Categorie
NEWS

Di Francesco: “Dzeko è tornato stanco, Nainggolan ed Ünder si sono fatti male: non capisco la gestione dei calciatori in Nazionale”

Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazione dopo il pareggio per 1-1 contro il Bologna. Ecco le sue parole ai microfoni di Sky: "La differenza fra Dzeko e Schick? È una vostra valutazione, non la mia. Determinati calciatori non possono giocare tantissime partite una dietro l’altra, abbiamo scelto che Edin oggi riposava. Patrik si è messo a disposizione della squadra, non possiamo mettere la croce di questo pareggio su di lui. Tutta la squadra ha fatto bene all’inizio, poi non mi è piaciuta per quello che ha fatto, non c’era solo Patrik. Oggi l’argomento diventerà Schick, ma sono dell’idea che va tutelato. Ricordiamoci da dove arriva e l’esperienza che ha, a Roma spesso si distruggono i calciatori invece noi li dobbiamo preservare. È impensabile far giocare tutte le partite a Edin, lo abbiamo visto con gli infortuni di Ünder e Nainggolan che tornavano dalla Nazionale. Non mi piace che tutta la partita ruoti intorno a Patrik, ha pareggiato tutta la Roma non solo Schick. Oggi i giudizi sono facili, magari domani cambieranno.

Perché lasciare Dzeko in panchina?
Ogni risultato determina una vostra considerazione. Edin mi ha detto che non se la sentiva di giocare dall’inizio, devo avere i feedback dei calciatori, vengo da 10 giorni in cui non li ho visti. Dobbiamo vincere con la rosa che abbiamo, abbiamo giocato con una squadra che al primo tiro ha fatto gol. Defrel, Perotti, El Shaarawy hanno tutti avuto modo di fare gol.

Prestazione non sufficiente si può dire? 
Voi vivete di giudizi, è giusto che lo diate anche all’allenatore. Mi dispiace di aver lasciato punti per strada. Non sono soddisfatto di alcune cose ma se avessimo vinto avrei detto le stesse cose.

È soddisfatto di oggi? 
No, non del risultato. Sono contento di alcune cose, di altre meno.

Che problema ha Nainggolan? 
Ci deve parlare il medico, per come è uscito la sensazione non è positiva. Per l’esperienza assicuro che uscire per un problema al flessore non fa sperare bene, anche se lui è il Ninja, potrebbe sorprenderci. Ha provato tre volte a restare in campo ma se molla lui significa che c’è stato qualcosa di importante.

Una telefonata a Montella? 
Per gli auguri di Pasqua. Se noi pensiamo di andare a Barcellona con questa prestazione ovviamente non sarà sufficiente. Troveremo tutta un’altra squadra, non è paragonabile a quella di oggi.

In conferenza stampa poi il mister ha aggiunto:

Rimane la sensazione di due punti buttati. Nainggolan come sta? 
Partiamo da Radja, ha avuto questo fastidio muscolare e sapete benissimo che per uscire Radja deve stare veramente male. Questo fastidio non è positivo in vista della partita di mercoledì di Champions. Ovviamente ci ha abituato a dei recuperi lampo, non so se questa volta ci riuscirà. Se ci sono lesioni? Non lo so, questo dovete chiederlo al dottore, interpreto solo per la mia esperienza da ex calciatore. Per quanto riguarda la partita siamo partiti molto bene, con l’atteggiamento giusto e le distanze giuste. Dopo il gol preso abbiamo fatto molto palleggio fine a se stesso. Poi ho messo la squadra con un 4-2-3-1 per giocare sia tra le linee sia per avere un maggiore attacco della porta da parte dei due attaccanti. Per me sono due punti buttati via, sia per il gioco sia per le occasioni. Il Bologna però ha fatto una partita attenta e attendista sapendo di avere grandi giocatori nelle ripartenze, ma devo dire che ci hanno impensierito relativamente. Alisson non ha effettuato grandi parate, il demerito è solo nostro. Dovevamo essere più bravi nel secondo tempo a giocare maggiormente in ampiezza, cosa che abbiamo fatto troppo poco.

Con l’ingresso di Dzeko si è passati al 4-2-4? 
Sì, ma i numeri lasciano il tempo che trovano perché in fase di possesso e non possesso i giocatori non devono rimanere mai piatti.

Troppe ripartenze lasciate al Bologna… 
Se vuoi giocare dall’altra parte, qualcosa devi concedere all’avversario. Concretamente però se dobbiamo parlare delle occasioni del Bologna, è vero che noi ne abbiamo avute tante altre, le partite e le dinamiche cambiano in questo senso. Dobbiamo sempre considerare che c’è anche la squadra avversaria. Non possiamo pensare di non concedere niente agli altri, altrimenti le partite finiscono sempre 0-0.

Nella ripresa Kolarov e Florenzi non attaccavano più la profondità e non saltavano l’uomo…
Io credo che i terzini più che saltare l’uomo debbano avere la capacità di sovrapporsi. I primi a preparare le giocate devono essere gli esterni, poi dopo arrivano i terzini. Non credo che Florenzi abbia come qualità principale l’uno contro uno. Magari Kolarov lo fa con la forza ma chi deve avere di più queste qualità sono gli esterni offensivi. La partita la potevamo vincere però è solo demerito nostro se non abbiamo portato a casa i tre punti.

Federico ha fatto l’assist per il gol… 
Non so quello che ha fatto Federico (Di Francesco, ndr), mi sono accorto solo quando è uscito. Credo che abbia fatto una buona gara però.

È vero che avete sofferto? 
Nei primi venti minuti abbiamo fatto bene, senza Radja saltano determinati meccanismi.

Gerson fatica ad incidere… 
A volte alla Roma manca quel qualcosa in più che fa distinguere le grandi squadre… Effettivamente in certe partite o anche nel secondo tempo di oggi potevamo fare meglio. Manca questa cosa, bisogna lavorarci e migliorare, devo dire che negli ultimi giorni mi sono mancati molti giocatori che erano in Nazionale e si è visto. Due si sono fatti male, Ünder e Nainggolan. Io a volte non capisco la gestione di questi calciatori in Nazionale. Tornano qui che hanno difficoltà importanti. Dzeko era stanchissimo, aveva fatto due partite e insieme abbiamo deciso di farlo entrare a partita in corso perché era impensabile che questi giocatori possano fare 7 gare in 21 giorni. Da qualche parte dovevamo mollare e abbiamo scelto oggi. Gerson l’ho spostato sull’esterno, fa tanti ruoli, poteva incidere qualcosa in più ma è un discorso generale di squadra dove tutti potevamo fare meglio e anche lui.