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Retesport 24, i pensieri di giornata dei conduttori e degli opinionisti della nostra radio

Le opinioni di giornata espresse in diretta dai conduttori e dagli opinionisti di Retesport: 

 

FERRAZZA: "Giocatori e dirigenza mi sembrano delle piante, stanno lì senza morire né fiorire. Sono statici, con zero reazioni"

ZUCCHELLI: "Potremmo mandare una trasmissione di due o tre anni fa e in pochi si accorgerebbero della differenza. Detto questo, non immaginavo il ko nel derby nella forma e nella sostanza"

MAGNI: “La sciatteria di alcune scelte societarie si riflette anche sulla squadra”

CRISTOFORI: “La società non ha interesse nel perseguire un obiettivo sportivo”

TRANI: "Rivoluzione? Mi auguro che alcuni risultati arrivino già in questa stagione”

ANGELONI: “Di Francesco? Merita di giocarsi la Champions, poi si vedrà”

VALDISERRI: "Di Francesco andava cambiato dopo Bologna"

MAIDA: "Se fallisce col Porto arriva Paulo Sousa”

INFASCELLI: “La Roma non sa più vincere ma, cosa ancor più grave, non sa nemmeno perdere. Inaccettabile prendere il terzo gol di Cataldi, così come è stato inaccettabile subire il settimo gol a Firenze”

MADEDDU: “Abbiamo stravolto anche la Legge della conservazione della massa: Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto muta. Tutto, tranne la Roma, che mostra sempre gli stessi difetti. Possibile che tutto scorra come se niente fosse?”

CERVONE: “I tifosi della Roma non meritano questo scempio. Società, tecnico e allenatore: sono tutti responsabili della situazione attuale”

ZAMPA: “Questa stagione non la risana neppure il quarto posto. La macchia resta, sia quella di Firenze sia quella del derby. Sull’altare dello stadio si è sacrificata qualunque cosa. La mancanza di uno stadio non giustifica tutti questi insuccessi”

ASPRI: "Qualcosa è sfuggito di mano a Di Francesco. In campo ognuno va per conto suo, nessuno segue lo spartito. La cosa sconsolante è che la Lazio è poca cosa"

DE ANGELIS: “La Roma è un puzzle le cui tessere non si incastrano in nessun modo”

CECCHINI: “Il fatto che si viava la sconfitta con maggiore serenità rispetto a prima è il sintomo della normalizzazione del sentimento dei tifosi rispetto al calcio"