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Rassegna stampa

Bove in attesa: può ripartire dall’estero

Edoardo Bove potrebbe presto avere un responso definitivo sul suo futuro da calciatore.

Come riferisce la Gazzetta dello Sport, da quando i medici dell’ospedale di Firenze gli hanno impiantato un defibrillatore sottocutaneo, Bove non può più giocare in Italia a causa dei protocolli, diventati ferrei dopo la morte di Davide Astori. Ma Edoardo sta ultimando gli ultimi controlli che gli dovrebbero restituire l’idoneità agonistica.

Di conseguenza potrebbe presto tornare calciatore. Bove conta di seguire l’esempio di Christian Eriksen con il placet della Roma, che è tornata proprietaria del suo cartellino.

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Cobolli, tra lacrime, romanismo e l’abbraccio con Bove: ora Re Nole

Flavio Cobolli, classe 2002, nato a Firenze ma romano nel cuore, ha scelto il tennis a 14 anni rinunciando a una promettente carriera nel calcio con la Roma. Ex terzino seguito da Bruno Conti, ha coltivato amicizie profonde con ex romanisti come Edoardo Bove, presente nel suo box a Wimbledon durante l’ottavo di finale vinto contro Marin Cilic.

Come scrive il Giornale, dopo una stagione brillante, con i successi a Bucarest e Amburgo, Cobolli ha raggiunto i quarti di finale a Wimbledon, dove sfiderà Novak Djokovic. Emozionato e determinato, ha dichiarato: «Voglio solo godermi il momento e pensare a giocare punto dopo punto, con il sorriso».

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Calciomercato

La Fiorentina saluta tutti tranne Bove e spera di riaverlo

La Fiorentina ha salutato i giocatori non riscattati, ma non Edoardo Bove, il cui nome manca dall’elenco ufficiale. Il centrocampista è ora di proprietà della Roma, ma con la Fiorentina resta un legame speciale, difficile da spiegare.

Come riporta la Gazzetta dello Sport, l’assenza del suo nome potrebbe indicare che la storia non è ancora finita e che c’è ancora speranza di un ritorno in viola. Bove sogna di tornare a giocare: gli ultimi controlli medici sono positivi, ma al momento potrebbe farlo solo all’estero. Nonostante ciò, sia lui che la Fiorentina, in particolare il presidente Commisso, nutrono il desiderio di riabbracciarsi in futuro.

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APPROFONDIMENTI

Sorriso Bove, a breve il via libera per tornare calciatore

Edoardo Bove rivede la luce in fondo ad un tunnel di oltre sei mesi.

Dopo il grave malore accusato nei minuti iniziali di Fiorentina-Inter, il ricovero d’urgenza e l’installazione di un defibrillatore sottocutaneo, il centrocampista ha dovuto ovviamente sospendere l’attività agonistica, restando però al fianco del gruppo viola fino al termine della stagione.

Tanti, tantissimi i controlli e le analisi a cui è stato sottoposto, per arrivare in queste ore alla definizione del suo futuro. Le risposte infatti sono state tutte incoraggianti, gli esami hanno avuto esito negativo e quindi dovrebbe ricevere da qui a pochi giorni il via libera per tornare a tutti gli effetti un calciatore professionista.

Da capire a questo punto però in quali campionati potrà riprendere a giocare. Se dovesse esser mantenuto il defibrillatore sottocutaneo (come nel caso di Eriksen ad esempio), Bove in Italia per gli attuali regolamenti interni legati alla salute degli atleti, non potrebbe giocare nel nostro paese.

Dal 1 luglio sarà un tesserato della Roma, che si siederà intorno ad un tavolo con il ragazzo e con il suo agente per trovare una soluzione che consenta a Bove di tornare a giocare con regolarità.

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Bove in lacrime sotto la Sud, l’Olimpico gli tributa un saluto commovente

Una delle scene più belle, sentite e commoventi degli ultimi anni. L’Olimpico dopo la vittoria contro la Fiorentina diviene teatro per un saluto generale a Edoardo Bove, ma soprattutto un grande incoraggiamento.

Fermo per un malore al cuore dallo scorso autunno, il centrocampista romano è stato preso di forza da alcuni ex compagni – con Mancini e Svilar, ma anche Dybala in testa al gruppo – e letteralmente scortato sotto la Curva Sud dove è scoppiato in lacrime, mentre il pubblico gli tributava un saluto veramente speciale. Al grido di ‘uno di noi‘, Bove ha salutato tutti e poi ha lasciato il campo, mentre tutta la Roma, compreso lo staff e i suoi compagni della Fiorentina lo applaudivano.

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Bove, ricovero ad Ancona per accertamenti diagnostici

Dopo il malore di dicembre, l’installazione di un defibrillatore sottocutaneo e le tante interviste di questi mesi, Edoardo Bove forse è entrato nella fase decisiva per comprendere realmente se e come possa proseguire la carriera da calciatore.

In queste ore il ragazzo è stato ricoverato all’Ospedale di Torrette, ad Ancona, per sottoporsi a degli esami specifici e approfonditi.

Come riferito da Il Messaggero, Bove ha svolto ieri mattina i primi test diagnostici e gli accertamenti specifici, approfondimenti invasivi di natura elettrofisiologica per trattare le aritmie. I risultati sono attesi tra i 5 e 15 giorni. L’obiettivo del centrocampista della Fiorentina, classe 2002, è quello di capire se, dopo il malore avuto in campo, vi sia la presenza di una cardiopatia strutturale oppure no.

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Bove può tornare a giocare? Abodi vuole modificare il protocollo ma il responso definitivo arriverà dagli esami

Edoardo Bove come sta? E soprattutto, può tornare a giocare? Le due domande si legano in un unico responso che arriverà nelle prossime settimane dai medici che continueranno a sottoporlo ad esami cardiaci molto approfonditi.

Il Messaggero sottolinea che mentre il ministro Abodi vorrebbe modificare o smussare comunque il protocollo sanitario che in Italia è molto restrittivo nei confronti degli sportivi che subiscono eventi cardiaci come quello di Bove, il problema a monte resta capire quale sia stato l’evento scatenante che ha portato il ragazzo all’arresto cardiaco completo.

Ovviamente, la vita viene prima di tutto, anche dello spettacolo del calcio. Per questo i medici vorrebbero soffermarsi sul problema (ormai passato in secondo piano), che due mesi e mezzo fa ha causato a Bove un arresto cardiaco completo. L’ostacolo al suo ritorno in campo adesso non è legato al defibrillatore impiantato, ma alla patologia originaria che ha scatenato l’episodio da cui si è salvato.

Lì bisogna scavare a fondo, non è un limite del protocollo, che può comunque essere smussato. Secondo il nostro codice, infatti, il pacemaker non impedisce l’idoneità, lo fa solo se rimane un rischio grave e serio precedentemente non riscontrato, o per alcuni sport in cui si potrebbe scatenare una scarica elettrica con un brusco contatto.

  Anche dopo l’impianto di un defibrillatore, si può morire o c’è il rischio di un peggioramento in seguito all’adrenalina che incide su situazioni fibrotiche o cicatrici preesistenti. Ulteriori esami medici su Bove, peraltro in corso da quasi tre mesi a Careggi, devono dare insomma il responso: Edo non potrà giocare in Italia ora se dagli esami emergeranno malformazioni genetiche che non erano state palesate in passato. (

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Tesoretto esuberi: da Abraham a Kumbulla, ecco quanto può arrivare dalle cessioni

Valorizzare il prodotto interno, recuperare da chi è stato ceduto per trovare maggiore spazio o perchè fuori dal progetto.

La Roma spera di poter raccogliere a giugno i frutti di una serie di cessioni in prestito per calciatori che in nuove dimensioni stanno mostrando il loro valore. E spingendoci un pochino oltre nel tempo, è possibile quantificare un incasso di circa 60 milioni solo per i cartellini dei suddetti ‘esuberi’.

Tammy Abraham è uno dei capitoli più spinosi: ceduto al Milan in estate in cambio del prestito di Saelemaekers, l’inglese di rientro nella capitale peserà a bilancio per circa 13 milioni tra ammortamento e ingaggio. Una cifra di cui la Roma vorrebbe liberarsi. Ranieri qualche giorno fa ha parlato di ‘patto d’onore’ con il Milan. Il centravanti inglese vuole restare a Milano, ma per farlo dovrà abbassare le sue pretese economiche. Nel frattempo il club giallorosso ragiona sulle opzioni anche inglesi. Lì Abraham potrebbe avere un buon mercato. La Roma si accontenterebbe di una cifra intorno ai 15-18 milioni che sommati al risparmio dei costi, consentirebbe al club di ottenere un notevole upgrade a bilancio.

Inghilterra chiama inevitabilmente la situazione di Le Fèe, per il quale le condizioni sono chiarissime: 24 milioni sicuri se il Sunderland torna in Premier. Il francese però ci sta mettendo anche tanto del suo per dimostrare di essere calciatore da quelle latitudini. Assist, giocate e gol, come il primo segnato ieri sera sono un biglietto da visita che non sta passando inosservato agli occhi dei tifosi del Sunderland che lo acclamano sui social. La sensazione è che anche in caso di mancato ritorno in Premier, su Le Fèe la Roma potrebbe recuperare quasi integralmente ciò che ha speso. Se lo cede a 24 milioni, realizzerà anche una plusvalenza con risparmio di un ingaggio che si aggira intorno ai 2.5 milioni annui (5 lordi).

Sta facendo molto bene anche Kumbulla. 25 anni, un arrivo giovanissimo in giallorosso, un crociato rotto e diverse battute a vuoto in campo. Apprezzatissimo nello spogliatoio, la Roma la scorsa estate ha giocato la carta della vetrina internazionale spedendolo all’Espanyol in prestito. L’albanese ha sfoderato finora la sua miglior stagione e si sta facendo apprezzare molto in LIGA per numeri individuali e leadership difensiva. Con 7-8 milioni il club giallorosso è disposto a piazzarlo. Ha ancora un contratto di due anni da 3.8 milioni lordi.

Congelati – per ovvi motivi – al momento gli 11 milioni che la Fiorentina era in procinto di versare nelle casse romanista per il riscatto di Bove. Si capirà nei prossimi mesi quale sarà il destino del ragazzo che potrebbe andare all’estero a giocare, ma se non può essere più tesserato in Italia la Roma perderebbe anche diritti economici sul calciatore. A fronte di questo, l’altro ex compagno di Primavera – Nicola Zalewski – probabilmente all’Inter resterà. Per le casse nerazzurre il polacco, classe 2002, a 6 milioni può essere un buon affare, considerando uno stipendio non eccezionale. Con i nerazzurri potrebbe essere anche l’incipit di una maxi operazione che può coinvolgere Frattesi e lo stesso Pellegrini, ma sono discorsi che saranno eventualmente ripresi a giugno. Intanto i giallorossi sperano di incassare questi 6 milioni che andranno ad alimentare il tesoretto degli esuberi.

Un’altra situazione da monitorare con attenzione è quella di Mario Hermoso: altri due anni di contratto con la Roma da 3.5 milioni netti (quasi 7 lordi). Il Bayer Leverkusen ha scommesso sullo spagnolo in prestito senza diritti o obbligo di riscatto. Ma a livello internazionale Hermoso ha un certo valore. Qualcuno spiffera che la Roma lo valuti intorno ai 10 milioni. Se dovesse fare molto bene a Leverkusen, a 30 anni, potrebbe essere un rinforzo d’esperienza per diversi club di un certo spessore. A meno che chi arriverà in panchina a Trigoria non decida di rivalutarlo e di riconsiderarlo alla stregua dei titolari.

Restano da valutare le posizioni di Solbakken, che è letteralmente scomparso ad Empoli dopo aver iniziato da titolare a causa dell’ennesimo infortunio traumatico della sua carriera, oltre a Samuel Dahl. Se il Benfica se ne innamora, nelle casse della Roma pioverebbero 10 milioni. Quasi un jackpot considerando che in giallorosso ha messo insieme una cinquantina di minuti.

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La dura legge dell’ex: Roma trafitta sei volte in stagione

La doppietta di Abraham in Coppa Italia, incassata dalla Roma ieri sera, acuisce ancora di più una triste statistica stagionale. L’inglese è stato infatti l’ultimo di una lunga serie di ex calciatori che hanno fatto valere una strana, ma costante, legge non scritta del calcio.

Dopo Bove a Firenze, in una delle serate più sciagurate dell’ultimo quinquennio, Spinazzola domenica scorsa all’Olimpico (calciatore che faticava a tirare in porta nei mesi scorsi in giallorosso), così come Lukaku all’andata e addirittura Zaniolo, che dopo un paio di esperimenti all’estero, è tornato in Italia e in tutta la stagione ha avuto un paio di guizzi con l’Atalanta, prima di trasferirsi a Firenze, uno purtroppo contro i giallorossi.

Il timore è che la lista non sia finita qui…

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Bove, oggi l’applicazione del defibrillatore sottocutaneo

Decisione presa sulla salute di Edoardo Bove.

Oggi gli verrà impiantato un defibrillatore sottocutaneo per il malore accusato il 1° dicembre nel corso di Fiorentina-Inter: l’intervento verrà effettuato presso l’Utic, l’Unità di terapia intensiva cardiologica dell’ospedale Careggi di Firenze dove il 22enne centrocampista viola è ricoverato da mercoledì scorso. Come appreso da fonti vicine alla Fiorentina, il defibrillatore è removibile. Il giocatore, quindi, una volta raccolti tutti i risultati degli accertamenti effettuati in questi giorni, potrà decidere anche di toglierlo in totale autonomia. Bove dovrebbe lasciare l’ospedale fra giovedì e sabato prossimi.

Secondo il protocollo sanitario dell’ospedale, per poter essere dimesso è necessario l’inserimento del defibrillatore in quanto Bove è arrivato nella struttura sanitaria con un problema che si è rivelato di natura cardiaca. Lo riferisce l’Ansa.