I NUMERI DELLA ROMA – Termina la prima stagione di Eusebio Di Francesco alla guida della Roma ed è tempo di bilanci. Il percorso dell'allenatore abruzzese, iniziato tra i mormorii, è sfociato in un assenso diffuso, confortato da quello che è stato il rendimento del gruppo. La maturazione eruopea, poi, s'è manifestata come il definitivo fiore all'occhiello di una gestione virtuosa, confermata dai numeri definitivi dell'annata.
POSITIVI – Per la quinta volta consecutiva la Roma ha centrato il podio del campionato con conseguente qualificazione alla prossima Champions League, risultato mai raggiunto prima dal club. A sorprendere è stata proprio la forza mentale della squadra, capace di dare il meglio di sé lontana dalla stadio di casa. Mai nella sua storia, infatti, la Roma era riuscita a vincere le prime 4 trasferte della stagione senza subire gol – dato che ha contribuito alla striscia di 12 vittorie consecutive lontano dall'Olimpico, la migliore di sembre, in coabitazione con quanto fatto da Spalletti -. A fine torneo, i giallorossi vantano la miglior difesa esterna del campionato: solo 9 reti subite fuori casa, miglior risultato dal 2003/04, quando ne subirono appena 7. Il rendimento difensivo è stato senz'altro la nota più lieta di questo primo anno di un allenatore dipinto come 'zemaniano': la Roma ha concesso soltanto 28 gol in questa Serie A ed in un campionato a 20 squadre era riuscita a far meglio soltanto nel 2013/14, quando ne subì 25. A mettere la firma su questi numeri è stato senz'altro il brasiliano Alisson, vera rivelazione stagionale, attestatosi come top player a livello internazionale: è il miglior portiere delle ultime 5 stagioni in Italia per percentuale di parate su tiri da dentro l’area, il 73%, e ha toccato quota 41 'spazzate', ovvero il gesto tecnico compiuto da un portiere quando è costretto ad uscire dai pali per spazzare un pallone alle spalle della linea difensiva – basti pensare che il secondo nella specialità, Reina, si è fermato a quota 20 -. Emblematico il numero delle gare chiuse senza subire reti, ben 18.
DA RIVEDERE – Tra tanti diamanti lucidati da Di Francesco, qualche pezzo di carbone è da annotare. Sebbene la Roma abbia toccato quota 30 punti in questo campionato dopo 12 giornate – solo una volta i giallorossi avevano fatto meglio in A, nella stagione 2013/14 con 32 punti -, la flessione che ha raggiunto la squadra nei mesi invernali ha complicato il cammino in campionato. Flessione evidente soprattutto nel rendimento casalingo: i giallorossi hanno perso 6 gare all'Olimpico, come nella stagione 1946/47 e con il recordo negativo fissato ad 8 nella stagione successiva. I problemi realizzativi hanno rappresentato il primo mattone sul quale poi costruire i numeri negativi del catino di casa: ben 5 gare senza segnare, il risultato peggiore dalla stagione 2004/05, quella dei 4 allenatori.
EUROPA – Statistiche, quelle della Serie A, che si ribaltano quasi paradossalmente in Champions League. Se la Roma è riuscita a raggiungere le semifinali del torneo, infatti, è stato sopratutto grazie a quanto fatto nella Capitale. Quello di Di Francesco, oltre ad essere stato l'unico club ad aver superato una sfida a eliminazione diretta di questa stagione dopo aver perso all’andata, ha ribaltato per due volte il risultato dopo una sconfitta in trasferta, fallendo ad un passo della gloria solo contro il Liverpool. Il non aver subìto reti nelle prime 5 gare interne costituisce ovviamente un record per la società, che inoltre non aveva mai iniziato la competizione senza perdere nelle prime 4 gare. Negli occhi di tutti resterà l'incredibile notte del 10 aprile, con il Barcellona domato grazie alle reti di Dzeko, De Rossi e Manolas e una dimensione d'élite raggiunta. Ancora un numero? È stata appena la terza rimonta di questo tipo operata in un turno ad eliminazione diretta della Champions League, tanto che nell'aria ne risuona ancora l'eco.
Luca Loghi