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Tensione, petardi e sfottò: ferito un laziale

Il ricordo di Gabriele Sandri, ucciso l’11 novembre 2007 dall’agente della polizia stradale Luigi Spaccarotella, ha unito le curve di Lazio e Roma in un unico abbraccio. La condivisione di una tragedia che ha lasciato il segno nella giornata della rivalità fra ultrà biancocelesti e giallorossi che prima del derby si sono affrontati lanciando petardi e fumogeni fuori dallo stadio. […] Un tifoso della Lazio è rimasto ferito a una mano poco prima dell’inizio della partita nel tentativo di lanciare un petardo.

Già dalla prima mattinata, dopo le bonifiche dentro e fuori dallo stadio Olimpico, c’erano stati episodi che potevano far presagire a qualcosa di peggio nel pomeriggio. […]

Più tardi, il cordone della polizia è stato preso di mira dal lancio di bottiglie e bombe carta nei pressi del bar River, all’angolo con ponte Duca d’Aosta durante l’afflusso dei tifosi giallorossi. Nessun ferito, con gli agenti che hanno controllato la situazione a distanza, senza intervenire.

Come scrive il Corriere della Sera, tutta la scena è stata comunque filmata dalle telecamere interne allo stadio collegate con la sala operativa del Gos, il Gruppo operativo sicurezza, mentre all’esterno la polizia scientifica ha registrato le azioni degli ultrà: per questo motivo già nelle prossime ore non si escludono provvedimenti da parte della Questura che sta procedendo all’identificazione delle persone coinvolte.

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Interviste

Lotito: “I romanisti sono caciaroni, ma quando perdono spariscono”

Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha parlato a pochi giorni dal derby, ai microfoni di Radio Serie A: “Il Derby? Vivo le partite con un’apparente serenità, il mio tumulto è interiore, lo so controllare. Il derby per noi è un campionato nel campionato. È un appuntamento importante e spero che la squadra trovi la compattezza e la forza di esprimersi al 100% per dare grandi soddisfazioni ai tifosi che meritano un comportamento all’insegna del sacrificio, della determinazione e del risultato. E’ un campionato nel campionato, il suo risultato condiziona l’andamento successivo”. Lotito ha poi aggiunto: “L’anno scorso due grandi risultati che hanno creato un trasporto da parte della tifoseria verso la squadra molto importante. Quello a cui sono più legato? Finale di Coppa Italia del 26 maggio 2013. Un evento particolarissimo, in città si vive e si soffre. L’altra fazione è più portata a enfatizzare, è più caciarona, ma se non raggiunge l’obiettivo si nasconde e sparisce. I laziali invece sembra, sottolineo sembra, che preferiscano soffrire in silenzio”.