Categorie
Interviste

Mourinho: “Sconfitta ingiusta, arbitro spagnolo. Futuro? Voglio restare, ma merito di più”

Josè Mourinho ai microfoni di Sky Sport:

“Siamo morti, di stanchezza fisica, mentale, morti perchè pensiamo sia un risultato ingiusto con tanti episodi da discutere. Non arriva la Coppa, arriviamo noi stanchi morti ma orgogliosi. Puoi perdere partite di calcio, ma non la dignità e la professionalità. Ho vinto 5 finali europee e ho perso questa, ma torno a casa orgoglioso, i ragazzi hanno dato tutto”

Le lacrime di Dybala dimostrano l’attaccamento alla maglia?
“Sì siamo attaccati alla maglia, alla nostra natura, prendiamo le cose con umiltà, serietà, lavoriamo tanto, diamo tutto quello che abbiamo, ognuno reagisce in un modo diverso, c’è chi piange, chi no, ma la verità è che siamo tutti tristissimi, con pianto o senza pianto, la verità è che torniamo a casa morti di stanchezza e di sentire che è ingiusto. Grande finale, grande partita, intensa, maschia, vibrante, con un arbitro che sembrava spagnolo. Gialli, gialli, gialli, Lamela che doveva prendere doppio giallo e poi è rigorista”

Il pubblico della Roma ha capito, vorrebbe conoscere il suo futuro?
“Vado in vacanza lunedì, se a fino a lunedì abbiamo tempo di parlare, sennò vado in vacanza e dopo si vedrà, ma io devo lottare per questi ragazzi, anche a non dirti obiettivamente che rimango”

Parlerà con la società per progettare il futuro?
“Sono un uomo serio, ho detto mesi fa alla società che se avessi contatti con i club i primi a saperlo sarebbero loro, non farei mai nulla di nascosto. Ho parlato con la federazione portoghese, poi nulla. Ho un anno di contratto con la Roma, la situazione è questa”


MOURINHO A DAZN:

Avete perso ai rigori, ma l’applauso finale è da brividi.
“Ho detto ai giocatori dopo la partita, parlo sempre onestamente con loro: ho vinto 5 finali europee prima di questa e non vado a casa meno orgoglioso delle altre cinque. Sono orgoglioso di loro. Avevo detto che o saremmo usciti da qui con la coppa oppure morti, usciamo morti. Siamo stanchi morti, anche io. Fisicamente e psicologicamente è stata una finale durissima, abbiamo giocato tipo 150 minuti, il tempo di recupero era pazzesco. Siamo abituati all’influenza degli arbitri in queste partite, siamo abituati e non è una novità per loro ma in una finale europea non me l’aspettavo”.

Per qualcosa in particolare?
“Basta guardare la bocca di Ibanez e capisci tutto, basta guardare Lamela che ha calciato il rigore e che doveva essere espulso. Basta vedere che la squadra che ha giocato meglio nel primo tempo ha ricevuto tre gialli e loro nulla. Pellegrini cade ed è giallo, Ocampos simula un rigore e non dà giallo. Per me un arbitro di questo livello è incredibile perché è bravo”.

Ha voglia di ricominciare con la Roma da qui?
“Ho voglia di andare a casa lunedì, ho voglia di giocare domenica e purtroppo non posso stare all’Olimpico. Purtroppo per le sanzioni nel calcio italiano sembra che sono un criminale. Ma ho bisogno di una vacanza, sono stanco”.

Ci sono i presupposti per restare a Roma?
“Certo, fino a lunedì sicuramente”.


MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

“Voglio rimanere però i miei giocatori meritano di più, io merito di più. Voglio lottare per quel di più. Sono stanco di essere allenatore, comunicatore, essere la faccia che dice che ci rubano le partite. Voglio rimanere per dare di più.” Così Josè Mourinho in un ulteriore passaggio della conferenza stampa al termine di Siviglia-Roma.

“Prossima stagione non giocheremo la Champions, forse meglio, è paradossale, ma non siamo pronti per la Champions. Dobbiamo ancora qualificarci ad una competizione europea, come l’Europa League…”

Categorie
Rassegna stampa

Il declino di Veretout: aria di addio a giugno

Jordan Veretout è passato in poche settimane da titolare insostituibile a riserva conclamata, come ha confermato la quinta esclusione consecutiva in campionato: sabato contro il Verona era in panchina insieme al gruppo di straordinari ragazzi che hanno poi realizzato la rimonta nel secondo tempo.

Anche Veretout, scrive il Corriere dello Sport entrando dopo l’intervallo insieme a Zalewski, è stato prezioso per riorganizzare la squadra. Da professionista ha dato il massimo per sé e per la Roma. Ma di sicuro non è contento di essere stato declassato da Mourinho, che negli ultimi tempi ha sfiorato il tema in diverse uscite pubbliche: “Io sono felice di avere in panchina uno come Veretout. Magari lui lo è un po’ meno“.

E ancora, giusto venerdì scorso: “Veretout ha vissuto un periodo di calo come capita a quasi tutti i calciatori durante una stagione. Ma adesso sta tornando a un livello che considero accettabili“. Non abbastanza però da recuperare un posto nella formazione di sabato, nonostante i nove compagni indisponibili.

La Roma ha bloccato da tempo ogni discorso sui rinnovi, compreso quello già delineato di Gianluca Mancini, e non ha alcuna intenzione di ritoccare il contratto di Veretout. Che a questo punto, con il contestuale arrivo di Sergio Oliveira a Trigoria, diventa il principale indiziato alla cessione a giugno.

A lui sono interessati il Milan e il Napoli, ai quali la Roma lo strappò nell’estate 2019, e non solo. La sua valutazione teorica è di 25 milioni anche se i recenti sviluppi possono farla calare: Tiago Pintoragiona su una possibile plusvalenza, ricordando che a suo tempo il collega Petrachi lo aveva pagato 17 milioni più bonus.