperare, faranno di tutto e lui avrà voglia di giocare”.

Come si batte il Siviglia? “Bella domanda, non ci ho mai giocato contro e non so dirlo. Sa come gestire questa partita, è diverso dalla Roma che è la prima volta che fa questa finale”. 

Mourinho ha parlato di una regolarità del campionato compromessa per il -10 alla Juventus.“Se hanno tolto 10 punti, qualcosa di sbagliato è stato fatto. Con questa penalizzazione è riaperto il discorso Champions”.

Il futuro di Totti? “Padel!”.

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Rassegna stampa

Mourinho applausi ed emozione: “La gente giallorossa è incredibile”

Era la partita che voleva, figlia del suo dna: fatica, sofferenza, cuore. Una vittoria in cui José Mourinho ha sempre creduto, a prescindere da tutto. E da tutti. “Ma il merito è dei ragazzi, che hanno questa mentalità, voglia, empatia – dice alla fine l’allenatore della Roma –. Hanno questo senso di responsabilità, vogliono fare di tutto per rendere felici i tifosi. La strada da Trigoria allo stadio era piena di gente e questo, anche a uno come me che ha tanta esperienza, ti emoziona dentro. Lo scorso anno, contro il Leicester, pensavo fosse una cosa incredibile, questa volta è stato ancora di più“.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, emozioni, già. Quelle che condensano tutte le sensazioni dell’Olimpico. E che rendono l’idea di una partita per alcuni versi stoica.

Ed a marchiarlo a fuoco è stato Edoardo Bove, uno che Mou ha cresciuto e plasmato. “Il merito è anche della famiglia e di chi gli sta dietro. Ragazzo super e grande professionista, sembra già un trentenne. È cresciuto, io l’ho solo aiutato nel suo percorso“.

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Interviste

Mourinho: “Europa League? Non siamo i più forti ma possiamo vincerla. Smalling-Roma matrimonio perfetto!”

Queste le dichiarazioni di Mourinho nella sala stampa del De Kuip alla vigilia di Feyenoord-Roma:

Affrontate la squadra che ha segnato di più e voi arrivate da 17 clean sheet stagionali, questa è la fotografia della partita?
“Non lo so, il Feyenoord in campionato è sicuramente la squadra più forte, lo dicono i numeri, sarà sicuramente campione d’Olanda tra qualche settimana. Quando sei la squadra più forte significa che segni più degli altri e loro lo fanno. Noi non siamo la squadra più forte d’Italia o dell’Europa League, ma possiamo vincere, ma non siamo la squadra più forte teoricamente. Giochiamo con quello che abbiamo, l’equilibrio. La gara di domani è difficile da anticipare”

Smalling, trovata l’intesa con la Roma fino al 2025 può essere un tassello importante per la programmazione del futuro?
“Ufficiale Smalling? Se è così sarà ottimo per Chris e per la Roma, per Smalling perchè è felice, perchè ha trovato un livello e una consistenza che gli mancavano negli anni precedenti, per la Roma ottimo perchè sono due anni che ha un rendimento fantastico. E’ un matrimonio perfetto, è ottimo per tutti e due”

Per lei?
“Io sono io, Chris Smalling è Smalling, non c’entra nulla”

Recuperati alcuni giocatori cardine, per domani e per le prossime sfide la parola chiave potrebbe essere staffetta?
Io penso partita per partita, non capisco cosa mi vuoi chiedere. Gioco con la squadra migliore che posso schierare, la gente che sta in panchina è pronta per dare una mano, quando facciamo lavoro tattico specifico vale per titolari e per chi magari subentrerà. Non gestisco la squadra con cambi sistematici a coppie in alcuni minutaggi. A Torino ho capito dallo sguardo di Dybala che dovevo cambiarlo, abbiamo questo rapporto con tutti, facciamo una gestione di squadra, non io come allenatore”

Pellegrini come sta? Lo ha sempre considerato un calciatore fondamentale
“Non ha perso niente, era capitano, è capitano, era importante e lo è ancora oggi. Ha fatto una panchina perchè abbiamo deciso in funzione del lavoro che ha fatto e che non ha fatto, era più importante per noi di giocare come abbiamo giocato con Solbakken ed El Shaarawy insieme, per me non cambia niente. Se l’anno scorso ha fatto più gol ed è stato più decisivo, vediamo alla fine della stagione, magari il meglio di Lorenzo sta arrivando”

Come stanno gli attaccanti sul piano emotivo?
“Stanno benissimo, tutti e due papà da poco, Tammy per la prima volta, Belotti per la seconda volta, grande felicità, sono felici ed io sono felice di averli. Me lo chiedi perchè non hanno giocato una partita? Magari non rigiocano di nuovo e continuiamo ad essere tutti felici”

In che cosa è migliorato il Feyenoord rispetto allo scorso anno?
“Io non sono capace di pensare al Feyenoord di Tirana, sembra che per voi sia una cosa permanente, sembra che lo sia anche per loro. Per me il Feyenoord di Tirana vale la Conference che vedo ogni giorno a Trigoria e mi fa ricordare che abbiamo giocato contro di loro, ma per me è una storia finita”

Cosa la preoccupa della partita di domani?
“La Roma è una squadra umile con un allenatore umile, che rispetta gli avversari, che analizza al dettagli gli avversari, che cerca di sapere tutto, che cerca di ridurre l’imprevedibilità del calcio, lo facciamo con umiltà. Abbiamo analizzato tanto il Feyenoord, è un’ottima squadra, non è una squadra dove trovi dei difetti, dei punti deboli, è una squadra forte, che quando gioca nella lega olandese, segna tantissimo, anche per la qualità dei suoi giocatori, è una squadra aggressiva, che sa anche giocare diretto, che sembra un po’ contraddittorio con ciò che leggo, il portiere ha un bel piede destro o sinistro per giocare lungo, sanno palleggiare, ha gente veloce e aggressiva. Abbiamo eliminato due squadre di qualità come Salisburgo e Sociedad, ma loro sono forti, arrivano da tante vittorie, che tra due-tre settimane vincerà il campionato, avranno motivazioni extra. Ho già perso contro il Feyenoord una volta, l’ambiente aggressivo? Dipende, mi dispiace che i tifosi non possano venire qui, è un problema che dovete risolvere. Sul campo li conosco e non ci sono problemi”

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Calciomercato

Mourinho vuole tenersi Wijnaldum

MOURINHO WIJNALDUM – Tra i migliori in campo nella vittoria della Roma contro la Sampdoria c’è anche Wijnaldum, autore del gol del vantaggio (secondo consecutivo in casa) e del rigore calciato da Dybala: “Mi sentivo che prima o poi sarebbe arrivata questa prestazione. Ha giocato molto bene”, il commento di José Mourinho. Che vorrebbe riavere l’olandese anche la prossima stagione. Il centrocampista è in prestito dal Psg con la Roma che ha in mano un diritto di riscatto fissato a 8 milioni di euro.

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Come scrive la Repubblica, a Trigoria stanno ragionando sul suo acquisto, così come il calciatore sta capendo cosa ne sarà del suo futuro: “Non dipende dalla qualificazione in Champions – ammette Wijnaldum – l’ho già dimostrato scegliendo questo club la scorsa estate. L’allenatore mi ha dimostrato il suo interesse dato che mi voleva fortemente e io ho scelto volentieri questa squadra. È difficile sapere cosa succederà in estate perché ci sono altre parti coinvolte, ma qui sto bene e mi sento felice“. Mourinho vuole trattenere Wijnaldum, la Roma ci proverà.

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Interviste

Pinto: “Champions indispensabile? Non mettiamo ulteriore pressione. Mou è il nostro leader indiscusso”

Tiago Pinto ha parlato ai microfoni di DAZN prima di Lecce-Roma

Realmente Mourinho poteva andare via a dicembre? Fa parte del suo contratto liberarsi in questo modo?
“Sono accusato che non parlo mai, mercoledì scorso ho parlato 35 minuti a lungo. Arriviamo qui e ho piacere a parlare del Lecce, di Corvino che per me è un esempio, un uomo da cui posso imparare tanto. Io penso di aver spiegato bene tutto mercoledì scorso”

La qualificazione alla Champions è imprescindibile?
“Noi non abbiamo bisogno di pressioni extra. Abbiamo un leader ben identificato che è mister Mourinho, tutti noi glielo riconosciamo e stiamo remando tutti nella stessa direzione. Sappiamo che la Champions è importante, ma non diciamo che se arriviamo in Champions il mondo sarà perfetto, in caso contrario andiamo tutti via. Pensiamo al Lecce”

La cessione di Zaniolo arrivata in ritardo vi ha bloccato?
“Non voglio spendere tutta la stagione per parlare di Nicolò o incolpandolo. Abbiamo spiegato ciò che è accaduto. Andiamo avanti, oggi c’è Gini, non cerchiamo alibi e cerchiamo di vincere oggi”

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Interviste

Mourinho: “40 punti straordinari. Non abbiamo la rosa per competere ogni tre giorni: tifosi e stampa non capiscono. Abraham è tornato”

Queste le parole di Mourinho ai microfoni di DAZN:

Abraham intoccabile per lei?
“In un piccolo periodo di questa stagione mi ha creato qualche dubbio non sulla sua qualità, ma sul suo momento difficile. Adesso gioca come prima, anche se non fa gol il suo contributo è sempre importante. Ha fatto tutto bene, nel secondo tempo ha tenuto palla, è uscito dalla pressione, ha cercato profondità, nel primo tempo al di là del gol ho visto un’ottima interazione con Dybala e Pellegrini”

Approccio diverso rispetto a tre giorni fa. Quali tasti hai toccato per vedere una Roma diversa?
“Abbiamo giocato con la squadra che in teoria è la squadra più forte in questo momento, però si è visto 30 minuti con un piano di gioco perfettamente definito, però dopo l’intensità si è abbassata e abbiamo giocato in maniera diversa. Si è abbassato perchè io l’ho chiesto? No perchè questa è la nostra natura. Dybala con qualche difficoltà, Lorenzo ha fatto uno sforzo tremendo, i quinti più bassi e Nemanja ha pressato meno. Sono contento perchè giochiamo con i nostri limiti, facciamo quello che possiamo ma sono soddisfatto dei tre punti contro un’ottima squadra, l’ho detto anche a Zanetti”

Quando vede Dybala con dei dolori cosa pensa? Come sta?
“Penso che c’è gente che allo stadio non lo capisce, altri sì, c’è gente che nella stampa dovrebbe capirlo, ma fa finta di non capirlo. La nostra realtà è questa: se gioca questa squadra contro la Cremonese avremmo vinto e saremmo in semifinale ma oggi non avremmo vinto. Questa è la nostra realtà, facciamo il massimo, lavoriamo tanto. Prima della partita ho detto ai giocatori che dovevamo entrare in campo con uno zaino pieno di frustrazione dopo la sconfitta di mercoledì ma non possiamo aspettarci aiuto da nessuno. Il nostro feeling era questo, facciamo il massimo e chi lo fa non può dare di più”

Belotti?
“E’ un ragazzo che è arrivato tardi, che ha avuto due infortuni, che quando sembrava stesse migliorando ha avuto un altro problema e adesso sta in una buona condizione fisica e penso che l’ultima partita abbia fatto bene, al di là del gol che non ha gran significato, ma ha fatto un ottimo lavoro quasi paragonabile al lavoro di Tammy oggi. Lui cresce, cresce la sua fiducia e la mia nei suoi confronti. Nel calcio possono giocare solo 11, è una realtà che tutti noi conosciamo. Nelle altre squadre ci sono giocatori incredibili in panchina, ma le domande non arrivano spesso, tu mi chiedi subito di Belotti. Certamente potrei giocare con due punte ma poi dietro non ne ho altri”

Oggi 30 secondi?
“Eh meglio che zero, magari aiuti a vincere la squadra. Io voglio vincere le partite e anche trenta secondi mi aiutano a vincere la partita. Ovviamente poco, ma è così”

Smalling? Zaniolo?
“Zaniolo a me non deve fare niente, è un problema della società e deve risolvere con la società non con me. Smalling non posso convincerlo io. Penso ad ogni giorno, potevo andar via a dicembre sono rimasto qui, la mia vita è ogni giorno, qualche volta sembra che siamo in difficoltà, sembra che siamo una squadra da serie B ma in realtà siamo lì davanti con squadre fortissime”


MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA:

E’ più arrabbiato per le critiche o per le assenze che ha avuto?
“E’ sempre la vecchia storia, il campionato è una maratona, nelle maratone può succedere di tutto, ovviamente gli infortuni sono una cosa normale nel calcio, qualche volta un po’ di fortuna in più ti aiuta. Le squadre che non soffrono di tanti infortuni sono quelle che arrivano alla fine con la miglior classifica. Noi ogni infortunio o ogni squalifica diventa un problema, ogni giocatore che abbassa la forma e non la riprende subito crea un problema, siamo così come struttura. Chi non soffre è chi ha più possibilità di arrivare fino in fondo e raggiungere i propri obiettivi. Ho sempre detto anche prima delle ultime due sconfitte che una partita a settimana per noi ci rende una squadra che fa cose importanti, quando giochiamo tre partite a settimana la cosa diventa più difficile per noi. Qualche tifoso non lo capisce ed è normale, i tifosi amano il club e il loro mestiere non è fare calcio, la gente della stampa e principalmente quelli che commentano e criticano capiscono ma fanno finta di non capire, però io sono contento dei miei giocatori e anche quando non lo sono, sono con loro. Stiamo facendo il meglio possibile, abbiamo vinto contro un’ottima squadra, giocando 30 minuti fortissimi, in transizione, con pressioni giuste, potevamo fare altri 2-3 gol, abbiamo giocato molto bene, uno dei migliori primi 30 minuti giocati qui a Roma. Dopo abbiamo abbassato, non perchè io l’ho chiesto o perchè i giocatori volevano abbassare, ma perchè è la nostra natura come squadra. Ci sono allenatori che fanno cambi sistematici al 60′ e al 65′, la squadra migliora, noi non possiamo farlo. Oggi è importante vincere, abbiamo vinto bene, non dico in tranquillità ma in sicurezza. Giovane arbitro, ha fatto molto bene, una prestazione di grande equilibrio. Tre punti e andiamo a casa”

Oggi sul 2-0 al 94′ è stato fischiato Pellegrini. Come si spiega questa situazione?
“Qualcuno non capisce lo sforzo, qualcuno non capisce i sacrifici, ha giocato 95 minuti due giorni fa, così oggi 93 minuti, non è facile, però va bene, come minimo sa che il suo allenatore lo rispetta e rispetta il suo sforzo, tutto quello che fa per la squadra. Ovviamente non stiamo parlando di 60 mila fischi, ma 20-30-50 che fischiano, non ha grande espressione”

Noi vediamo solo le partite, non possiamo vedere altro. Camara e Solbakken sono giocatori che non ti danno garanzie?
“Camara non lo abbiamo comprato, lo abbiamo preso per sostituire Wijnaldum nell’ultimo giorno di mercato, viene qui per aiutarci, dentro le sue qualità e nei suoi limiti, ci aiuta quando abbiamo bisogno. Solbakken è un altro che non abbiamo comprato, è arrivato non durante la seconda preparazione ma il 1 di gennaio, quando il campionato iniziava il 4 gennaio, non capisce ancora le dinamiche di squadra che gli altri giocatori conoscono da un anno e mezzo. Se dovevo fare un cambio che pensavo di fare al 34′ con Dybala, cerco di giocare con la stessa dinamica di Paulo, quando Paulo continua a giocare, i minuti passano e la dinamica di partita cambia, a 25 minuti dalla fine, la squadra ha poca benzina, la squadra si abbassa, non voglio rischiare un giocatore che non conosce la differenza tra 5-3-2 5-2-3, che giocava 4-3-3, è un giocatore che deve imparare a giocare con noi, se prendiamo rischi e dobbiamo attaccare Solbakken va bene, ma se siamo in vantaggio 2-0 mi metto in tasca la vittoria e i 40 punti, che per me sono straordinari. Ovviamente qualcuno dirà che non è straordinario, per me lo è”

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Interviste

Mourinho: “Non credevo arrivasse Oliveira, ci siamo migliorati ma ora non mi aspetto altri acquisti…”

CONFERENZA STAMPA – Le parole di Mourinho alla vigilia del match contro il Cagliari:

Domani partita difficile?
“La penso come te. La classifica è un momento, non credo che loro saranno lì a fine stagione, Mazzarri ha esperienza e allena giocatori con esperienza, hanno trovato la strada per fare punti, ne hanno conquistati 6 nelle ultime due, vengono a Roma per cercare di fare punti, hanno vinto all’Olimpico contro la Lazio, è una squadra capace di giocare anche contro squadre più forti. Per noi è una gara molto importante. Abbiamo perso le ultime due, abbiamo fatto 1 punto nelle ultime 3 e come minimo dobbiamo fare 4 punti nelle ultime 4 partite, sarebbe non sufficiente, ma è il massimo che possiamo conquistare adesso. Dimentichiamo le ultime tre, pensiamo a domani. Abbiamo lavorato con tanti problemi, sul piano tecnico ma anche psicologico, rimotivare la squadra dopo la sconfitta con la Juventus, non è mai facile farlo quando perdi in quel modo. Non ci sarà praticamente pubblico, solo 5 mila spettatori in uno stadio come l’Olimpico praticamente è vuoto, mi dispiace per noi squadra, ma molto di più per la gente che viene sempre e che questa volta deve rimanere a casa. Cerchiamo di trasformare questo in una motivazione extra, come minimo dare qualcosa alla gente innamorata della Roma e non potrà venire”

Oliveira può giocare anche come costruttore di gioco, come perno basso in un centrocampo a tre, oltre che come mezzala? I rigori?
“Non ho ancora pensato alla lista dei rigoristi, non lo so, ne parleremo e decideremo, però in questo momento non posso dirti perchè abbiamo lavorato su tantissime cose questa settimana, sui rigori no onestamente questa settimana. Abbiamo cercato di dare a Sergio e Maitland un po’ più di conoscenza tattica della squadra e non solo per loro, anche per chi sta qui da sei mesi e non è vicino ad essere perfetto dal punto di vista tattico. Non ho mai pensato che sarebbe stato possibile prendere Sergio in prestito, non è un nome che ho messo sul tavolo perchè conoscendo le nostre possibilità su questo mercato e la sua importanza, oltre che il peso del Porto a livello europeo, non ho mai pensato che fosse possibile prenderlo. Quando mi è arrivata la possibilità dal direttore Tiago, come una vera possibilità, ovviamente ho detto subito sì ma non perchè lui è un regista, non perchè lui è un centrocampista centrale, che può migliorare tanto la squadra dal punto di vista dell’organizzazione. Sergio è un giocatore diverso, con un carattere di cui abbiamo bisogno, con personalità, esperienza di cui abbiamo bisogno. E’ formato e cresciuto in un club con una mentalità che conosco molto bene, ho pensato subito che il suo modo di essere e comportarsi in campo, fosse importante per noi. E’ multifunzionale, sa giocare, può arrivare, tira da fuori area, ha esperienza, penso che migliori la nostra squadra. Si tratta di migliorare la rosa e le opzioni, questa finestra di mercato per noi è stata positiva, abbiamo preso due giocatori prima di tutto presto e questo è merito del direttore e che migliorano tanto le nostre opzioni. Fino adesso abbiamo fatto 7 mesi con un solo terzino destro, ogni volta che Karsdorp aveva un problema era drammatico per noi, abbiamo giocato contro l’Inter in maniera del tutto sbilanciata, adesso con Maitland, Karsdorp non ha giocato con la Juve e non è stato un problema, può giocare terzino sinistro e giocando a tre ci darà una mano in varie posizioni. Sergio a centrocampo può fare tutto, certo non è un regista classico, che gioca davanti alla difesa, ma a parte questo Sergio è tutto il resto. Ora abbiamo più equilibrio, con sei mesi di competizioni, con tante partite da giocare anche nelle coppe. Cambiare tre che hanno giocato pochissimo con due che vanno a giocare tanto per noi è importante”

Come sta El Shaarawy? 
“Adesso non posso dirti qualcosa che potrei dirti alle 7. Non si è allenato mai con noi, se lo può fare oggi sarà in panchina. Non abbiamo tante opzioni, non avremo i soliti 12 giocatori in panchina, ma 4-5 primavera in panchina. Per questa ragione se uno che non si è allenato come Stephan, se oggi si allena sarà con noi altrimenti no, vedremo”

Chi sono gli indisponibili?
“Non posso dirtelo, ti posso dire quelli che non si sono allenati con noi, per questo ci alleniamo alle 17 per dare più tempo al dipartimento medico. Sapete già gli squalificati e dopo Stephan, Smalling, Karsdorp non si sono allenati con la squadra, vediamo oggi”

Veretout? Che momento sta attraversando? E’ un pilastro ancora per lei?
“Se tu guardi la nostra rosa, il numero di partite e i minuti giocati, può essere una rosa grande numericamente, ma nella pratica hanno giocato solo 14-15 giocatori sempre. Questi giocatori sono super importanti per noi, in condizioni normali nessun giocatore deve essere così importante. Karsdorp era indispensabilissimo fino alla scorsa settimana, adesso non più, quante opzioni hai, tanto i giocatori non sono più imprescindibili. Con Cristante, Sergio, Veretout, Pellegrini, Bove che piano piano arriva, con Mkhitaryan che abbiamo spostato a centrocampo, lì siamo equilibrati, possiamo dare ai giocatori un po’ di riposo. Veretout sarà sempre importante per noi, perchè è un giocatore di qualità ma nelle ultime partite non è andato benissimo rispetto al suo potenziale, ma resta importante”

Ha detto che è soddisfatto del mercato finora, con questi due innesti la rosa è completa? Manca ancora qualcosa? Il mercato in entrata è concluso?
“Io sono contento perchè conosco il profilo di mercato che noi possiamo fare in questa fase, riconosco e ringrazio lo sforzo della società e il lavoro forte che il direttore ha fatto per migliorare la rosa e poichè sono una persona intelligente, controllata emozionalmente ed equilibrata, penso che abbiamo fatto un buon mercato in funzione di quello che siamo noi come squadra in questo mercato. Un mercato sempre complicato in questa fase, anche per chi ha tanti soldi da spendere, immagina per noi. Abbiamo preso due giocatori in prestito, a gennaio, giocatori pronti, due opzioni che migliorano come spiegato il profilo della rosa. Sergio può giocare in tre posizioni, Maitland in 4-5 posizioni, con due giocatori ci siamo migliorati. Se pensiamo a Calafiori, Borja e Gonzalo, quello che hanno giocato in questa metà di stagione, cambiare i loro minuti con quelli che pensiamo che Sergio e Maitland giocheranno, è un miglioramento. Non mi aspetto un terzo giocatore, abbiamo fatto quello che era possibile fare, lo abbiamo fatto presto, in questo senso sono contento”

Spinazzola? 
“Mi piacerebbe sapere chi era il fenomeno che ad agosto ha deciso che a Novembre sarebbe tornato in squadra, un pazzo che ha scritto questa cosa o un pazzo che ha detto di scrivere. Se lo ha dichiarato lui anche lui un pazzo, ultra ottimista, informato da qualcuno che lo ha voluto motivare, era impossibile recuperare subito da una lesione come quella. Ora sempre che ogni settimana che passa dopo quella data di novembre, sembra sia una settimana in più. Ci vuole tranquillità, dall’inizio ho pensato che Spinazzola non lo avrei avuto per tutta la stagione, ogni partita che recupera prima e giocherà sarà un guadagno per noi, visto che finiamo a maggio. Il recupero da quella lesione è lungo e complicato, per questa ragione sono tranquillo, dico a lui che è quello che soffre di più: “manca un giorno di meno”. Tranquillo, capisco la domanda perchè c’è curiosità, ma qui dentro lavoriamo con tranquillità e serenità, passando il messaggio corretto”

In fase di non possesso, tornando alla difesa a 4, i due davanti alla difesa si fanno spesso attirare molto dal pallone come accaduto sul gol di Dybala, è un difetto che si nota soprattutto in Cristante. E’ una sua richiesta?
“Io chiedo esattamente il contrario di quello che hanno fatto, quando giochiamo con 2 davanti, chiedo pressione a lato della palla e copertura in diagonale dell’altro, anche quando abbiamo pressato alto, una cosa è pressare alto e una cosa è un blocco che si abbassa. Il gol di Dybala è stata la seconda volta che è successo in quella partita lì, perchè la Juve ha tirato in porta una sola volta nel primo tempo e ha fatto gol e l’altra opportunità è stata una fotocopia del gol, poco prima, dove uno dei due centrocampisti pressava a lato della palla e l’altro era attratto dal pallone. Quello che è stato fatto era il contrario di quello su cui avevamo lavorato, può succedere che i giocatori sbaglino”

Ha parlato di personalità e mentalità dopo Roma-Juve. Come ha preso la squadra le sue parole e come si migliora questa attitudine ad uscire dalla partita, soprattutto in vista delle partite di coppa?
“Io penso che loro lo hanno preso bene, non facile da sentire o leggere, ma sono ragazzi per bene, che vogliono migliorare, che si fidano della mia esperienza, del processo in cui siamo immersi, aperti e positivi quando parliamo, li vedo sempre così. Le cose che dico alla stampa sono identiche a quelle che dico a loro, anzi, con loro vado ancora più sul profondo, all’individualità. Lo abbiamo fatto e ho sentito che è gente che vuole migliorare, non è gente permalosa, che si abbatte. Mi fa piacere lavorare con questa squadra, anche nelle situazioni difficili, ho parlato con loro di situazioni tattiche e psicologiche. E’ evidente che ci sia stato un collasso psicologico. Nei 7 minuti dove abbiamo subito tre gol, abbiamo fatto un solo fallo, se fossi stato in campo ne avrei fatti 4. Siamo un po’ leggeri su questo, Sergio sapeva tanto di noi, ma qualche cosa non stando dentro deve conoscerla, ha visto che qui ci sono tanti giovani, anche giocatori del profilo più alto come Pellegrini, Mancini non hanno 30 anni, neanche a 27-28, ci vuole pazienza”

Quale è stato il focus principale del lavoro in settimana? Oliveira le ricorda qualcuno che ha allenato in precedenza?
“Il risultato offusca i 70 minuti, ma fuori, non dentro, per voi e per i tifosi, ma per noi che lavoriamo dentro, che abbiamo lavorato tanto su quella partita lì, non possiamo dimenticare quei 70 minuti. Dobbiamo anche prendere ciò che di buono abbiamo fatto, infatti la riunione che abbiamo tenuto per analizzare la gara contro la Juve, circa 45 minuti di meeting, con 35 minuti svolti sulla prima parte fantastica di gara, gli altri sul disastro. Abbiamo fatto tante cose bene, che non possiamo dimenticarli, voi sì, i tifosi sì, la gestione della palla, il pressare, l’atteggiamento, il ritorno in campo nella ripresa dopo l’1-1, dopo il 2-1, la costruzione, tante cose buone. Ogni volta che la squadra sbagliava, abbiamo analizzato, nel primo quello che diceva prima lui: una cosa molto basica, i giocatori con testa non sono attratti da uomo e palla, ma giocano bassi nella zona. Poi abbiamo analizzato i 7 minuti sia sul piano psicologico che tecnico, con tanti errori individuali oltre che mentali, tre gol presi con tanti errori. Sul terzo gol dove ho parlato della mancata chiusura di Eldor, ci sono stati anche tanti altri errori. Abbiamo lavorato bene. Conosco bene Mazzarri come lui conosce me, sappiamo che il Cagliari è competitivo, che viene per un punto, però quando vieni per uno puoi prenderne tre, sappiamo che non sarà facile. Abbiamo preparato la nostra squadra che ci aspettiamo giochi in questo modo. Noi abbiamo bisogno di punti, con o senza pubblico, 3-0, 2-0, 1-0 ultimo minuto, siamo preparati per prendere i tre punti”

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Mourinho e gli auguri Special: “La Roma è una famiglia, qui per vincere. Buon Natale Romanisti!” (VIDEO)

Josè Mourinho ha rilasciato alcune brevi dichiarazioni ai canali social della Roma, con annessi auguri di Natale a tutti i tifosi giallorossi

“Ciao a tutti, è Natale e in un momento come questo dobbiamo sempre trovare l’occasione di pensare al mondo, al prossimo, ma prima di ogni cosa alla nostra famiglia e ai nostri tifosi”, l’esordio di José Mourinho nel messaggio di Natale recapitato ai tifosi giallorossi tramite i social del club. “Dal primo giorno in cui sono arrivato ho capito che la Roma e i romanisti sono famiglia e amici per me, per questo non potevo perdere l’opportunità di fare gli auguri di Natale, i saluti, pace e amore”.

“Quando sono arrivato qui, le cose sono state subito molto chiare. Il tempo non è un concetto vuoto, ma è una parola che significa molto. Per lavorare con il tempo c’è bisogno dell’empatia, perché senza l’empatia il tempo vola e non si costruisce niente. L’empatia è molto importante – continua il tecnico giallorosso -. E vi assicuro che qui, tra le mura di Trigoria, l’empatia c’è e non è fine a se stessa: è un’empatia che cresce, che diventa sempre più solida. Qui tutti lavorano e vogliono farlo in gruppo. Stiamo diventando davvero forti da questo punto di vista e penso che lo stiate percependo. E proprio perché lo state percependo, partita dopo partita, noi sentiamo il vostro rumore, un rumore che ci supporta. Per me è un orgoglio e un onore lavorare per la Roma e per voi. Grazie di tutto da parte mia e dei giocatori per l’appoggio fantastico, all’Olimpico e fuori casa. Sempre il vostro rumore, il rumore degli amici, per noi non ha prezzo”.

“Il futuro deve essere roseo. Ovviamente sogno di vincere, perché è nella mia natura, nella mia storia. Non sono solo felice di migliorare e di creare le basi per il futuro. Voglio anche vincere, tutti lo vogliamo. E speriamo che il 2022 ci dia la possibilità di aggiungere altri step nella costruzione di una Roma che non solo amerete, ma che vi farà sentire orgogliosi di quello che potrà realizzare – aggiunge guardando al futuro -. Sicuramente è vostra e nostra ambizione, è la mia natura come allenatore e persona, cercheremo di fare tutto il possibile il più presto possibile per ridurre questo tempo ed arrivare dove vogliamo arrivare”.

“La cosa più importante in questo periodo è riuscire a passare le feste in salute e in tranquillità. Se posso darvi un consiglio è di stare al sicuro, di seguire le regole e di provare a superare ancora una volta il periodo negativo che stiamo vivendo, speriamo per l’ultima volta”.

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APPROFONDIMENTI

Le ‘P’ di Abraham: 5 sfumature di Tammy

FOCUS RS – Il clamoroso impatto di Tammy Abraham con l’emisfero Roma si è percepito sin da quando il gigante inglese ha mosso i primi passi sul terreno dell’Olimpico. Nell’afoso pomeriggio dell’esordio in campionato, pochi minuti dopo l’ufficialità della scelta a sorpresa di Mourinho di schierarlo dall’inizio, Abraham assaggiò l’elettricità del suo pubblico, raccogliendo l’incitamento dei tifosi presenti allo stadio nel corso della canonica ricognizione sul manto erboso della squadra.

Poi una prestazione straripante, con due assist e un palo (il primo di una lunga serie sfortunata) contro la Fiorentina, ma soprattutto la sensazione che la Roma avesse centrato sul mercato un obiettivo importante. Abraham ha grande voglia di dimostrare il suo valore, di rispondere sul campo al tradimento subito al Chelsea, quando dopo l’addio di Lampard la società inglese ha deciso di accantonarlo per far spazio ai vari Werner, Havertz e Lukaku. 4 reti finora in giallorosso, spalmate equamente tra campionato e Conference League, ma anche 6 legni colpiti.

PROTEZIONE DEL PALLONE – E’ impressionante a tratti la capacità di Abraham di proteggere spalle alla porta la sfera. Non complicato certamente per un calciatore della sua stazza, ma ciò che colpisce è la qualità tecnica nel tocco e nel controllo sempre orientato nella direzione più idonea per lasciare sul posto l’avversario. Contro l’Empoli la Roma dopo i primi 20 minuti, ha iniziato ad appoggiarsi di più sul suo centravanti, che ha mostrato quanto possa essere utile anche sulla trequarti. Finora in A Tammy ha maturato l’80% di precisione nei passaggi. Attaccante totale, attaccante di manovra.

PRESSING e PROFONDITA’ – In fase di non possesso il britannico non si ferma mai. E’ il primo a pressare, il primo a tentare di recuperare il pallone in avanti per far ripartire l’azione. Diversi i recuperi palla e le riconquiste anche nella metà campo giallorossa. Da una di queste è nata l’occasione della traversa contro i toscani. “Ci sono attaccanti che per il loro profilo, se non segnano, non fanno niente e poi ci sono altri che possono essere tra i migliori in campo senza segnare, e questo è stato Abraham – ha dichiarato Mourinho domenica scorsa – ha fatto una partita tremenda come appoggi, come target, come movimento. Nel secondo tempo ha pressato, siamo migliorati, per me ha  fatto una partita straordinaria”. 10 i falli commessi finora in campionato, 3 i contrasti aerei vinti di media a partita. In fase di possesso Abraham svaria su tutto il fronte offensivo, riempendo l’ultimo terzo di campo con movimenti costanti e sempre diversi. Da un suo taglio in diagonale, nasce lo spazio per la rete di Lorenzo Pellegrini. La sua ricerca della profondità è condizione necessaria per ampliare i corridoi utili per i compagni.

3.10.2021 Roma vs Empoli (Serie A) Sport; Calcio; Nella foto: Abraham Pellegrini Zaniolo esultano (Foto Gino Mancini)

PALI – Se avesse messo a segno tutte le occasioni in cui ha centrato pali e traverse, sarebbe a quota 10 reti stagionali e oggi si parlerebbe di un top player. L’ex Chelsea potenzialmente lo è, i margini di miglioramento sono impressionanti. In campionato ha finora tirato 18 volte (sui 120 tiri della Roma, prima squadra in A). Potevano essere di più, ma i suoi movimenti devono essere ancora recepiti al 100% soprattutto dai trequartisti trequartisti. Ci sarà tempo per affinare l’intesa.

PERSONALITA’ – Minuto 9′ del suo esordio casalingo con la Fiorentina, dopo un calcio d’angolo conquistato, Abraham si gira verso i compagni e li incita ad alzare il livello dell’intensità e del pressing. Al termine di Roma-Empoli, dopo aver salutato i tifosi, l’inglese torna indietro e va ad abbracciare tutti i suoi compagni che non hanno disputato la sfida contro i toscani e che, come di consueto al termine di tutte le gare ufficiali, svolgono un breve allenamento atletico sul campo dell’Olimpico. Se si collegano queste due immagini, si disegna la personalità di questo ragazzo, destinato ad essere un leader assoluto dello spogliatoio. Se ne è accorto anche Southgate che ha deciso di riconvocarlo in Nazionale. In bocca al lupo Tammy, torna presto…