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Infermeria

Abraham da oggi in gruppo: l’inglese è fuori dal tunnel

Tammy Abraham finalmente vede la luce. Dopo la convocazione simbolica della scorsa settimana col Sassuolo, da oggi – alla ripresa degli allenamenti a Trigoria – il centravanti tornerà a lavorare parzialmente in gruppo per poi gradualmente arrivare al 100% delle sedute e cominciare a testare seriamente le condizioni del ginocchio, operato a giugno scorso. L’ex Chelsea punta ad essere disponibile con il Lecce per poter tornare finalmente a giocare minuti ufficiali nelle prossime gare da qui al termine della stagione. Lo riferisce ilcorrieredellosport.it.

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NEWS

Mourinho, messaggio di carica a squadra e staff: “Noi soli insieme ai tifosi”

Josè Mourinho ha salutato l’arrivo del 2024 con un messaggio motivazionale inviato nella chat della squadra. Come riportato da Corriere dello Sport e Gazzetta dello Sport, il tecnico giallorosso ha inviato ai suoi calciatori un messaggio di carica sintetizzabile in questa frase: “Noi, solo noi, avanti insieme”: è questo il senso del lungo messaggio di Capodanno che Mourinho ha girato a squadra e staff tecnico.

Le parole del tecnico sono quelle di un allenatore, ma soprattutto di un uomo, che è un corpo unico con la sua squadra e con i romanisti. I quali, a partire da mercoledì, riempiranno di nuovo l’Olimpico, ma questa non è più una notizia.

Mourinho nel messaggio dice di non aver mai visto nel calcio tifosi così e che è per la gente che “bisogna dare tutto, arrivare fino in fondo nelle coppe e cercare di centrare un posto Champions in Campionato, andando oltre i nostri limiti. Non dobbiamo mollare niente”. Parole arrivate intorno a mezzanotte che hanno scaldato il cuore dello spogliatoio e, senza dubbio, scalderanno il cuore dei romanisti

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Roma, 18 infortuni traumatici tra sfortuna e animo ‘mourinhiano’

INFORTUNI ROMA – FOCUS RS (di Francesco Oddo Casano) – La gioia per il gol di Paulo Dybala, il 18° stagionale e la conseguente esultanza sotto la Sud, mitigata dall’amarezza latente per la cocente sconfitta (o scippo fate voi) di Budapest e dalla brutta notizia dell’infortunio di Abraham che dovrà fermarsi per almeno 5 mesi. E’ questo il tenore emotivo che ha fatto da sfondo all’ultima serata stagionale all’Olimpico.

La Roma ha chiuso con la qualificazione in Europa League, al termine di una stagione estenuante e purtroppo non priva di problemi. L’inglese dopo una rincorsa su Ampadu, causa un movimento innaturale del ginocchio, si è accasciato a terra dolorante. Immediatamente si è compresa la gravità dello stop, poi confermato dagli esami strumentali a cui è stato sottoposto nelle ore successive in ospedale: ‘trauma distorsivo del ginocchio sinistro con lesione del legamento crociato anteriore’. L’ultimo bollettino medico ansiogeno dell’anno, negli ultimi minuti dell’anno. Sfortuna totale per un ragazzo che ha rincorso se stesso per quasi tutta la stagione, ma soprattutto l’ultimo guaio di una lunga seria che non può non aver inciso sul rendimento della squadra.

PAULO IN PARTE SI E’ SALVATO

A salvarsi è stato Paulo Dybala, che nonostante uno stop forzato di oltre un mese, non ha accusato gravi conseguenze dall’intervento killer di Palomino a Bergamo di inizio aprile. Vista la torsione della caviglia, poteva andare molto, ma molto peggio all’argentino, rientrato in tempo per il finale di stagione: due partite, due gol. Per il resto sono stati tanti, forse troppi, gli infortuni di natura traumatica che aggiunti ai gravi stop muscolari occorsi ai vari Smalling, Llorente, El Shaarawy soprattutto nel finale di stagione, lasciano un retrogusto amaro nella bocca di Mou e dei romanisti per quello che poteva essere e non è stato.

Nel computo complessivo della stagione si contano infatti tre crociati (Darboe nel corso della preparazione estiva, Kumbulla nel finale di stagione col Milan e Abraham ieri), un conto con la sfortuna e con la ‘maledizione delle ginocchia’, che da anni colpisce la Roma senza pietà. Si sommano a questi tre gravissimi stop, la rottura della tibia di Wijnaldum lo scorso 28 agosto, infortunio che ha compromesso oltremodo l’inserimento di un calciatore che ha iniziato la stagione nell’ovazione generale – con tanto di coro e canzonina ad hoc – e chiuso tra i fischi ieri.

Poi tre lussazioni alla spalla, di diverso grado, accusate da Zaniolo, Abraham e Solbakken. Sfortunato l’inglese, costretto ad un breve stop anche per un durissimo colpo al volto subito da Mancini in occasione della sfida col Verona. Il conto dei ‘suturati’ alla testa sale a cinque complessivi. Poi altri guai alle ginocchia: lesione al collaterale per Celik, colpito duro e involontariamente ancora da Mancini ad inizio match contro il Betis Siviglia nello scorso autunno. In aggiunta i due stop al menisco per Karsdorp, con conseguente operazione.

INFORTUNI ROMA, GALLO FASCIATO E SENZA GOL

Andrea Belotti, al quale si può rimproverare certamente l’abulico bottino in zona gol, ma non l’abnegazione alla causa, ha concluso la stagione con 4 reti all’attivo e 2 infortuni traumatici: una frattura del polso e una frattura al costato, accusata contro il Milan. Frattura alla mano che infine ha colpito anche lo stakanovista Cristante, che ha deciso di giocare sul dolore nelle ultime gare pre Mondiale, operandosi durante la sosta.

Il totale fa 18 infortuni di natura traumatica, frutto di una elevata dose di sfortuna ma anche in parte simbolo dello spirito battagliero di una squadra mai doma, in perfetto stile Mou.

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Giannini a Retesport: “Abraham trascinatore! Zalewski mi ha impressionato”

La Roma per caratteristiche, soprattutto in attacco, ha i giocatori ideali per colpire l’Atalanta. Lo ha dimostrato all’andata e lo ha confermato anche al ritorno. La squadra è partita subito a 1000, mostrando per tutta la sfida grande concentrazione”. Così Capitan Giuseppe Giannini, in esclusiva, ai microfoni di Retesport.

Zalewski mi ha impressionato, per personalità, per qualità tecniche, per freschezza atletica. I suoi spunti possono essere un’arma in più in questo finale di stagione. Mkhitaryan? Mourinho ha fatto di necessità virtù, ha rintracciato in questo calciatore le caratteristiche giuste per dare qualità alla mediana giallorossa, con l’obiettivo di far giocare contemporaneamente Pellegrini-Zaniolo-Abraham e l’armeno

“Non mi aspettavo che Abraham potesse essere così incisivo nella sua prima stagione in Italia, ma credevo nella sua esplosione perchè ha colpito tutti per le qualità tecniche e fisiche, per la sua voglia, per il cuore che mette in campo in ogni giocata. In questo momento è un vero trascinatore”

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Shomurodov ‘alla prova del nove’ contro l’Inter

Si era presentato con tre reti consecutive (due in amichevole contro Betis e Raja Casablanca) e una, importantissima, in Turchia contro il Trabzonspor per il 2-1 della gara d’andata dei preliminari di Conference League. Poi l’arrivo di Abraham lo ha relegato a centravanti di riserva, buono per i forcing finali e poco più. La parabola di Eldor Shomurodov fin qui con la maglia della Roma è stata decisamente particolare.

L’uzbeko sostituì Dzeko in Spagna- diretto all’Inter – nel ruolo di numero nove lasciando tutti a bocca aperta per la freddezza sotto porta, ma poi non è riuscito successivamente a ritagliarsi lo spazio che forse avrebbe meritato, almeno di partenza. Più seconda punta, che prima, più rifinitore che glaciale cannoniere in area di rigore, ‘Shomu‘ come lo chiamano in tanti a Trigoria, è tornato al gol a distanza di oltre due mesi contro il Venezia, ma ha sprecato a Genova due grandi chance sullo 0-0, prima dell’ingresso e della doppietta di Felix. Ora sarà chiamato a fare la differenza domani, contro la difesa nerazzurra. Con la squalifica di Tammy, Eldor dovrà dare risposte importanti, anche ai mugugni di chi in città comincia a sostenere che la Roma abbia speso troppo per acquistarlo dal Genoa (circa 18 milioni).

2 reti e 5 assist in 19 apparizioni complessive, ma soli 703 minuti disputati per via dei tanti ingressi a partita in corsa, soprattutto in campionato, come accaduto a Bologna, dove defilato sulla fascia, non è riuscito a lasciare un’impronta decisa sul match. All’Olimpico la prova del nove, con Mou che questa volta gli lascerà le chiavi della vettura di punta senza particolari richieste, se non quella prioritaria, di buttarla dentro.