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Roma, difesa a 4 e maggiori combinazioni offensive: a Tokyo la traccia tattica da cui ripartire

FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – I test match contro Nagoya e Yokohama, disputati dalla Roma in Giappone, hanno lasciato una scia di enormi perplessità nell’ambiente romanista. Alcuni singoli – su tutti Abraham – non sono riusciti a sfruttare l’occasione per dare una sterzata al periodo di grandi difficoltà palesate nell’ultimo periodo in campionato. Ma anche sul piano delle prestazioni complessive, al netto delle diverse assenze tra infortuni e Mondiali, la Roma è apparsa la stessa squadra delle ultime settimane: lenta, impacciata, incapace di creare occasioni da gol e perforabile a livello difensivo.

Il cambio di modulo operato da Mourinho lo scorso anno con il passaggio al 3-4-2-1 permise al lusitano di trovare un grande equilibrio difensivo, con il ritorno in pianta stabile di Smalling, ma anche una discreta efficacia offensiva, con Zaniolo più accentrato e vicino a Abraham, Pellegrini a supporto delle due punte, ma soprattutto Mkhitaryan in mezzo al campo a dare qualità alle transizioni giallorosse.

La Roma, in particolar modo dopo l’infortunio di Dybala, ha perso invece in questa stagione vivacità offensiva, spunto e qualità. Come ha dichiarato Mou, la ‘luce si è spenta’ e così anche la manovra giallorossa, sempre più appiattita sulle linee di un 5-3-2 del tutto innocuo o quasi per gli avversari. Ieri però potrebbe essere scattata una scintilla tattica per ridare entusiasmo ad una squadra che appare decisamente spaesata e slegata in campo. Nella ripresa, complice il risultato di svantaggio, Mourinho ha cambiato volto alla Roma: 4-1-4-1 con Ibanez largo a sinistra (assenti Vina e Spinazzola), Camara davanti alla difesa, Bove e Volpato mezzali interne con Zaniolo ed El Shaarawy a supporto di Shomurodov.

Rispetto al primo tempo, contro lo stesso avversario che aveva chiuso la prima parte sul 2-0 e contro cui la Roma aveva creato una sola occasione da gol con El Shaarawy nei minuti di recupero, la squadra giallorossa ha prodotto una mole di gioco enorme con 15 conclusioni verso la porta, tre gol realizzati su azione e almeno 8-9 palle gol nitide davanti al portiere. Un ribaltamento totale di inerzia, certamente di atteggiamento, ma anche la sensazione che diversi calciatori abbiano bisogno di questa nuova chiave tattica per ritrovare spunto, coraggio offensivo e combinazioni nell’ultimo terzo di campo.

Come potrebbe cambiare la Roma?

E’ presto per capire se la variazione di ieri sarà una traccia che Mourinho seguirà e approfondirà nel ritiro in Portogallo. Ma la sensazione è che diversi calciatori potrebbero giovarne. A cominciare da Zaniolo, che quando è chiamato a giostrare in zona centrale, spalle alla porta, fatica quasi sistematicamente a trovare la posizione giusta ed è naturalmente portato ad ingaggiare duelli rusticani con il marcatore a 40-50 metri dalla porta, finendo spesso per infrangersi sul muro difensivo avversario. Pellegrini tornerebbe a fare la mezzala sinistra con Dybala che partirebbe alto a destra con libertà di inventare, accentrarsi e trovare spontaneamente la mattonella giusta per incidere: due fonti di gioco parallele capaci di innescare compagni sugli esterni o arrivare alla conclusione.

Della possibile variazione di modulo godrebbe probabilmente anche Abraham: l’inglese infatti potrebbe sfruttare meglio gli spazi creati dagli altri compagni, aggredendo con più vigore l’area di rigore. El Shaarawy, ma anche lo stesso Solbakken, diventerebbero ricambi di qualità a partita in corsa, ideali nel ruolo di esterni offensivi. Infine Matic, giostrando da perno centrale di una mediana a tre sfrutterebbe la copertura e il dinamismo di due compagni ai suoi lati, per alzare il livello del possesso e innescare transizioni verticali in perfetto stile Mou.

La Roma ha bisogno di una scossa, che difficilmente arriverà dal mercato e Mourinho deve rintracciarla internamente, lavorando con il suo staff ad un restyling della formazione, del gioco e dell’efficacia complessiva. Chissà che la traccia da seguire non sia arrivata in Giappone…