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De Rossi: “Stadio pieno grande responsabilità. Ndicka convocato. Huijsen potrebbe fare il centrocampista”

CONFERENZA STAMPA – Le parole in conferenza stampa di Daniele De Rossi alla vigilia di Roma-Feyenoord:

Cosa può cambiare la sfida di domani sera sul piano dell’approccio e della strategia rispetto alla gara dell’andata?
“Dal punto di vista della formazione loro recuperano 2-3 giocatori cambieranno i valori in campo per loro. Rispetto alla gara dell’andata l’atteggiamento sarà simile da entrambe le parti perchè è uscito un pareggio, non sarebbe una follia se domani vedessimo una gara simile, perchè non c’è una delle due che deve recuperare il risultato”

La tua Roma è andata in gol con 8 marcatori diversi, è lecito domani chiedere qualcosa di più a Lukaku e Dybala?
“Penso che quando andiamo ad analizzare quello che ci stanno dando i giocatori bisogna andare anche oltre i gol, è ovvio che per chi osserva sia più facile guardare i numeri, io valuto le prestazioni e noto che stanno entrando nelle mie dinamiche come gli altri, sono contento di loro e dovremo passare il turno con o senza i loro gol”

Quanto conta l’effetto Olimpico?
“Sono d’accordo con Bryan, è una cosa che non ci lascia indifferenti, dovevamo ricreare unione rispetto ai miei primi giorni qui, ci siamo riusciti se lo stadio sarà stracolmo, è una responsabilità in più per noi ma il nostro rispetto sarebbe stato lo stesso anche con qualche decina di tifosi in meno”

Primo bivio della sua carriera qui da allenatore, quanto sposta per lei questo risultato?
“In quanto bivio, partita decisiva, in quanto potrebbe vederci fuori o dentro l’Europa League sposta tanto, sentiamo quel brivido in più della partita da dentro o fuori, nella mia carriera ne ho giocate tante, ora da allenatore devo preparare tanti aspetti in più, ma la mentalità è sempre la stessa da tecnico, con l’attenzione medesima delle gare di campionato”

Come sta Ndicka? Può giocare? Con Smalling si può giocare solo a tre?
“Ndicka sta bene, ha fatto un solo allenamento con noi, ha avuto un paio di giorni di influenza, è stato a casa, ieri si è allenato con noi, non sarà al 100% ma è disponibile e sarà in panchina e ci potrà dare una mano. L’ingresso di Chris a tre era per fare una sostituzione che gli consentisse di giocare, il mio obiettivo era farlo entrare e fargli riassaggiare il campo. Per il resto lui possa giocare anche a quattro, ha fatto tutto nella sua carriera, se poi capiterà di giocare a tre sarà facile per lui farlo”

Il ragionamento su alcuni ballottaggi è legato al minutaggio o alle caratteristiche?
“No sceglierò come sempre in base a ciò che credo ci farà vincere la partita. Si fanno mille ragionamenti diversi, con tante partite ravvicinate, ma sceglierò esclusivamente quelli  che potenzialmente possono farmi vincere questa partita e così in avanti”

L’Europa League è il giardino di casa per Lukaku, Dybala è il giocatore di maggior talento. Tocca a loro prendere per mano la Roma?
“No penso che al di là della partita di domani, qualsiasi squadra ha bisogno di tutti i giocatori, il mondo del calcio è pieno di esempi di calciatori fortissimi che provano a prendere per mano la squadra ma tutto il resto non funziona e non riescono quindi ad incidere, oppure viceversa. Loro giocheranno e saranno molto importanti per noi, da giocatori di nome come loro si aspetta sempre la doppietta e la giocata ad effetto ma a me interessa che la Roma passi il turno, mi basta che stiano dentro la partita come fatto in precedenza, che magari facciano anche un assist o una giocata decisiva se recuperano una palla importante. So che per gli attaccanti i gol sono importanti ma a me interessa relativamente, l’importante è vincere le partite”

Solo due gare con la porta inviolata la preoccupa questo dato rispetto alla gara di domani?
“Non è normale, anche se la porta inviolata racconta a volte solo una parte della storia, come a Frosinone dove meritavamo di prenderlo un gol, con l’Inter abbiamo preso 4 gol e abbiamo concesso meno. Il clean sheet è importante perchè ci darebbe almeno la certezza di non essere eliminati nei 90 minuti. Abbiamo subito occasioni da gol a difesa schierata, dovremo essere precisi in fase di possesso e attenti senza palla, il Feyenoord segna praticamente sempre, dovremo essere bravi negli equilibri e fare il nostro gioco con la palla tra i piedi”


De Rossi ha parlato anche a Sky Sport:

Hai detto che la Roma può vincere anche senza i gol di Lukaku e Dybala. Potrebbe bastare l’1-0 con gol magari di El Shaarawy che ha mancato l’ha mancato quest’anno in Europa…
“Sarebbe bello. Il concetto non è perché abbiano bisogno che qualcuno gli tolga di dosso un po’ di responsabilità, ma perché si può giocare bene senza fare gol o creando i presupposti per i compagni. A noi quello interessa, che domani riusciamo a fare un gol più di loro che ci porterebbe agli ottavi di finale”.

Ho visto sempre grande attenzioni nei dettagli, come i gol subiti a Rotterdam e contro l’Inter. State lavorando anche su questo?
“Sì, stavamo lavorando anche prima, ma ci siamo tornati sopra in maniera un po’ più frequente e anche in maniera didattica, sia in video che sul campo. Anche perché poi, da poco abbiamo un paio di giocatori: Smalling è già da qualche giorno con noi, Ndicka è arrivato da un paio di allenamenti. Alcune cose bisogna affrontarle, perché poi ogni allenatore, ogni modulo ha le sue letture difensive e noi vogliamo che loro sappiano bene quello che vogliamo noi”

Sembra una squadra molto attiva nei confronti delle indicazioni che arrivano di volta in volta in questo percorso di crescita…
“Sono fantastici. Non c’è stato bisogno di perdere troppo tempo o di scervellarsi per fargli capire quello che volevamo noi da loro. Siamo convinti che quello che gli chiediamo è roba nelle loro corde e anche le cose un po’ più particolari loro le sposano alla grande, ci lavorano, si impegnano e non potrei essere più grato”.

Dove può arrivare Huijsen?
“Non ci sono limiti, perché ha un livello di conoscenza, di lettura, di gioco, che difficilmente insegni a un giocatore in prima squadra. È qualcosa che lui ha dentro, per me potrebbe fare il centrocampista, giocare davanti alla difesa. È uno che ha letture, sia di traiettoria che di giocate, da giocatore 30enne a fine carriera che si gestisce e legge bene tutte le situazioni. Ha solo 18 anni e arriva la cosa difficile, inserire all’interno di un giocatore fenomenale con la palla al piede anche una solidità difensiva costante per 90 minuti, letture in sicurezza di alcune situazioni. Ha il tempo davanti e fin quando potremo noi cercheremo di aiutarlo perché è un ragazzo a posto, è un giocatore bello da vedere e da allenare”.

Hai trovato una chiave per cambiare un’aria generale che era pesantissima?
“Ci sono due segreti: uno la fortuna di aver trovato giocatori eccezionali dal punto di vista umano e professionale. Tutto quello che abbiamo proposto è stato sposato da loro perché sono ragazzi in gamba. L’altro segreto è costruirsi uno staff di brave persone, che vengono seguite per quello che ti portano e dimostrano umanamente. Il rapporto che si è creato è incredibile, non si vede tutti giorni, e questo ci ha aiutato. Anche i risultati ci hanno dato una mano perché ci sono partite che potevamo non vincere e magari con l’entusiasmo della vittoria tutto sembra migliore”.

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De Rossi: “Inter la più forte ma lo siamo anche noi e vogliamo batterli. Sanches e Smalling quasi pronti”

CONFERENZA STAMPA – Le parole di mister De Rossi alla vigilia di Roma-Inter:

Come state preparando questa partita?
“Col coraggio che devono avere i giocatori forti, noi siamo pieni di giocatori forti. Coraggio, intelligenza, conoscenza di chi andiamo ad affrontare. Qualsiasi squadra del mondo è battibile, lo è anche l’Inter che sicuramente è la più forte in Italia. Si alza il livello delle contendenti dal mio arrivo, cambia la metodologia di preparazione alla gara, affrontiamo una squadra abituata a tenere la palla e dominare il gioco. Ma ci sono momenti in cui possono soffrire, momenti in cui potremo dire la nostra. Siamo consapevoli di essere una squadra forte e di poter fare una grande partita”

Martedì scorso in occasione dei funerali di Losi, al di là dei contatti che ha avuto con la famiglia di Losi, cosa è successo nella Roma?
“Io parlo per conto mio, io non ho chiesto data e luogo, la partita del giorno prima, il post partita, mi dispiace molto non esser andato a salutarlo, è un errore, anche se non l’ho commesso in mala fede. E’ una questione di rapporti tra me e lui, c’era un grande rapporto, il figlio è come il padre, sa che tipo di rapporto c’era. Distrazione grave, ma mi dispiace non esser andato. Ho letto qualche ricostruzione un po’ così, non ero impegnato, non avevo cose particolari da fare, mi dispiace perchè ho letto il post del funerale e sono stato disattento, ho chiesto scusa e credo debba finire lì”

Lukaku e questa sfida?
“Cerco di distinguere l’aspetto emotivo da quello calcistico, qui devo parlare alla testa, al cuore e al calciatore tecnicamente. A me basterebbe facesse la partita che ha fatto col Cagliari, ha tenuto posizione, ha allungato la loro difesa, ha tirato in porta 5-6 volte se lo fa tutte le partite farà tanto. Poi è normale l’emozione un po’ c’è quando affronti una tua ex squadra, in generale ci sta di non essere sempre al top”

Continua a definire la Roma forte, tra le sue caratteristiche fa una fatica maledetta nei big match, ha perso 6 partite su 9 contro le grandi. Da cosa dipende secondo lei?
“La casualità non esiste nel calcio, però non voglio commentare scontri diretti che ho solo visto da tifoso, ci sono dei numeri che parlano ed esistono, vediamo come andrà domani e poi potrò fare una valutazione. Ci sta di perdere contro le big, ma a rotazione anche di vincere. A volte in campo ci sono livelli che parlano, l’Inter è tanto forte, così il Milan e la Juve sta tornando lì. Io sto facendo un lavoro per riportare la Roma a credere di poter vincere queste partite, tornare a quella dimensione lì dove anche quando giocavo io vincevamo spesso contro le big. Problema mentale? Parliamo di gente che ha vinto chi l’Europeo, chi un Mondiale, chi ha vinto altre competizioni internazionali. Cercheremo di far sì che questo braccio di ferro spinga dalla parte nostra, ma nella testa i giocatori non credo abbiano problemi particolari altrimenti non avrebbero fatto la carriera che hanno fatto”

Ha un ricordo particolare delle sue sfide contro l’Inter?
“Ci sono stati tanti anni in cui ci siamo divisi e battuti per lo scudetto e le coppe nazionali, a parte tre titoli hanno sempre vinto loro e quindi sono stati più bravi. Era una sfida sentita, bella calda, tra giocatori c’è sempre stato rispetto. Mi dispiace non poter tornare a San Siro da allenatore perchè a parte l’Olimpico, è lo stadio in Italia più emozionante. Penso sarà una sfida bella come nel 2008-2010, l’obiettivo è tornare a giocarla non con 20 punti di distacco”

Quanto può cambiare il ritorno di Smalling? Quanto può avere nelle gambe Sanches in termini di minutaggio?
“E’ fondamentale come gli altri, tutti quanti saranno utili viste le tante partite che abbiamo davanti. Stanno diminuendo la distanza fisica con i compagni, si allenano e al termine fanno ulteriore supplemento fisico, la testa sta tornando, così come il fisico. Quello che vedo mi piace e sono convinto che saranno importanti”

El Shaarawy subito titolare con te, una tua valutazione?
“Uno dei compiti più difficili prima di queste partite contro una squadra che la classifica dice che sta facendo meglio di te, è quello di tenere bene a mente il rispetto sì, ma anche avere un po’ di spavalderia. L’eccesso di rispetto porta paura e così perdi le partite. Servirà intelligenza, capacità di comprendere i momenti. Sappiamo che soffriremo e ci potranno schiacciare, questa consapevolezza vale 10-15 minuti, se poi diventa 40 minuti significa consegnargli la vittoria. Noi possiamo vincere, il Sassuolo ha battuto l’Inter, sul lungo del campionato non siamo in grado di tenere il loro passo, ma nella gara singola possiamo farli soffrire e portare a casa i tre punti. Stephan, lo conosco da tantissimi anni, sta avendo un’evoluzione mentale importante, una volta era troppo buono, morbido forse leggerino, mi arrabbiavo con lui in campo, adesso è giocatore vero, come approccio, come mentalità, quando lo vedevo da fuori entrare faceva sempre la differenza. Mi piace lui e Zalewski che sta facendo bene, punto anche su di lui e sono i due giocatori che possono giocare alti a sinistra, sono contento di questa coppia. In questo momento sto premiando Stephan che ci sta dando qualcosa in più. Se ti dico se gioca Stephan capisci la formazione (ride ndr).”

Inter e poi Feyenoord, ci può stare un adattamento tattico con l’inserimento di Bove?
“Noi siamo concentratissimi su questa, quella dopo è importante, ma metteremo domani la squadra migliore per provare a vincere la partita contro l’Inter. Bove può giocare dall’inizio o subentrare, ma non facciamo rotazioni in funzione della sfida di giovedì”

Ranieri ha detto che sei un predestinato, fino a tre partite fa eri una scommessa. Per De Rossi chi è De Rossi come allenatore?
“Ho letto di essere un predestinato anche due anni fa. Dopo la SPAL in pochi hanno creduto in me, spesso le porte sono rimaste chiuse dopo quei 4-5 mesi non positivi. Predestinati non esistono, io voglio fare questo lavoro, mi piace farlo, un po’ per caso mi sono trovato nel posto dove sognerei di fare l’allenatore tutta la vita. Il fatto di essere arrivato qui, è un segnale importante, mi sento quasi più a casa mia dove è più difficile rispetto a dove il livello è un po’ più basso. Non penso alle etichette ma a fare il mio lavoro e a farlo bene”.

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De Rossi: “Rui? Non cambio gerarchie per un errore. Ammiro Cristante. Smalling migliora, forse prossima settimana…”

Daniele De Rossi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Salernitana-Roma:

Cosa rappresenta per un uomo di sport la figura di Sinner?

“Emozionante. Lo sport italiano è sempre nell’elite, il tennis è popolare e fa il giro del mondo. Il fatto che ci sia un ragazzo italiano, educato e pulito, ci fa sentire doppiamente orgogliosi per l’immagine che esportiamo e per il campione che possiamo tifare. Ero in vacanza con mia moglie a New York e mettevamo la sveglia per vedere in albergo le partite al master di Torino e la Coppa Davis. Purtroppo oggi ho tante cose da fare e temo che non la guarderò, mi auguro faccia una grande finale”

Per quanto riguarda la partita hai recuperato qualcuno? C’è una data per il ritorno di Smalling? Hai già deciso le gerarchie in porta?

“Le gerarchie in porta le ho decise quando sono arrivato. Penso che Rui abbia giocato molto bene nei mesi scorsi, per una partita non cambia la mia opinione sul portiere e sulle gerarchie. Il portiere per me deve avere delle gerarchie stabilite, che ovvio non sono eterne. Svilar lo conoscevo meno ma mi ha impressionato per completezza. Un errore non cambia la mia opinione su Rui, che negli ultimi mesi ha salvato molte partite anche se non ero qui, è una ragazzo concentrato su quello che dovrà fare e non sul passato. Smalling si sta allenando insieme a Sanches e Kumbulla, li monitoriamo costantemente. Io guardo gli allenamenti, mi sembra siano abbastanza sciolti nei movimenti, vediamo di settimana in settimana. Forse già dalla prossima inizieranno a fare qualcosina con noi ma non posso darti una data, questi infortuni hanno bisogno di essere valutati giorno dopo giorno”

Che caratteristiche ha la Salernitana?

“Sarà difficile, le squadre che devono salvarsi danno sempre qualcosa di più nel ritorno. Non ho mai giocato a Salerno, sono curioso, avranno una spinta in più ed è un peccato non poterla avere in trasferta. Giocheremo anche per loro. La Salernitana ha un bravo tecnico e tanta qualità in fase offensiva, dovremo stare tanto attenti, hanno giocatori esplosivi e vecchietti come i miei amici Candreva e Fazio, non so se Federico (Fazio, ndr) ci sarà. A bocce ferme non pensavo di trovare la Salernitana così in basso, hanno una rosa importante, hanno perso all’ultimo contro Napoli e Juventus, pareggiavano 0-0 con l’Inter prima di Lautaro, hanno battuto la Lazio, ma andiamo lì per vincere la nostra partita”.

Come si supera questo problema emotivo con le trasferte? Lei che squadra chiede?

“Mourinho diceva che voleva una squadra di banditi, ma devi chiedere a lui cosa abbia riscontrato. Io vedo giocatori con personalità, se faccio un passo indietro e penso a loro dico che ci hanno portato in finale in Europa, Spinazzola e Cristante hanno vinto un Europeo in casa dell’Inghilterra. Sono fasi della stagione dove si è così, mi piace lo slogan squadra di banditi perché nel calcio serve essere spigolosi e avere le caratteristiche per vincere anche in maniera sporca. Credo di avere una grande squadra e dal punto di vista della personalità non peccano”.

Domani torna Cristante, come cambia la Roma con lui o Paredes?

“Possono benissimo giocare insieme, Bryan è un pilastro della squadra e anche della nazionale. Quando parlai di lui mi riferivo all’essere umano. È un giocatore forte e continuo a essere affascinato da Bryan. Cambiano le caratteristiche con lui in campo, cambiano alcune geometrie, forse Paredes ha più qualità e Cristante più dinamismo, cambia quando cambi giocatori. Anche davanti, un conto se gioca Lukaku o Dybala oppure Belotti, ma la nostra idea di gioco non cambia perché abbiamo giocatori di personalità e con dinamismo”.

Come stanno Dybala, Mancini, Huijsen e Aouar?

“Dybala è sembrato che stesse bene, si è allenato al 100% e lo vedo un po’ più brillante rispetto alla prima settimana in cui faticava di più. Dean si è fermato qualche giorno ma sta bene, anche se ieri abbiamo fatto relativamente poco ma penso partirà con noi. Mancini sta bene, mi è piaciuto la sua partecipazione a quello che abbiamo proposto, mi è piaciuto come si sia buttato nella mischia. Aouar torna da una Coppa d’Africa, non è stato in vacanza, è allenato. Mi ha raccontato che ha dormito poco causa spostamenti vari, era un po’ sballottolato il primo giorno ma è pronto per giocare”.

Si vede già qualcosa di quello che chiedi alla squadra?

“Servirebbe un ritiro precampionato per far entrare prima i concetti che vorresti dare. Adesso devi andare a botta sicura e sperare che i giocatori li recepiscano quanto prima, nessuno può permettersi di toccarmi i miei ragazzi della SPAL perché continuo a sentirli, ci ho messo un po’ di tempo per far entrare i miei concetti, qua a Roma a momenti sono loro che li hanno fatti entrare dentro di me, sono giocatori già formati. Con la SPAL abbiamo visto qualcosa dopo 3-4 partite, forse ero troppo inesperto, qua a Roma dici una cosa e sono tanto recettivi e tanto pronti. Se vedrete belle partite, il merito è loro e poi sono stati allenati da Mourinho, non li abbiamo presi dall’oratorio, io do solo qualche idea che ci aiuterebbe a portare a casa dei punti, sembra che a loro piacciano queste idee e non fanno fatica a farle diventare loro. Ci vuole tempo per dare un’impronta, soprattutto se non ci sono partite decisive ogni 4-5 giorni”.

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De Rossi: “Obiettivo Champions. Non sarà difficile per i tifosi amare Mou ma anche me. Restare? Me la giocherò alla morte”

CONFERENZA STAMPA – Le parole di Daniele De Rossi in conferenza alla vigilia di Roma-Verona:

Un doppio coinvolgimento, emotivo forte lo immaginiamo e tecnico-tattico sul campo. Che tipo di lavoro hai impostato? Che Roma hai visto? Che Roma vorresti?
“Sorrido, non per la domanda, vedo facce a cui sono affezionato e non pensavo di trovare. Quando c’è il cambio di allenatore, che sia grande o mediocre, i giocatori vanno a tremila all’ora, è normale. I primi allenamenti ti danno risposte normali, poi bisogna vedere a lungo termine, comunque sono stati incredibili, stanno assorbendo i tre-quattro concetti iniziali che vogliamo dare, per evitare di infondere confusione nel gruppo”

Ha sentito Totti? 
“Ci siamo sentiti, mi ha mandato un messaggio di in bocca al lupo, mi ha dimostrato la sua felicità, il suo stupore, che era anche il mio inizialmente. Ci siamo sentiti due volte, passeremo presto del tempo insieme, dopo il suo impegno in Cina, ci fa sempre piacere vederci”

Quando si subentra vuol dire che c’è un problema, vorrei chiederle quale è il problema principale da risolvere? Sarebbe contento alla fine stagione se…?”
“Sarei contento se fossimo tra le prime quattro della classifica, penso sia un obiettivo da puntare, non facile da raggiungere, ma assolutamente possibile. Quando cambi allenatore i problemi ci sono sempre, ci sono passato anche io un anno fa. Ci sono dei problemi da analizzare, ma alla fine devo partire da zero, dallo zero a zero, in tre-quattro giorni non si fa in tempo ad analizzare tutto. Sono fortunato perchè per motivi di tifo ho visto le partite della Roma, è la squadra che conosco di più al mondo, così abbiamo accorciato il periodo di studio”

Un paio di anni fa dicevi che prima di tornare alla Roma avresti dovuto fare un percorso. E’ il momento giusto per tornare?
“Era il momento giusto per rifiutare la Roma secondo te? Non si può rifiutare la Roma, è successo alla Juve con Pirlo, ci sono uomini che rifiutano, altri si buttano dentro. Ovviamente non è solo voler tornare a mettersi la felpa, non è una scelta nostalgica. Uno fa anche un’analisi veloce dei valori di questa squadra, avrei rifiutato solo se avessi pensato che la squadra fosse stata mediocre. Non vado a fare brutte figure. Penso che la Roma sia una squadra forte e per un mio sviluppo di carriera è importante. Dove lo vedremo tra qualche mese”

Per cosa le piacerebbe che fosse ricordato il calcio espresso dalla Roma di De Rossi?
“Il mio calcio è una frase che mi fa venire i brividi, l’ho sentita dire anche da tecnici che ammiro e persone a cui voglio bene. Il calcio non è mio, tuo, è di tutti. Allora Guardiola dovrebbe parlare di calcio quasi da solo, così come pochi altri. Non penso di essere al loro livello, ma penso che gli allenatori bravi, che non hanno inventato niente che li riconosci da come giocano le loro squadre, quasi ad occhi chiusi. Se la nostra squadra sarà organizzata, farà risultati e si riconoscerà questi valori mi farebbe contento. Venir ricordato perchè la tua squadra fa bene e vince mi basta e mi avanza”

Non ci sono condizioni nel tuo contratto oltre giugno 24′, ma c’è un bonus per il piazzamento della Champions. Si è parlato anche di traguardo Europa League? Per l’eventuale permanenza cosa ti hanno detto?
“I presidenti Friedkin sono stati chiarissimi sulla durata del contratto e sul tenore della mia permanenza qui. Io ho risposto ok, mettete voi la cifra, avrei firmato in bianco o quasi, ho chiesto un bonus per la Champions, ma anche un gesto dovuto per la mia carriera qui. Non ci sono condizioni, rinnovi automatici, ho detto loro che volevo giocarmi le mie carte, ho chiesto solo di trattarmi da allenatore, non da bandiera, o da immagine che faccia il giro di campo con Romolo. Loro sono d’accordo. Sanno dal primo secondo che mi hanno chiamato che io me la giocherò fino alla morte per rimanerci qui e penso che loro siano soddisfatti di questo, un allenatore che si gioca le sue carte senza pensare a quello che è stato da calciatore, penso sia apprezzato come atteggiamento, per me sarebbe un sogno”

Giocherà a 4 o a 3? Un’idea di base c’è?
“Nasco e mi innamoro di questo lavoro con Spalletti e successivamente con Luis Enrique. Per me questo tipo di allenatori che portano tanti giocatori in fase offensiva e che difendono a quattro sono la base del mio innamoramento per questo lavoro. Questa squadra è stata costruita a tre, gioca da tanti anni così, abbiamo provato diverse cose, stiamo lavorando su concetti anche di rotazione, che magari portano a difendere in un modo e attaccare in un altro. Non tolgo l’ipotesi che possa cambiare in corso di partita e in corso di stagione, magari dipenderà anche dall’avversario e dalle strategie di gara”

In questi giorni fuori da Trigoria c’è un clima particolare, un clima di malumore verso i giocatori e la società. C’è chi dice che lei è stato preso come effetto calmante. E’ destabilizzante o uno stimolo in più?
“Non ho bisogno di stimoli in più, non mi destabilizza per niente, non sono stupido. Quando sento parlare di effetto calmante è brutto, un po’ moscio per definire una scelta. Quando un dirigente decide di cambiare un allenatore così vincente e amato deve prendere in considerazione vari fattori. Non dico che io sia la scelta giusta, ma è normale che si valuti in base alle disponibilità allenatori meno riconosciuti che avrebbero portato effetti più devastanti. Penso che i sold-out, questo affetto gigante abbia portato punti alla Roma. Penso che non sia difficile per i nostri tifosi amare sia chi c’era come Mourinho, sia me. Dire calmante è brutto, è una scelta ponderata in base a fattori di leadership, ambientali etc. Sarà giusta? La scopriremo tra qualche tempo, io ho sfruttato l’occasione per diventare l’allenatore che voglio diventare”

Si aspettava di arrivare adesso alla Roma? Appena entrato nello spogliatoio si è sentito allenatore della Roma?
“Uno non si aspetta che mandino via l’allenatore più titolato della storia e che prendano te. Però ero consapevole, non mi hanno forzato, non mi hanno puntato una pistola alla tempia. Me lo aspettavo di tornare, in maniera più graduale ma è piena la storia di allenatori subentrati ad interim e poi sono rimasti. L’ultimo è stato Palladino che non era stato scelto a lungo termine e si sta dimostrando tra i migliori emergenti. Io mi sento allenatore della Roma, più in campo che nello spogliatoio, perchè non si toglie quel rapporto di confidenza con gran parte dello spogliatoio, ci può essere rispetto senza fingere, non fingo di voler bene a Pellegrini, Cristante etc. Una persona mi ha consigliato di non venire con la mia macchina, ma che devo fare finta che sono povero. Io mi sono sentito allenatore in campo, li guardo e loro mi ascoltano, gradiscono quello che dico poi saranno i punti la cosa più importante. Io non ho mai finto con nessuno”

Roma ha fatto stufare Mourinho? Vi siete sentiti?
“Ho mandato un messaggio a Mourinho non di circostanza, lui è stato uno dei primi a mandarmi un messaggio quando firmai con la SPAL, era un gesto dovuto. Non lo so se si è stufato, non mi permetto di dirlo, ma con tutto il rispetto non mi interessa molto. Devo pensare a quello che devo fare, a quello che devo cambiare e ti assicuro che in questi giorni ho dovuto parlare anche di altro oltre che di campo, tra firme, foto, burocrazia varia. Non vedo l’ora che questa situazione si normalizzi”

Quali sono stati i problemi principali della Roma? Chi l’ha stupita di più?
“Qualche problema è stato visibile guardando le partite, non è vero che la Roma abbia sempre giocato male, a volte ha fatto molto bene come con l’Atalanta e il Napoli, a volte male. La Roma non è stata allenata male, il problema è stato l’alternanza di rendimento in campo. Delle idee le ho, non le vengo a dire qui in conferenza ovviamente. Quando vedi dal vivo questi calciatori rimani impressionato, ne ho visti tanti nella mia carriera, da fuori è un conto, poi vedi toccare la palla a Dybala, Pellegrini etc. rimani ancor di più sorpreso. Sono rimasto stupito da Pisilli, che non conoscevo direttamente, vederlo dal vivo mi ha impressionato”

Cosa non dovete sottovalutare del Verona?
“Mille cose, il Verona che è una squadra solida, allenata da Baroni che stimo tanto come allenatore e uomo, che ha mantenuto la barra dritta nonostante la tempesta esterna tra mercato e voci societarie. Ammiro molto la sua eleganza, è una squadra solita, grande fisicità, gioco abbastanza definito e che sanno fare bene. L’emozione dell’esordio non deve fare brutti scherzi, ma sono tranquillo, soprattutto ai ragazzi, ci sarà un po’ di malumore, spero di no, servirà calma in campo e fuori”

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Mourinho: “Dybala ok, Mancini titolare. A Torino servirà personalità come col Napoli”

CONFERENZA STAMPA – Le parole di mister Mourinho alla vigilia di Juventus-Roma:

L’importanza di questa sfida per voi e per la Juventus, come arriva la squadra? Come stanno Dybala e Mancini? 
“Sul titolare o non titolare non rispondo, è una conferenza prima dell’allenamento, è una protezione, ma Paulo penso sia disponibile, poi se giocherà e quanto per la verità ancora non ho deciso, voglio parlare con lui delle sue sensazioni, però se tutto andrà bene oggi, viaggerà con noi e sarà disponibile. Mancini è la stessa situazione della scorsa settimana, con la sensazione che lui già conosce, cioè giocare senza allenarsi, ha fatto molto bene col Napoli, domani giocherà titolare sicuramente, il Mancio sa che è molto importante per noi”

Come valuta il percorso della Juventus? Come è cambiata rispetto allo scorso anno?
“La Juve è la Juve, Allegri è Allegri, sappiamo cosa aspettarci da loro e da Max. Quando si parla di squadra e di allenatore risultatista, una parola strana, io lo interpreto come la cosa più importante nel calcio, fare risultati. C’è gente oggi che quando si parla di resultatisti sia una cosa negativa, a me invece sembra una connotazione totalmente positiva. La Juve è risultatista, difende tanto e bene, quando esce in contropiede è fortissima, su palla inattiva hanno fatto tantissimi punti, giocano una partita alla settimana e questo non significa solo essere riposati, ma anche tanti giorni di lavoro tattico, di lavoro in campo, stanno lì in lotta per lo Scudetto”

Mercato? Bonucci sembra saltato, ora state guardando altrove. L’umore della piazza può influire su una trattativa? Renato Sanches lascerà la Roma a gennaio?
“Il mercato è a gennaio. Esigenza? No, desiderio sì. Di Renato mi sento confortato a parlare perchè è un giocatore nostro, di Bonucci non mi sento di parlarne, secondo me va rispettato e per farlo non bisogna parlarne perchè è un calciatore dell’Union Berlino. Di Renato non ho nessuna informazione che possa andare oppure no, nè da parte del calciatore, nè dai suoi procuratori che sono i miei, nè da Pinto. Vive una situazione complicata, ma lo è anche per me e per la rosa. Ma ho zero informazioni su di lui. Sull’ambiente, ho un’opinione personale: dico sempre due cose, il cuore di un club sono i tifosi però ci sono proprietà, strutture, diverse da club a club, che sono sovrane. Le decisioni di chi è sovrano, per me però non solo nella Roma ma sempre, il cuore dei club sono i tifosi, se fai qualcosa che piace molto ai tifosi alimenti quella passione, se fai qualcosa che non piace secondo me non si dovrebbe fare”.

Sanches partirà per Torino?
“E’ un dubbio, la settimana non è stata pulita in termini di lavoro, non credo che giocherà, se viaggia con la squadra decideremo oggi”

Per fare risultato domani che cosa serve? Ha parlato recentemente di banditi e di dolci della nonna…
“Servirà personalità, oltre che di intensità fisica e di tattica. Possiamo paragonare il Napoli alla Juventus, come potenzialità, ovviamente stili diversi. In casa abbiamo avuto la personalità che bisogna avere contro una squadra tecnicamente e fisicamente superiore, magari è l’Olimpico che ci dà questa spinta, ma la squadra collettivamente e individualmente ha fatto una partita straordinaria, lo ha fatto Llorente, idem Ndicka etc. Domani abbiamo bisogno di tutto questo, domani serve la personalità avuta contro il Napoli. Sappiamo che è una partita difficile, ci saranno 2 mila tifosi nostri e 40 mila juventini, contro una squadra abituata a giocare per vincere sempre. Bisogna giocare faccia a faccia come contro il Napoli, abbiamo giocato per vincere non per pareggiare, mi piacerebbe avere questa capacità anche contro la Juve”. 

Pellegrini che hai sempre elogiato, ultimamente non sembra perfettamente centrato, come se avesse un velo negli occhi. E’ una questione fisica, tecnica?
“Il mio parere è che sta migliorando, questo mi piace. Al di là del gol importantissimo e del modo in cui è entrato col Napoli, ha fatto un ottimo lavoro la settimana prima. Non è uno che lavora male, lavora sempre bene, ci sono giocatori che a volte non lavorano benissimo, ma settimana scorsa l’ho visto con quel feeling di qualità tipico di Lorenzo, questa settimana ha dato continuità a queste sensazioni. Hai ragione per un periodo si è visto un Lorenzo a ribasso, con una forma fisica bassa, che sembrava non migliorare. Adesso è importantissimo riaverlo al top, perchè è un giocatore di qualità superiore”

C’è una tempistica eventuale sull’arrivo del difensore? Ha in mente aggiustamenti differenti rispetto a Cristante che scende?
“Se penso a tutto questo, perdo la concentrazione sulla partita che dobbiamo giocare domani. Domani abbiamo i tre titolari che giocano già da tempo. Abbiamo Bryan che giocherà in centrocampo che però può arretrare se serve, da tempo stiamo lavorando su Celik da terzo per cercare di dargli un po’ di conoscenza tattica, ha giocato lì 60 minuti contro lo Sheriff, un livello molto basico, ma poco a poco cercheremo di migliorarlo in quel ruolo. Da sei mesi sappiamo che Ndicka va via, che Kumbulla non sarebbe stato disponibile ancora titolare per gennaio, in panchina magari ci darà una mano, da tre mesi sappiamo che Smalling non sarebbe pronto per gennaio e ora abbiamo anche Mancini e Cristante diffidati, puoi immaginare lo scenario con un solo difensore disponibile. Io ho promesso a me stesso di andare sulla strada di dare tutto quello che ho al di là delle circostanze ed è quello che farò. Quando finisce la partita penserò a questa situazione.  Finita la partita con la Juve, penserò alla Cremonese con quello che avrò a disposizione. Kumbulla non parte per Torino”.

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Mourinho: “Voglio restare, inutile parlarne. Mancini gioca”

CONFERENZA STAMPA – Le dichiarazioni di Josè Mourinho alla vigilia di Roma-Napoli:

Il suo pensiero sulla Superlega?
“Io sono allenatore della Roma, la posizione ufficiale della Roma è anche la mia. Non ho altri commenti da fare. Ovviamente ho tanta esperienza nel calcio, ho vissuto questo sport in differenti momenti, ma non voglio fare nessuna analisi pubblica. La posizione della Roma è chiara e io sono allenatore della Roma”

Arriva il Napoli, rispetto allo scorso anno non ha lo stesso ritmo di risultati ma hanno tanti valori tecnici?
“Sì certo sono i Campioni, con merito, hanno vinto in modo netto lo scorso anno, hanno perso un giocatore ma ne hanno presi tanti. Hanno perso un bravissimo allenatore, ma hanno ora un tecnico con tanta esperienza di calcio, Serie A e di Napoli. I risultati rispetto allo scorso anno sono diversi, allora erano leader con grande vantaggio, ma squadra con stesso potenziale, panchina con grandi soluzioni”

Dopo Bologna ha comunicato l’intenzione di restare alla Roma. Perchè ha scelto di comunicarlo in questo momento? Cosa la spinge voler restare alla Roma tra incertezze legate al futuro, con una direzione sportiva ancora non chiara, il FFP che non sta aiutando la Roma a crescere?
“I motivi sono in tutti i discorsi che hai fatto. Sicuramente c’erano dubbi sulla mia posizione, hai parlato di FFP e altre cose, magari si poteva pensare che nella mia testa ci fossero dei dubbi, delle frustrazioni e quindi ho voluto dichiarare la mia posizione. Per me non ci sono dubbi, non bisogna neanche parlarne. Magari tanta gente si chiedeva cosa pensasse Mourinho, vuole restare, andare via, vuole aspettare, dipende da questo o da quello. Per me non dipende, è così, io sono stato onesto e diretto dall’inizio. Dopo la firma con la Roma, ho ricevuto una fantastica offerta, ho informato la proprietà e non ho accettato per rispetto della parola data alla Roma. A dicembre scorso ho ricevuto una proposta importante dal Portogallo, ho parlato con la società e sono rimasto. A giugno ho ricevuto offerta faraonica dall’Arabia Saudita, ha rifiutato e ho informato la proprietà. Adesso dico che vorrei restare qui, tra le cose positive e negative, ma la mia posizione è senza dubbi. Per me non è giusto più parlarne, non voglio più che se ne parli”

Domani sfida Lukaku-Osimhen, dal punto di vista strettamente calcistico quali sono i loro punti di forza e difetti?
“Sono due attaccanti fortissimi, diversi sicuramente. Uno si abbassa, è bravo a creare connessioni con i compagni, l’altro è più un giocatore da profondità, diretto. La Serie A deve essere molto felice di avere entrambi, potrebbero giocare in qualsiasi top team. Drogba più forte di loro? Diverso, sono tutti diversi. Difficile fare paragoni, non mi è mai piaciuto fare paragoni. Didier è stato miglior giocatore africano, Osimhen è africano, Lukaku ha origini africane da parte di mamma, stiamo parlando di top”

Come procede il recupero degli infortunati? Mancini come sta? Kumbulla?
“No Kumbulla neanche in panchina, non ancora, sta migliorando, va tutto bene, ma è stanco, ha avuto bisogno di riposo oggi e ne avrà domani, tornerà ad allenarsi lunedì e penso che in panchina ci sarà alla prossima. Paulo va bene, dentro il suo tempo di recupero, domani ovviamente è fuori. Mancini non si è allenato tutta la settimana, si è allenato oggi ma domani gioca, è uno di quelli che se non ha triple fratture gioca, ovviamente la squadra ha bisogno di lui, ma gioca domani. Aouar è ancora lontano. Smalling? Non l’ho visto ancora in campo, continua a fare la sua evoluzione con il dipartimento medico, manca tanto”

Quanto è difficile affrontare il Napoli?
“Problemi di risultati per loro, ma non di qualità di giocatori, è la stesso Napoli di un anno fa senza Kim. Di 11 giocano 10 hanno tante soluzioni in tutte le posizioni. Le difficoltà le conosciamo, però per dire il vero abbiamo sempre affrontato il Napoli con risultati equilibrati, abbiamo perso 1-0 senza meritare di perdere all’80, a Napoli avevamo pareggiato e poi perso all’ultimo minuto. Meritavamo di più lo scorso anno, speriamo che domani meritiamo meno e facciamo un risultato migliore”.

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Interviste

Pagano: “Non pensiamo al derby ma solo allo Slavia”

Le dichiarazioni di Riccardo Pagano in conferenza stampa alla vigilia di Slavia Praga-Roma:

A che punto pensi di essere arrivato come calciatore?
“Penso di essere a un buon punto. A inizio stagione speravo di giocare così tanto ma non me lo aspettavo. Allenamento dopo allenamento vedevo che crescevo e il mister mi ha dato opportunità. Stare tutti i giorni con uomini più grandi di me impari molto, quando il mister pensarà di darmi altre occasioni cercherò di farmi trovare pronto”.

Avete già parlato del derby?
“Siamo completamente concentrati su domani, non è giusto parlare del derby. Domani abbiamo una partita importante e daremo di tutto. Poi al derby ci penseremo da venerdì”.

In cosa pensi che sia cresciuta di più la squadra?
“Penso che stiamo dando continuità alle vittorie. Nelle ultime 7 partite abbiamo perso solo una con l’Inter. Domani andremo in campo per vincere”.

Tra i tuoi ex compagni di primavera, chi è il prossimo che ti aspetti in prima squadra?
“Il settore giovanile della Roma è molto forte, ci sono tanti ragazzi che stanno lavorando come me per esordire. Tra quelli che ancora non hanno esordito penso a Joao (Costa, ndr) che è un giocatore con molto talento. Se continua a lavorare con la testa giusta arriverà il suo momento”:

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Rassegna stampa

Lo show di Mourinho in tribuna stampa: “C’è un fischietto anche per me?”

Avete un fischietto anche per me?”. Non poteva mancare la battuta di José Mourinho. Quando a sorpresa ha deciso di assistere alla gara dalla tribuna, tra spogliatoi e ascensore che lo ha condotto al secondo piano del Meazza, ha incrociato “uomini” dell’Inter ai quali ha rifilato subito la battuta polemica.

Come scrive il Messaggero, è rimasto 39 minuti, il tempo di incassare i cori d’affetto dei tifosi che lo hanno visto. Poi è sparito. Il colpaccio gli stava quasi riuscendo grazie a Cristante che stava per segnare il gol dello 0-1 nell’unica azione offensiva giallorossa. L’aveva preparata così José: difendersi per almeno due terzi della gara e poi sferrare l’attacco con le ultime energie rimaste.

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Interviste

Mourinho: “Farò turnover ma non eccessivo. Dublino? Vinciamo prima il girone. Amo Paredes”

CONFERENZA STAMPA – Le parole di Mourinho alla vigilia di Roma-Servette:

7 partite ogni 3 giorni. Questo è l’elemento da gestire?
“È una situazione che non possiamo nascondere, di cui si parla molto anche da altre parti del mondo valutando la qualità del gioco e l’intensità. Qualche cambio si farà ma non sarà turnover totale perché vogliamo vincere la partita”

Passi in avanti del gruppo in questi giorni? Le pesa non essere in panchina domani?
“Ho fiducia nei giocatori e nello staff, non stare in panchina può avere un piccolo impatto però non voglio andare oltre questo, dipende anche da come andrà la partita. Abbiamo vinto o perso con me in tribuna, non fa grande differenza questo. Dopo la partita contro il Frosinone, come avevo detto contro l’Empoli, con un altro allenatore sarebbe stata una partita di un altro mondo, con noi è stato normale vincere 7-0. Dopo Frosinone ho detto che non eravamo incredibili, così scarsi dopo le sconfitte. Dico questo quando si vince e questo quando si perde. Dopo il Frosinone il nostro lavoro non è cambiato, abbiamo lavorato su ciò che abbiamo fatto bene e ciò che va migliorato. Abbiamo vinto ma non tutto è stato perfetto e abbiamo lavorato, ovviamente è più facile lavorare sulle cose positive perchè migliori in autostima e fiducia, al contrario sulle cose negative serve equilibrio ma non puoi nasconderlo. Oggi abbiamo iniziato a vedere il Servette, dentro i nostri limiti perchè c’è poco tempo per lavorare, ma oggi abbiamo verificato fase offensiva e difensiva, per arrivare senza dubbi, anche se non con grande intensità ovviamente”

L’obiettivo della Roma è di provare a vincere questa Europa League?
“E’ prematuro, il primo obiettivo è qualificarci, secondo finire in testa, per evitare le due partite in più dei play-off contro le squadre della Champions che retrocederanno. Dobbiamo far di tutto per arrivare primi nel girone. L’obiettivo è andare passo dopo passo, dopo vedremo. Se vedi le squadre che sono già in Europa League, ci sono squadre di altissimo livello, se guardi le prime gare di Champions si può già immaginare che qualche squalo arriverà, è molto molto difficile. Lo scorso anno lo era altrettanto ma siamo arrivati a Budapest. Adesso pensiamo ai tre punti di domani, qualifichiamoci da primi e poi penseremo”.

Bove? 
“Quando parlate di Bove dovete ricordare chi lo ha fatto giocare, bisogna dire anche cose positive di me. Quando sono arrivato doveva andare in Serie C a giocare. Domani gioca di nuovo, è un ragazzo sano, lavora incredibilmente bene anche quando non gioca, è una qualità molto molto preziosa nel calcio di oggi dove tanti ragazzi non hanno questa forza mentale. E’ un ragazzo straordinario su questo aspetto, ovviamente più minuti accumula più evolve, ogni minuto che gioca bene o non bene, è uno che acquisisce esperienza e li prende con responsabilità. Gioca domani, è sempre positivo nella squadra, nel secondo tempo col Frosinone si è liberato, ha avuto più spazi, ha avuto l’opportunità di segnare, è un giocatore che cresce e l’orribile allenatore, il sottoscritto, è molto orgoglioso di avergli dato l’opportunità di passare dal livello di Serie C ad un livello importante del calcio italiano”

Paredes quanto sta dando in più alla Roma rispetto ad un Matic? Quanto invece c’è da lavorare quando la palla la hanno gli altri?
“E’ tutto vero, è un prodotto finito come giocatore, non è un ragazzino in fase di evoluzione. E’ quel giocatore là che io ti dico veramente che in fase offensiva mi è piaciuto tanto da sempre e adesso che lavoro con lui dico di più, amo Leandro con la palla, la squadra con lui è diventata una squadra che invece di avere sempre o quasi sempre meno possesso palla dell’avversario, ora ha sempre o quasi sempre più possesso palla, perchè è questa la sua caratteristica. Una connessione importante tra i difensori e la parte offensiva, una grande tranquillità con la palla tra i piedi, se la gode in quella fase. Senza palla è un pochino quello che siamo noi, non solo Leo: non siamo una squadra molto veloce, con una transizione reattiva, dobbiamo cercare equilibrio, per combattere questo tipo di problema. Nell’ultima partita mi è piaciuto questo equilibrio che la squadra ha avuto. La vera opportunità concessa è nata dalla profondità del loro attaccante sorta dalla mancata lettura dei nostri difensori che dovevano anticipare la profondità. Sono basicamente d’accordo con te. Mi piaceva tantissimo Nemanja, per questo motivo ha giocato con me in tre club diversi, mi piace tanto Paredes come giocatore e come uomo, in fase offensiva è un grande calciatore”

Match più importante per il Servette negli ultimi 20 anni, come vi preparate a questa sfida e alle sue insidie?
“Perchè la più importante? Anche per noi è importante questa sfida forse di più, perchè le responsabilità maggiori sono qui. Bisogna rispettare il Servette, non ha fatto bene finora in campionato, ma ha fatto bene nelle coppe. Ha un buon allenatore, l’ho incontrato con l’Anderlecht quando allenavo il Manchester, farò 4 cambi al massimo proprio perchè ho rispetto di loro, è una squadra organizzata con buone individualità. Auguro ai vostri tifosi di vivere una bella serata all’Olimpico, ma vi auguro anche di tornare a casa con zero punti”

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Pioli avverte: “Roma con i migliori dati difensivi e offensivi nelle prime due”

Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Milan:

Domani partita spartiacque?
“Se cominciamo così andrà a finire che ogni partita è quella della svolta. Noi siamo il Milan e giochiamo per vincere. Giochiamo contro una squadra forte, che ha solo un punto, ma che per dati offensivi e difensivi è stata la migliore del campionato. Noi vogliamo cercare di fare bene, di dare continuità, di continuare a crescere”.

Cambierai qualcosa?
“Noi non saremo diversi, vogliamo giocare il nostro tipo di calcio. Saranno diversi gli avversari. Non sappiamo cosa proporrà la Roma, ma noi siamo pronti e preparati per fare il nostro calcio. Più affronti squadre di livello più devi limare gli errori”.

C’è qualcosa che ti piace nelle altre squadre?
“Ho guardato solo le nostre avversarie finora, poi nella pausa vedrò le altre. Io sono concentrato solo sulla partita di domani”.

Lukaku alla Roma complica la trasferta di domani?
“A livello di ambiente poco perché la Roma fa sold out da tante partite. Noi lavoriamo per giocare certe partite in certi stadi. Certe cose non ci spaventano, ma ci stimolano. E’ un acquisto importante sulla carta, poi vedremo cosa dirà il campo perché il campo è un’altra cosa”.

Domani non ci sarà Dybala…
“Con o senza Dybala e Lukaku la Roma è forte, organizzata, molto fisica, pericolosa, che concede poco, forte sulle palle inattive. Dobbiamo essere preparati”.

Si aspettava questo impatto dei nuovi?
“Abbiamo lavorato tanto insieme per prepararci al meglio. Ho insistito sempre una certa idea di gioco e ho dato continuità a certe scelte di campo. Parliamo di giocatori importanti, sono forti e intelligenti. E’ tutto il sistema che sta funzionando, anche se ci sono ancora tante cose da migliorare”.

C’è stato un miglioramento nell’organizzazione difensiva? “Col Torino siamo stati più compatti, però per rispondere a questa domanda vediamo domani, perché affronteremo un avversario diverso. Vedremo che qualità, che compattezza, che equilibri riusciremo a mettere in campo”.

Come procede l’integrazione di Musah, Chukwueze e Okafor? “Sta procedendo bene. Okafor è un po’ più a rilento perché viene da un infortunio, Chukwueze e Musah non hanno fatto amichevoli, ma stanno bene e sono pronti per giocare anche dal primo minuto”.

3 gare in 11 giorni: è un problema? “No, per come vedo i miei. Preferisco giocare in anticipo piuttosto che in posticipo. La squadra sta bene di gambe e di testa”.

C’è una trattativa per Taremi. Sensazioni? “Ho dei dirigenti talmente capaci che tra ieri e oggi non li ho sentiti, perché sanno che sto preparando la partita. Non so cosa stanno facendo. Oggi non m’interessa, domani sera sì. Sono molto contento e soddisfatto della squadra che ho. Domani sera vedremo”.

Pulisic può fare il falso nove? “Tutto è possibile nel calcio, quando ci sono due fattori essenziali, cioè la qualità dei giocatori e la loro voglia di mettersi a disposizione. In questo momento credo sia importante dare certezze alla squadra. Abbiamo cambiato tanto, tra cessioni e acquisti abbiamo cambiato quasi una rosa”.

Krunic ha avuto diverse richieste… “Per me è un titolare del Milan. Non ho mai avuto altri pensieri”.

Oggi i sorteggi di Champions League… “Saremo in aereo durante il sorteggio, speriamo che il comandante ci dia notizie… L’anno scorso abbiamo fatto una grandissima Champions. Vogliamo affrontare la Champions di quest’anno con grande motivazione ed entusiasmo. Essere in terza fascia probabilmente ci vedrà in un girone complicato, ma è normale. Non si ottiene sempre cosa si desidera, ma quello per cui vuoi lottare. Ho imparato che non bisogna mai perdere fiducia nei giocatori; essere positivi, flessibili, capire come aiutare la squadra nei momenti difficili, può essere di buon aiuto per dare una via alla squadra”.