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Porto-Roma, le pagelle. Florenzi e il Var condannano i giallorossi

Una Roma brutta e con poche idee prova ad appellarsi agli spunti dei singoli, ma non basta. Finisce nel modo più amaro, con un rigore che peserà sulle spalle di Florenzi e della sua ingenuità.

OLSEN 5,5: Sui gol non può nulla, anzi compie anche un a bella parata su Marega a inizio ripresa

MANOLAS 5: Sembra meo efficace del solito, forse fa fatica a trovare le distanze e i movimenti nel nuovo assetto. Di sicuro ha sulla coscienza il gol del vantaggio portoghese, Marega gli soffia il pallone come fosse la cosa più semplice del mondo. 

JESUS 5,5: Il più positivo dei tre dietro, il che è tutto dire. Appena la difesa passa a due arriva l’errore di piazzamento. Siamo al minuto 76 quando Brahimi gli sfugge alle spalle e per poco non beffa Olsen. 

MARCANO 5: Dovrebbe essere la sua serata, dovrebbe conoscere l’avversario, lo stadio, il clima. Invece niente, dopo un avvio discreto si dimentica di marcare in area Marega, che indisturbato e da due passi fa il 2-1. Dal 76’ CRISTANTE 6: Si affianca a Nzonzi in mediana provando a tamponare e ripartire come può.  

KARSDORP 5: Primo tempo dignitoso con un avversario difficile come Corona, parte malissimo nel secondo quando lo stesso Corona approfitta di un suo errore per pescare in area il 2-1 di Marega. Dopo pochi minuti della ripresa sembra crollare fisicamente e prima di uscire si fa ammonire. Dal 55’ FLORENZI 5: Se la vede prima con uno stanco Corona, poi con Brahimi che non sono clienti facili. Di una prova generosa si ricorderà l’ingenuità che condanna la Roma quando a tempo supplementare quasi scaduto regala il rigore anticipato al Porto. Finisce in lacrime amare. 

DE ROSSI 7: Ennesimo sacrificio, ennesime responsabilità, ennesimo peso. Si prende tutto, tutti e tutta la Roma sulle spalle. Sprona i compagni, segna il rigore del pari e dà la carica a tutti. Esce infortunato al 45’. Stoico. Dal 46’ PELLEGRINI 5: Sembra tornato quello che era prima del derby del tacco. Non fa una cosa degna di nota, se non il fallo inutile su Telles che gli costa il giallo, dopo un passaggio sbagliato. Esce per infortunio, l'ultimo di una lunga, lunghissima serie. Dal 96’ SCHICK 5: Non ha impatto sulla partita, se non per la foga del pressing e un rigore che forse avrebbe meritato di ottenere.

NZONZI 5: Quando De Rossi esce dovrebbe prendere in mano il centrocampo, perché era stato comprato (a caro prezzo) per questo. Il gigante fa tutto l’opposto, si perde, non mettendoci un briciolo di verve, non provando mai una giocata e andando sempre al piccolo trotto. Per poco non fa la frittata sbagliando un passaggio sulla propria trequarti. Quando i ritmi si abbassano nei supplementari riesce ad emergere mettendo ordine.

KOLAROV 5,5: L’asse con Perotti lo agevola nei movimenti offensivi, nei primi 45 minuti è uno dei più propositivi. Nella ripresa cala, costretto come tutta la squadra nella propria metà campo. Resta uno degli ultimi a cedere.

ZANIOLO 5: L’arbitro Çakir gli affibbia un giallo molto severo. Il solito impegno lo contraddistingue, ma il primo tempo è abbastanza anonimo. Al 62’ ha uno spunto e mette una bella palla in area di rigore, peccato che i suoi compagni non lo seguano. Non la sua migliore partita.

DZEKO 5: Il rientro di Perotti favorisce anche i movimenti del bosniaco, che col pallone tra i piedi non è secondo a nessuno. Diventa capitano quando De Rossi esce dal campo, ma pecca di nervosismo inutile e sterile litigando con Pepe e beccandosi un giallo dopo una sceneggiata in grande stile. Stremato dalla lotta sbaglia due gol nei supplementari.

PEROTTI 6: Un ritorno gradito e fondamentale per questo folletto argentino capace di saltare sempre l’uomo anche partendo da fermo. Da un suo spunto la Roma ottiene il rigore che De Rossi trasforma, e per tutto il primo tempo è una spina nel fianco anche per un avversario tosto come Militao. Ha la grande occasione del Ko a 9 minuti dalla fine, ma sceglie la conclusione personale invece di servire Pellegrini piazzato bene al limite dell’area portoghese. Il migliore anche nei supplementari per generosità. 

DI FRANCESCO 5,5: Ci sarebbe tanto da dire, senza negare i suoi errori stagionali. Sarà la vittima sacrificale della dabbenaggine del mercato e di una società che suo malgrado continua a fagocitare allenatori.

Giorgio De Angelis