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Figuraccia con la Cremonese all’Olimpico, addio Coppa Italia

Il primo Titulo è andato via, il più facile da alzare. E stavolta Mourinho ha colpe precise. La Roma in una notte da incubo crolla con la Cremonese all’Olimpico e butta via un tragitto verso la finale di Coppa Italia che sembrava spianato. Il tecnico ha adottato un turn over massiccio e insensato vista la posta in palio, visto come era andata al Napoli di Spalletti nel turno precedente e soprattutto vista l’inadeguatezza di molte seconde linee. Fuori Smalling, Matic, Zalewski, Dybala e Abraham. Praticamente il meglio. Così nel primo tempo i giallorossi sono andati in bambola dopo l’errore da principiante di Kumbulla che ha messo Dessers sulla via del rigore. L’attaccante ha siglato sotto la Sud prendendosi una piccola rivincita dopo la finale di Conference persa col suo Feyenoord. Nessuna reazione da parte dei giallorossi che hanno messo in fila una sequela di errori imbarazzanti, tanto da convincere Mourinho a scendere negli spogliatoio 4 minuti prima della fine del primo tempo e di un rigore dubbio non concesso a un Pellegrini deludente.

Come scrive Leggo, a inizio ripresa 4 cambi, mai visto. Ma a fulminare i piani di Mou ecco un altro errore individuale: Ibanez scivola, Okereke no. E mette un pallone in mezzo che Celik devia in porta. Ora la rimonta è ancora più in salita. Ci provano Dybala e compagni ma i veri pericoli sono solo un tiro sbilenco di Smalling, un palo di Abraham e il gol nel finale di Belotti che serve solo agli almanacchi e non ad esibire inutile creste di Gallo. La Cremonese di Ballardini (ultima in A) accede così in semifinale contro la Fiorentina e si gode un piccolo miracolo sportivo. Mourinho, invece, rovina la festa all’Olimpico che stavolta non perdona subissando di fischi la squadra a fine partita. «La Cremonese ha meritato, noi abbiamo pagato un primo tempo orribile. Nel secondo siamo stati puniti da un episodio. Questa è una rosa che fatica a fare le rotazioni e non possiamo permetterci infortuni. Se Dybala si rompe e sta fuori un mese?», le parole del tecnico al termine di un mercato in cui si è parlato molto del caso Zaniolo. «Non sono contento di questo mercato», ha almeno ammesso Pinto. Nota finale: ovazione per Wijnaldum in panchina.

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Napoli-Roma 2-1, le pagelle di Retesport

La Roma esce sconfitta dal Maradona contro il Napoli per 2-1, ma esce a testa altissima dopo una prestazione ottima sin dai primissimi minuti. Giallorossi sfortunati negli episodi, come ad esempio il palo colpito da Kim che per poco non faceva autogol ad inizio gara. Straordinaria prova di Matic, professore del centrocampo, ottime prove anche di Ibanez, Mancini, oltre all’ingresso di El Shaarawy autore del gol del momentaneo pareggio.

Le pagelle di Retesport:

Rui Patricio 6,5

Mancini 7

Smalling 6

Ibanez 6,5

Zalewski 6,5

Matic 7

Cristante 6

Spinazzola 5,5

Pellegrini 5

Dybala 5,5

Abraham 6

Mourinho 6,5

Sost.
El Shaarawy 7
Belotti 6
Bove sv
Tahirovic sv
Volpato sv

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Pagelle

Milan-Roma 2-2, le pagelle dei giornali: Abraham e Smalling su tutti

La Roma recupera in extremis a San Siro contro il Milan un punto preziosissimo per la lotta Champions. A segno Ibanez e Abraham, che dopo il salvataggio di testa col Bologna da 3 punti, regala un altro punto ai suoi compagni.

Le pagelle dei quotidiani:

LA GAZZETTA DELLO SPORT (M. CECCHINI)

Rui Patricio 5,5 ; Mancini 6,5, Smalling 6,5, Ibanez 6; Celik 6, Cristante 6, Pellegrini 6,5, Zalewski 6,5; Zaniolo 5, Dybala 6,5; Abraham 7. Subentrati: Matic 7, Tahirovic 6, El Shaarawy SV, Belotti SV. Allenatore: Foti 6,5.

CORRIERE DELLO SPORT (R. MAIDA)

Rui Patricio 5,5; Mancini 6, Smalling 6,5, Ibanez 6,5; Celik 6, Cristante 6, Pellegrini 7, Zalewski 6,5; Zaniolo 5, Dybala 6; Abraham 7. Subentrati: Matic 6,5, Tahirovic 6, El Shaarawy 6, Belotti SV. Allenatore: Mourinho 6,5.

CORRIERE DELLA SERA (C. PASSERINI)

Rui Patricio 5,5; Mancini 5,5, Smalling 6, Ibanez 6; Celik 5,5, Cristante 5,5, Pellegrini 6,5, Zalewski 6; Zaniolo 4, Dybala 5,5; Abraham 7. Subentrati: Matic 6,5, Tahirovic 6, El Shaarawy 6, Belotti SV . Allenatore: Foti 6.

LA REPUBBLICA (E. GAMBA)

Rui Patricio 6; Mancini 5,5, Smalling 6,5, Ibanez 6; Celik 5, Cristante 6, Pellegrini 7, Zalewski 5,5; Zaniolo 5, Dybala 6; Abraham 7. Subentrati: Matic 6,5, Tahirovic 6, El Shaarawy SV, Belotti SV. Allenatore: Mourinho 6.

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI)

Rui Patricio 5,5; Mancini 5,5, Smalling 6,5, Ibanez 6,5; Celik 5,5, Cristante 5,5, Pellegrini 6,5, Zalewski 6; Zaniolo 5, Dybala 5,5; Abraham 7. Subentrati: Matic 6, Tahirovic 6, El Shaarawy 6, Belotti SV. Allenatore: Foti 6.

IL TEMPO (F. SCHITO)

Rui Patricio 5; Mancini 6, Smalling 6, Ibanez 6; Celik 5, Cristante 6, Pellegrini 6,5, Zalewski 5,5; Zaniolo 5, Dybala 6; Abraham 6,5. Subentrati: Matic 6,5, Tahirovic 6, El Shaarawy 6, Belotti SV. Allenatore: Mourinho 6,5.

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Rassegna stampa

Abraham, è la notte più bella: “Questa era la mia occasione. E stavolta l’ho presa al volo”

Ci sono momenti in cui senti che il destino ti passa accanto e ti allunga la mano. Quelli sono gli istanti in cui ti accorgi che non puoi perdere l’occasione, che devi salire su quel treno perché altrimenti resterai fermo, con una valigia piena di fumo e di rimpianti. Probabilmente è ciò che deve essere passato nella testa di Tammy Abraham, il «Grande Malato» finora della ragione romanista.

Per questo l’auto-convincimento a cui si era sottoposto prima della sfida al Milan è stato robusto. «Prima della partita mi ero detto: “Questa è la mia occasione, devo essere pronto”». Un vero e proprio mantra che evidentemente ha avuto effetto, visto che la sua zampata arrivata nei minuti di recupero ha concesso alla squadra giallorossa di conquistare un punto in vero e proprio stile «mourinhano». Lo Special One dopo averlo messo a sorpresa in panchina mercoledì scorso all’Olimpico contro il Bologna, gli aveva detto: «Stai tranquillo, ti faccio giocare a Milano». Ed è stato di parola, venendo ripagato nel migliore dei modi, con una grande festa nello spogliatoio di San Siro. «Sapevamo che questa sarebbe stata una trasferta difficile – spiega ancora Abraham -. Dovevamo avere pazienza perché loro difendevano e attaccavano bene, quindi le chance erano poche. Quando ho visto il colpo di testa di Matic e la parata del portiere mi sono avventato e ho segnato».

Come scrive la Gazzetta dello Sport, il mucchio giallorosso intorno a lui spiega tutto. A fine partita Ibanez dice: «Sapevamo che Tammy doveva solo stare tranquillo, perché i gol sarebbero tornati». Perciò il centravanti inglese rialza la testa e fa lievitare di nuovo anche le ambizioni della squadra. «Sapevamo che era difficile giocare a Milano contro i campioni d’Italia – racconta -. Dovevamo essere pazienti, il Milan ha fatto bene e sapevamo che le possibilità sarebbero state poche. Mi sono detto su quella punizione che era la mia occasione, il pallone è arrivato a me e ringrazio Dio perché ero nel posto giusto».

E adesso comincia lentamente a tornare «giusta» anche la classifica, che lascia sempre la Roma in lotta per un posto in Champions League. «Stavolta abbiamo avuto una reazione da grande squadra – dice ancora Abraham – Stiamo costruendo qualcosa d’importante. Avevo detto prima della pausa che saremmo tornati più forti. Ebbene, in queste due partite abbiamo ottenuto una vittoria e un pareggio. Sono sicuro che quella contro il Milan è stata una buona partita e sono contento per i tifosi. Dobbiamo continuare così, stiamo andando sulla strada giusta». La strada che il general manager Tiago Pinto aveva intravisto per lui anche nei momenti più neri di questi mesi. L’impressione è che la rete a Tatarusanu sembra essere uno di quei momenti chiave della stagione. Abraham è salito sul treno della riscossa, e adesso da quel treno lì non vuole più scendere.

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Interviste

Ibanez squalificato contro la Fiorentina

Roger Ibanez è stato ammonito nel corso di Milan-Roma da Massa. Il brasiliano era diffidato, salterà per squalifica la prossima sfida contro la Fiorentina.

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Rassegna stampa

Il gruppo con Ibañez

Ibañez più altri dieci. Mourinho è stato chiaro in conferenza stampa e ha mandato un segnale a tutti i tifosi romanisti che in questi ultimi giorni hanno criticato pesantemente il difensore brasiliano per l’errore commesso nel derby. Un errore fatale, che ha permesso alla Lazio di segnare il gol vittoria, ma che è arrivato da un ragazzo che in questa ultima stagione e mezzo si è sempre messo a disposizione del tecnico sacrificandosi e stringendo i denti anche nei momenti più complicati.

Come scrive il Corriere dello Sport, per questo Mourinho ha difeso a spada tratta il suo difensore, allontanando i malumori e rincuorandolo in vista dei prossimi due match prima della sosta. Insomma, Mou non ha mai pensato di bocciarlo dopo l’errore nel derby, ma anzi, per non perderlo mentalmente lo ha caricato e sostenuto sia dopo la partita sia in conferenza stampa.

E così hanno fatto anche i suoi compagni di squadra. Già nello spogliatoio dell’Olimpico nessun giocatore ha criticato la sua prestazione, ma tutti, in primis capitan Pellegrini, lo hanno aiutato a superare il momento e a voltare pagina. Se non altro perché Ibañez è stato uno dei calciatori che più è cresciuto dall’inizio della gestione Mourinho, tanto da entrare nel giro della nazionale brasiliana sebbene il ct Tite abbia deciso di non convocarlo per il Mondiale.

Ma Ibañez fin qui è stato indispensabile per la Roma: in campionato è infatti l’unico calciatore di movimento ad aver giocato tutti i minuti di tutte e tredici le partite. Essenziale in difesa, con poche sbavature prima dell’errore contro la Lazio

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Interviste

Mourinho: “Ibanez intoccabile. Senza Dybala e Pellegrini fatichiamo. Crisi Abraham? Chiedetelo a lui”

CONFERENZA STAMPA – Queste le dichiarazioni di Josè Mourinho alla vigilia di Sassuolo-Roma:

La reazione che si attende domani? Con l’infortunio di Pellegrini, Volpato può essere il suo sostituto? E’ vero che ha rinunciato al Mondiale con l’Australia?
“Hai fatto tre domande (ride ndr). L’unico giocatore che confermo giocherà domani è Ibanez. La squadra domani è Ibanez più dieci. Volpato Nazionale? E’ una questione personale e non della società, per esempio come allenatore mi rifiuterei di entrare da giovane in una situazione di questo tipo. Quello che ho capito è che siamo all’inizio della sua carriera, sta crescendo con la Roma, sta giocando i suoi primi minuti consecutivi, non come l’anno scorso dove giocò con il Verona e dopo non giocò, adesso invece ha giocato per quattro partite di fila, sta in un processo di crescita in cui secondo me deve concentrarsi sulla costruzione del suo futuro e non pensare ad altre decisioni, in cui qualcuno vuole accelerare un processo che non va accelerato. Mi aspetto la reazione di sempre quando questa squadra perde una partita, è una squadra composta da gente buona, che soffre quando perde. Siamo una squadra che quando perde un giocatore siamo in difficoltà, ma alla fine qualche soluzione si trova. Sarà una partita difficile contro una squadra molto difficile, furono due partite complicate lo scorso anno e quest’anno ha più talento. Mi aspetto dai miei tutto lo sforzo possibile per tornare a sorridere, visto che non lo facciamo da due giorni”

Tante critiche a Ibanez?
“Non c’è da tornarci, domani è Ibanez più dieci, al di là della tua domanda, la risposta è questa. Rispetto per chi dal giorno in cui sono allenato fino ad oggi da tutto quello che ha, anche in situazioni di grandi difficoltà, lo scorso anno c’è stato un periodo in cui avevo solo lui come difensore centrale. Quest’anno siamo andati a Siviglia, quando l’ho visto la mattina pensavo fosse impossibile che giocasse, invece ha giocato, mette sempre la faccia, per me è intoccabile. Quando vinciamo vinciamo tutti, quando perdiamo perdiamo tutti. Mi aiuta leggere quasi zero tra stampa e social, tranne il mio divertente Instagram, Ibanez per me è intoccabile”

Ha fatto tanti punti in trasferta, mentre in casa fate fatica?
“In casa ci sono tre partite in cui non abbiamo segnato: Napoli, Atalanta e Lazio. Sento che piangono tutti, allora voglio piangere pure io. Sono tre partite senza il nostro giocatore più creativo, con più gol, più mobilità e palle inattive, il nostro giocatore che può aprire il blocco compatto difensivo degli avversari. L’Atalanta ha giocato così, la Lazio neanche ne parlo perchè è stato un esempio fantastico di fase difensiva, che se ci gioco io mi uccidono, ma l’importante è vincere, ne ho giocate tante così di partite. Quando manca quel giocatore lì (Dybala ndr) per noi è diverso. Il Napoli è diverso, ha cercato di vincere ma ha difeso molto bene. Nell’ultima partita nostra se non sbaglio abbiamo giocato con la stessa squadra dell’anno scorso con Mady nella posizione di Mkhitaryan, questo è significa che il bel mercatino che noi abbiamo fatto con tanti sforzi, sacrificio e volontà della società e del direttore, non sta giocando. Dybala non gioca da quante partite? Ha giocato contro l’inter ha fatto gol e abbiamo vinto, ha giocato contro la Juve ha fatto assist e abbiamo pareggiato. Dopo c’è Lorenzo Pellegrini, un giocatore più multifunzionale, che ha questa luce, che si accende lì in quella zona: gioca troppo, troppi minuti, gioca tutte le partite, va in difficoltà, ogni tanto ha qualche fragilità muscolare. Non è che in ogni partita sta al 100%, che sta al top, dopo facciamo le nostre partite che quando segniamo è molto difficile di perdere, perchè siamo solidi e omogenei, al di là di Udine, che prende punti e che con punti che abbiamo preso siamo con gli stessi punti delle prime 15 gare dell’anno scorso. Significa che se facciamo punti con Torino e Sassuolo potremmo avere più punti rispetto allo scorso anno. Con tutte queste difficoltà stiamo lì e facciamo il nostro lavoro, cerchiamo sempre di combattere i nostri problemi ma non possiamo nasconderli”

Al di là dei problemi che avete avuto, lei è soddisfatto dell’evoluzione del suo gruppo di Tirana dopo la finale? Forse un paio stanno giocando a livelli importanti?
“Non sono totalmente d’accordo con te. Penso che Mancini sta meglio quest’anno che l’anno scorso, molto più equilibrato e controllato, tre cartellini gialli in tutte queste partite, penso che Ibanez al di là di questo episodio sta molto equilibrato. C’è una cosa che ha un’influenza generale: noi abbiamo perso tre giocatori di centrocampo, tutti titolari: Mkhitaryan, Veretout e Oliveira. Wijnaldum non ha mai giocato, l’altro Camara è arrivato gli ultimi giorni di mercato, sta crescendo, ma la dinamica collettiva, movimenti difensivi, ancora sta cercando la sua dimensione, sta migliorando ma sta ancora cercando. Matic non è venuto per giocare insieme a Cristante ma si trova spesso a giocare con Bryan. Noi purtroppo abbiamo avuto problemi inaspettati dopo questo mercato, ma anche l’anno scorso quando Spinazzola si fece male all’Europeo siamo dovuti andare nel mercato in una direzione che non volevamo. Purtroppo abbiamo avuto questo tipo di infortuni. Sto piangendo tanto, non mi piace piangere tanto, preferisco dire: questi problemi hanno aperto la porta a Zalewski, Volpato, penso a Bove, presto a Tahirovic che potrebbe giocare da titolare, perchè sta avendo una crescita molto forte da quando si allena con noi. Vediamo: mancano due partite alla sosta, vediamo i punti che possiamo fare, vediamo la classifica che avremo alla sosta, anche se non è ancora metà del campionato. C’è gente da cui mi aspettavo di più? Sì, non posso nascondere l’involuzione di qualche giocatore. Posso nascondere però i nomi, perchè penso che come allenatore devo parlare dei miei giocatori individualmente. Karsdorp? E’ tornato nei minuti successivi, non sai che ha preso il ghiaccio perchè soffre permanentemente, se non è ginocchio, è adduttore, altrimenti la febbre. L’ho visto lì dopo due minuti in panchina, non era un atteggiamento negativo. Questo non è un problema, il problema che si può o si doveva migliorare è la capacità di accettare una sfida diversa da quella dello scorso anno. La crescita nella mentalità, la crescita nella responsabilità, la crescita nell’ambizione, non esser soddisfatti di aver raggiunto questo livello qua, di voler andare al di là. Non sto parlando di Karsdorp, ma di globalità. Per esempio se io fossi rimasto soddisfatto della mia carriera nel 2010, dovevo smettere. I giocatori è lo stesso: la gente deve sempre esigere di più da se stessa”

Sta pensando ad un cambio di modulo? Lo studierà durante la sosta? Perchè nel derby è uscito Camara?
“Perchè non c’era Wijnaldum, non ho Mkhitaryan, giochi con quelli che hai, non ne abbiamo tanti e siamo una società che se ha problemi nella rosa ha più difficoltà. Semplicemente questo. Il modulo non lo faccio io, lo fanno i giocatori con le loro caratteristiche”

Si è parlato di Abraham in termini di gol. Rispetto allo scorso anno quando segnò più o meno gli stessi gol, è apparso un po’ più assente, estraneo dal gioco, spesso in fuorigioco?
“E’ una domanda da fare a lui, sto bene, sto male, sono assente o presente, penso al Mondiale o no. Devi aspettare che Tammy vada ad una conferenza stampa per rispondere”

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NEWS

Brasile, niente Mondiali per Ibanez

Roger Ibanez, dopo l’erroraccio nel derby, ha ricevuto un’altra triste notizia questo pomeriggio, poichè non parteciperà al Mondiale. Oggi Tite – CT del Brasile- ha diramato la lista definitiva che esclude il centrale giallorosso. Sfumato dunque il sogno Qatar.

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Allenamenti

Mou recupera Celik e Ibanez per Verona

La Roma è tornata a lavorare in vista della sfida di lunedì contro l’Hellas Verona. Buone notizie per Mourinho che recupera Celik – che si è allenato con una vistosa fasciatura sul ginocchio – e Ibanez, che tornerà titolare al Bentegodi.

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Interviste

Ibanez: “Gli infortuni non ci spaventano. Mondiale? Lavoro per la Roma, poi il Brasile può essere un premio”

CONFERENZA STAMPA – Le parole del centrale giallorosso in sala stampa alla vigilia di Betis-Roma

Potrebbero pesare gli infortuni di Celik, Dybala e Matic?
“Quello che vedo è che la squadra sta bene, stiamo lavorando per essere sempre al massimo, sono sicuro che chi giocherà al posto di chi è infortunato è pronto per dare il massimo. Noi ci sentiamo bene e siamo pronti”

Sei stato convocato dal Brasile, si avvicina il Mondiale, come fa un giocatore a giocare tranquillo col pensiero della Nazionale?
“Io sono tranquillo perchè lavoro per la Roma, per arrivare poi in Nazionale. Il mio lavoro devo farlo qui, fare sempre il mio meglio come sto facendo, il resto viene da solo e come un premio per ciò che faccio qui”

Qual è la chiave per far bene domani e possibilmente vincere?
“Dobbiamo seguire la disciplina che dice il Mister, dobbiamo lavorare come dice lui, se lo facciamo arriviamo al punto giusto nella partita, dobbiamo lavorare come chiede il mister per vincere”