C’è da fare la Roma. Almeno se lo augurano i tifosi e probabilmente anche molti personaggi che albergano dentro Trigoria.
Ma per qualsiasi decisione strategica serve l’assenso ultimo di Dan Friekdin. Il proprietario giallorosso in queste ore è tornato in Europa.
Ieri a bordo del suo jet privato è sbarcato in Svizzera, con un volo proveniente dagli USA. Come noto la famiglia texana ha una serie di interessi e residenze nelle principali città elvetiche ma è altamente probabile che Friedkin finalmente torni nella capitale a cavallo con la prossima settimana.
Sul tavolo giallorosso del suo ufficio prospicente il campo principale del Fulvio Bernardini diversi fascicoli aperti: dal progetto definitivo dello stadio a Pietralata, all’annuncio del nuovo allenatore, dalla nomina di nuove figure dirigenziali (tra cui il responsabile commerciale del club), alla celebrazione di Claudio Ranieri che vivrà un’emozione fortissima in occasione di Roma-Milan, l’ultima all’Olimpico prima dell’addio definitivo alla panchina che ci sarà a Torino.
Il presidente romanista non è presente all’Olimpico dall’aprile del 2024, dunque più di un anno fa.
I Friedkin hanno deciso finalmente di metter mano all’organigramma societario giallorossa. Parallelamente al lavoro che stanno portando avanti all’Everton, dopo l’acquisizione ufficiale del club circa sei mesi fa, seppur a distanza il proprietario texano sta coordinando i lavori di ‘ristrutturazione’ interna del club, che non lasciano evidentemente presagire una dismissione della Roma a breve termine, anzi.
Al posto di Anna Rabuano, licenziata qualche settimana fa con la stessa strategia applicata per altri componenti dello staff più o meno apicali nei mesi scorsi, Dan Friedkin ha deciso di ingaggiare Jason Marrow.
Originario del Texas, ha lavorato per tutta la carriera all’interno della Gulf States Toyota, la società di distribuzione di autoveicoli giapponesi sul territorio americano, di proprietà dei Friedkin. Oltre diciassette anni di esperienza gomito a gomito con il presidente Dan Friedkin, che ha scelto un uomo di sua fiducia per controllare i conti del club giallorosso.
Infatti Marrow assumerà la carica di CFO, di fatto – banalizzando ma non troppo – il tesoriere di Trigoria. Manca però ancora oggi la nomina ufficiale del nuovo CEO, cioè dell’amministratore delegato ma è sempre più probabile che tale qualifica verrà assunta definitivamente da Lorenzo Vitali, che seppur solo per l’ordinaria amministrazione, è in pectore da mesi l’ad del club presenziando a tutte le riunioni di Lega, occupandosi da vicino anche del fascicolo stadio.
25.5.2022 Conference League Finale : Roma vs Feyenoord Nella foto: Ryan Dan Friedkin
(Foto Gino Mancini)
I Friedkin, proprietari di Roma ed Everton, sono in trattativa per l’acquisizione di una società specializzata in analisi dei dati, con l’obiettivo di supportare in particolare l’allenatore dei Toffees, David Moyes, nel processo di reclutamento dei giocatori. La strategia dei Friedkin prevede una ristrutturazione dell’organigramma del club di Liverpool, attraverso una redistribuzione delle responsabilità che in passato erano concentrate nella figura del direttore sportivo.
Come riporta dall’Inghilterra il portale Cityam.com, tra le novità, è previsto l’ingaggio di un nuovo responsabile delle operazioni calcistiche, che lavorerà in sinergia con la società di dati.
Parte dei servizi e delle analisi fornite da quest’ultima verranno inoltre messe a disposizione anche della Roma, nell’ambito di un progetto più ampio volto a modernizzare e potenziare i processi decisionali in entrambi i club.
“Noi consiglieremo una serie di nomi, un ventaglio nel quale il presidente sceglierà il nuovo allenatore”. Ranieri era stato chiarissimo due settimane fa nel dipingere i contorni del processo decisionale che porterà all’annuncio del tecnico per la prossima (si spera prossime) stagione.
Sir Claudio questa mattina è entrato ancor più nel dettaglio di un casting che al contrario di quanto molti supponessero fino a qualche giorno fa, è iniziato già da un bel pezzo: “Io e Ghisolfi abbiamo seguito il modello inglese. Siamo partiti da 7-8 nomi per arrivare a 3-4 e l’abbiamo consegnata“.
Dunque i contatti, non solo esplorativi, sono già avvenuti da diverse settimane. Tra allenatori liberi e probabilmente sotto contratto ma in procinto di cambiare aria, i dirigenti di Trigoria si sono fatti un’idea di chi potesse sposare perfettamente la linea sportiva del club nelle prossime stagioni e chi no, riducendo questa lista a 3-4 candidati.
Ranieri con una battuta tipicamente romana afferma poi che la lista è stata già consegnata da tempo a Friedkin. Ribadendo dunque che il processo decisionale è ormai arrivato alla scelta definitiva: “Siamo vicini, molto vicini. Sono convinto che arriverà un buon allenatore”.
Di fatto rispetto al recente passato, quando Friedkin si era affidato ad alcune società di consulenza esterne al calcio, un salto di qualità in meglio c’è stato: se l’allenatore, come traspare dalle dichiarazioni di Sir Claudio, sarà scelto all’interno della short list presentata al presidente si eviteranno colpi di testa un po’ esotici e si rimarrà su indicazioni sportive che provengono da gente che a Trigoria ha piena contezza del valore attuale della rosa e delle reali prospettive di crescita.
Ranieri ha poi tentato di chiarire in un altro passaggio quella frase che si era lasciato scappare in merito al ‘potrà non piacere all’inizio ma dopo sì, conteranno i risultati’ di una ventina di giorni fa: “Perché tante volte a Roma si pensa che arrivi questo o quell’altro e poi i fatti sono diversi. Chiunque arrivi, lasciamolo lavorare. Ora ho detto di prendere un tecnico da Roma e andiamo avanti.”
Al contrario di quanto ventilato alla vigilia, Dan e Ryan Friedkin non erano presenti all’Olimpico ieri sera.
I proprietari giallorossi secondo alcune fonti di informazione sono attesi nei prossimi giorni, tra stadio, derby e la scelta del prossimo allenatore, ma come sempre la loro agenda e i relativi piani di volo restano segretissimi.
Di certo, mentre il figlio Ryan recentemente in più di un’occasione ha assistito live alle sfide dei giallorossi all’Olimpico, il padre Dan è realmente assente da circa un anno. L’ultima apparizione allo stadio è stata in occasione di Roma-Sassuolo 1-0 dello scorso campionato.
“L’annuncio del nuovo tecnico? Decideranno i Friedkin quando farlo. Sapete come sono…“. Claudio Ranieri nei giorni scorsi si era espresso così in merito alla scelta del prossimo allenatore giallorosso che, al di là del ventaglio di ipotesi segnalate e sondate dai dirigenti, sarà a totale appannaggio del proprietario.
Secondo quanto specificato da Il Messaggero, Dan Friedkin dopo sei mesi di assenza, sarebbe in procinto di sbarcare nella capitale. E’ attesa infatti la sua presenza forse già per la gara decisiva contro la Juventus all’Olimpico e contestualmente una mossa che ha il sapore di annunci ufficiali o comunque di decisioni strategiche definitive, come quella del tecnico.
FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – “Basta vado in pensione”. Claudio Ranieri ha ribadito qualche ora fa la sua intenzione di fermarsi definitivamente a giugno e assumere a tempo pieno il ruolo di consulente (dirigente senior) della società giallorossa.
Lo stesso Ranieri in queste settimane ha anche pubblicamente depennato dei potenziali candidati alla panchina della prossima stagione: a cominciare da De Rossi “Tornerà quando avrà maturato un’esperienza completa”; Fabregas – “Bravissimo ma tra 3-4 anni credo farà il salto in una big” e lo stesso Farioli, ascoltato a dicembre, ma liquidato con un serafico “aspetterà”.
Foto Fraioli
Allenatore? ‘Sceglie Dan’
Una prima varabile da considerare per provare a capire su chi è orientata la Roma, è che la decisione sarà dei Friedkin. Come è sempre stato d’altronde. Da Mourinho, alla conferma di De Rossi, dal ritorno di Ranieri alla scelta di Moyes all’Everton. L’unico nome, seppur vidimato, ma imposto in qualche modo dall’ex amministratrice delegata (che voleva portare Palladino al posto di De Rossi a giugno scorso) è stato Juric, cioè il peggior errore tecnico dell’era Friedkin.
Ranieri anche su questo tema è stato chiarissimo: “la decisione finale sarà del presidente, io offrirò una consulenza su un ventaglio di nomi, dirò il mio pensiero ma alla fine sceglierà Dan”.
Nazionalità e soglia stipendio
La sensazione, anche più di una sensazione, è che l’allenatore sarà italiano, quindi pienamente in grado di prendere in mano il fascicolo giallorosso senza timori di pagare lo scotto con la conoscenza del nostro campionato e delle sue insidie. Lo stesso Florent Ghisolfi ha più volte sottolineato che l’elemento dell’immediata adattabilità alla Serie A, è e sarà una condizione fondamentale nella scelta finale.
Poi c’è la questione ingaggio: oggi in Serie A solo Conte e Inzaghi sono allenatori pagati giustamente da top manager (6.5 milioni annui). L’eventuale rientro di Allegri al Milan (società in pole sul livornese) porterebbe più o meno l’ex tecnico bianconero su quella soglia.
Al di sotto di questo si scende ai 3,5 di Thiago Motta, più fuori che dentro alla Juve e ai 3 milioni di Gasperini. La Roma ne aveva dati altrettanti a De Rossi e probabilmente la soglia sarà questa, anche perchè sarebbe illogico per una società che tra un anno riceverà il verdetto definitivo dell’UEFA sul piano di rientro iniziato tre anni fa, pagare uno stipendio monstre all’allenatore e poi contestualmente lavorare all’ottimizzazione delle risorse con l’abbassamento del monte ingaggi. Anche su questo tema, seppur in maniera un po’ confusa, Ranieri ha messo in guardia tutti.
Foto Farioli
I nomi e le ricostruzioni…
Il ventaglio di nomi dunque sembra ancora ampio, ma depennando i big come Allegri, Ancelotti e probabilmente Mancini (in orbita Juve), si riduce a nomi che partono da Maurizio Sarri, passano per Gasperini, Montella, De Zerbi e arrivano a profili come Pioli e Italiano, con gradazioni e difficoltà diverse perchè alcuni di questi sono liberi, altri sono sotto contratto, su alcuni ci sarebbe anche una penale da pagare.
Si tratta però di profili, tutti assimilabili, in una categoria seppur con gradazioni ed esperienze diversa: quella dei tecnici in grado di iniziare finalmente un progetto di costruzione, con sguardo ai risultati ma anche alla valorizzazione della rosa.
Da qui però, pur lavorando con ragionamento e raziocinio, si entra in una giungla di voci che perdura ormai da mesi e che non lascia concrete sensazioni su quale o quali profili la Roma si sia realmente indirizzata. Dall’analisi passiamo dunque alla fase della ricostruzione, quantomeno verosimile: diverse fonti di mercato, tra procuratori e agenti, sostengono che nei recenti incontri con soggetti apicali dell’area sportiva giallorossa, la scelta dell’allenatore sia stata già fatta. Formalizzata con un contratto nero su bianco no, ma individuato il nome e convinto il presidente a puntarci su, sì. Tanto che l’annuncio dovrebbe arrivare più avanti, a primavera inoltrata, un po’ in stile Mou. Anche perchè i Friedkin avrebbero imposto il silenzio totale non solo ai dirigenti di Trigoria, ma soprattutto al diretto interessato.
Questa ricostruzione si sposerebbe perfettamente con l’inversione di marcia che sul tema ha avuto Ranieri nella sua comunicazione. Se fino ad un mesetto fa, Sir Claudio con qualche battuta simpatica sembrava ancora includersi in una corsa alla panchina della prossima stagione; da alcune conferenze a questa parte, Ranieri ha deciso di chiudere l’argomento, annunciando che andrà in pensione e che la decisione verrà assunta da Friedkin.
A Trigoria si entra nelle ore calde per il futuro di Paulo Dybala. L’argentino e la Roma sono chiamati a decidere quale strategia adottare per curare la lesione al tendine riportata domenica scorsa.
Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, lo staff medico giallorosso e quello del giocatore stanno collaborando per individuare la soluzione più efficace. Un ruolo chiave lo sta giocando anche il presidente Dan Friedkin, che sin dalle prime ore dopo l’infortunio è rimasto vicino al numero 21, attivando una rete di contatti con specialisti internazionali per valutare ogni possibile percorso di recupero.
Tre le opzioni sul tavolo: terapia conservativa classica, terapia con fattori di crescita o intervento chirurgico, quest’ultimo al momento considerato l’ultima spiaggia. Se tutto filerà liscio, Dybala potrebbe tornare in campo nelle ultime quattro giornate di campionato. Ma ogni passo dovrà essere perfetto.
25.5.2022 Conference League Finale : Roma vs Feyenoord Nella foto: Mourinho bacia Dan Friedkin
(Foto Gino Mancini)
I Friedkin hanno scelto il nuovo CEO, non per la Roma, bensì dell’Everton.
I nuovi proprietari del club di Liverpool avrebbero individuato in Angus Kinnear, dirigente in uscita dal Leeds, il nuovo CEO del club recentemente acquistato.
Come riferisce il Daily Mail, i Friedkin sono stati aiutati nell’individuazione del profilo dall’agenzia “Nolan Partners”. Kinnear dovrebbe diventare CEO dell’Everton al termine di questa stagione.
Curioso che il club giallorosso sia ufficialmente senza tale nomina dall’addio della Souloukou, di fatto ‘dimissionata’ a settembre. La stagione quasi certamente si concluderà così, con Lorenzo Vitali che da responsabile del settore legale e consulente del club, ha visto ampliare le sue competenze assumendo in questa fase il potere di firmo sulle pratiche amministrative della società.
Nel frattempo i Friedkin, che hanno ufficialmente acquistato l’Everton da circa tre mesi, hanno quasi immediatamente individuato la figura giusta per il ruolo di CEO.
Protagonista del conviviale al Roma Club Montecitorio, Palazzo Chigi e Campidoglio, dinanzi di fatto ai principali rappresentanti delle istituzioni romaniste, Paolo Cento ha raccontato ai microfoni di Retesport, alcune sfumature della serata giallorossa vissuta alla presenza di diversi protagonisti sul campo e non della Roma: “La società giallorossa, rispetto al recente passato quando in occasione di altre cene annuali per volontà dell’ex CEO decise di disertare tali conviviali, questa volta si è presentata con tutti i dirigenti oltre a capitano (Pellegrini) e vice-capitano (Mancini)”.
“Un segnale chiaro non solo di rispetto – sta avvenendo anche per altri conviviali di altri Roma Club – ma anche fortemente voluto per far capire che nella società l’aria è veramente cambiata. Si respira una rinnovata fiducia di natura progettuale. Erano presenti Lorenzo Vitali, Florent Ghisolfi, ma anche Ed Shipley che ci è stato presentato come figura di fiducia della proprietà, una sorta di longa manus dei Friedkin sempre presente a Trigoria. Ho carpito dalle sfumature di alcuni discorsi che veramente la società ha deciso di rilanciare. I Friedkin non hanno nessuna intenzione di disinvestire o cedere il club, hanno grandi ambizioni e stanno lavorando di concerto con i dirigenti allo sviluppo di un nuovo percorso sportivo, dalla scelta dell’allenatore ad altre strategie su mercato e non solo. Il momento più delicato sembra passato e c’è veramente rinnovata fiducia per il futuro prossimo, compreso il tema stadio. Stanno lavorando giorno e notte, la volontà è di accelerare e presentare il prima possibile il progetto definitivo che consterà di migliaia di pagine, fascicoli e carte tecniche”.