La Roma disputerà il derby derby della Capitale valido per i quarti di Coppa Italia mercoledì 10 gennaio alle ore 18. La gara contro la Lazio sarà visibile su Italia Uno. Di seguito il programma della competizione.
Martedì 9 gennaio (ore 21): Fiorentina-Bologna
Mercoledì 10 gennaio (ore 18): Lazio-Roma
Mercoledì 10 gennaio (ore 21): Milan-Atalanta
Giovedì 11 gennaio (ore 21): vincente Juventus/Salernitana-Frosinone
Vigilia di Roma-Cremonese (domani ore 21) a Trigoria. La squadra è scesa in campo per un allenamento in preparazione del match di Coppa Italia sotto gli occhi di Mourinho. Assente Mancini, ok Renato Sanches, Azmoun e Dybala.
La Roma affronterà nuovamente la Cremonese agli ottavi di Coppa Italia. La squadra di Mourinho ospiterà i grigiorossi allo stadio Olimpico il 3 gennaio alle ore 21:00. La gara sarà visibile su Canale 5. La vincente di questa partita affronterà ai quarti una tra Lazio e Genoa.
La Roma incontrerà nuovamente la Cremonese in Coppa Italia. Agli ottavi di finale, i giallorossi incontreranno la squadra di Giovanni Stroppa dopo aver battuto il Cittadella 2-1 ai tempi supplementari. Da registrare c’è anche l’espulsione del tecnico dei grigiorossi. Gli ottavi di Coppa Italia si disputeranno in gara unica allo Stadio Olimpico mercoledì 3 gennaio. La vincente di Roma-Cremonese affronterà ai quarti una tra la Lazio e la vincente di Genoa-Reggiana, in calendario il 1° novembre alle 15.
IL FOCUS (di Nicolas Terriaca) – Oltre 5000 tifosi, nella notte tra il 21 e il 22 luglio, hanno festeggiato i 96 anni dell’AS Roma. Bandiere, fumogeni, fuochi d’artificio, cori e un amore incondizionato verso la squadra che rappresenta la capitale d’Italia. Il corteo giallorosso è iniziato al Pantheon per poi proseguire in via degli Uffici del Vicario 35: prima sede storica del club. Proprio in quel luogo, il 22 luglio 1927 venne emanato l’ordine del giorno numero 1 al fine di fissare l’operatività della società. L’artefice fu Italo Foschi: primo presidente della Roma.
Viaggio romanista, dal primo scudetto alla Conference League
Dopo un decennio di piazzamenti più o meno buoni, nella stagione 1941-42 la Roma vinse il suo primo scudetto (14 giugno 1942). I giallorossi, allenati da Alfred Schaffer, si imposero grazie ad una stagione straordinaria e scrissero la storia: per la prima volta un club del centro-sud vinse il tricolore.Masetti e Amedei furono gli uomini simbolo. Nel corso di quella stagione la squadra aveva un appuntamento fisso: prima della gare casalinghe, alle 12, si ritrovava nella tipica trattoria di Roma ”Da Augusto” per pranzare tutti insieme e andare alla Stadio Flaminio.
Dopo la vittoria dello scudetto, la Roma entrò in un periodo buio che portò anche all‘unica retrocessione del club (1950-1951). Per tornare ad alzare un trofeo, i tifosi giallorossi videro cambiare 21 allenatori e 5 presidenti. Dopo 7059 giorni (poco più di 19 anni), l’11 ottobre 1961 il capitano Giacomo Losi alzò la Coppa delle Fiere. In seguito al vantaggio romanista, grazie all’autorete di Farmer, gli inglesi del Birmingham cominciarono a giocare in modo duro e l’allenatore giallorosso Carniglia si avvicinò alla panchina del suo collega britannico Merrick urlandogli: ‘’Fai smettere i tuoi di picchiare o ti prendo a pugni. Buttiamoci noi 2 e lasciamo i ragazzi’’. Alla fine la Roma raddoppiò con Pestrin e vinse la gara 2-0 (andata 2-2 a Birmingham). Oltre 55mila lupi all’Olimpico finalmente poterono tornare a festeggiare.
Gli Anni 60 regalarono altre soddisfazioni ai tifosi giallorossi. Il primo novembre 1964, infatti, la Roma vinse la sua prima Coppa Italia. Dopo lo 0-0 all’Olimpico contro il Torino, la società granata, conoscendo i problemi economici della Roma, propose la ripetizione della finale tra le proprie mura in cambio della fetta più consistente dell’incasso. Juan Carlo Lorenzo, attuale tecnico giallorosso, convinse il presidente Dettina ad accettare perché avrebbe favorito il contropiede della sua squadra. Finì 0-1 con gol di Nicolè e con i romanisti a cantare: ‘’Non ce vonno sta’’.
Il 28 giugno 1969 i giallorossi replicarono la vittoria in Coppa Italia. La Roma trionfò 3-1 in casa del Foggia e arrivò prima nel girone aggiudicandosi il trofeo. La partita si disputò in un clima incandescente tant’è che ad Herrera, attuale allenatore giallorosso, venne lanciato di tutto tra cui una scarpa. In conferenza il tecnico argentino disse: ‘’Ringrazio i ragazzi, la stampa, i dirigenti e il pubblico che mi ha tirato una scarpa… Ma io calzo 43 e non mi è servita’’.
Gli Anni 70 furono caratterizzati dalla presidenza di Gaetano Anzalone che ebbe il merito di portare per la prima volta l’artefice del secondo scudetto della Roma: Nils Liedholm. I giallorossi, però, tornarono a vincere quando al timone del club arrivò Dino Viola. Nell’estate del 1979, con il suo approdo in società, ci fu una svolta storica. In 12 anni di presidenza portò la Roma ai vertici del calcio italiano ed europeo: 1 scudetto, 5 Coppe Italia (3 vinte dal Principe Giannini) e una finale di Coppa Campioni persa all’Olimpico, che rappresenta la cicatrice più profonda per i tifosi giallorossi.
L’8 maggio 1983 è una data scolpita nella testa dei sostenitori romanisti: la Roma, dopo 41 anni, divenne aritmeticamente campione d’Italia. Alla penultima giornata, grazie a un gol di Pruzzo che fruttò il pareggio a Genova (1-1), i capitolini vinsero il loro secondo scudetto. Dino Viola raggiunse il suo obiettivo.
Il capitano simbolo dell’epopea romanista fu Agostino Di Bartolomei (succeduto da Ancelotti e Giannini). L’ultima gara ufficiale che disputò con la maglia giallorossa fu la finale di Coppa Italia del 26 giugno vinta 1-0 contro il Verona, un mese dopo la delusione della finale di Coppa Campioni persa contro il Liverpool (30 maggio 1984).
La seconda svolta societaria ci fu nella stagione 1993-94. Dopo un breve periodo di interregno che vide alla testa del club capitolino Pietro Mezzaroma e Franco Sensi, il secondo divenne unico proprietario della Roma. La famiglia Sensi rimase al timone della società per 18 anni: uno scudetto, 2 Coppe Italia e altrettante Supercoppe italiane. I due capitani che segnarono un’epoca furono Francesco Totti e Daniele De Rossi.
Il primo trofeo vinto da Franco Sensi fu quello più importante: il campionato 2000-2001. Sensi, stimolato dalla vittoria dello scudetto della Lazio (1999-2000), mise a disposizione di Capello: Batistuta, Samuel ed Emerson. La Roma dominò gli avversari dall’inizio alla fine, rimanendo sempre padrona del torneo. Il 17 giugno 2001, di fronte ad un Olimpico pieno di amore, alle 17:03 la squadra capitanata da Totti divenne campione d’Italia. E via con l’invasione di campo. Il destino ha voluto che accadde nello stesso giorno in cui, nel 1951, i giallorossi precipitarono per l’unica volta nella loro storia in Serie B. Dopo 18 anni i tifosi romanisti tornarono a cantare: ”I campioni dell’Italia siamo noi”.
Nell’estate del 2011 iniziò una nuova era per l’AS Roma: l’arrivo di nuovi proprietari americani. Nella prima fase, i giallorossi furono guidati da Thomas DiBenedetto e successivamente da James Pallotta che fu nominato presidente. Negli 8 anni in cui ricoprì tale ruolo, terminarono contrariati la loro carriera a Roma i 2 uomini simbolo della squadra: Totti e De Rossi. Momenti indelebili, scolpiti nel cuore dei tifosi giallorossi.
Il club, dopo 8 anni in cui non arrivò nessun trofeo (sconfitta in finale di Coppa Italia contro la Lazio nel 2013), cambiò nuovamente il proprio vertice: il 17 agosto 2019, Dan Friedkin diventò il nuovo proprietario della Roma.
Dopo 14 anni grazie all’arrivo di uno degli allenatori più vincenti del calcio, Josè Mourinho, i giallorossi sono tornati ad alzare un trofeo. Nella prima stagione dello Special One (2021-2022), infatti, i giallorossi vincono la prima edizione della Uefa Conference League battendo in finale 1-0 il Feyenoord. Il 25 maggio 2022, per la prima volta un capitano romano e romanista (Lorenzo Pellegrini) alza un trofeo internazionale. L’anno successivo e quindi nella stagione appena terminata, la Roma tenta di replicarsi in Europa League ma a causa di una direzione arbitrale oscena, i giallorossi perdono in finale ai calci di rigore contro il Siviglia.
Emozioni contrastanti che hanno caratterizzato tutta la storia giallorossa sin dal 22 luglio 1927: giorno in cui la capitale d’Italia ha avuto una squadra che portasse il suo nome, data in cui è iniziata la storia d’amore più bella per i tifosi romanisti. Finché morte non ci separi, auguri Roma!
FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) – La Coppa Italia torna protagonista. Ieri l’Inter ha inaugurato gli ottavi di finale vincendo ai tempi supplementari contro il Parma (2-1). Stasera ci sarà Milan-Torino (21:00) mentre domani alle ore 18:00 la Fiorentina ospiterà la Sampdoria e la Roma affronterà allo stadio Olimpico il Genoa (21:00). I giallorossi non vincono la Coppa Italia dal lontano 24 maggio 2008: Roma-Inter 2-1 (Mexes, Perrotta, Pelé).
Dopo 14 edizioni il palmares è fermo ancora a 9 trionfi. La Coppa Italia per la Roma storicamente è stata la competizione grazie alla quale: uscire dall’oblio causato da piazzamenti poco nobili (1963-64, 1968-69, 1979-80), il trofeo con il quale colmare le amarezze delle finali europee (1983-84, 1990-91), il torneo per corredare il periodo dell’epopea giallorossa (1981-82, 1983-84, 1985-86) e la coppa grazie alla quale compensare il ‘rammarico’ del 2°posto regalando una delusione ai campioni d’Italia (2006-07, 2007-08). Dall’ultima vittoria sono passati quasi 15 anni e Mourinho vuole spezzare la maledizione.
La ‘maledizione della decima’: nelle ultime 14 edizioni tante delusioni
La Roma è ferma a 9 vittorie. Dal 2008, i giallorossi hanno il desiderio di alzare la decima Coppa Italia della loro storia diventando così il secondo club dopo la Juventus a riuscirci. Nelle ultime 14 edizioni, però, sono arrivate solo delusioni. Dalle finali perse contro Inter (2009-10) e Lazio (2012-13), alla sconfitta per 7-1 contro la Fiorentina (quarti di finale, 2018-19). Negli ultimi anni i giallorossi hanno trovato difficoltà anche a superare gli ottavi di finale: Roma-Spezia persa ai calci di rigore (2015-16), Roma-Torino 1-2 (2017-18) e infine ancora contro i bianconeri ai tempi supplementari (Roma-Spezia 2-4). L’ultima gara fu persa anche fuori dal campo dato che i giallorossi effettuarono un cambio in più (6) e andarono incontro allo 0-3 a tavolino. Disastro totale.
2008-2009 – Quarti di finale: Inter-Roma 2-1 2009-2010 – Finale: Roma-Inter 0-1 2010-2011 – Semifinale: Roma-Inter 0-1, Inter-Roma 1-1 2011-2012 – Quarti di finale: Juventus-Roma 3-0 2012-2013 – Finale: Roma-Lazio 0-1 2013-2014 – Semifinale: Roma-Napoli 3-2, Napoli Roma 3-0 2014-2015 – Quarti di finale: Roma-Fiorentina 0-2 2015-2016 – Ottavi di finale: Roma-Spezia 2-4 (calci di rigore) 2016-2017 – Semifinale: Lazio-Roma 2-0, Roma-Lazio 3-2 2017-2018 – Ottavi di finale: Roma-Torino 1-2 2018-2019 – Quarti di finale: Fiorentina-Roma 7-1 2019-2020 – Quarti di finale: Juventus-Roma 3-1 2020-2021 – Ottavi di finale: Roma-Spezia 2-4 (tempi supplementari) e 0-3 a tavolino per aver effettuato 6 cambi. 2021-2022 – Quarti di finale: Inter-Roma 2-0
Solo 5 gare per alzare la Coppa Italia: la strada più corta per vincere un trofeo
Mourinho vuole continuare a vincere. Lo Special One non è mai sazio di alzare trofei e quest’anno è consapevole del fatto che la Coppa Italia rappresenta la strada più breve per arricchire il proprio palmares. La competizione, infatti, prevede solo 5 partite e sembra più semplice rispetto al campionato e all’Europa League. Il cammino dei giallorossi comincerà domani quando il Genoa arriverà allo stadio Olimpico con la voglia di sorprendere e fare una grande partita. La gara contro la squadra di Gilardino sarà la decima sfida contro i rossoblù in Coppa Italia. I precedenti sono 9: 5 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte per i giallorossi.
Il percorso che distanzia la Roma dalla finale, nella peggiore delle ipotesi, può essere formato da altri 3 ostacoli: Napoli, Milan e una squadra tra Lazio, Juventus e Inter. Per quanto possa essere una competizione breve, i singoli e quindi la squadra dovranno alzare il livello qualitativo delle proprie prestazioni altrimenti sarà difficile spezzare la ‘maledizione della decima’.