9 vittorie e 2 sconfitte nelle prime 11 sfide stagionali. Era questo il ruolino della Roma fino al match casalingo vinto contro l’Empoli grazie alle zampate di Pellegrini e Mkhitaryan. Giallorossi in zona Champions e primi nel girone di Conference League. Poi è sopraggiunto un improvviso arresto del sistema – mutuando una metafora cara agli informatici – quasi insospettabile per le modalità con cui si è manifestato.
Dopo la gara casalinga vinta contro gli uomi di Andreazzoli, si è vissuta in serenità una sosta per le Nazionali, con la speranza che con il ritorno in campo contro le big – a cominciare dalla sfida di Torino contro la Juve – la squadra di Josè Murinho potesse fare il definitivo salto di qualità. Dalla gara dello Juventus Stadium, è iniziato invece un clamoroso declino. Sette gare disputate, con 4 sconfitte, 2 pareggi e una sola vittoria in rimonta a Cagliari. Sono note le direzioni arbitrali che in Italia e in Europa hanno penalizzato pesantemente il cammino giallorosso, ma anche i numeri offensivi e difensivi sono decisamente mutati in peggio.
Se nella primissima parte di stagione la Roma aveva realizzato 29 reti complessive, portando al gol praticamente tutti i centrocampisti e tutti gli attaccanti tranne Mayoral, subendone solo 10 (di cui 5 contro Verona e Lazio), nelle ultime sette sfide ufficiali la squadra di Mou ha incassato 15 reti, realizzandone solo 8. Una differenza reti che si è pericolosamente ribaltata e che al pari dei gravissimi episodi arbitrali, rappresenta lo specchio statistico delle enormi difficoltà palesate dalla squadra giallorossa, a cui si aggiunge un altro dato particolarmente allarmante: nelle ultime sette sfide ufficiali, la Roma è sempre andata in svantaggio di uno o più gol tranne nella gara casalinga pareggiata col Napoli.