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Ranking UEFA, ad un passo il quinto posto utile per la Champions

L’Italia è pronta a festeggiare un altro piazzamento Champions. In base ai risultati di ieri, le squadre italiane in Europa hanno aumentato la distanza rispetto alle inseguitrici delle altre nazioni e soprattutto il successo dell’Atalanta avvicina la possibilità per il nostro calcio di avere una squadra in più alla prossima edizione della massima competizione internazionale.

Secondo i dati previsionali se Fiorentina e Atalanta (oltre ad una sicura tra Milan e Roma) raggiungeranno le semifinali delle rispettive coppe, allora il traguardo sarà certo già al termine dei quarti di finale.

  1. Italia – 18.428 punti (un posto aggiuntivo in Champions)
  2. Germania – 16.785 punti (un posto aggiuntivo in Champions)
  3. Inghilterra – 16.750 punti
  4. Spagna – 15.062 punti
  5. Francia – 14.750 punti
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Calciomercato

Il mercato dei no. Niente prestito per Sanches

Senza i soldi freschi delle cessioni e con i paletti del fair play finanziario, ricevere dei no era prevedibile. Qualche settimana fa il West Ham aveva rifiutato un possibile prestito di Scamacca, stessa cosa il Bayern Monaco per Sabitzer che ora vuole giocarsi l’ultima chance in Germania. Per Morata l’incontro con l’agente ha fatto capire che l’Atletico Madrid non scende sotto i 20 milioni.

Come scrive la Repubblica, nelle ultime ore si è aggiunto il PSG con Renato Sanches, dopo l’offerta della Roma di 1 milione per il prestito e 12 di diritto di riscatto: solo obbligo. Il problema è che i giallorossi non possono esporsi economicamente, bisogna prima cedere gli esuberi tra cui Karsdorp, Ibanez e Spinazzola. Questa è la realtà ora a Trigoria, con la necessita di aspettare che il PSG dia l’ok a un’operazione in stile Wijnaldum e che per Morata basti la parola data a Dybala e Mourinho.

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Mourinho a rischio squalifica: la Procura Federale apre un’inchiesta dopo lo sfogo su Chiffi

MOURINHO SQUALIFICA – Josè Mourinho ieri sera ha affondato il colpo su Chiffi, parlando apertamente di arbitro scarso, tecnicamente e emotivamente, e aprendo parallelamente una frattura con la società (“la Roma non ha la forza e a volte la voglia di farsi sentire sulle questioni arbitrali”, la sintesi del pensiero espresso a caldo dopo la gara col Monza).

Come riferito da Chiara Zucchelli ai microfoni di Retesport nelle prossime ore la Procura Federale aprirà un nuovo fascicolo d’inchiesta sulle pesanti dichiarazioni di Mourinho. Il tecnico e la Roma di riflesso per responsabilità oggettiva rischiano il deferimento e una sanzione che per l’allenatore potrebbero essere uno o più turni di squalifica.

Rileggi qui le parole di Mourinho

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Interviste

Mourinho: “Vittoria di un gruppo fantastico. Sold-out? Quello vero col Bodo, oggi solo la Curva ci ha aiutati. A fine stagione parlerò, ho tanto da dire”

Josè Mourinho ha parlato così ai microfoni di DAZN dopo la vittoria per 1-0 contro l’Hellas Verona:

Quell’abbraccio finale, cosa ha detto alla squadra?
“Complimenti a tutti quelli che hanno vinto, e hanno vinto tutti, tutti loro. Mancavano solo Dybala e Darboe, oltre a Tammy che è andato all’ospedale. Hanno vinto loro, con uno spirito di gruppo e di sacrificio fantastici. Giocando molto bene, se si può dire così, il tipo di gioco che si può fare contro il Verona, molto difficile da affrontare. Una vittoria molto molto meritata dei ragazzi, che hanno fatto un grandissimo sacrificio. 5-6 di loro hanno giocato in Austria, Karsdorp non giocava da più di due mesi, Spina tornava da un infortunio, Bove giocava in un campo di plastica lo scorso anno, Belotti non giocava da tanto tempo, Solbakken apprende il nostro gioco, anche lui fisicamente non è al top. El Shaarawy che non gioca mai due partite di fila, adesso ne gioca 4-5 di seguito al massimo, Zalewski gioca in 10 ruoli, è una squadra a cui la gente per me non dà quello che la squadra merita”

Belotti?
“Grandissima partita, meritava il gol. Grandissimo merito ai ragazzi, non potrei essere più felice di così per l’impegno di questi ragazzi, mi dispiace che la gente non capisca il nostro sforzo, o non vuole capirlo. Sono grato ai miei ragazzi per quanto stanno dando”

Parla dello stadio? Oggi 23 soldout di fila?
“Sì dipende cosa significa soldout: il soldout col Bodo, lo stadio vince da solo, soldout come oggi, arrivano 3-4 fischi per un ragazzo che perde palla nel finale, dopo diventano 60 fischi. La gente guarda il terzino destro e deve capire che lì non ci sono Cafu e Maicon.
Bove se sono un tifoso della Roma lo porto in braccio ogni giorno, perchè è più tifoso di loro. Si fa piano piano, quando sono arrivato doveva andare in prestito ad una squadra di serie C, adesso gioca titolare in A. Voi anche non aiutate, gli altri sono fenomeni, noi vinciamo per fortuna o su palla inattiva. Io sono un vecchietto, non ho bisogno di
Loro hanno bisogno, con la Curva, gli altri vanno soddisfatti a casa. Loro è giusto che mi criticano, perchè sono l’allenatore ed è giusto così, però mi dispiace per i ragazzi perchè meritano di più”

La Roma sta facendo di più di quanto valesse?
“Ne parliamo alla fine della stagione, adesso non è il momento di parlare, perchè ho tanto da dire. Non ho mai dato interviste a nessuno, parlo con voi e in conferenza perchè sono costretto, magari sbaglio, ma parleremo alla fine”


La Roma sta iniziando a giocare bene senza i suoi migliori palleggiatori. Quali sono i motivi?
“Abbiamo lavorato bene in ritiro. La squadra ha più qualità quando siamo tornati. I ragazzi crescono, i più giovani. Gente come Mancini, Cristante e Ibanez, c’è il lavoro che fa migliorare. Chris non è troppo giovane, ma sono giocatori che crescono di qualità. I ragazzi stanno crescendo, di solito le squadre che hanno la pressione mediatica e sociale di fare grandi cose sono squadre che non hanno bisogno di far crescere i giocatori. Ho sempre avuto pressioni di fare cose importanti, però avevo prodotti finiti, giocatori di livello e di esperienza altissima. Questa gente cresce, arriviamo da un anno e mezzo insieme, questo Bove è diverso dal Bove di un anno e mezzo fa. Quando sono arrivato doveva andare in prestito in C. Solbakken non si era mai allenato su un campo di erba naturale. Senza il credito che i ragazzi meritano andiamo avanti. Giovedì ce n’è un’altra, contro una squadra che ha fatto SPA in Austria, hanno giocato in 3. Andiamo lì di nuovo, se vinciamo è fantastico, se perdiamo andiamo a casa e possiamo dormire tranquilli, anche nel momento della sconfitta è gente che può vivere in pace”.

Questa squadra è terza in classifica e la Roma sta giocando bene. Cosa si sente di rispondere a chi parla male della Roma?
“Spinazzola per me ha fatto una partita fantastica. Quando abbiamo fatto una partita di squadra di questo livello è dura per me parlare del migliore in campo. Leonardo ha fatto una partita straordinaria, pensavo di cambiare lui e Karsdorp al 60′ perché non pensavo avessero benzina per 90′, ma ho visto l’evoluzione della partita di Leo che è arrivato alla fine con una condizione molto buona, come Cristante, El Shaarawy, i tre difensori, chi gioca tutti i minuti ha fatto uno sforzo fantastico. Chi ha giocato meno e ha giocato oggi ha fatto una grande partita di squadra, sono molto contento principalmente per loro. Non è una gioia personale, sono contento per loro, meritavano di vincere questa partita contro un avversario difficile”.

Con chi ce l’aveva nel suo sfogo a DAZN?
“Quando Cafu perde una palla, hai un motivo per non essere contento? Cafu è il migliore al mondo nella sua professione. Lui o Maicon. Quando alcuni giocatori di altissima esperienza, come De Rossi, perdono il pallone, è normale che non piaccia. Quando Bove perde un pallone all’80’ e la gente fischia è un problema doppio. Quando dico Bove dico Karsdorp che non gioca da due mesi, Cristante che corre 12 km a partita. Chi perde palla e morde per cercare di recuperare merita rispetto. Siamo una squadra di gente seria, che dà tutto. Siamo una squadra che perde, abbiamo perso contro la Cremonese e volevamo vincere, così come a Lecce. Arriveranno altre sconfitte, pareggi, vittorie, questa è una squadra da rispettare. La gente sa i sacrifici che si fa per giocare? La gente non lo sa. C’è una curva che appoggia, ci sono zone che io sento passive, c’è un’altra zona che sono i tifosi avversari che si sono spostati, di solito sono alla mia sinistra, ma invece davanti a me a destra c’è un gruppo di tifosi avversari. Mi scuso perché non è il mio lavoro, sono i tifosi che devono criticare a me, non lo faccio per me, ma per i miei calciatori. I calciatori sbagliano perché hanno dei limiti. Zalewski non ha giocato molto bene come ala destra, a volte non sa dove gioca. Chiedo scusa a due colleghi, primo e secondo in classifica, Spalletti e Inzaghi: io non posso cambiare quattro giocatori come Dzeko-Lukaku, guardate i nostri limiti. I ragazzi danno tutto, io devo difenderli. Per me non è un problema, ho 60 anni e i capelli bianchi, voglio vincere come 20 anni fa. I ragazzi meritano di più”.

Durante l’anno lei ha diviso il gruppo tra giocatori forti e meno forti.
“Magari hai ragione tu e ho sbagliato io. Se ho sbagliato mi scuso anche io. Se pensi che quello che è successo a Sassuolo, in cui ho esagerato nella dimensione della critica, è un esempio per cui faccio mea culpa. Se dire che i bambini l’anno scorso giocavano in un campo di plastica è intendere che hanno un percorso da fare ed è negativo non sono d’accordo con te. Qual è stato l’ultimo allenatore della Roma ad aver bisogno di tanti bambini? Quando la Roma ha vinto con un gigante come Capello c’erano Batistuta, Totti, Montella e Delvecchio, negli ultimi anni Salah e Dzeko. Un giocatore in prestito è una difficoltà tremenda per me e per loro, hanno poca possibilità di crescere. Solbakken non è arrivato prima del ritiro in Portogallo, ma due giorni prima della prima partita. I ragazzi meritano rispetto, totale. Se qualche volta per il mio stile di comunicazione apro le porte alle critiche, se è mia responsabilità, chiedo scusa ai ragazzi”.