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La furia di Mou e il silenzio della Roma: ecco gli episodi contestati ad Aureliano

Josè Mourinho ha lasciato lo stadio in silenzio. Non condividendo la scelta di Aureliano di cacciarlo a pochi minuti dal termine contro l’Atalanta. Ha deciso di non parlare, abbandonando l’Olimpico dopo pochi minuti dal triplice fischio dell’arbitro.

Da lì Tiago Pinto ha comunicato all’ufficio stampa che la Roma sarebbe rimasta in silenzio, per l’ennesima volta. Nessun tesserato ha parlato e mentre Gasperini sottolineava i meriti dell’arbitro nell’aver diretto la gara in un clima da corrida, emergeva con forza nuovamente la tematica di una totale assenza di un dirigente in grado di poter rappresentare il pensiero della Roma.

Come riferisce il Corriere dello Sport sono quattro in particolare gli episodi contestati da Mourinho alla direzione di gara di Aureliano:  il primo, il mancato giallo a Scalvini e poi la sua mancata espulsione dopo che era stato ammonito successivamente. La mancata concessione in diretta del rigore su Karsdorp; la trattenuta su Dybala da parte di Kolasinac non punita e infine l’esplosione nei minuti di recupero dopo una serie di chiamate del fischietto non condivise dal tecnico, che era stato già ammonito.

Il problema è che se non parla Mourinho nella Roma non parla nessuno. In questo caso c’erano anche poche alternative. I Friedkin assenti e sempre silenti. Tiago Pinto dimissionario. La Souloukou, sempre più coinvolta nelle questioni della squadra che però finora non si è mai esposta pubblicamente.

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Roma-Fiorentina a Rapuano. Al VAR Aureliano

Sarà Rapuano l’arbitro di Roma-Fiorentina, 15° giornata di Serie A in programma domenica allo Stadio Olimpico. Gli assistenti saranno Rossi L. e Rossi C., IV uomo Maresca. Al VAR Aureliano, Avar Dionisi.

Per il fischietto di Rimini tre precedenti con i giallorossi con una vittoria (contro l’Udinese ma un’espulsione immeritata a Pellegrini prima del derby nella prima stagione di Mou), un pareggio (1-1 contro il Torino lo scorso anno) e la pesante sconfitta col Milan di questa stagione alla terza giornata.

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Roma-Juventus, torna Maresca: l’ultima vittoria nel 2020. Al VAR Aureliano

Sarà Maresca l’arbitro di Roma-Juventus, big match della 26° giornata in programma domenica sera allo Stadio Olimpico. Gli assistenti saranno Carbone e Lo Cicero, il IV Uomo Ayroldi. Al VAR torna Aureliano, AVAR Paganessi.

13 precedenti con il fischietto partenopeo per i giallorossi, con 5 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte, tutte arrivate nelle ultime tre sfide consecutive (su tutti quello contestatissimo dello scorso anno col Milan, con il rigore non concesso su Pellegrini e l’altro penalty ‘regalato’ al Milan su Ibra). La Roma non vince con Maresca dal 15 luglio 2020 contro il Verona (2-1) all’Olimpico.

Critiche a Maresca anche nell’unico precedente di questa stagione: lo 0-4 di Udine, quando l’arbitro non concesse un calcio di rigore per fallo in area su Celik, sul risultato parziale di 1-0 per i bianconeri.

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Rassegna stampa

Lecce-Roma, la prestazione di Aureliano è da 5: si perde il rosso di Strefezza ad inizio ripresa

Nonostante le dichiarazioni soft di Mourinho, sono tanti gli errori commessi da Aureliano nel corso di Lecce-Roma, soprattutto nel mancato utilizzo dei cartellini nei confronti dei giocatori salentini.

Solito andamento lento (molto) di Aureliano stavolta con errori, uno grave, per una prestazione assolutamente non sufficiente. Bravo a cogliere subito il rigore, ma per il resto grazia Strefezza dal secondo giallo, non fischia o inverte qualche fallo, lascia che i giocatori facciano i “galletti” a caccia di giustizia, senza intervenire.

Sarà stato colto dalla visione “del campo”, ma i tacchetti di Strefezza sotto il polpaccio di Matic sono da giallo pulito. Erano passati 10 minuti del secondo tempo, un errore grave.

Netto il rigore assegnato. Male sul disciplinare: grazia Blin (su Dybala) ma poi ammonisce Ibanez per un fallo normale su Strafezza vicino alla linea di fondo del Lecce (!). Voto: 5.

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Lecce-Roma, torna Aureliano. Al VAR Guida

Sarà Gianluca Aureliano l’arbitro di Lecce-Roma. Il fischietto, che di professione fa l’avvocato, sarà coadiuvato da Vecchi e Perrotti, con Sacchi IV uomo. Var e Avar dell’incontro saranno rispettivamente Guida e Prontera.

L’unico precedente come arbitro di campo è la sciagurata direzione arbitrale di Venezia-Roma della scorsa stagione, quando i giallorossi persero 3-2 con velenose code polemiche nel post gara per alcune decisioni improvvide di Aureliano, che ha incrociato però la Roma nel ruolo di varista 13 volte, di cui 3 in questa stagione e sono state tre vittorie contro Verona, Samp e Salernitana.

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APPROFONDIMENTI

Roma, 18 errori arbitrali in 10 match da inizio campionato (FOTO)

FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – Rigori solari non concessi, espulsioni eccessive, l’utilizzo sistematico del cartellino giallo a frenare l’impeto di alcuni calciatori. Ma soprattutto interventi del VAR ad intermittenza, con la sensazione che nel dubbio sarà quasi sempre una chiamata contro la Roma. Nessun complotto, nessuna strategia, ma si può affermare con certezza assoluta che la stagione arbitrale dei giallorossi sia stata funestata fin qui da tanti, troppi episodi controversi. L’ultimo in ordine di tempo all’Olimpico con il Genoa. Sono dieci fin qui gli incontri dell’attuale campionato (su 24 giornate complessive) condizionati da errori arbitrali che hanno più o meno inciso sull’andamento del match. Quantificare i punti realmente persi dai giallorossi è pratica decisamente complicata, ma di certo la Roma tra le big (o presunte tali) del nostro campionato è la squadra che è stata maggiormente danneggiata. Prova ne è lo stop da parte dei vertici arbitrali imposto a diversi fischietti di gara dopo aver arbitrato la Roma. Ma andiamo con ordine:

5° giornata, Roma-Udinese 1-0 – nei minuti finali del match contro i bianconeri, Pellegrini salta a contrasto con un avversario sfiorandolo con il braccio sinistro. Il movimento sembra congruo al salto in alto e al contrasto, da cui l’avversario non subisce contraccolpi particolari ma l’arbitro Rapuano, senza pensarci su, ammonisce per la seconda volta il capitano giallorosso e lo espelle. Pellegrini salterà il derby. Dalle immagini si nota l’eccessiva fiscalità del fischietto di gara, in un intervento che da diversi replay non appare nemmeno falloso.

6° giornata, Lazio-Roma 3-2 – Al 19′ del primo tempo, Nicolò Zaniolo viene affossato in area da Hysaj, l’arbitro Guida lascia correre il gioco, la Lazio riparte e realizza la rete del 2-0 con Pedro. Il VAR Irrati non interviene per segnalare al fischietto di Torre Annunziata il fallo sul 22 giallorosso. Successivamente circolerà l’indiscrezione di un presunto fuorigioco del calciatore della Roma, mai accertato comunque nel corso della gara.

Nella ripresa a circa mezz’ora dalla fine, Lucas Leiva salta a metà campo e colpisce col gomito Mkhitaryan. Già ammonito, viene graziato da Guida.

8° giornata, Juventus-Roma 1-0: a Torino succede veramente di tutto e si arriva sfiorare la rivisitazione completa dei regolamenti. In occasione della rete dell’1-0 bianconero, Cuadrado stoppa con il braccio un pallone a trequarti campo, prima del lancio in diagonale per De Sciglio che produrrà l’assist del vantaggio. L’arbitro Orsato e il guardalinee, così come il VAR non ravvisano l’irregolarità del colombiano.



Al minuto 41′, Pellegrini serve in verticale Abraham, che viene fermato in area da una scivolata di Danilo. La palla poi arriva sulla destra sui piedi di Mkhitaryan, che era più avanti dell’ultimo difensore ma non giudicato in posizione di offside vista la deviazione del difensore bianconero. Szczesny in uscita lo stende, la palla viene respinta ancora da Abraham e carambola in rete, quando però Orsato aveva già fermato il gioco. Nel frattempo il guardalinee Bendoni aveva alzato la bandierina, probabilmente per segnalare la posizione di Mkhitaryan (da non considerare in fuorigioco). Dopo il fischio l’arbitro ammonisce Szczesny e concede il rigore, decisione poi confermata dal silent-check del VAR. Clamorosa la decisione di Orsato di fischiare un istante prima della ribattuta in rete di Abraham.

Da segnalare che nell’azione gli juventini lamentavano un fallo di mano dello stesso Mkhitaryan, nell’istante in cui avviene l’intervento di Szczesny. Dalle immagini non sembra esserci: Mkhitaryan scavalca il portiere avversario, poi cade e il pallone carambola sulla testa di Locatelli prima di finire sui piedi di Abraham. Anche se il tocco di mano ci fosse stato, il gol sarebbe stato comunque regolare. Lo permette la nuova regola introdotta in estate dall’Ifab: se il tocco è accidentale e porta a segnare un compagno di squadra (non lo stesso autore del fallo), non viene considerato come un’infrazione.

17.10.2021 Juventus vs Roma (Serie A) Sport; Calcio; Nella foto: Mourinho Orsato (Foto Gino Mancini)

L’errore di Orsato è da matita rossa, ma diventa da matita blu quando spiega – dimostrando di non conoscere il regolamento – nel sottopassaggio dello Stadium l’accaduto a Cristante: “Io fischio il rigore, si fermano tutti e poi segni… Il vantaggio sul rigore non si dà mai. E poi dai la colpa a me se lo sbagli…”. Giustificazione che però non regge. La norma del vantaggio, concessa a discrezione dell’arbitro in base alla fase di gioco e alla zona del campo in cui il potenziale fallo avviene, non ha infatti nessuna limitazione legata a un fallo da rigore.

La follia di quei minuti si conclude con un calcio di rigore, sbagliato da Veretout, che andava ripetuto per l’ingresso in area prima della battuta di Chiellini che tra l’altro ostacola Mancini nella possibile deviazione in rete dopo la respinta di Szczesny.

10° giornata, Cagliari-Roma 1-2 – Nel finale convulso, dopo la rimonta giallorossa, l’arbitro Pezzuto di Lecce non ravvisa un calcio di rigore solare a favore dei giallorossi, per un netto fallo di mano di Carboni su Felix.

11° giornata, Roma-Milan 1-2 – Dopo Torino, l’Olimpico diventa teatro di un’altra serata parossistica. La direzione di gara di Maresca è provocatoria sin dal sesto minuto, quando ammonisce Zaniolo per una protesta giusta per un calcio d’angolo non concesso. La distribuzione dei fischi e dei cartellini è a senso unico, quello rossonero. Nella ripresa il primo fattaccio: al 56′ Ibanez va a contrasto con Ibra in area, ma con il destro arpiona e devia il pallone evitando la conclusione dello svedese. Maresca dopo qualche istante fischia correndo verso il dischetto il penalty a favore del Milan. Si accendono le proteste della panchina e dei calciatori in campo, il VAR Mazzoleni richiama Maresca al monitor e le immagini confermano la bontà dell’intervento del brasiliano, rispetto ad una dinamica di gioco e di contatto in area che non è mai o quasi rigore. Maresca non si convince e conferma la sua decisione.

Al 92′ Kalulu viene superato in area da Felix, dopo un contrasto il ghanese si rialza e viene sgambettato vistosamente dal difensore rossonero. L’arbitro non ravissa gli estremi per il rigore e il VAR non interviene. Stessa dinamica per il netto fallo di Kjaer su Pellegrini al 95′, che con un acrobazia anticipa il difensore danese che a sua volta lo colpisce con il collo del piede destro. Maresca non concede neanche qui un rigore, più chiaro di quello dato al Milan, sconfessando se stesso e la linea arbitrale della giornata precedente (Dumfries in Inter-Juventus).

12° giornata di Serie A, Venezia-Roma 3-2 – Torna in scena l’arbitro Aureliano, che pronti via distribuisce malamente fischi e cartellini. Concede un rigore alla Roma, giusto, per il fallo su Abraham, ma il VAR Fabbri interviene e cancella il penalty per un fuorigioco di Pellegrini. Dalle immagini però si noterà successivamente che dopo l’offside di Pellegrini (pochi centimetri), nel prosieguo dell’azione, Ampadu interviene sul 7 giallorosso direzionando lui il pallone in area e dando vita di fatto ad una nuova azione, da cui scaturisce il fallo di Abraham. In questa fattispecie il VAR da regolamento non sarebbe potuto intervenire.

Nella ripresa, sul risultato di 2-1 per i giallorossi, prima non ravvisa un netto calcio di rigore su Ibanez nell’area veneta poi intorno al 60′, Aureliano concede un calcio di rigore al Venezia per un presunto fallo di Cristante su Caldara: dalle immagini si nota un precedente spintone di Kiyine su Ibanez e un tocco lieve del 4 giallorosso, che voleva rinviare il pallone. Fattispecie assimilabile a quella di Pellegrini-Kjaer, Ibanez-Ibra, Dumfries-Dybala, comunque sempre a danno della Roma.

17° giornata – Roma-Spezia 2-0: All’Olimpico c’è l’esordiente Prontera che non dà mai la sensazione di avere in mano le redini del match. Troppe le chiamate errate, i falli invertiti e eccesiva fiscalità su Felix che dopo esser subentrato nella ripresa, colpisce con una spallata un avversario all’altezza della linea laterale. Un normale contrasto di gioco, che Prontera sanziona però con il giallo per l’attaccante che poi sarà espulso nel finale per aver propiziato la sua rete del 3-0 (annullata) con un fallo di braccio.

20° giornata – Milan-Roma 3-1: Per un mese fino alle festività natalizie la Roma riesce ad evitare arbitraggi controversi – al netto di qualche cartellino di troppo, ma è tendenza costante da inizio stagione. Dopo le vacanze natalizie si torna in campo a San Siro. E’ Chiffi il direttore di gara, al VAR c’è nuovamente Aureliano che dopo pochi minuti identifica una leggera deviazione di braccio di Abraham su una conclusione di Theo Hernandez. La traiettoria del pallone non cambia, ma Aureliano richiama Chiffi al monitor e viene concesso un calcio di rigore ai rossoneri. Verso la fine del primo tempo, clamorosa la spinta di Tonali su Zaniolo all’interno dell’area di rigore rossonera, Chiffi sorvola e non concede un penalty evidente, nessun intervento al VAR. Nella ripresa poi altro giallo in area di rigore milanista: Ibanez viene palesemente sgambettato da Ibra, ma l’arbitro fa segno di rialzarsi. Chiffi poi espellerà Karsdorp per doppia ammonizione e concederà ai rossoneri un rigore sul 3-1 per un presunto fallo di Mancini su Ibra, che lo stesso svedese però sbaglierà.

21° giornata Roma-Juventus 3-4 – Big match diretto da Massa, con la Roma che domina per 70 minuti portandosi sul 3-1. Poi il noto ribaltone bianconero. Dopo la rete del vantaggio di Abraham, Massa non ravvisa gli estremi di un calcio di rigore a seguito di un netto fallo di mano di De Ligt. Il fischietto dice subito a Pellegrini – autore della conclusione diretta verso lo specchio della porta avversaria – che il tocco col braccio è avvenuto dopo una deviazione del pallone sul corpo del difensore olandese. In realtà il regolamento è chiaro e parla solo di ‘posizione innaturale del braccio’. Il VAR non interviene per rivedere l’indicazione di Massa. Nella ripresa concesso invece il penalty (poi sbagliato da Pellegrini) per il netto fallo di mano dello stesso De Ligt che verrà espulso.

24° giornata Roma-Genoa 0-0 – L’arbitro del match è Abisso. La direzione di gara scivola via correttamente, anche se stona il numero di falli commessi dalle due squadre in proporzione ai cartellini sventolati (23 falli del Genoa contro gli 8 della Roma, due gialli per ciascuna squadra). Al 54′ Oliveira entra in area sotto tribuna Tevere, Vasquez scivola per terra e tentando di rialzarsi sposta nettamente col braccio il pallone. Nasca verifica al VAR ma non richiama Abisso per visionare le immagini. Minuto 68′, espulso Östigard che blocca Afena-Gyan lanciato a rete. Il giocatore del Genoa lo cintura al collo ed è una chiara occasione da gol: giusto il rosso. Al 91′ Nicolò Zaniolo realizza la rete del vantaggio, corre sotto la Sud per esultare e si sfila la maglia (sarà ammonito), intanto Abisso dice ai calciatori del Genoa di non aver ravvisato alcuna irregolarità. Nel frattempo, trascorsi due minuti, inizia la revisione del VAR: possibile fallo in attacco. Nasca considera falloso l’intervento di Abraham su Vasquez, sullo sviluppo dell’azione che porterà alla rete di Zaniolo. Il centrale messicano anticipa l’inglese in un contrasto di gioco, che in presa diretta appare tale e Abisso per questo aveva giustamente fatto proseguire, ma al fermo immagine viene ravvisato il pestone dell’inglese, che sarà ammonito. Abisso richiamato al monitor annulla il gol di Zaniolo, che successivamente verrà espulso per aver chiesto in maniera veemente ma non insultante all’arbitro che cosa avesse fischiato.