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Mourinho: “Peggior inizio della storia della Roma? Pure il mio. Persa solidità difensiva”

Josè Mourinho ha parlato ai microfoni di DAZN dopo la sconfitta per 4-1 contro il Genoa:

“Non ho tanto da dire, non voglio parlare tanto. Alla fine della partita non ho parlato con i giocatori, ho solo salutato, e quando non parlo con loro non mi sento confortato a parlare con le domande di studio. Abbiamo iniziato male, abbiamo preso un gol brutto come a Verona, poi abbiamo pareggiato, ma c’è stato l’infortunio di Llorente e inizia a cambiare la struttura della squadra, poi sul 2-1 abbiamo tolto Mancini per paura della seconda ammonizione e con questo arbitro poteva accadere, abbiamo cambiato ancora e migliorato, sentivo che potevamo pareggiare, loro erano bassi, noi avevamo la palla con un dominio anche se senza grandi occasioni. Lukaku ha segnato ma era fuorigioco, poi è arrivato il 3-1 e lì è finita, con un quarto gol arrivato fuori contesto”

Tanti gol subiti?
“E’ vero sono tanti, senza dubbio. Non voglio dire tante cose ma la gente parlava degli errori di Ibanez con la palla che ogni tanto generavano situazioni iconiche in partite speciali, ma in realtà ci dava una solidità difensiva incredibile. Senza Smalling abbiamo vinto poche partite in queste anni, ma non abbiamo perso questa solidità difensiva per colpa di un assente, perchè quella solidità è conseguenza di uno spirito di squadra, con un blocco basso una volta persa palla etc. Ogni tiro in porta che subiamo è gol, e non parlo di Rui ma della situazione generale. E’ il momento così, il primo tiro è gol, poi il secondo segna Retegui. Con il Torino un colpo di testa con Zapata all’inizio, poi alla fine. Sento questo feeling in panchina e lo sentono anche i giocatori”

Per quanto tempo non si può guardare la classifica? E’ il peggior inizio della storia della Roma nell’era dei tre punti?
“E’ anche per me, ma è anche vero che si sono giocate per la prima volta due finali europee di seguito”

Llorente? Da cosa dipende questa serie di infortuni?
“Abbiamo giocato 48 ore dopo di loro, 4-5 giocatori con storie cliniche difficili, Diego tra questi, ha giocato tre partite di fila e per me non è una grande sorpresa che si sia fatto male”

Il gruppo è forte per uscire da questa situazione?
“E’ il gruppo che abbiamo, non c’è mercato e con questi dobbiamo uscirne, è la rosa che abbiamo con i suoi problemi e le sue qualità. Non c’è tempo di piangere, ma guardare avanti, piangere internamente sì, perchè siamo tristi, soprattutto io per il rapporto che ho con il romanismo. Domenica diventa una partita importante per noi”


CONFERENZA STAMPA:

Cosa è successo?
“Serata negativa: palla persa in costruzione, una costruzione strana perché non preparata. Reazione positiva, con poi il gol del pareggio. Finita con l’infortunio di Llorante che ci ha fatto arretrare Cristante. Secondo gol: bel tiro. Poi il giallo a Mancini ha dimostrato il registro dell’arbitro. Lui è uscito e noi abbiamo cambiato struttura. Poi il Genoa ha fatto il blocco basso, con il gol di Lukaku in fuorigioco ho creduto nel pareggio, ma è arrivato il 3-1. Non c’era più storia”.

Questione fisica?
“No, si sono infortunati anche due dei loro. Come noi con Diego. Quando arriva questa fatica o ci si infortunia o si abbassa la qualità. Se vedi di Dybala che ha giocato dopo anni due partite di seguito, penso che sia una cosa legata a più fattori. Non è solo una questione fisica. Il preparatore atletico è fantastico, lo sono anche chi lavora con lui: gli stessi di Budapest e Tirana. Alcuni calciatori devono lavorare, ci manca ancora la condizione”.

Dai giocatori cosa ha raccolto e cosa si aspetta?
“Solo rispetto, per questo siamo andati sotto al settore. I tifosi non hanno bisogno che parli tanto: sanno quello che penso. Il dolore non è solo mio, ma anche per tutti loro che sono fantastici. Dai giocatori mi aspetto, al di là del rispetto, che nella prossima partita diano il massimo, nonostante la pressione: l’inizio di stagione è pessimo. Se i tifosi avranno una reazione negativa con noi, dobbiamo reagire bene. Il rispetto per loro è intoccabile. I giocatori sono andati lì per iniziativa loro, non mia: sanno cosa vuol dire essere romanista. Non c’è discussione. Non dobbiamo chiedere scusa, perché noi abbiamo il doppio del dolore inquanto professinisti. Dobbiamo andare domenica e fare bene”.

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Pinto: “Non pensiamo a Budapest, sarà una gara difficilissima”

Tanti tifosi della Roma che guarderanno i voli per Budapest… lo consiglia o no?
“Non pensiamo assolutamente a Budapest. Siamo contenti che ancora una volta i tifosi sono presenti qui con noi. È una partita molto tosta e difficile, siamo al 50% per la finale, forse anche meno. Non vogliamo pensarci”.

Belotti non segna ma ha la fiducia di Mourinho.
“Oggi ci sono tanti casi così nel calcio mondiale. Il lavoro dell’attaccante non è più fare solo gol. Belotti non ha solo la fiducia dell’allenatore, ma anche della squadra e di tutti noi. Sicuramente farà gol importanti”.

Le sue scaramanzie prima di una partita così importante?
“Tutte le persone che mi vogliono bene e credono che io sia intelligente, se inizio ora a dire tutte le mie scaramanzie…(ride, ndr) Ne ho tante e durante la partita ancora di più. Abbiamo bisogno di routine, ne ho tante ed è difficile raccontarle”.

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Totti: “Ritorno alla Roma? Non dipende da me. Sempre con Mou e la squadra. Dybala fenomeno, Pellegrini grande capitano”

Francesco Totti, ospite di DAZN nel post gara contro l’Atalanta, ha parlato così della Roma, di Mourinho e del suo futuro:

“In Europa viaggia in un certo modo, in campionato alterna risultati positivi a negativi – le parole dell’ex capitano giallorosso sulla Roma di José Mourinho -. È come se fossero due squadre. Ora si è fatta sotto anche l’Atalanta. Quattro/cinque squadre lotteranno per la Champions. Si complica un po’ il cammino della Roma per la Champions, ma speriamo possa arrivarci”.

La pressione dell’Atalanta è un marchio di fabbrica della squadra di Gasperini.
“Le qualità dell’Atalanta sono queste, hanno grande intensità e pressano alti. Quando poi ripartono in quattro/cinque diventa difficile contenerli”.

Cosa provi di fronte all’immagine di Mourinho che consola Rui Patricio?
“Nel calcio ci sono questi errori, però quando sbaglia il portiere non hai scusanti. Rui Patricio ha salvato tante partite, è un portiere eccezionale e di livello internazionale. Gli vanno fatto i complimenti, nel calcio succedono questi episodi”.

Ti aspettavi le italiane così avanti in Europa?
“No. È stato un anno diverso. Questa è stata la miglior risposta alle critiche al calcio italiano. Speriamo che almeno un’italiana possa vincere un trofeo”.

Pellegrini sta trovando continuità.
“Il capitano ha responsabilità diverse dal resto della squadra. Lui ha capito l’importanza del giocatore e della persona. Ora sta tornando ai suoi livelli. Sono strafelice per lui. Questa settimana ci siamo sentiti, l’ho incoraggiato dopo il rigore sbagliato con il Feyenoord. Da quel momento si è ripreso ed è tornato a essere il giocatore che ci aspettiamo”.

Ti capita di ripensare alle vittorie e ai momenti belli?
“Se torni indietro con la mente cerchi di pensare a quei ricordi. Il Mondiale è l’apice per un giocatore. Eravamo un gruppo straordinario, aveva tutte le caratteristiche per vincere. Alla fine ci siamo riusciti”.

Quando hai parlato con Mourinho e Pellegrini lo hai fatto da tifoso della Roma. Ma se avessi chiuso gli occhi e non avessi saputo che ci fossi proprio tu, avrei pensato ‘come parla bene questo dirigente della Roma’. Cosa manca per il ritorno in società?
“Il matrimonio si fa sempre in due, anche se è un risposta banale. Non dipende da me. Penso che metterti seduto e prendere un caffè per parlare di tantissime cose si potrebbe fare”.

L’incontro con Spalletti?
“Ho solamente risposto a una domanda di un giornalista. Se lo dovessi incontrare lo saluterei tranquillamente, perché no? Lui è uno dei migliori allenatori in circolazione e lo dirò sempre”.

Dybala?
“Per vincere i campionati servono i giocatori e quando li hai è un piacere. So che ragazzo e giocatore è Dybala, è un bene per tutti sia per la società sia per i tifosi. È un calciatore sopra la media, è un fenomeno”.

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Pellegrini: “Sconfitta immeritata, lotteremo fino alla fine” poi il saluto con Totti: “Lorenzo grande capitano”

Lorenzo Pellegrini ai microfoni di DAZN dopo Atalanta-Roma 3-1:

Una sconfitta che brucia dopo giovedì, cosa hai detto da capitano ai tuoi compagni?
“Oggi si può dire poco ai miei compagni, siamo tristi e arrabbiati per non aver preso neanche un punto dopo questa prestazione, c’è grande frustrazione, abbiamo fatto una partita di grande intensità, persa per degli episodi sfortunati”

Domanda di Totti: per me Lorenzo è il giocatore più importante di questa Roma in questo momento, è il capitano, sta dimostrando il suo valore, come uomo e come giocatore, siamo contenti da tifosi di essere supportati da lui e complimenti per la tua prestazione oggi.
“Francesco non lo devo dire chi è, per me è un onore incrociare il suo sguardo o ricevere delle parole di stima da lui o un messaggio. Sa quanto è importante per me, ci siamo sentiti qualche tempo fa quando le cose non andavano, è stato importante per me, credo si stia vedendo. Riesce a continuare ad essere il capitano della Roma anche a distanza di anni, è un punto d’ispirazione, sa qual è il mio stato d’animo oggi, sa quanto tengo a questa maglia, è un onore sentirgli dire queste cose”

Hai giocato tanti minuti in questa settimana, come stai fisicamente? Sei pronto per sabato?
“Vero ci sono tanti impegni e lo sappiamo, ho passato dei momenti durante la stagione in cui non stavo bene ma basta ripeterlo, è stato detto anche troppo, sto lavorando bene, si vede, sto bene, e sono a disposizione della squadra. Siamo un gruppo unito, teniamo tutti ai compagni, ci aiutiamo, sabato sarò pronto per scendere in campo per i miei compagni, anche se ci sarà da fare il terzino o il portiere, è il nostro mantra. Usciamo da qui frustrati, torniamo a casa con zero punti ma con la consapevolezza di puntare l’uno sull’altro”

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Dybala: “Domani sarà una battaglia. Il mio futuro? Non lo so, vorrei essere allenato ancora da Mourinho e vincere con lui”

Paulo Dybala ha rilasciato le seguenti dichiarazioni alla vigilia di Salisburgo-Roma:

Conosci la squadra del Salisburgo?
“Credo che quando una squadra gioca la Champions significa tanto, non è facile giocarla per nessuna squadra. Affrontiamo una squadra difficile, saremo pronti per domani”.

Quanto ha inciso il Mondiale sulla paura di infortunarsi? Sei più tranquillo ora?
“Quando arriva una competizione così sappiamo quanto sia rischioso perdere una competizione del genere, può succedere attraverso un infortunio. Ed è successo a qualche mio compagno. Con la consapevolezza che avevamo di poterlo vincere nessuno voleva restare fuori. Non penso agli infortuni, cerco di curarmi al massimo. Penso ai dettagli e ci sono tante persone che mi aiutano fuori dal campo in tutti gli aspetti. Cerco di stare sempre al 100% per rendere al meglio. Ho avuto brutte esperienze, ma succede a tanti”.

Dopo che si vince un Mondiale, con che spirito si affronta una manifestazione come il campionato, la Champions o l’Europa League? Pensi che la Roma sia una delle favorite per la vittoria in Europa League?
“La vittoria del Mondiale è una delle cose più belle che possa accadere ad un calciatore, è il massimo. Ma sono competizioni diverse che non ho vinto e voglio vincere, dare il mio meglio insieme ai miei compagni e all’allenatore per potare la Roma a vincere il trofeo. Sappiamo che ci sono squadre più forti e favorite per quello che rappresentano nel calcio, però non si sa mai cosa possa accadere. A volte i sorteggi sono fortunati, possono aiutarti. Adesso si affrontano Barcellona e Manchester United ed una resterà fuori. Dobbiamo pensare a noi stessi e far bene, non possiamo pensare oltre se non battiamo il Salisburgo”.

Quale sarà il tuo futuro? Giocherai nella Roma?
“La clausola è una questione che riguarda la società e i miei agenti, non so quale sarà il mio futuro, figuriamoci quello che sarà il futuro di Mourinho. Vorrei essere ancora allenato da Mourinho, perchè è uno dei migliori, vorrei vincere con lui e con la Roma. Ora pensiamo alla partita di domani, l’anno è ancora lungo, ci sono tante partite da giocare, voglio vincere con la Roma. Abbiamo matematicamente solo la possibilità di vincere l’Europa League e far sì che la Roma il prossimo anno sia in Champions”

Dopo aver vinto il Mondiale, quanto senti la mancanza di un trofeo europeo con un club?
“Vincere a livello internazionale è molto bello, a livello di club mi manca e dico sempre che vincere aiuta a vincere. Spero di continuare su questa strada. Ho vinto tanti trofei in carriera, spero di poter raggiungere qualche trofeo a livello europeo perché hanno sempre un sapore in più”.

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Roma-Lazio 3-0, le pagelle di Retesport: Abraham e Pellegrini trascinano i giallorossi

La Roma asfalta la Lazio, chiudendo il match di fatto già nel primo tempo. Doppietta di Abraham, perla di Pellegrini su punizione. Prima e dopo una prestazione complessiva straordinaria di tutta la squadra per compattezza, solidità e cattiveria agonistica.

Le pagelle di Retesport a cura di Checco Oddo Casano

Rui Patricio 6,5 – Quasi mai realmente impegnato, soprattutto nel primo tempo, per la pochezza degli attacchi biancocelesti e la bravura della sua linea difensiva. Mette un paio di pezze con solidità agli unici due reali pericoli offerti dalla Lazio

Ibanez 6,5 – Reattivo ed efficace in chiusura sistematica su Anderson. Ogni tanto la palla gli scotta tra i piedi, ma quando è concentrato, è calciatore vero

Smalling 7 – Baluardo insuperabile, un cannibale a trequarti quando c’è da fare a sportellate e dentr l’area, di testa, sono tutte sue. Dominante

Mancini 6,5 – Sempre pronto ad aggredire in avanti, in una serata dove la linea difensiva si muove realmente come un solo uomo.

Karsdorp 7 – Furioso, come un treno che corre sui binari a 300 all’ora. Splendido l’assist per il 2-0 di Abraham, che spacca in due la partita

Oliveira 7 – Torna ai suoi standard, tanto attesi dopo un crollo inspiegabile nell’ultimo mese. Gioca una gara di un’intelligenza calcistica rara, sempre pronto a raddoppiare, sempre attento in chiusura e qualitativo in fase di possesso

Cristante 7 – La sventagliata di 50 metri che mette davanti alla porta Abraham è il gesto più appariscente di una prestazione d’equilibrio, sostanza e padronanza assoluta del ruolo di regista

Zalewski 7 – Fa impazzire Felipe Anderson nel primo tempo, offrendo supporto costante alle due fasi. Nella ripresa toglie di mezzo anche Pedro. Esce tra gli applausi dell’intero stadio. Potenziale crack

Mkhitaryan 7,5 – Prestazione da top player per l’armeno, che nella posizione di trequartista rifinisce ogni azione offensiva della Roma. Indispensabile per questa squadra, in tutte le fasi di gioco. Sfortunato sulla traversa che sarebbe valsa il poker

Pellegrini 8 – Reduce da un forte attacco febbrile il capitano si presenta all’Olimpico con un unico obiettivo: condurre i suoi compagni ad una roboante vittoria. La perla su punizione demolisce la Lazio al tramonto del primo tempo. Prima e dopo, tante giocate, tanti appoggi decisivi, ritmo e linfa vitale alla squadra. Il bacio rivolto a Totti, lo lega romanticamente alla tradizione, di romani, romanisti e capitani, decisivi nel derby

Abraham 8 – Una sorta di idrovora dell’area di rigore, dove cade il pallone lui c’è, basta fornirglielo con i tempi giusti. Pronti via insacca di basso ventre e sblocca il match, poi scarica in rete il 2-0 indirizzando la sfida verso un unico verdetto. Top Player

Mourinho 8 – Voleva una Roma vincente, soprattutto nel derby, e l’ha ottenuta. Ardore, coraggio, compattezza, intelligenza e ripartenze devastanti. La Roma produce calcio ad alta intensità, annichilendo gli uomini di Sarri. Nella ripresa un saggio della gestione Mourinhiana del risultato, che poteva anche essere più largo. Chapeau Josè

Sost.
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Vina 6
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