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La Roma è quarta, Mou e club più vicini

IL GRAFFIO DI MAC (di Fabio Maccheroni) – Dopo aver detto tutto quello che sentiva su arbitro, Var e Berardi in italiano , Mou passa al portoghese: ‘il mio italiano non è forbito’, dice polemicamente. Però picchia: ancora su Berardi, che non si comporterebbe con FairPlay e quindi la Roma non si è fermata con un giocatore del Sassuolo a terra, perché con un giocatore così non merita rispetto.

La polemica proseguirà , arriveranno altri provvedimenti nei suoi confronti. Perché il Palazzo ha già ruggito. Stavolta però la società si è affacciata con Pinto che ha preso posizione accanto all’allenatore. Primo indizio di un percorso che tra Mou e club potrebbe proseguire.

E, comunque finirà quest’ennesimo ’caso’, intanto sono arrivati tre punti. Fuori dagli undici Pellegrini, non Spina. Sorpresona, o sorpresina? Nessuna sorpresa sul gol subito: palla da sinistra che attraversa l’area romanista, Henrique tra Nicka e Spina, li brucia e soglia l’1-0. Per il resto tanta voglia , parecchi errori.

Prima di fare i conti con la serie di partite terribili che aspettano la Roma da domenica (Fiorentina) per completare il girone di andata, tre punti e quarto posto. Si può dire tutto, ma come si diceva tanto (gli anti Mou) sottolineando una classifica deludente, per onestà oggi va guardato il risultato. Non è stata una vittoria facile: c’è voluta un’espulsione (più che giusta , ma aggiustata dal Var) , un rigore netto (Dybala al dischetto) per fallo di Kristensen e un gol su tiro di Kristensen diventato imparabile grazie a una deviazione. Però ci sono stati gol divorati, parate di Consigli che legittimano il successo romanista. Ultima considerazione: Azmoun, entrato nella ripresa per Bove, sembra aver scavalcato Belotti nel gradimento di Mou.

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Lo 0-0 è il premio al nulla

IL GRAFFIO DI MAC (di Fabio Maccheroni) Nessuno esce disperato, non credo che qualcuno sia felice. Sicuramente non lo è la Roma che cercava riscatto dopo lo sciagurato giovedì di Coppa. Lo 0-0 è il premio al nulla. Una traversa per la Lazio, un gol mangiato da Karsdorp. Tanta voglia di prendersi a pugni, unico modo forse per trovare un vincitore, perché se la Lazio in attacco è stata ben controllata, la Roma ha fatto i conti col nulla di Dybala, non di Mou, perché l’impostazione del match è stata positiva, sono mancati i protagonisti.

Ancora una volta alla prova del fuoco s’è bruciato Dybala, che probabilmente non sarà in condizione, ma così è inutile. Anche Lukaku dovrà sfruttare la pausa per ritrovare le energie che sono sembrate in riserva nelle ultime settimane. Chissà se ancora una volta sentiremo doverosi elogi a Bove, critiche a un gioco troppo macchinoso, se non per un paio di iniziative sbiadite di Spinazzola. Cristante c’è , i difensori se la cavano anche se Ndicka con la palla al piede sembra aver paura di scottarsi. Da Paredes ci aspettiamo di più, ma anche dalla panchina: a pochi minuti dalla fine Azmoun ha fatto in tempo a trovare un’ammonizione, Sanches a perdere una palla sanguinosa.

A parte Bove, o Cristante, il voto più alto lo meriterebbe Rui. La classifica non peggiora perché vanno male Milan e Atalanta, ma la Champions sembra molto lontana da questa Roma. Purtroppo ci saranno due settimane per pensare alle occasioni perse da una squadra mediocre, che merita di essere dov’è : è la vera lotta, visto il calendario, sarà per restare lì. Intanto per distrarvi sfogliate l’album delle figurine.