Categorie
Rassegna stampa

Ecco chi è Mudryk, il piccolo genio che piace a Fonseca

Ecco chi è Mudryk, il piccolo genio che piace a Fonseca

LA GAZZETTA DELLO SPORT (A. PUGLIESE) – Il 31 ottobre 2018 Paulo Fonseca non ebbe esitazioni. «Vai, ora tocca a te», gli disse senza mezze parole. Alla fine di quella partita degli ottavi della coppa d’Ucraina mancavano ancora venti minuti e sul 2-2 nel derby tra Shakhtar e Olimpik Donetsk Paulo Fonseca decise di mandare dentro proprio quel ragazzino, Mykhailo Mudryk, all’epoca appena 17 anni.

Entrò al posto di Junior Morais, il centravanti, e lo Shakthar nel finale riuscì a vincere anche grazie al gol di Danchenko. Per Mudryk fu l’esordio assoluto in prima squadra, seguito poi anche da due presenze in campionato contro la Dinamo Kiev e ancora l’Olimpik e anche un gol nell’amichevole contro il Qarabag. Poi, quest’anno, con Luis Castro è tornato a giocare con la Primavera, mettendosi in mostra nella Youth League. Ma Fonseca quel ragazzino di 19 anni non se l’è dimenticato e l’ha segnalato a Petrachi. E magari il d.s. riuscirà anche a portarlo alla Roma, chissà.

Nato il 5 gennaio del 2001 a Krasnograd, nella regione di Kharkiv, Mudryk ha fatto tutta la trafila nelle varie nazionali giovanili ucraine, dall’Under 15 fino alla 21. «Appena arrivato in prima squadra Fonseca mi ha spiegato come cambiare il mio modo di giocare», ha detto il fantasista ucraino appena sbarcato in prima squadra. Mudryk dalla cintola in su può giocare in molti ruoli: trequartista, ala sinistra ma pure a destra, volendo anche centrocampista centrale.

Con tutte le debite e dovute differenze, un piccolo Mkhitaryan. Il piede forte è il destro, ecco perché ama giocare spesso a sinistra, per convergere verso il centro e provare il fraseggio o il calcio in porta. Esattamente quello che chiede ad esempio Fonseca ai suoi esterni d’attacco.

Ha qualità tecniche elevate, sa trattare il pallone, ha palleggio e anche velocità. Ma soprattutto, sa trattare la palla sulla corsa, cosa che fa tutta la differenza del mondo e che permette – appunto – di associare le doti tecniche a quelle della rapidità e del controllo in corsa. Insomma, le cose belle le sa fare anche in velocità, palla al piede.

Baricentro basso, è forte anche nell’uno contro uno, perché con quel fisico riesce anche ad essere sgusciante e ad andare via all’avversario. In più la qualità tecnica di cui è dotato gli permette di essere pericoloso anche su punizioni e rigori. Insomma, un profilo ottimo, su cui poter ancora lavorare in corsa, soprattutto dal punto di vista della struttura fisica. Lo Shakthar, che è un club ricco, vuole 1,5-2 milioni di euro. E il prezzo è anche abbordabile. Facile quindi che Petrachi ci vada su presto pesantemente.