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Rassegna stampa

Europa League, rischio Psg nei playoff di febbraio

Uno spareggio col Psg di Mbappé. Potrebbe capitare persino questo avversario, alla Roma, se il 14 dicembre lo Slavia non le regalerà il primo posto facendosi battere in casa dal Servette (o pareggiando, se Lukaku & c. faranno almeno 4 o 5 gol allo Sheriff). Come riporta il Corriere della Sera, i playoff di Europa League sono in programma il 15 e 22 febbraio: l’andata in trasferta, per Mourinho, arriverebbe pochi giorni dopo Roma-Inter.

Il Psg è 2° nel suo girone di Champions ma potrebbe essere scavalcato da Newcastle o Milan. Anche il Manchester United può finire agli spareggi; come il Siviglia (se vincerà a Lens). Unico sicuro del 3° posto il Feyenoord, superato dai giallorossi nel 2022 in finale di Conference e lo scorso aprile nei quarti di Europa League.

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Europa League: ecco quanto ha incassato finora la Roma

Dopo il pareggio amaro contro il Servette (1-1), la Roma si è comunque qualificata matematicamente al prossimo turno di Europa League. I giallorossi, con ogni probabilità, saranno costretti a giocare i playoff contro le squadre che retrocederanno dalla Champions League. Come riporta Calcio e Finanza, al momento, il club capitolino ha incassato oltre 16 milioni dal percorso europeo. Di seguito la suddivisione degli introiti della società giallorossa.

Bonus partecipazione: 3,63 milioni di euro;
Ranking storico: 3,96 milioni;
Market pool 1: 3,66 milioni;
Market pool 2: 1,78 milioni;
Bonus risultati: 2,1 milioni;
Secondo posto nel girone: 0,55 milioni
Bonus playoff: 0,5 milioni
TOTALE: 16,18 milioni

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APPROFONDIMENTI

Europa League, alla scoperta del Servette: storia, numeri e pericoli di una squadra in difficoltà

FOCUS RS (di Nicolas Terriaca & Checco Oddo Casano) – Giovedì la Roma riaprirà il capitolo europeo, all’Olimpico, contro il Servette, nella seconda sfida del girone di Europa League. Una gara nella quale i giallorossi, oltre a cercare continuità di risultati dopo il successo sul Frosinone, proveranno a blindare il primo posto in classifica a seguito della prima vittoria in Moldavia contro lo Sheriff.

Mourinho è stato eloquente: ‘‘L’obiettivo è qualificarsi per la prossima fase. Lo scorso anno abbiamo iniziato con una sconfitta che ci ha creato difficoltà nella qualificazione e anche giocare i play-off contro una squadra da Champions che non è facile per una squadra come la nostra molto impegnata nella stagione. Se riuscissimo a vincere il girone sarebbe importante”.

Servette, storia e curiosità: dal fallimento al ritorno in Europa

STORIA E CURIOSITA’ – Il Servette Football Club Genève 1890, noto semplicemente come Servette, è una formazione svizzera che ha ereditato il nome dall’omonimo quartiere di Ginevra ‘Le Servette’.

La storia calcistica del club elvetico, almeno in patria, è costellata da periodi di grandi successi, visti i 17 titoli nazionali e le 7 coppe svizzere, che la collocano sul podio delle squadre locali più vincenti (dopo Basilea e Grasshopper) ma anche di momenti negativi e oscuri. Nel 2004, infatti, il Servette è fallito ed è tornato in Super League solo quattro stagioni fa.

Il club elvetico gioca le partite casalinghe allo Stade de Genève, costruito nel 2003, che ha una capienza di 30.084 spettatori. Le dimensioni del terreno di gioco sono di 105 per 68 metri. Il presidente del club granata è Thierry Regreness, ex diplomatico, ha lavorato anche alla FIFA e dal 1 aprile di quest’anno è il nuovo numero uno del club.

Il Servette ha finora disputato oltre 100 partite a livello internazionale. I Grenats sono stati la prima squadra svizzera a qualificarsi per una competizione internazionale. La più grande vittoria è stata ottenuta il 6 settembre 1961: 5-0 in casa contro l’Hibernians Paola. La sconfitta più pesante, invece, è stata subita il 12 ottobre 1955 al Santiago Bernabéu contro il Real Madrid con un punteggio di 5-0.

Marc Schnyder ha disputato il maggior numero di partite internazionali per il Servette FC, con 33 presenze per i Grenats. Il miglior marcatore è Jean-Paul Brigger, che è riuscito a segnare un totale di 9 gol. Il Ranking Uefa testimonia l’assenza degli svizzeri, negli ultimi anni, dal palcoscenico europeo: 216° posizione e accesso ai gironi di una competizione ottenuto solo nel corso di questa stagione.

Bilancio complessivo in Europa: 106 partite, 38 vittorie, 26 pareggi, 42 sconfitte, 150 gol fatti e 149 subiti (differenza reti +1).

Alla scoperta del Servette di Weiler: 4-4-2 e poca esperienza internazionale

Negli ultimi anni il Servette è piano piano tornato ai vertici del calcio svizzero, dove a dominare il palcoscenico elvetico si sono spesso alternate in testa Basilea e Young Boys. Alla fine della stagione 2021/22, tutta la dirigenza intorno al presidente Pascal Besnard ha lasciato il club. Dopo questo cambiamento, il Servette si è qualificato per la UEFA Champions League per la prima volta dalla stagione 1999/2000, terminando al secondo posto nella stagione 2022/23.

L’artefice del ritorno ai preliminari di Champions (eliminati dai Rangers) Alain Geiger è stato sostituito dopo un quinquennio da René Weiler. Classe 73′ ed ex difensore, l’elvetico ha girovagato per l’Europa tra Svizzera, Belgio e varcando anche i confini continentali per una breve esperienza in Giappone ai Kashima Antlers. Il suo modulo prediletto è il 4-4-2 ma in questa stagione non sta raccogliendo i risultati auspicati dalla proprietà: attualmente il Servette, infatti, è ottavo in classifica (su 12 squadre), dopo 9 gare, con appena 10 punti conquistati frutto di sole 2 vittorie stagionali in campionato, con 4 pareggi e 3 sconfitte. Numeri alla mano, la difesa della formazione elvetica è piuttosto fragile: in 16 partite gli svizzeri hanno incassato 25 reti.

Il calciatore più pericoloso è Chris Bedia: finalizzatore del gioco proposto dagli elvetici. L’attaccante ivoriano, infatti, è l’attuale capocannoniere degli svizzeri: 8 gol e 2 assist in 15 presenze. La Roma dovrà fare attenzione anche a Miroslav Stevanovic, ala destra che la scorsa stagione ha partecipato a 22 reti complessive (11 gol e altrettanti assist).

La rosa del Servette ha poca esperienza in campo internazionale: 1290 minuti in Champions League, 3.446 in Europa League e 540 in Conference (escluse le qualificazioni) per un totale di soli 5276 minuti. Un fattore sul quale la Roma dovrà fare leva per ottenere una vittoria che sarebbe preziosa per mantenere il primo posto nel girone.

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Sheriff-Roma 1-2 (48′ a.g. Tovar, 58′ Tovar, 65′ Lukaku) – Primo successo dei giallorossi

La Roma apre il capitolo europeo di questa stagione contro lo Sheriff Tiraspol. La prima trasferta europea dell’anno senza tifosi al seguito, causa squalifica e senza Mourinho che non potrà andare in panchina per quattro partite. Assenti tra i convocati Smalling e Pellegrini.

LE FORMAZIONI

SHERIFF (4-1-4-1): Koval; Tovar, Kiki, Garananga, Artunduaga; Zohouri, Ademo, Fernandes; Ankeye, Talal, Ngom Mbekeli.
A disp.: Straistari, Pascenco, Ricardinho, Apostolakis, Berkay Vardar, Dijinari, Colis, Botan, Novicov, Luvannor.
All.: Bordin.

ROMA (3-5-2): Svilar; Mancini, Llorente, Ndicka; Karsdorp, Aouar, Cristante, Renato Sanches, Zalewski; El Shaarawy, Lukaku.
A disposizione: Riu Patricio, Boer, Celik, Paredes, Bove, Pagano, Spinazzola, Dybala, Belotti, D’Alessio, Mannini.
Allenatore: Mourinho (in panchina Foti)

Arbitro: Treimanis (Lettonia). Assistenti: Gudermanis-Spasennikovs. IV uomo: Golubevs. Var: Dingert. Avar: Brand.

RETI: 48′ a.g. Tovar, 58′ Tovar, 65′ Lukaku
CARTELLINI: Ammoniti: Talal, Cristante


88′ – Cristante colpisce la traversa, su assist di Spinazzola

86′ – Il Gallo Belotti sfiora il tris con un diagonale velenoso, pallone sul fondo di poco

80′ – Belotti per Lukaku

65′ – GOOOOOLLLLL del 2-1 della Roma siglato da Romelu Lukaku, servito in area da Cristante, sterzata e gol di mancino

61′ – Dybala, Bove e Spinazzola per El Shaarawy, Zalewski e Aouar

58′ – Il pareggio dello Sheriff con Tovar sugli sviluppi di un corner battuto da Talal

Inizia la ripresa

SECONDO TEMPO

Fine primo tempo

48′ – Gol del vantaggio della Roma che nasce da un autogol di Tovar su una punizione tesa battuta da Paredes in area allo scadere

36′ – El Shaarawy in diagonale, pallone vicinissimo all’angolino

35′ – Palo di Mbekeli a due passi da Svilar

26′ – Paredes per Sanches che chiede il cambio per un problema fisico

25′ – Cristante dalla distanza, rasoiata secca in diagonale Koval blocca

19′ – Pericoloso Karsdorp che galoppa centralmente, uno-due con Lukaku, l’olandese tenta l’imbucata per El Shaarawy, pallone leggermente lungo

Squadre in campo, si parte

PRIMO TEMPO

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Tour de force lontano dall’Olimpico, Roma serve un cambio di marcia: nel 2023 solo 2 vittorie in trasferta

FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) – Domani alle 18:45, la Roma inizierà l’assalto all‘Europa League. I giallorossi affronteranno lo Sheriff Tiraspol in Transnistria. La squadra di Mourinho vuole dare continuità alla vittoria per 7-0 contro l’Empoli e spazzare via i malumori di inizio stagione. La Roma ha l’esigenza di arrivare prima nel proprio girone (G) composto dalla formazione moldava, lo Slavia Praga e il Servette. Per raggiungere tale obiettivo, servirà un rendimento diverso rispetto a quello avuto nel 2023 lontano dallo stadio Olimpico. I giallorossi, infatti, in Europa League, non hanno ancora vinto.

Tiraspol, Torino e Genova: test contro il mal di trasferta

La Roma nelle prossime 3 partite giocherà sempre in trasferta: 4782 chilometri da percorrere. Stasera i giallorossi arriveranno a Tiraspol (18:45 conferenza stampa di Mourinho), poi sabato partiranno per Torino infine mercoledì andranno a Genova. Un tour de force che testerà se la pasta dei giallorossi in trasferta è cambiata. Nel 2023, il rendimento lontano dallo stadio Olimpico è pietoso: 17 gare, 2 vittorie, 7 pareggi e 8 sconfitte corredate da 19 reti subite e solo 13 gol fatti. La Roma, quindi, è uscita vittoriosa solo nel 12,5 % delle occasioni. In Europa League, la squadra di Mourinho non ottiene i 3 punti dalla trasferta di Helsinki (1-2): 27 ottobre 2022. Successivamente in campo europeo sono arrivate 2 sconfitte e 3 pareggi (tempi regolamentari) con il solo gol di Paulo Dybala nella finale di Budapest.

In Serie A, la musica non cambia: 12 gare, 2 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte. L’ultimo match in cui la formazione di Mourinho ha avuto la meglio è proprio dove sosterrà la prossima trasferta di campionato: Torino-Roma 0-1 (8 aprile 2023). È arrivato il momento di chiudere un cerchio, anzi, di uscire da un vortice negativo che non consente ai giallorossi di avere continuità.

Tutte le trasferte disputate nel 2023 dalla Roma

Verona-Roma 2-1

Siviglia-Roma 1-1 (5-2 ai calci di rigore)

Fiorentina-Roma 2-1

Leverkusen-Roma 0-0

Bologna-Roma 0-0

Monza-Roma 1-1

Atalanta-Roma 3-1

Feyenoord-Roma 1-0

Torino-Roma 0-1

Lazio-Roma 1-0

Real Sociedad-Roma 0-0

Cremonese-Roma 2-1

Salisburgo-Roma 1-0

Lecce-Roma 1-1

Napoli-Roma 2-1

Spezia-Roma 0-2

Milan-Roma 2-2

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APPROFONDIMENTI Avversario

Europa League, ecco lo Sheriff Tiraspol: tra l’impresa al Bernabéu e il dominio in Moldavia

FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) – Giovedì 21 settembre alle 18:45 inizierà il terzo assalto all’Europa della Roma di José Mourinho. Il primo ostacolo dei giallorossi sarà lo Sheriff Tiraspol. Come le altre squadre del girone G (Slavia Praga e Servette), la formazione moldava non rappresenta uno scoglio insormontabile. Lo Special One, dall’alto della sua esperienza, però, è consapevole del fatto che non bisognerà sottovalutare nessuno. I campioni di Moldavia, infatti, due stagioni fa espugnarono il Santiago Bernabéu vincendo 1-2 contro il Real Madrid grazie a un gol al 90′ di Thill.

Sheriff Tiraspol, tra le curiosità sul nome e il dominio in Moldavia: dal 2000 solo in due occasioni non ha vinto il campionato

Lo Sheriff Tiraspol nacque nel 1997 quando l’allora squadra del Tiras Tiraspol fu sponsorizzata dalla società Sheriff che, in pochi mesi, la assorbì conferendogli il nome attuale. Uno dei fondatori della Sheriff, Victor Gushan, è tutt’oggi il presidente del club moldavo. Curiosamente il nome è correlato alla passione di Gushan per i film Western e lo stesso simbolo della società, rappresentato da una stella a cinque punte, richiama quelle degli sceriffi delle contee degli Stati Uniti.

Riascolta intervento integrale di Bordin a Retesport

Lo Sheriff Tiraspol domina il campionato locale: dal 2000, solo in due occasioni non è arrivato alla vittoria del titolo (21 su 23). È inoltre l’unico club moldavo ad essersi qualificato ai gironi di Champions, Europa League, e ad aver partecipato alla Conference League. Nelle ultime due stagioni, i gialloneri hanno maturato una discreta esperienza in campo internazionale che gli consente di classificarsi al 85° posto nel ranking UEFA.

Lo Sheriff, infatti, nel 2021-2022 ha ben figurato nel girone D composto da Real Madrid, Inter e Shakhtar Donetsk, raccogliendo 7 punti di cui 3 al Bernabéu. Successivamente una volta retrocesso in Europa League è stato eliminato dallo Sporting Braga. La scorsa stagione la squadra allenata da Bordin non è andata oltre il 3 posto nel gruppo E di Europa League e una volta ritrovatasi in Conference ha eliminato il Partizan Belgrado ma agli ottavi di finale è stata fermata dal Nizza (4-1 totale).

La seconda versione dello Sheriff di Bordin: 63 gol in 23 partite e 6 sconfitte in 32 gare

Roberto Bordin, il 9 gennaio 2023, è tornato alla guida dello Sheriff Tiraspol, a cinque anni dal suo precedente incarico con la squadra della Transnistria. Il tecnico italiano nel corso della prima esperienza moldava vinse 2 campionati e una coppa di lega. Dalla scorsa stagione è tornato ad allenare lo Sheriff portandolo nuovamente a vincere il titolo.

La squadra moldava con Bordin in panchina complessivamente ha vinto il 65% delle partite in tutte le competizioni. Considerando solo i numeri della sua seconda esperienza, l’ex vice di Mandorlini ha ottenuto 21 trionfi in 32 gare corredati da 63 gol fatti e 29 subiti.

Lo Sheriff Tiraspol ha disputato già 12 gare (7 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte) in questa stagione, poiché, ha esordito in una partita ufficiale il 12 luglio per giocare i preliminari di Champions League (eliminati dal Maccabi Haifa).

Sul livello fisico e atletico bisogna cercare di competere ad alto ritmo, se ci difendessimo davanti alla nostra area rischieremmo di perdere. Cercheremo di fare una fase offensiva di qualità, giocando in casa, pensando anche a soffocare le fonti di gioco avversarie. Il nostro obiettivo è andare avanti in Europa League”. Ha dichiarato Roberto Bordin in esclusiva ai microfoni di Retesport.

Tra i calciatori più pericolosi ci sono Akanbi, capocannoniere dell’anno scorso (13 reti) ma attualmente infortunato, il difensore camerunense Kiki (4 gol in 55 gare), Amine Talal (5 reti e 1 assist in 8 partite) e Luvannor (4 gol e 2 assist in 11 match). Il tecnico italiano ai nostri microfoni ha citato anche altri due profili da attenzionare: Joao Paulo (trequartista) e Garananga (difensore centrale).

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Interviste

Trpisovsky (all. Slavia Praga): ”La Roma ci rimanda a piacevoli ricordi. Una fortuna evitare le squadre della Premier League”

La Roma nel girone di Europa League incontrerà lo Slavia Praga. La squadra ceca rimanda a ricordi amari in chiave giallorossa. L’allenatore Jindrich Trpisovsky ha parlato del sorteggio e ci ha tenuto a rammentare il passato: “Volevamo un avversario importante, in modo che le partite siano sullo stile della Champions League. Il desiderio si è realizzato al 100%. La Roma è una grande squadra con un grande allenatore e grandi giocatori, che ci rimanda a piacevoli ricordi retrò per lo Slavia. Per fortuna abbiamo evitato le squadre della Premier League”. Conclude il tecnico: “Non mi piace parlare di favoriti in questo gruppo di Europa League. È un girone nel quale si può andare avanti. Faremo di tutto per centrare questo obiettivo”.

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Europa League, Roma nel gruppo G: Slavia Praga, Sheriff Tiraspol e Servette

La Roma, dopo aver perso la finale di Europa League contro il Siviglia, ha l’obiettivo di arrivare a Dublino dove si disputerà l’ultima gara della competizione. Presso il Grimaldi Forum di Montecarlo, i giallorossi sono stati sorteggiati nel gruppo G. La squadra di Mourinho affronterà: Slavia Praga, Sheriff Tiraspol e Servette. Di seguito tutti i gironi dell’Europa League.

GRUPPO A: West Ham (ING), Olympiacos (GRE), Friburgo (GER), Backa Topola (SER)
GRUPPO B: Ajax (OLA), Marsiglia (FRA), Brighton (ING), Aek Atene (GRE)
GRUPPO C: Rangers (SCO), Real Betis (SPA), Sparta Praga (CZE), Aris Limassol (CIP)
GRUPPO D: Atalanta (ITA), Sporting Lisbona (POR), Sturm Graz (AUT), Rakow (POL)
GRUPPO E: Liverpool (ING), Lask Linz (AUT), Union Saint-Gilloise (BEL), Tolosa (FRA)
GRUPPO F: Villareal (SPA), Rennes (FRA), Maccabi Haifa (ISR), Panathinaikos (GRE)
GRUPPO G: Roma (ITA), Slavia Praga (CZE), Sheriff Tiraspol (MOL), Servette (SVI)
GRUPPO H: Bayer Leverkusen (GER), Qarabag (AZE), Molde (NOR), Hacken (SVE)

Date fase a gironi
Giornata 1: 21 settembre 2023
Giornata 2: 5 ottobre 2023
Giornata 3: 26 ottobre 2023
Giornata 4: 9 novembre 2023
Giornata 5: 30 novembre 2023
Giornata 6: 14 dicembre 2023

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APPROFONDIMENTI

Auguri Roma, 96 anni di amore incondizionato: 16 trofei, gioie e giornate amare

IL FOCUS (di Nicolas Terriaca) – Oltre 5000 tifosi, nella notte tra il 21 e il 22 luglio, hanno festeggiato i 96 anni dell’AS Roma. Bandiere, fumogeni, fuochi d’artificio, cori e un amore incondizionato verso la squadra che rappresenta la capitale d’Italia. Il corteo giallorosso è iniziato al Pantheon per poi proseguire in via degli Uffici del Vicario 35: prima sede storica del club. Proprio in quel luogo, il 22 luglio 1927 venne emanato l’ordine del giorno numero 1 al fine di fissare l’operatività della società. L’artefice fu Italo Foschi: primo presidente della Roma.

Viaggio romanista, dal primo scudetto alla Conference League

Dopo un decennio di piazzamenti più o meno buoni, nella stagione 1941-42 la Roma vinse il suo primo scudetto (14 giugno 1942). I giallorossi, allenati da Alfred Schaffer, si imposero grazie ad una stagione straordinaria e scrissero la storia: per la prima volta un club del centro-sud vinse il tricolore. Masetti e Amedei furono gli uomini simbolo. Nel corso di quella stagione la squadra aveva un appuntamento fisso: prima della gare casalinghe, alle 12, si ritrovava nella tipica trattoria di Roma ”Da Augusto” per pranzare tutti insieme e andare alla Stadio Flaminio.

Dopo la vittoria dello scudetto, la Roma entrò in un periodo buio che portò anche all‘unica retrocessione del club (1950-1951). Per tornare ad alzare un trofeo, i tifosi giallorossi videro cambiare 21 allenatori e 5 presidenti. Dopo 7059 giorni (poco più di 19 anni), l’11 ottobre 1961 il capitano Giacomo Losi alzò la Coppa delle Fiere. In seguito al vantaggio romanista, grazie all’autorete di Farmer, gli inglesi del Birmingham cominciarono a giocare in modo duro e l’allenatore giallorosso Carniglia si avvicinò alla panchina del suo collega britannico Merrick urlandogli: ’Fai smettere i tuoi di picchiare o ti prendo a pugni. Buttiamoci noi 2 e lasciamo i ragazzi’’. Alla fine la Roma raddoppiò con Pestrin e vinse la gara 2-0 (andata 2-2 a Birmingham). Oltre 55mila lupi all’Olimpico finalmente poterono tornare a festeggiare.

Gli Anni 60 regalarono altre soddisfazioni ai tifosi giallorossi. Il primo novembre 1964, infatti, la Roma vinse la sua prima Coppa Italia. Dopo lo 0-0 all’Olimpico contro il Torino, la società granata, conoscendo i problemi economici della Roma, propose la ripetizione della finale tra le proprie mura in cambio della fetta più consistente dell’incasso. Juan Carlo Lorenzo, attuale tecnico giallorosso, convinse il presidente Dettina ad accettare perché avrebbe favorito il contropiede della sua squadra. Finì 0-1 con gol di Nicolè e con i romanisti a cantare: ‘’Non ce vonno sta’’.

Il 28 giugno 1969 i giallorossi replicarono la vittoria in Coppa Italia. La Roma trionfò 3-1 in casa del Foggia e arrivò prima nel girone aggiudicandosi il trofeo. La partita si disputò in un clima incandescente tant’è che ad Herrera, attuale allenatore giallorosso, venne lanciato di tutto tra cui una scarpa.
In conferenza il tecnico argentino disse:’Ringrazio i ragazzi, la stampa, i dirigenti e il pubblico che mi ha tirato una scarpa… Ma io calzo 43 e non mi è servita’’.

Gli Anni 70 furono caratterizzati dalla presidenza di Gaetano Anzalone che ebbe il merito di portare per la prima volta l’artefice del secondo scudetto della Roma: Nils Liedholm. I giallorossi, però, tornarono a vincere quando al timone del club arrivò Dino Viola. Nell’estate del 1979, con il suo approdo in società, ci fu una svolta storica. In 12 anni di presidenza portò la Roma ai vertici del calcio italiano ed europeo: 1 scudetto, 5 Coppe Italia (3 vinte dal Principe Giannini) e una finale di Coppa Campioni persa all’Olimpico, che rappresenta la cicatrice più profonda per i tifosi giallorossi.

L’8 maggio 1983 è una data scolpita nella testa dei sostenitori romanisti: la Roma, dopo 41 anni, divenne aritmeticamente campione d’Italia. Alla penultima giornata, grazie a un gol di Pruzzo che fruttò il pareggio a Genova (1-1), i capitolini vinsero il loro secondo scudetto. Dino Viola raggiunse il suo obiettivo.

Il capitano simbolo dell’epopea romanista fu Agostino Di Bartolomei (succeduto da Ancelotti e Giannini). L’ultima gara ufficiale che disputò con la maglia giallorossa fu la finale di Coppa Italia del 26 giugno vinta 1-0 contro il Verona, un mese dopo la delusione della finale di Coppa Campioni persa contro il Liverpool (30 maggio 1984).

La seconda svolta societaria ci fu nella stagione 1993-94. Dopo un breve periodo di interregno che vide alla testa del club capitolino Pietro Mezzaroma e Franco Sensi, il secondo divenne unico proprietario della Roma. La famiglia Sensi rimase al timone della società per 18 anni: uno scudetto, 2 Coppe Italia e altrettante Supercoppe italiane. I due capitani che segnarono un’epoca furono Francesco Totti e Daniele De Rossi.

Il primo trofeo vinto da Franco Sensi fu quello più importante: il campionato 2000-2001. Sensi, stimolato dalla vittoria dello scudetto della Lazio (1999-2000), mise a disposizione di Capello: Batistuta, Samuel ed Emerson. La Roma dominò gli avversari dall’inizio alla fine, rimanendo sempre padrona del torneo. Il 17 giugno 2001, di fronte ad un Olimpico pieno di amore, alle 17:03 la squadra capitanata da Totti divenne campione d’Italia. E via con l’invasione di campo. Il destino ha voluto che accadde nello stesso giorno in cui, nel 1951, i giallorossi precipitarono per l’unica volta nella loro storia in Serie B. Dopo 18 anni i tifosi romanisti tornarono a cantare: ”I campioni dell’Italia siamo noi”.

Nell’estate del 2011 iniziò una nuova era per l’AS Roma: l’arrivo di nuovi proprietari americani. Nella prima fase, i giallorossi furono guidati da Thomas DiBenedetto e successivamente da James Pallotta che fu nominato presidente. Negli 8 anni in cui ricoprì tale ruolo, terminarono contrariati la loro carriera a Roma i 2 uomini simbolo della squadra: Totti e De Rossi. Momenti indelebili, scolpiti nel cuore dei tifosi giallorossi.

Il club, dopo 8 anni in cui non arrivò nessun trofeo (sconfitta in finale di Coppa Italia contro la Lazio nel 2013), cambiò nuovamente il proprio vertice: il 17 agosto 2019, Dan Friedkin diventò il nuovo proprietario della Roma.

Dopo 14 anni grazie all’arrivo di uno degli allenatori più vincenti del calcio, Josè Mourinho, i giallorossi sono tornati ad alzare un trofeo. Nella prima stagione dello Special One (2021-2022), infatti, i giallorossi vincono la prima edizione della Uefa Conference League battendo in finale 1-0 il Feyenoord. Il 25 maggio 2022, per la prima volta un capitano romano e romanista (Lorenzo Pellegrini) alza un trofeo internazionale. L’anno successivo e quindi nella stagione appena terminata, la Roma tenta di replicarsi in Europa League ma a causa di una direzione arbitrale oscena, i giallorossi perdono in finale ai calci di rigore contro il Siviglia.

Emozioni contrastanti che hanno caratterizzato tutta la storia giallorossa sin dal 22 luglio 1927: giorno in cui la capitale d’Italia ha avuto una squadra che portasse il suo nome, data in cui è iniziata la storia d’amore più bella per i tifosi romanisti. Finché morte non ci separi, auguri Roma!

25.5.2022 Conference League Finale : Roma vs Feyenoord Nella foto: Pellegrini Coppa (Foto Gino Mancini)

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Siviglia-Roma, ecco lo stadio che ospiterà i giallorossi (VIDEO)

Mancano 57 ore alla finale di Europa League contro il Siviglia in programma il 31 maggio a Budapest. Mourinho, insieme a Pellegrini e Mancini, alle 17:45 parlerà in conferenza stampa dal cuore dello stadio ungherese. Di seguito il video dell’impianto che ospiterà i giallorossi.

???? Ecco lo stadio che ospiterà la #Roma mercoledì per la finalissima di #EuropaLeague #RoadtoBudapest #retesport #PuskasArena #asroma #SivigliaRoma pic.twitter.com/jkiqCQST1g— Retesport 104.2fm (@ReteSport) May 29, 2023