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Abraham torna al gol con l’Inghilterra: “Roma la scelta giusta” – VIDEO

Tammy Abraham torna subito al gol con la maglia della nazionale inglese. Il centravanti giallorosso a segno per il parziale 3-0 contro Andorra, con una bella spaccata sul primo palo in anticipo sul diretto marcatore.

Il centravanti britannico – in campo per 80 minuti – ha poi rilasciato delle dichiarazioni: “È stata una bella serata per me e per la squadra, sapevamo che sarebbe stata dura, ma dovevamo rimanere concentrati. Fortunatamente abbiamo segnato presto, sapevamo che avremmo creato occasioni e le cose che abbiamo fatto sono state positive. Il gol? Sancho mi aveva detto all’intervallo che avrebbe cercato di tagliare sulla destra per trovarmi in area, dovevo farmi trovare pronto. Ho scelto la Roma e chiaramente si è rivelata la scelta giusta. Spero che questo sia solo l’inizio, continuerò a spingere. Mondiali 2022? Ovviamente ero deluso quando la scorsa estate sono stato escluso dalla rosa per gli Europei, ma ora gioco ogni settimana e posso continuare a migliorare. E’ difficile restare in questa rosa, ma spero di esserci”.

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Totti: “Ritiro? All’inizio ero contrario, poi ho capito fosse il momento giusto…”

Francesco Totti si è raccontato ai microfoni del The Guardian. Una lunga intervista in cui è tornato a parlare anche del suo ritiro: “Io ho iniziato a giocare in tempi diversi, in un calcio diverso, fatto di passione e di affetto verso i tifosi. Giocare nella squadra che ho sempre tifato? E’ stato più facile per me fare questa scelta. Venticinque anni nella stessa squadra non sono di poco conto: diventare capitano, diventare uno dei più importanti giocatori, devi essere sempre all’altezza. Fare un paragone tra i miei tempi e quelli di oggi è difficile. Oggi c’è più business. Vai dove puoi fare più soldi”.

La decisione di dire no al Milan? E’ stato l’unico club in cui ho fantasticato di giocare. Ma le decisioni sono sempre state prese da me, con la mia stessa testa. Anche se la tua famiglia poi ti dà dei consigli. Ma alla fine ero così giovane, sapevo di avere tempo. Col Real Madrid ci sono stati alcuni giorni in cui ero con un piede qui e con un piede lì, ma la scelta di rimanere a Roma è stata fatta con il cuore. In quei momenti, quando ti senti così, non puoi andare via. Il Real Madrid è l’altro club in cui avrei potuto giocare, un’esperienza in un altro paese sarebbe potuto essere qualcosa di bello per me e per la mia famiglia. Ma quando fai una scelta con il cuore non è mai quella sbagliata. C’è un destino scritto per ognuno ma devi uscire fuori e rivendicarlo”.

Poi sul ritiro: “Non vorresti mai fermarti. Onestamente non l’ho presa bene all’inizio, ma lentamente ho ragionato che forse, in fondo, era la cosa giusta”. Ora l’ex Capitano giallorosso si dedica allo scouting: “L’obiettivo principale di ora è di cercare giovani promesse. Di certo con determinazione e sacrificio si raggiungono tutti gli obiettivi. Ma per essere un talento devi necessariamente averlo dentro di te”.

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Zaniolo: “Sto sempre meglio e sono pronto a dare un grande contributo alla Roma” – VIDEO

Nicolò Zaniolo a segno nel successo per 3-1 contro il Belenenses ha parlato ai microfoni ufficiali del club giallorosso: “Abbiamo fatto quello che ci chiedeva il mister, poi nel secondo tempo abbiamo fatto più fatica ad andarli a pressare alti però faceva molto caldo. Siamo molto felici, dobbiamo continuare così, la strada è giusta: ora ci aspetta il Betis, guardiamo partita per partita e speriamo di vincerle tutte”.

Come prosegue questa fase di preparazione?
“Molto bene, ci alleniamo sempre a 1000, col sorriso e l’allegria di venire al campo. Penso sia la cosa più importante, l’obiettivo è farsi trovare pronti per le prime partite ufficiali”

Come ti senti?
“Bene, giorno dopo giorno ho sempre più fiducia nei miei mezzi. Sarà il 25° giorno che sto con la squadra dopo la lunga inattività, spero di dare un gran contributo alla squadra quest’anno perché ne ha bisogno e ne ho bisogno”

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Costanzo: “Chiamerò Totti”

Maurizio Costanzo è il nuovo ‘stratega’ della comunicazione giallorossa. Nonostante dal club ieri sia stato spiegato off records che il ruolo del noto giornalista televisivo sarà legato soprattutto alla questione stadio, lo stesso Costanzo ha più volte ribadito che si occuperà della comunicazione giallorossa a 360 gradi. Queste le sue nuove dichiarazioni raccolte da la Gazzetta dello Sport:

Ci racconta com’è nata la cosa?
«Chiacchierando con l’a.d. giallorosso Guido Fienga. È stato lui a farmi poi incontrare i due Friedkin, padre e figlio».

E come le sono parsi?
«Sono molto simpatici e ho notato che stanno sempre attenti a quello che dicono. Ho spiegato quello di cui mi sono occupato nella vita e quello che faccio adesso e la cosa è andata in porto. Ho firmato mercoledì».

Di che cosa si occuperà?
«Dei rapporti con giornali, radio e tifosi. Devo ancora capire bene come muovermi, mi sto guardando intorno».

Ha già in mente qualche strategia particolare?
«Il mio obiettivo è soprattutto quello di saldare il rapporto tra i tifosi e il club. Ho in testa diverse iniziative: il primo desiderio che vorrei esaudire è quello di trovare il tifoso della Roma più anziano, mi piace l’idea di mettere le mani nella storia e nella tradizione che questa squadra ha. Poi mi piacerebbe fare qualcosa a Natale, pensavo a degli alberi giallorossi… Senza dimenticare lo slogan che voglio lanciare: “Mejo ‘a Roma”».

Quasi venti anni fa è stato fondamentale nel far scoprire agli italiani la vena ironica di Francesco Totti, tra ospitate al “Maurizio Costanzo Show” e il libro di barzellette.
«È vero e lo rifarei domani».

Siete molto legati, lo ha già sentito?
«Non ancora, ma lo farò presto».

Per saldare il rapporto Roma-tifosi riaverlo in società non sarebbe male. Lei lo vorrebbe?
«Ci parlerò…».

Si dovrà poi confrontare con José Mourinho.
«Ancora non ho avuto modo di sentirlo, lo incontrerò a luglio, ci annuseremo e cominceremo a parlare. Sono sicuro che troveremo insieme la strada giusta da percorrere. Poi ognuno fa il suo mestiere».

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Mkhitaryan e la Roma è amore: “Sono innamorato”

Parole dolci quelle di Mkhitaryan, espresse ai microfoni di The Athletic alla vigilia di Manchester-Roma. “Sono innamorato di questa città, sono innamorato di Roma. Il primo giorno in cui sono venuto qui, prima di firmare il contratto, mi hanno fatto mangiare della pasta e grazie alla pasta mi sono innamorato“, ride Mkhitaryan.

“Sto lavorando bene. Mi trovo molto bene con questo sistema. Stiamo giocando un calcio molto offensivo con molto spazio davanti. Era lo stesso di Shakhtar Donetsk e Borussia Dortmund “. Mkhitaryan è diventato un idolo dei tifosi, non solo per il suo gioco e per il suo carisma, ma anche perché per l’armeno è stata inventata una canzone. Mkhitaryan, appunto, sulle note di Felicità di Al Bano, uno dei suoi cantanti preferiti.

Sul passato al Manchester United. “Non mi pento mai delle mie decisioni”, dice. “Ho incontrato Jurgen Klopp che aveva una filosofia diversa da Mircea Lucescu. Klopp era più amichevole con i giocatori. Era più simile a uno psicologo e cercava di darti fiducia anche se giocavi male o facevi degli errori. A quel tempo ero triste. Stavo giocando male e mi stavo chiudendo, non stavo parlando con nessuno. Mi sentivo in colpa per aver perso una partita o che avevamo giocato male a causa del mio errore. Mi stavo mettendo sotto pressione ma Klopp mi ha fatto capire che il calcio è composto da 11 giocatori, è la squadra che vince o perde. Non si tratta di un giocatore. Puoi commettere errori, nessuno è al sicuro dagli errori. Fa parte della vita, quindi mi ha aiutato a togliermi di dosso molto la pressione ea pensare sempre positivo. Quello che voglio dire è che ho avuto un periodo difficile, ma dopo i primi due o tre mesi lì, mi sono divertito molto”, dice. “Ho vinto tre trofei con il club, il che è stato fantastico. Sai, alcuni giocatori giocano a Manchester da anni ma non hanno vinto nulla”. Mkhitaryan è rimasto in contatto con diversi dipendenti e giocatori dello United. “Paul Pogba, David de Gea, Juan Mata, Marcus Rashford, Eric Bailly. Ci inviamo messaggi a vicenda, non direi ogni giorno o ogni mese, ma lo facciamo quando c’è un’opportunità. C’è sempre un motivo per congratularsi a vicenda “.