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Rassegna stampa

Roma-Empoli, chances dal primo minuto per Darboe

L’entusiasmo trattenuto a fatica da Mourinho e il patto solido tra capitano e mister, vedono passare le loro emozioni anche attraverso la gara di oggi (ore 18) contro l’Empoli. Come riferisce la Repubblica, il derby non ha allentato l’entusiasmo dei tifosi, che saranno oggi oltre 30 mila all’Olimpico, con anche il settore ospiti aperto ai sostenitori di casa, per quella che è la capienza massima al momento consentita. Avrà una chance anche in campionato Darboe, dopo la presenza in Conference.

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MOURINHO: “Sono un risultatista. Darboe sta crescendo. Pellegrini? Ero sicuro del rinnovo” (AUDIO)

Josè Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Empoli:

Qual è il punto di equilibrio tra il nuovo calcio offensivo e la classifica?
“Il risultato è la cosa più importante, se giochi un calcio offensivo perdi 5-4 ma puoi fare 0-0 giocando in difesa. É impossibile essere nei top della classifica senza essere equilibrati, non bisogna concedere molti gol ma devi anche segnare per vincere. Più che la classifica, i risultati di 3-2, 3-2, c’è la qualità del gioco che deve essere buona. L’allenatore vuole giocare bene, poi se giochi bene e vinci anche meglio. Io sono un risultatista, penso al risultato, poi se riesco a fare le due cose ancor meglio. La maggioranza delle proposte di gioco in Serie A è il giocare bene”.

Darboe per Cristante che è diffidato?
“Non penso a queste cose, Darboe ha fatto un buon percorso con noi. L’anno scorso ha giocato senza responsabilità, Fonseca non aveva altre opzioni e Darboe ha giocato senza pressione o responsabilità e ha fatto bene. Abbiamo parlato fra di noi che è arrivato quel senso di responsabilità per lui, non è più un giovane Primavera, ha già qualche responsabilità e anche lui si è messo pressione. Sta lavorando, sta crescendo e sta avendo fiducia e lo si è visto contro lo Zorya Luhansk, avevamo le opzioni Diawara, Villar, Bove ma abbiamo pensato che fosse il momento giusto per lui. La risposta è stata buona, ha interpretato bene il ruolo, mi è piaciuto tanto. Non si può dire che abbiamo guadagnato un giocatore perché lo avevamo già. Ovviamente, con questo tipo di partite, cresce la fiducia che ho verso di lui”.

Che ne pensa delle mancate convocazioni con l’Italia di Zaniolo e Mancini?
“L’Italia ha un CT che ha tante scelte, è una sua decisione e lo rispetto se convoca un calciatore o dieci. Penso sempre che i giocatori preferiscono andare in Nazionale perché per tutti loro è un orgoglio e una motivazione. Se rimangono qui, sono protetti perché lavorano bene e non hanno partite da giocare o da stare in tribuna, anche questo è positivo. Le due cose hanno aspetti positivi e negativi”.

Quanto manca al suo punto di equilibrio?
“La cosa più facile nel calcio è difendere bene, soprattutto se lo fai a costo dell’organizzazione offensiva. Vogliamo un’evoluzione della squadra che crea, che segna e giochi bene. Siamo andati due volte fuori casa e le abbiamo perse pur segnando 2 gol, una squadra equilibrata che difende bene come squadra, al di là degli errori individuali, non può farlo. Preferisco essere equilibrato e questo se lo fai a prescindere dalla tua organizzazione, da ciò che vuoi fare, magari hai bisogno di più tempo. Abbiamo avuto partite senza gol subiti o uno solo, però prendere 6 gol in 2 partite è troppo e lavoriamo su questo. Oggi è il secondo giorno di recupero dopo la partita di giovedì, abbiamo lavorato con intensità minore perché non è facile mantenere questo ritmo. Sappiamo come gioca l’Empoli, sappiamo le sue qualità, hanno più cross e sono la seconda squadra che tira maggiormente da fuori area, sappiamo le loro caratteristiche e lavoriamo su di questo. L’organizzazione difensiva è importante”.

Si gioca troppo nel calcio? Spallettii dice che le nazionali rovinano i club.
“Non commento le parole del mio amico Spalletti, ognuno ha le sue opinioni. Ci sono delle cose che penso possano migliorare, però la soluzione non è non far giocare le nazionali. Piuttosto, in Sudamerica giocano giovedì notte che per noi europei è venerdì mattina e questo non lo capisco. Una volta l’ultimo giorno era il mercoledì, adesso si gioca praticamente il venerdì. Un’altra cosa che non mi piace è la selezione di 35-40 giocatori per 2-3 partite e poi magari in 15 non giocano e non si allenano con la vera intensità. Preferibilmente, questi giocatori dovrebbero restare con i club. Questi sono piccoli dettagli da migliorare, la foto generale della situazione è questa. Ora parlano di Mondiale ogni due anni, non sono cose per me. Sono piccoli dettagli da sistemare, tanti club hanno le stesse situazioni. Vina, Bentancur, Cuadrado giocheranno il venerdì e poi il sabato in Juventus-Roma…”.

Roma ed Empoli non hanno mai pareggiato.
“Penso sia una casualità, tante volte sono i dettagli a decidere. Un conto è chi entra in campo con l’obiettivo di pareggiare, noi abbiamo avuto le qualità per fare questo ma non siamo noi, vogliamo entrare per vincere così come l’Empoli. Con il Sassuolo, per esempio, la differenza è stata un gol al 90′ e non penso che sia una questione filosofica o di gioco”.

Quanto è importante restare sempre in partita?
“Questa è una normale, rientra nella mia opinione di parlare positivamente di una squadra che ha il potenziale per farlo. La squadra ha bisogno di segnare, ha bisogno di cambiare il risultato e noi abbiamo cercato di farlo ogni volta in cui dovevamo segnare, ci siamo presi dei rischi e non abbiamo avuto paura di prendere un altro gol per un risultato positivo. Questa è la dialettica del gioco, la bellezza del gioco. C’è un altro fattore che la gente non capisce, se tu ogni tanto giochi in maniera diversa non è per colpa tua, ma per merito dell’avversario che ti mette in difficoltà. Io in alcune circostanze non volevo giocare basso, sono stato costretto dall’avversario”.

I tifosi della Roma hanno capito che la squadra ha tempo per crescere?
“Posso ringraziare i tifosi per tutto l’appoggio che hanno dato alla squadra e a me. Questa è una dimostrazione chiara del romanismo, facile essere tifoso per una squadra che vince sempre, meno per una squadra che vince poco. Per me è un’espressione, una dimostrazione nell’atteggiamento della squadra. Abbiamo perso due partite, però abbiamo avuto atteggiamento, voglia, qualità e un impegno totale. Penso che un tifoso senta queste cose, magari sbaglio io però questa empatia è basata sulla squadra che abbiamo e sul gioco che facciamo. Abbiamo finito le due partite che abbiamo perso con 8 attaccanti a Verona e contro la Lazio, questo penso che la gente lo capisca. Per quanto riguarda il tempo, dico che il tifoso romanista deve capire che c’è un processo che stiamo facendo, serve permeabilità in base ad alcune vostre dichiarazioni. Stiamo vivendo un momento di maturità all’interno del club e nel modo di essere romanista e il tempo è ovviamente importante perché c’è tanta differenza di punti con le posizioni top e questa differenza non si riduce con poco”.

Il rinnovo di Pellegrini?
“Dal momento che ho sentito che la proprietà non voleva perdere un calciatore come lui, che significa molto perché è un ragazzino romano e romanista che è cresciuto qui, dal momento che ho sentito questo e che Lorenzo mi ha detto che sarebbe rimasto sicuro, ero tranquillo. Dopo è passato tutto nelle mani di Tiago Pinto e dell’agente di Lorenzo, è un processo che si sapeva come sarebbe andato a finire. Per me è la decisione giusta per entrambi, ho parlato con Lorenzo e penso che anche per lui sia la decisione giusta e per noi come squadra, è importante questo tipo di stabilità per noi. Io starò qui per tre anni, lui è qui per restare e per aumentare il nucleo italiano con Mancini e Cristante, c’è un nucleo di costruzione del gruppo anche. Siamo insieme, lavoriamo insieme e arriveremo dove vogliamo arrivare con tranquillità”.

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APPROFONDIMENTI

Darboe ‘lo scalatore’: titolare con lo Zorya, i complimenti di Mou e Pinto e un rinnovo da definire dopo la sosta

Darboe piace tanto a Mourinho e a me”. Prima del match l’endorsement di Tiago Pinto. Dopo l’ottima prova contro lo Zorya, il gambiano ha incassato anche gli elogi dello Special One: “Ha giocato molto bene. Ha dato equilibrio, ha fatto buone scelte e ha letto bene i movimenti difensivi: mi è piaciuto. Sono soddisfatto della sua prestazione”. Ebrima Darboe ha atteso il suo turno con umiltà, lavorando sodo in allenamento e sfruttando al massimo la prima occasione concessagli dal tecnico giallorosso.

In quest’ultimo periodo si discute molto in città del ruolo delle seconde linee nella rosa giallorossa: da Diawara a Villar, da Mayoral a Kumbulla, per arrivare anche ai giovani. Mourinho ha scelto un undici di base, con 4-5 calciatori a rotazioni che sono considerati alla stregua dei titolari. Su altri calciatori finora è calata, per motivi diversi, l’ombra della bocciatura del tecnico portoghese. La Roma però – per bocca del General Manager – ha più volte ribadito la volontà della proprietà di puntare forte sui ragazzi più promettenti del settore giovanile, che devono completare la rosa ma crescere anche gradualmente per diventare nel prossimo futuro dei potenziali titolari.

23.5.2021 Spezia vs Roma (Serie A) Sport; Calcio; Nella foto: Fonseca Darboe delusioni (Foto Gino Mancini)

SCOPERTA E COSTRUZIONE – Nel finale della scorsa stagione Paulo Fonseca scorse in Ebrima Darboe le qualità giuste per completare il reparto di centrocampo. Lo schierò nelle ultime 4-5 sfide da titolare, una semifinale di ritorno d’Europa League contro il Manchester United (da subentrato) e un Derby vinto da protagonista assoluto. Mourinho ha iniziato un determinato percorso con i ragazzi, selezionandone solo alcuni, che sono rimasti con il gruppo per tutto il ritiro e oggi completano la prima squadra. Ma fino a ieri sera non aveva concesso nemmeno un minuto a Darboe. Contro lo Zorya il gambiano è stato autentico protagonista, non solo per l’assist dopo pochi minuti per la rete del vantaggio siglata da El Shaarawy, ma per la persoalità mostrata in campo e l’essenzialità della giocata. Due-tre tocchi, verticalizzazioni costanti e la giusta fisicità da mettere al servizio della squadra in fase di ripiegamento. “Devo lavorare e migliorare molto in fase difensiva” – ha ammesso Darboe al termine del match – “ma sto apprendendo ogni giorno ciò che il mister vuole nel ruolo di centrocampo”. Ebrima è abituato a guardare il campo in avanti, nel suo calcio c’è poco fraseggio orizzontale e ricerca costante del corridoio giusto per accelerare l’azione in verticale. Queste caratteristiche potrebbero essere affinate da Mourinho e dal suo staff.

I numeri del match di Darboe a cura di @AsRomaData

MANCA SOLO LA FIRMA… – Dopo il rinnovo di Pellegrini, al rientro dagli impegni con la Nazionale del Gambia, la società incontrerà gli agenti di Darboe per definire gli ultimi dettagli del rinnovo contrattuale. Le volontà sono chiare da tempo e c’è stata già più di una chiacchierata tra i rappresentanti del ragazzo e Tiago Pinto. Darboe attenderà, con la consueta umiltà, conscio da ieri che con il lavoro sul campo, la gerarchia in mediana di Mou si può scalare.

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Mou detta i tempi: i reduci da infortuni a Trigoria con una settimana d’anticipo

In attesa dello sbarco nella capitale, Trigoria la Roma 1.0 di Mou ha già preso vita. Da stamattina un folto gruppo di giocatori reduci da infortuni inizierà in anticipo la preparazione per arrivare pronti al raduno del 6 luglio: si tratta di Calafiori, Darboe, Diawara, Ibanez, Kumbulla, Reynolds, Smalling e Veretout, che si aggiungono ad El Shaarawy, Fuzato e Zaniolo.

Il Faraone si sta allenando dal 22 giugno mentre Fuzato e Zaniolo sono rientrati ieri nel centro tecnico. Anche Pau Lopez sta lavorando per superare i postumi dell’operazione alla spalla.

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Darboe, offerta dell’Anderlecht: deciderà Mourinho se lasciarlo andare

 La Roma sta cercando di fare cassa prima di piazzare un colpo in entrata e le prime risorse potrebbero arrivare dalla cessione di Darboe: come riportato dal quotidiano Il Tempo (E.Zotti)  il giocatore è un obiettivo dell’Anderlecht, che ha già presentato un’offerta per acquistare il classe 2001 a titolo definitivo. I giallorossi stanno valutando la proposta, ma prima di prendere una decisione il club aspetterà il parere di Mourinho (la dead line è fissata il 20 luglio). Se lo Special One giudicherà il gambiano pronto per far parte della sua Roma l’offerta dei belgi verrà rispedita al mittente, in caso contrario quella di Darboe potrebbe diventare la prima cessione del mercato romanista.

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Mou ha promosso Darboe: resterà giallorosso con un contratto nuovo

La Roma nel finale di stagione ha scoperto la classe in mezzo al campo di Darboe. Non lo ha nascosto neanche il tecnico Fonseca, che al termine del derby vinto sabato sera contro la Lazio ha dichiarato: «Ebrima ha cambiato la Roma». Per questo il club giallorosso adesso è pronto a blindarlo per la prossima stagione, dove lavorerà insieme a José Mourinho. Darboe ha un contratto fino al 2023 a 50mila euro a stagione, e ovviamente Tiago Pinto dovrà modificare il suo compenso visto che dall’Inghilterra sono arrivate già alcune chiamate.

Come scrive la Gazzetta dello Sport, sarà così lui uno de volti del centrocampo giallorosso per la prossima stagione, che dovrebbe vedere la conferma di Villar, Cristante e l’arrivo di un mister X che potrebbe essere Koopmeiners dell’Az Alkmaar o Matic del Manchester United.

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Inter-Roma, le probabili scelte di Fonseca: Darboe titolare, Dzeko davanti

Questa sera alle 20:45 la Roma affronterà i neo campioni d’Italia dell’Inter a San Siro per la 35° giornata. Nei giallorossi torna Dzeko titolare, Kumbulla affiancherà Mancini in difesa, mentre Darboe è in vantaggio su Villar per una maglia da titolare.

LA GAZZETTA DELLO SPORT (4-2-3-1)

Mirante; Karsdorp, Mancini, Kumbulla, Santon; Cristante, Darboe; Pedro, Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.

IL MESSAGGERO (4-1-4-1)

Mirante; Karsdorp, Mancini, Kumbulla, Santon; Darboe; Pedro, Cristante, Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.

IL TEMPO (4-2-3-1)

Fuzato; Karsdorp, Mancini, Kumbulla, Peres; Cristante, Villar; Pedro, Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.

CORRIERE DELLA SERA (4-2-3-1)

Fuzato; Karsdorp, Mancini, Kumbulla, Santon; Cristante, Villar; Pedro, Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.

CORRIERE DELLO SPORT (4-1-4-1)

Mirante; Karsdorp, Mancini, Kumbulla, Santon; Darboe; Pedro, Cristante, Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.

IL ROMANISTA (4-1-4-1)

Fuzato; Karsdorp, Mancini, Ibanez, Santon; Darboe; Pedro, Cristante, Pellegrini, Mkhitaryan; Dzeko.

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Darboe e Zalewski, l’oro della Roma

Per l’ennesima volta la Primavera della Roma ha sfornato nuovi talenti che potrebbero tornare utili in futuro. Dopo Milanese, Tripi, Boer, Bamba arrivano gli esordi di Ebrima Darboe (ieri in Europa dopo gli ultimi minuti in A contro la Samp) e di Nicola Zalewski.

Una grande prestazione del centrocampista gambiano, subentrato al posto di Smalling alla mezz’ora del primo tempo: gioco semplice, intelligenza tattica, movimento costante e contrasti. Venti minuti finali per l’italo-polacco che ha realizzato la rete della vittoria contro lo United.

Insomma una serata speciale per i due giovani della Primavera di Alberto De Rossi, apparsi decisamente emozionati davanti ai microfoni di Sky.

Darboe è fuggito dal Gambia a 14 anni. Il papà è scomparso quando era un bambino e, da solo, ha attraversato prima il deserto e poi il mare per raggiungere la Sicilia. Lungo il tragitto ha toccato con mano la sofferenza e ha conosciuto la sua anima da guerriero. “Sto provando un’emozione indescrivibile – ha detto a fine partita – non so nemmeno spiegarla. Come scrive il Corriere dello Sport, Fonseca mi ha detto ‘Dai Ebri, che sei forte!’ e io ho messo in pratica i suoi insegnamenti. A Trigoria mi sostengono tutti. De Rossi e Kolarov mi hanno aiutato all’inizio, oggi ho un legame speciale con Diawara“. La sua storia merita di essere letta e riletta: “Fin da piccolo avevo il sogno di diventare un calciatore. Un mio amico, in Gambia, mi diceva di andare in Europa. Di provarci, di credere in questo sogno. Sono scappato dal mio Paese e ho sofferto tanto, ma ringrazio Dio e l’Italia per avermi accolto. Ai ragazzi come me dico dico di non mollare mai“.

I genitori di Zalewski sono di Lomza, una piccola città a 150 km da Varsavia. Papà Krzysztof, nel 1989, ha rifiutato di prestare il servizio militare per protesta con il regime comunista. Si è stabilito a Poli, comune alle porte di Roma. Nicola è nato a Tivoli, nel gennaio 2002. “Il mister mi ha chiesto di fare lo stesso lavoro di Pedro e ho dato tutto quello che avevo – le parole dell’italo-polacco, pupillo di Boniek – siamo orgogliosi della nostra gara. Purtroppo la partita di andata con quegli infortuni ci ha condizionato. Sono per l’esordio e per il gol, anche se me l’hanno tolto. Ma era importante vincere“.