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Bove: ”Contro il Brighton sarà una battaglia. De Rossi? Uno stimolo in più per i centrocampisti” (VIDEO)

Edoardo Bove prima di Brighton-Roma, in programma questa sera alle 21, ha parlato ai microfoni del club. Di seguito le sue dichiarazioni.

“All’andata abbiamo fatto una grandissima partita, ma manca il ritorno e sarà una battaglia. Loro ci hanno messo in difficoltà anche all’andata, il risultato nasconde qualche insidia perché sono una grandissima squadra. Ci possono mettere in difficoltà se non giochiamo con la stessa voglia e determinazione dell’andata. Sappiamo cosa dobbiamo fare, ce la metteremo tutta per passare il turno”.

De Rossi può dare tanti consigli a voi centrocampisti.
“Assolutamente. Il mister ha giocato tanti anni ad altissimi livelli, per noi centrocampisti è molto importante ricevere i suoi consigli. Ci parla molto, cerco di sfruttare il massimo tutto quello che mi dice per poi riportarlo al campo. Avere lui come allenatore è un grande stimolo per noi centrocampisti, sappiamo cosa ci può trasmettere, è bello”.

Durante gli allenamenti vi divertite.
“La settimana è importantissima. Facciamo degli allenamenti intensi e la maggior parte delle volte ci divertiamo, magari quando si corre senza palla un po’ meno, ma è quello che serve perché la domenica bisogna andare forti. Durante la settimana sono allenamenti di grande intensità e divertenti”.

????️ Edoardo Bove in vista di #BrightonRoma #UEL pic.twitter.com/7zbCY6CHuv— AS Roma (@OfficialASRoma) March 14, 2024

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PARTITE

Feyenoord-Roma 1-1 (46′ Paixao, 67′ Lukaku) – Finisce in parità, si deciderà ancora all’Olimpico

Alle 18:45, inizia l’andata dei playoff di Europa League tra Feyenoord e Roma. Di seguito le formazioni ufficiali.

FEYENOORD (4-3-3): Wellenreuther; Nieuwkoop, Beelen, Hancko, Hartman; Zerrouki, Stengs, Wieffer; Minteh, Ueda, Paixao.
A disposizione: Lamprou, Van Sas, Gertruida, Lopez, Read, Arnaud, Van Den Belt, Zechiel, Milambo, Lingr, Jahanbaksh, Ivanusec, Gimenez, Sauer. Allenatore: Slot.

ROMA (4-3-3): Svilar; Karsdorp, Mancini, Llorente, Spinazzola; Bove, Paredes, Pellegrini; Dybala, Lukaku, Zalewski.
A disposizione: Rui Patricio, Boer, Smalling, Celik, Angelino, El Shaarawy, Aouar, Cristante, Renato Sanches, Pagano, Pisilli, Azmoun, Baldanzi. Allenatore: De Rossi.

ARBITRO: Petrescu (Romania). ASSISTENTI: Ghinglueac-Grigoriu. IV UOMO: Birsan. VAR: Popa. ASS. VAR: Hategan.

La Roma affronta il Feyenoord nella gara d’andata dei play-off di Europa League.

LE FORMAZIONI:

FEYENOORD (4-3-3): Wellenreuther; Nieuwkoop, Beelen, Hancko, Hartman; Zerrouki, Stengs, Wieffer; Minteh, Ueda, Paixao.
A disposizione: Lamprou, Van Sas, Lopez, Read, Milambo, Lingr, Ivanusec, Gimenez, Sauer.
Allenatore: Slot.

ROMA (4-3-3): Svilar; Karsdorp, Mancini, Llorente, Spinazzola; Bove, Paredes, Pellegrini; Dybala, Lukaku, Zalewski.
A disposizione: Rui Patricio, Boer, Smalling, Celik, Angelino, El Shaarawy, Aouar, Cristante, Renato Sanches, Pagano, Pisilli, Azmoun, Baldanzi.
Allenatore: De Rossi.

ARBITRO: Petrescu (Romania). ASSISTENTI: Ghinglueac-Grigoriu. IV UFFICIALE: Birsan. VAR: Popa. ASS. VAR: Hategan.

RETI: 46′ Paixao, 67′ Lukaku
CARTELLINI: Ammoniti: Beelen, Minteh, Llorente


90′ – Palo di Lingr su punizione defilata

89′ – Svilar salva sulla legnata secca di Gimenez

87′ Cristante e Baldanzi per Bove e Dybala

67′ – GOOOOOOOOLLLLLLLL dell’1-1 della Roma siglato da Romelu Lukaku di testa su assist di Spinazzola

62′ – Gimenez e Lingr per Ueda e Minteh – El Shaarawy per Zalewski

54′ – Spinazzola pesca in area Lukaku che svetta di testa, pallone alto

52′ – Dybala a giro dalla distanza, pallone alto

Inizia la ripresa

CRONACA SECONDO TEMPO

Fine primo tempo

46′ – Gol del vantaggio del Feyenoord con Paixao che insacca di testa su assist di Hartman

45′ Wellenreuther blocca un colpo di testa di Lukaku

40′ – Traversa di Paredes con un missile dalla distanza

21′ – Paixao che semina il panico dal limite dell’area di rigore, conclusione diagonale che termina di poco sul fondo

16′ – Dybala al cross per Lukaku, salva il portiere avversario

10′ – Hancko salva miracolosamente sulla linea il tiro a botta sicura di Pellegrini

8′ – Sponda di Lukaku per Bove che calcia dal limite, pallone deviato in corner

Inizia il match

CRONACA PRIMO TEMPO:

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Verso Feyenoord-Roma: 4 cambi di formazione rispetto alla gara contro l’Inter

Manca sempre meno alla gara di questa sera (ore 18:45) tra Feyenoord e Roma. Come riporta Angelo Mangiante, De Rossi apporterà 4 cambiamenti rispetto all’Inter: dentro Bove, Svilar, Spinazzola e LIorente. Il centrocampista classe 2002 parlerà prima della partita nel corso delle consuete interviste a pochi minuti del match. Indicazione che lascia pensare come Cristante possa partire dalla panchina.

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Rassegna stampa

Testa al Feyenoord: si ferma Cristante, ecco Bove

Dopo la sconfitta contro l’Inter (2-4), stamane la Roma è tornata ad allenarsi per preparare il match di giovedì. Da oggi, dunque, si inizierà a pensare ad altro. All’Europa League, al solito Feyenoord e a quella partita di che per Daniele De Rossi sarà anche l’esordio assoluto su una panchina europea. “Per me è un onore – dice lui – ma il mio obiettivo è essere degno di questa sfida e di farne tantissime altre in Europa. Dobbiamo essere all’altezza e battere il Feyenoord”.

Da questa mattina, quindi, testa alla sfida contro gli olandesi. A Trigoria si inizierà a lavorare proprio su quella partita. Tra i giallorossi mancherà quasi sicuramente Bryan Cristante, che ieri è stato costretto a lasciare il campo per un problema che si trascina da tempo alla schiena. Al suo posto Bove dall’inizio, che andrà a comporre la mediana insieme a Paredes e Pellegrini.

In difesa certo il rientro di Llorente, considerando che Huijsen non è in lista Uefa (come Kristensen), ma possibile anche che ritrovi spazio dal via Spinazzola sull’out sinistro e Celik su quello destro. Davanti, invece, dovrebbe essere confermato Lukaku, con ai suoi fianchi Zalewski (per El Shaarawy) e Dybala, anche se la candidatura di Baldanzi è in crescita dopo il buon impatto di ieri sera.

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APPROFONDIMENTI

Roma, Bove ormai è imprescindibile: corsa, filtro e passaggi in verticale, ecco i numeri

IL PERSONAGGIO (di Nicolas Terriaca) – Edoardo Bove da ‘bambino’ della Primavera è diventato imprescindibile per il centrocampo della Roma. Il numero 52 giallorosso, anche nella vittoria contro il Verona (2-1), è stato uno dei migliori in campo. Il classe 2002 è stato il calciatore che ha effettuato più passaggi in verticale (32) e il centrocampista che in percentuale ha servito più palloni in avanti (56,1%). La qualità non gli è mancata (92%), come la consueta corsa con la quale aiuta i compagni di squadra: 12,526 km percorsi, nessuno ha fatto meglio nella partita.

In aggiunta, solo Paredes (8) ha recuperato più palloni di Bove (7) che, in Serie A, è il calciatore della Roma che ha contrastato più avversari (45). ”Il cane malato”, forgiato da Mourinho, ha le qualità per risultare indispensabile anche per De Rossi, idolo del classe 2002. Bove, infatti, veniva e viene soprannominato nello spogliatoio proprio Daniele. Il motivo è da ricondurre soprattutto al fatto che DDR è da sempre un punto di riferimento per il centrocampista giallorosso. Anche durante l’ultimo europeo dell’Italia Under 21, Bove ha scelto proprio il numero 16 che ha reso De Rossi una leggenda romanista. Ora il suo idolo potrebbe consacrarlo definitivamente come un calciatore essenziale.

Bove ha intrapreso una crescita esponenziale certificata anche dai numeri. Il numero 52 è il calciatore giallorosso che ha bloccato più passaggi intercettando la traiettoria degli stessi (18) e, rispetto alla scorsa stagione, ha migliorato la qualità (da 77,2% a 83,2%) e la pericolosità con il pallone fra i piedi. Bove, infatti, serve un passaggio chiave ogni 118 minuti mentre nel passato campionato si fermava a uno ogni 140′. In aggiunta, il classe 2002 ha aumentato anche il numero di tocchi che portano i compagni al tiro (da 1,54 in 90 minuti a 2,35).

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Interviste

Bove: ”Il rinnovo mi darà grandissima fiducia anche per il futuro. Sogno di vincere tanto con la Roma” (VIDEO)

Bove ha rinnovato il contratto sino al 2028. Il centrocampista giallorosso in virtù del prolungamento ha parlato ai microfoni del club.

Cosa significa per te questo rinnovo?
“Per me che sono cresciuto qui significa tantissimo, è il dodicesimo anno che sono qui. Ricordo benissimo quando sono entrato a Trigoria e a volte, raccontandolo, è un’emozione forte che ancora mi tocca. Aver rinnovato è un’emozione che mi darà grandissima fiducia anche per il futuro. Sono davvero contento”.

Vorresti ringraziare qualcuno in particolare?
“Sicuramente la società, che mi dà la possibilità di continuare questo percorso che dura da una vita e lo fa sempre nel modo migliore possibile. Mi dà tutto, è davvero una grandissima emozione. Sono qui da 12 anni, ma ogni anno che passa è sempre un percorso di crescita che continua”.

Quanto è cresciuto l’uomo e quanto il calciatore?
“L’uomo è cresciuto di pari passo al calciatore. Sono entrato che ero un bambino, ora sono un uomo e man mano che si va avanti si acquista consapevolezza e ci si rende conto di dove si è e di quanto si è fortunati ad essere qui. Allo stesso tempo è cresciuto tantissimo anche il calciatore grazie ai mezzi forniti dalla società e alle persone di grande spessore qui presenti. Sono cresciuto tantissimo sia dal punto di vista umano sia tecnico”.

In cosa pensi di dover migliorare?
“Tante cose. In campo le cose più tecniche, una delle mie grandi doti è la mentalità focalizzata sul lavoro quotidiano. Credendo molto nel lavoro, dal punto di vista mentale sono sulla giusta strada. Mi sto rendendo conto che sto intraprendendo la giusta strada, mi fa piacere che la società punti su di me e si renda conto che ci sia ampio margine di crescita e un futuro su cui lavorare insieme. Questa è la cosa più importante. Quando un percorso viene condiviso da giocatore e società la cosa che accade è continuare insieme perché si è entrambi felici”.

Che consiglio daresti ad un ragazzo che si sta approcciando al calcio professionistico?
“Darei dei consigli dal punto di vista mentale. Esistono tantissimi talenti nel calcio dal punto di vista tecnico e fisico, ma per diventare calciatore serve una mentalità che va costruita nel tempo e allenata. Crescendo mentalmente si cresce anche fisicamente e tecnicamente, ma poi serve anche per curare il percorso e vivere al meglio. I banali esempi del non uscire prima della partita, di mangiare sano non sono cose superflue, fanno parte di un tipo di mentalità che poi porta a svolgere questa professione. Il mio consiglio è di lavorare tanto sulla testa e di lavorare ogni giorni per migliorarsi. Nel calcio è un attimo sia nell’eccellere che nello sprofondare verso il basso”.

Quanto ti hanno aiutato Mourinho, Pinto e i tuoi compagni in questo processo di crescita?
“Il rinnovo è anche merito loro. La crescita si è vista grazie alle possibilità che mi sono state date e alle persone che hanno creduto in me. Anche io sono stato bravo a cogliere le occasioni e a non mollare, ma devo solo ringraziarli perché mi sono serviti tantissimo”.

Alle porte c’è un mese ricco di appuntamenti importanti.
“Mese molto importante per noi, ma come lo sono tutti. La nostra mentalità è quella di guardare partita dopo partita e quindi il focus è sempre lo stesso. Abbiamo la massima ambizione e voglia di portare a casa i tre punti”.

Prossimo obiettivo personale?
“Consolidare la mia crescita, mi sento in continua evoluzione ma c’è sempre da migliorare. Questo è un lavoro su me stesso che voglio fare. Per quanto riguarda la squadra spero di vincere il più possibile con la Roma, è quello che ho sempre sognato da bambino. Lavorerò anche per quello”.

Che sensazioni ti dà entrare allo Stadio Olimpico?
“Uniche e difficili da descrivere. Quest’anno passiamo sotto la Curva Sud, è un’entrata particolare ma ancora più bella, ti dà una carica da brividi”.

Come procede la carriera universitaria?
“Bene, sto continuando a studiare. Procede di pari passo con quella calcistica. A breve avrò un altro esame e anche lì devi stare sul pezzo sennò non ti lasciano scampo (ride, ndr). La carriera calcistica è quella principale, però sono davvero onorato di poter fare questo tipo di doppia carriera perché non è banale. La maggior parte delle volte lo sport viene visto come ostacolo della formazione completa di un atleta, ma secondo me non è così e credo che debbano essere perseguite entrambe le cose perché si può fare. Nel mio piccolo cerco di farlo”.

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NEWS

Ufficiale: Bove rinnova il contratto fino al 2028 (COMUNICATO)

Edoardo Bove rinnova il contratto fino al 2028. La Roma lo ha annunciato con un comunicato. Di seguito la nota del club giallorosso.

L’AS Roma è lieta di annunciare che Edoardo Bove ha rinnovato il proprio contratto con il Club fino al 2028.
“Questo rinnovo significa molto per me: sono entrato alla Roma che ero un bambino e ancora oggi mi emoziono nel ricordare il mio primo ingresso al Fulvio Bernardini”, ha dichiarato Edoardo.

“Negli anni è cresciuta la consapevolezza del luogo in cui mi trovo e oggi desidero ringraziare la Società per gli strumenti che mi ha messo a disposizione e per l’opportunità di proseguire il mio percorso nella famiglia giallorossa”.

Cresciuto nel Settore Giovanile della Roma, Bove ha fatto il suo esordio in Prima Squadra il 9 maggio 2021 contro il Crotone. In giallorosso ha collezionato 66 presenze, con 4 gol all’attivo.

“Edoardo incarna i principi che vorremmo sempre trasmettere ai ragazzi del nostro Settore Giovanile, perché indossa la maglia della Roma con senso di orgoglio e responsabilità in ogni momento della sua quotidianità, dentro e fuori dal campo”, ha commentato il General Manager dell’Area Sportiva, Tiago Pinto.

“Assieme alle sue qualità tecniche, ha costantemente messo in luce spirito di sacrifico e devozione al Club ed è per profili come il suo che passa il futuro della Roma”.

Congratulazioni, Edo!

Ancora insieme ????????❤️

???? Edoardo Bove rinnova il suo contratto con il Club fino al 2028 #ASRoma pic.twitter.com/CqZCgEcuwQ— AS Roma (@OfficialASRoma) December 15, 2023

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Calciomercato

Calciomercato Roma: si avvicina il rinnovo di Bove fino al 2028

Si avvicina il rinnovo di Edoardo Bove. Il classe 2002 attualmente percepisce un ingaggio da 250mila euro (fino al 2025) che a breve sarà sottoposto a un aumento. Come riporta Nicolò Schirà, il centrocampista giallorosso è sempre più vicino a un prolungamento sino al 2028 con un conseguente adeguamento economico.

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Interviste

Bove: ”A Roma sto meglio ogni anno che passa. Mou? Un maestro per la mentalità che ci trasmette”

Edoardo Bove si è raccontato attraverso un’intervista a DAZN Talks. Il centrocampista della Roma ha parlato della sua esperienza in giallorosso e del rapporto con Mourinho. Di seguito le sue dichiarazioni.

Come stai a livello fisico? È stato un allenamento duro?
“Si, è stato bello intenso. Abbiamo appena finito e quindi ho ancora un po’ di scorie dall’allenamento, ma sono contento di essere qui“.

Come stava il mister, carico?
“Bene, bene carico come sempre“.

Tu sei nato e cresciuto nella Roma. In famiglia sono tutti romanisti o è stato una scelta tua?
“La mia famiglia mi ha sempre trasmesso questa passione. Poi mio papà ha origini napoletane e mia mamma tedesche e quindi sono un pochino metà e metà. Ho preso un po’ la parte severa da mamma e la parte un pochino più giocherellona e simpatica da papà. La passione per la Roma però l’ho iniziata ad avere fin da bambino. Poi sono entrato a Trigoria quando avevo dieci anni adesso ne ho ventuno e questo è il dodicesimo anno e quindi sono stato più volte qui che a casa. So cosa vuol dire, più passa il tempo e cresci, capisci anche l’importanza di dove sei man mano che vai avanti. È quella la cosa più bella perché magari uno dice sono dodici anni che sei alla a Roma e magari iniziai a diventare una routine e un’abitudine. Invece ogni anno che viene è ancora meglio e spero di continuare così“.

Questi anni hanno fatto la differenza per te per diventare da giovane promessa a punto fisso della Roma?
“Sì, sicuramente hanno fatto la differenza perché sono tutti piccoli step che uno fa in una carriera. Poi ognuno ha un percorso differente, io sono stato fortunato e bravo a sfruttare un determinato tipo di occasione e a rimanere qui per tutto il tempo. Adesso, naturalmente, sono contento di quello che sto facendo. È un momento molto bello perché ti proietti sempre al futuro essendo anche giovane, quindi sei sempre molto attivo e molto energico”.

Anche grandi responsabilità, sei un leader silenzioso della Roma anche perché Mourinho ti ha dato tante responsabilità?
“Si, il fatto di darmi tanta responsabilità mi porta ad avere ancora un rapporto di grande fiducia. Quando un allenatore dà grande fiducia a un giocatore credo che ripagarla sia la cosa più bella. Naturalmente il mister è proprio un maestro sulla mentalità che ci trasmette, sulla cattiveria che dobbiamo avere in campo e durante gli allenamenti. Il fatto che mi abbia trasmesso questa fiducia è dato questa responsabilità mi ha aiutato a crescere. Perché una cosa è giocare senza pressione e un’altra cosa è confermarsi partita dopo partitica che è la cosa più difficile”.

In pratica sei cresciuto in un anno di dieci anni?
“No, in generale la carriera di un calciatore penso porti anche ragazzi giovani a crescere fin da subito. Perché un ragazzo di diciott’anni si trova in uno spogliatoio con anche uomini con figli e gli argomenti sono diversi e le responsabilità sono differenti. Quindi cresci già anche da altri punti di vista. Come se fosse tutto elevato all’ennesima potenza. Anche la maturazione è elevata e vedi miglioramenti. Ma è bello essere così al centro di un progetto”.

C’è qualcosa che senti che ti dà troppa pressione? O c’è qualcosa della tua giovinezza che ti manca?
“Sì e no. Poi quando uno risponde ricorda sempre i sacrifici. È vero magari un determinato tipo di cose un ragazzo di diciott’anni che si affaccia alla carriera professionistica non le può fare. Non tutti possono andare a scuola fino al quinto anno nella stessa scuola senza andare nel convitto della squadra, perché allenandosi la mattina anche tutto l’ambiente scolastico, che è una parte fondamentale, rischi di perderla. Fortunatamente io sto proseguendo gli studi universitari e cerco svaganti anche un po’ con gli studi, perché se poi pensi tutto il tempo al calcio così diventa molto complicato da gestire. Una cosa da gestire e si la voglia di migliorarsi ogni giorno, ma anche la gestione dei tempi perché si sei giovane ma devi stare attento a gestire il tuo corpo. Sono tutta una serie di considerazioni da fare nel momento in cui intraprendi una carriera calcistica. Sono scelte dettate, per me, dalla passione perché è la cosa che amo fare di più al mondo. Perché quando non avrò più voglia di andare al campo ci sarà qualcosa che non va e bisognerà cambiare qualcosina. L’obiettivo è alzarsi la mattina e andare a fare qualcosa che ti piace e di cui sei entusiasta”.

Che modo di svagarsi è lo studio?
“Magari ho sbagliato a usare la parola svagarsi però ho anche altre passioni. Studio economia e management. Mi è capitato anche che ragazzi della Primavera mi chiedessero dell’università ed è bello pensare che puoi essere anche da esempio“.

Per te c’è stato qualcosa che ti ha dato questo esempio?
“Sì, la mia famiglia mi ha sempre trasmesso a che lo studio fosse una parte fondamentale. Con mamma tedesca non scappi, hai un determinato tipo di equilibrio. Poi con papà si è equilibrata la severità. Lui tifa per me“.

C’è un campione o un giocatore che è passato per la Roma e pensi: “Cavolo avrei voluto condividere lo spogliatoio con lui”?
“Calcisticamente il giocatore della Roma che mi ricordo benissimo anche abbastanza recente è Nainggolan. Mi piaceva tantissimo come tipo di giocatore ed era uno dei miei giocatori preferiti. Questo per non essere banale, perché come fai a dire che non avresti voluto condividere lo spogliatoio con De Rossi e Totti?“.

Dopo dodici anni alla Roma ci si abitua mai ad entrare all’Olimpico?
“La cosa che dicevo all’inizio, è incredibile come man mano che cresci e come se ti rendessi conto di tutta la parte che c’è fuori. Dei tifosi, delle persone che lavorano qui. Da chi sta in portineria ai magazzinieri. È proprio una roba che magari quando sei piccolo e cresci qui dentro nemmeno ti rendi conto. Ma man mano che che cresci e inizi a capire più cose l’emozione del vestire la maglia cresce. Perché prendi consapevolezza di dove sei, di quello che hai fatto e di quello che vuoi fare ed è davvero un’emozione che cresce. Capisco cosa rappresento perché essendo stato uno di quei bambini so cosa vuol dire ed è bellissimo“.

Ti capita mai di giocare a tennis?
“L’ultima volta che ho giocato è stata la pausa dopo giugno con un mio amico Flavio Cobolli“.

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Interviste

Bove: ”Mi vedo come mezzala. Indossare la maglia della Roma è un’emozione difficile da descrivere”

Edoardo Bove ha rilasciato un’intervista a Star Casinò Sport in cui ha affrontato diversi temi tra cui il suo amore per la Roma. Di seguito le dichiarazioni del centrocampista giallorosso.

Cosa provi ogni volta che indossi la maglia della Roma?
“Sono emozioni difficili da descrivere, ma la sensazione è quasi sempre la stessa sin da quando sei piccolo. Quando cresci acquisti consapevolezza e ora capisco l’importanza e ancora di più l’emozione nel vestire questa maglia”.

Parlaci del tuo inizio della carriera.
“Sono cresciuto nella Boreale, era un’ambiente molto tranquillo, con persone educate che mi hanno fatto crescere al meglio. Sono arrivato alla Roma grazie a Bruno Conti, che guardò il mio provino. Fu un’emozione grandissima varcare il cancello di Trigoria, me lo ricordo benissimo. Feci un solo provino ma fu entusiasmante”.

Ora sei una mezzala, è sempre stato questo il tuo ruolo?
“Nelle giovanili ho fatto tutti i ruoli del centrocampo. Cerco di dare più opzioni possibili agli allenatori, ma mi piace molto fare la mezzala perché hai la possibilità di buttarti in avanti e fare anche gol. Mi vedo molto come mezzala”.

Secondo te è più importante la tecnica o il fisico nel tuo ruolo?
“In questo periodo storico il fisico, se non vai a una determinata velocità è difficile giocare. Anche la componente tecnica è molto importante, entrambe sono fondamentali per essere un centrocampista box to box”.

Come hai conquistato Mourinho?
“Me lo chiedo anche io qualche volta (ride, ndr). Credo sia una questione di fare quello che l’allenatore chiede e fare la cosa più semplice non è mai banale. Il rapporto tra un giocatore e un allenatore si basa sulla fiducia, se un tecnico si fida di quello che gli puoi dare si crea un bellissimo rapporto. Credo sia la componente che mi permette di fare quello che Mourinho chiede”.

Il numero di maglia che hai sempre sognato di indossare? E quello che non sceglieresti mai?
“Ho sempre portato il numero 8 nel settore giovanile, mi piacerebbe molto vestirlo di nuovo. Anche il 5 mi piacerebbe. Non vestirei mai il 10, non per il tipo di pressione ma perché a Roma è sacro, è una religione. Non mi permetterei mai”.

Quale caratteristica ti accomuna a De Rossi? Quale dote vorresti rubargli?
“Per me è sempre stato un esempio. Abbiamo una grinta e una cattiveria in campo che ci accomuna, ma devo imparare da lui tantissime cose e continuerò a cercare di migliorare il più possibile. De Rossi mi piaceva tantissimo come giocatore”.

Il consiglio più importante che hai ricevuto in carriera? E chi te lo ha dato?
“Ne ho ricevuti tanti dagli allenatori. Il consiglio più grande è che fare una cosa semplice è sempre la cosa più difficile. Se uno prova a fare una giocata difficile ci può stare, ma fare tutto semplice con pochi tocchi è molto più difficile. Non vorrei rivelare il nome”.

La cosa che ti riesce meglio in campo? Quella che devi ancora affinare?
“Devo affinare un pochino di cose, ma devo migliorare di più il guardare prima di fare la giocata, ai grandi livelli è quello che fa la differenza. Mi riesce molto bene pressare e il recupero della palla”.

Come ti avvicini a una partita importante?
“Non ho un rito, non mi dà fastidio né stare da solo né in compagnia. A volte ovviamente ti prendi quel tempo per concentrarti prima di una partita importante, ma ti fa piacere condividere i momenti prima della partita anche con i tuoi compagni per sentirti vicino a loro. La partita si vince e si perde insieme”.

Il giocatore più difficile che hai affrontato?
“Tonali con il Milan”.

Rodri, Gundogan e Bruno Fernandes: con chi scambieresti la maglia?
“Gundogan. Fa sembrare tutto semplice, guarda sempre prima cosa fare, è un giocatore formidabile”.

Il compagno di squadra più elegante?
“Dybala, Kristensen e Cristante. Sono sempre impeccabili, anche per fare la spesa”.

Il posto più suggestivo a Roma di notte?
“Trastevere, è anche una zona a cui sono legato”.

Quale playlist ascolti prima di un match? Artisti preferiti?
“Maneskin e Coldplay, ma ultimamente mettiamo la musica tutti insieme in pullman quindi ascolto quello che capita. Non mi isolo con le cuffiette”.

Ti invitano a una cena a cui non vuoi andare: che scusa ti inventi?
“Utilizzavo la scusa di andare a cena dalla nonna. Quando le ho detto che la utilizzavo con la scusa si è un po’ arrabbiata, mi sento in colpa ora. Come scusa uso la mia famiglia, nessuno può arrabbiarsi così”.

Cosa provi quando indossi la maglia azzurra?
“Grandissimo orgoglio, senti di rappresentare un popolo caloroso. Abbiamo un grandissimo sentimento e attaccamento alla maglia e al calcio come nazione, è un onore”.

???? @StarCasinoSport presenta: Q&A con Edoardo Bove! ????

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▶️ https://t.co/7J3oKefCAj#ASRoma #StarCasinoSport pic.twitter.com/4Ub2LZPPUi— AS Roma (@OfficialASRoma) November 27, 2023