ROMA PUNTE – FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – Una grande prima stagione, una seconda faticosissima, conclusa nel peggiore dei modi. A pochi minuti dal termine dell’ultima sfida di campionato contro lo Spezia, il destino beffardo (o la maledizione dei crociati fate voi) ha colpito e affondato Tammy Abraham.
Un siluro che purtroppo, neanche troppo di striscio, ha però fortemente lesionato anche i piani di mercato della Roma che contava di cedere l’inglese in Premier, con buona pace di tutti e finanziare il mercato in entrata con l’arrivo di un bomber. I numeri sotto porta della squadra giallorossa d’altronde sono stati chiari e per quanto concerne le due punte, realmente desolanti. Dopo i 27 gol del primo anno, l’ex Chelsea si è improvvisamente spento e la sfortuna per Mou è stata anche di incappare nella peggior stagione della carriera di Belotti, rimasto totalmente a secco in campionato.
I piani della Roma sulle punte
Ora, se vale il principio del ‘fare peggio è impossibile’, dopo la rottura del crociato per Abraham è partita la sua rincorsa al ritorno in campo e parallelamente una strategia di mercato diversa per il GM giallorosso, già immerso nelle notevoli difficoltà imposte dal settlement agreement.
Genericamente il centravanti è il ‘colpo‘ di mercato che infiamma le estati roventi di qualsiasi tifoseria, la fantasia corre veloce e si proietta su giocatori in grado di fare la differenza. La Roma però deve rimanere aggrappata, con pragmatismo, alle sue necessità. Combinare competitività della rosa, le legittime ambizioni di Mourinho e l’attenzione massima ai costi di bilancio è opera molto ardua, ma i movimenti in entrata e uscita di Pinto a giugno lasciano ben sperare.
Per comprendere meglio quali fossero gli orizzonti di mercato della Roma prima della rottura di Abraham, bisogna però fare un passo indietro. A marzo, quando dentro Trigoria stava montando sempre di più l’idea di vendere Abraham in Premier e non era ancora certo il rinnovo di Belotti, Pinto ascoltava agenti e intermediari pronti ad offrire diverse soluzioni per l’attacco. Tra queste c’è stato anche più di un incontro per valutare il nome di Marcos Leonardo. Il giovane centravanti del Santos, messosi in luce ulteriormente all’ultimo Mondiale Under 20, poteva essere uno dei colpi dell’estate giallorossa. 15 milioni la valutazione di base, cifra che la Roma a marzo non ha deciso di metter da parte per il brasiliano perché convinta di dover prendere un profilo più importante. Una certezza e non una scommessa. L’infortunio di Abraham ha successivamente stravolto i piani e oggi Marcos Leonardo è quasi impossibile da acquistare, perchè al momento la Roma non disporrebbe di quel budget. Giochi del destino, anche qui beffardi, considerando che a capo dell’area tecnica del club carioca c’è un certo Paulo Roberto Falcao.
Il profilo della punta cercato da Pinto
Intanto Andrea Belotti ha rinnovato fino al 2025 e al momento è l’unica certezza, su carta, per Mourinho. La priorità oggi è prendere una punta, ma che abbia determinate caratteristiche, non tanto sul piano tecnico quanto sulla tipologia di operazione complessiva: non un investimento oneroso, bensì un profilo pronto all’uso, che possa magari anche rilanciarsi in giallorosso, ma che da gennaio insieme a Belotti possa ruotare e all’occorrenza partire dalla panchina con il ritorno dell’inglese.
E qui risiede un altro punto nodale della storia: la Roma è convinta che Abraham possa tornare a disposizione ad inizio girone di ritorno e in quel caso avrà la necessità di rilanciare l’inglese, per non disperderne totalmente il valore. La società è anche conscia che difficilmente oggi Tammy accetterebbe di rinnovare per spalmare il suo elevatissimo ingaggio, permettendo alla società di ridurre così il suo impatto annuale a bilancio (circa 13 milioni tra ammortamento e stipendio lordo).
Ecco perchè Scamacca resta uno dei nomi prioritari: relativamente giovane, forse prendibile in prestito con diritto di riscatto, dall’ingaggio sostenibile e alternativo agli altri. Stesso discorso per i nomi proposti in queste ore come Patson Daka: gioca nel Leicester retrocesso, non resterà in Premiership, può partire in prestito. Sullo sfondo c’è sempre Arnautovic, altro profilo pronto all’uso, non giovanissimo ma apprezzato da Mou e dal bassissimo costo in termini di cartellino. Tutta gente che potrebbe anche ruotare con Belotti e Abraham, dopo il ritorno dell’inglese. Ma esiste un mare di pesci da scandagliare e la Roma ha spesso colto opportunità improvvise, come nel caso di Kristensen, muovendosi nell’ombra. Dal 1 luglio, sistemate le incombenze di bilancio, Pinto lancerà i suoi ami sperando che abbocchi una preda di livello.