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Intoppo Friedkin: difficoltà ad atterrare a Ciampino. Ecco dove può sbarcare

Dan Friedkin potrebbe sbarcare a Roma già nella giornata odierna. E’ infatti in programma l’arrivo di un aereo presidenziale a Ciampino, almeno secondo i piani di volo previsti nelle scorse ore. Questa l’indiscrezione riferita oggi da il Tempo.

Secondo quanto appreso da Retesport ci potrebbe essere però un intoppo di natura logistica: vista l’enorme mole di arrivi a Ciampino previsti per oggi e per i prossimi giorni, soprattutto riferibili al conclave del nuovo Pontefice, l’aeroporto romano è impossibilitato al momento ad accogliere il volo del proprietario giallorosso per l’eccessivo traffico aereo, quindi il velivolo presidenziale potrebbe sbarcare o all’aeroporto dell’Urbe o ritardare di 24 ore il suo approdo nella capitale.

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Esclusiva RS – Boniek: ”Vorrei Conte o Fabregas. Bisogna fare un monumento a Ranieri”

Zibi Boniek, ex calciatore giallorosso e vicepresidente esecutivo della UEFA ha parlato ai microfoni di Retesport. Di seguito le sue dichiarazioni nel corso di ‘1927’.

Bisogna fare un monumento a Ranieri, vince le partite con le sue metodologie arrivando a tal punto che non si parla più dell’assenza di Paulo Dybala. La Roma vince soffrendo, difendendo bene e questo è merito del lavoro del tecnico.

Boniek sul futuro allenatore della Roma.

A me piacciono Conte e Fabregas. Antonio è una sicurezza, ottiene il massimo dai proprio calciatori anche nei primi due anni. Cesc fa giocare bene la squadra, non è marchiato da esperienza in altre società: è pulito, giovane e verrebbe da una realtà nella quale ha fatto un buon calcio. Ricordiamo anche che avrebbe sempre Ranieri vicino.

Cosa manca alla Roma per lottare per lo scudetto? Un po’ di qualità. Con l’organizzazione puoi fare bene ma soffri a lungo termine. Alla Roma manca qualche riserva, ha solo due attaccanti quando bisognerebbe averne almeno 3. La base è buona anche grazie al lavoro di Ranieri.

Soulé post Dybala? Mi viene difficile dirlo perché è un calciatore diverso: è più solista rispetto a Paulo. Crescerà ha già fatto un salto di qualità.

La Roma riuscirà ad arrivare in Champions? Ci sarebbe un po’ di delusione se il lavoro straordinario che di Ranieri non venisse premiato con il quarto posto. La Roma merita di arrivare in Champions.

Conoscendo i Friekdin credi che Ranieri possa avere quasi pieni poteri sulla gestione sportiva?

I Friekdin sono invisibili, si vedono poco e demandano a persone di cui si fidano che ricoprono ruoli importanti. Vedremo quale sarà il futuro di Ranieri. Ora vorrei concentrami sul campo perché la classifica è molto corta e si può andare in Europa come rimanerne fuori.

Come ti spieghi che manca un CEO da gennaio? Non ha nessuna valenza sul come sta andando la squadra. Friedkin ha anche un’altra realtà che è l’Everton: bisogna capire come gestiranno i due club.

Dovbyk? Ha un contratto lungo, ha capacità realizzative però gioca poco a calcio con i compagni: spesso va uno contro uno con i difensori avversari, servirebbe uno che dialoga meglio con la squadra.

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Esclusiva RS – Greco: ”Alla Roma prenderei Dovbyk. Ranieri? Non mi ha sorpreso. Gasperini sarebbe adatto per sostituirlo”

Leandro Greco, doppio ex di Roma e Verona, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Retesport. Di seguito le sue parole.

Hai segnato un gol con la maglia della Roma e lo hai fatto in Champions League con Ranieri in panchina: che ricordi hai del mister e di quel momento?

Ho un ricordo splendido, Ranieri è stata una persona importante che mi ha dato questo tipo di opportunità e ho rincontrato nella mia carriera. Il tecnico di Testaccio ha un’esperienza incredibile, ha portato il suo modo di essere, calma, tranquillità all’ambiente: era molto probabile che riuscisse a ottenere questi risultati, non mi ha sorpreso.

Qual è il tecnico adatto per la Roma del prossimo anno? Sei stato allenato da Montella e Gasperini entrambi accostati alla panchina giallorossa.

Divertente rimanere in suspense per il nuovo allenatore: Gasperini e Montella sarebbero due profili giusti per la Roma. Gasp ha caratteristiche definite, quello che ha fatto all’Atalanta è straordinario e per la visione a lungo termine che ha la Roma ha i requisiti adatti. Montella conosce la città, ha spessore. Ci vuole un allenatore che abbia voglia, ambizione e capacità di giocare con i giovani.

Ranieri ha detto che c’è un gap notevole con le prime 4-5 squadre del campionato: condividi o credi non ci sia tanta distanza?

Dipende dal percorso che fanno le squadre: la Roma si è trovata a rincorrere, ha le caratteristiche per essere competitiva poi diverse dinamiche hanno rallentato la sua crescita. Ci vorrà solo tempo per fare uscire le qualità e raggiungere determinati risultati: in vista della prossima stagione ci sono le potenzialità per arrivare in Champions. Gli acquisti fatti in estate sono giusti, Roma non è piazza facile perché c’è tanta passione e quindi altrettanta pressione. A volte, quindi, le qualità dei calciatori giovani non vengono fuori subito ma ci vuole un po’ di pazienza, cosa che nel calcio non c’è.

Hai giocato 92 partite con il Verona che insidie ci sono per la Roma?

Il percorso del Verona è netto e qualitativo, al netto dei problemi che hanno avuto sono sempre stati fuori dalla zona retrocessione. È una squadra che ho seguito perché la città mi è rimasta nel cuore. L’Hellas ha subito delle batoste e questo emotivamente li ha toccati ma sono stati sempre continui in termini di classifica. I gialloblù hanno trovato equilibrio di risultati e prestazioni: sono in fiducia e hanno il proprio obiettivo alla portata ecco perché ci saranno delle insidie per la Roma.

Escluso Dybala, da allenatore qual è il calciatore della Roma che prenderesti per la tua squadra?

Dovbyk. A me piace molto anche se le sue qualità sono ancora inespresse. L’ho seguito anche prima di venire a Roma ed è un calciatore molto forte: i motivi per cui non riesce a esprimersi totalmente potrebbero essere legati all’ambientamento e a una fase di adattamento.

Sei cresciuto nelle giovanili della Roma e hai allenato la Primavera del Frosinone: favorevole o contrario all’Under 23?

È un giusto compromesso per colmare il gap tra la Primavera e la Prima Squadra che è troppo ampio. Tanti ragazzi che possono maturare in maniera diversa rispetto ad altri rischiano di perdersi: molti hanno solo bisogno di tempo, di confrontarsi anche con realtà più grandi per maturare più velocemente. In questo modo i club hanno anche più controllo del talento che hanno in casa.

Cosa c’è nel futuro di Leandro Greco?

Sto finendo il master, ho fatto esperienza con il Frosinone in Serie B ottenendo, per certi versi, considerando la situazione, risultati positivi. Nel calcio ci sono tante dinamiche, ora vediamo cosa succederà a giugno: l’idea è di continuare questo percorso e crescere ancora.

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Boniek a RS: ”Nuovo allenatore? Il mio preferito è Fabregas. Mi addormento quando vedo le squadre di Guardiola”

Zibi Boniek, ex calciatore giallorosso e vicepresidente esecutivo della UEFA ha parlato ai microfoni di Retesport. Di seguito le sue dichiarazioni nel corso di ‘1927’.

Platini? Anche se è stato assolto, le accuse gli hanno tolto la possibilità di fare il Presidente dell’Uefa e non è potuto diventare Presidente Fifa. Gli è stato impedito di lavorare e quindi di guadagnare i soldi. Ora non so cosa farà, però, questo dimostra che chiunque, preso di mira, può essere messo al tappeto facilmente.

Nuovo allenatore Roma? Ranieri ha detto cose importanti. Se dipendesse da me, avrei un solo nome: Fabregas perché è intelligentissimo, ha fatto il calciatore e sa come aiutarli nei momenti difficili. Il Como gioca un calcio molto bello: è un tecnico pacato come Ranieri e non è marchiato da nessun altro club importante. Poi magari arriverà un tecnico più preparato.

Prosegue Boniek.

Stimo Conte che ho fatto esordire a Lecce, sarebbe una scelta forte. Mancini? Mai. Sarri è un martellatore che fa allenare la squadra 2-3 ore e si concentra molto sulla tattica: non mi fa impazzire ma non posso dire nulla di negativo. Vorrei un tecnico che vede in Roma il suo sogno.

Guardiola? Quando vedo le sue squadre mi addormento non mi piace il tiki taka.

Ti sei sentito con Ranieri? Abita vicino a me, non ci ho parlato: mi farebbe piacere mangiarci insieme una pizza. Quando ho allenato il Lecce sono retrocesso e si salvò proprio il Cagliari di Ranieri. All’epoca avevo già pronto il contratto con il Napoli poi retrocessi e non si fece nulla.

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Esclusiva – Nocentini (ex coll. Dnipro, Ucraina e di Sarri): ”Dovbyk potrà diventare un leader. Sarri? Roma squadra perfetta per lui”

Luigi Nocentini, ora vice allenatore del Basilea, ha fatto parte dello staff di Maurizio Sarri al Napoli (2016-2018), del Dnipro (2020), dell’Ucraina di Shevchenko (2021), del Genoa (2021-2022) e dell’Empoli (2023-2024). Un’esperienza che gli ha permesso di conoscere bene e da vicino Artem Dovbyk. Di seguito le parole di Luigi Nocentini, in esclusiva ai microfoni di Retesport.

Con Artem ho lavorato al Dnipro e in Ucraina è un ragazzo dalle enormi potenzialità: in pochi anni è passato dal campionato ucraino a quello italiano transitando per la Spagna. La Serie A è più tattica, la fase difensiva viene curata maggiormente rispetto alla Liga: a Dovbyk va dato tempo.

Come mai dopo due anni meravigliosi a Napoli con Sarri hai deciso di andare a fare esperienza in Ucraina? Nelle vita ci sono delle sorprese: ho avuto l’opportunità di andare in un Paese che è stato importante per me. Ho fatto parte dell’Europeo che ha vinto l’Italia: è stata un’esperienza straordinaria perché con l’Ucraina siamo arrivati ai quarti contro l’Inghilterra proprio grazie a Dovbyk. Emozioni indelebili…

Ci descrivi pregi e difetti di Dovbyk? Shevchenko gli ha dato tanti consigli, è un ragazzo che vede la porta da ogni zona del campo: ha un sinistro importante, è bravo nel gioco aereo, però, deve crescere nella fase di non possesso perché viene da campionati in cui non viene curata. Artem deve migliorare nel dialogare con i compagni ma ha potenzialità straordinarie: va aspettato, ha tante qualità. Roma è una piazza importante serve del tempo: potrà diventare un leader tecnico che aiuterà i giallorossi a raggiungere i propri obiettivi. Ora credo sia presto per pensare che lo possa fare immediatamente.

La Roma farebbe bene a confermare Dovbyk in vista della prossima stagione?

Sicuramente sì perché è arrivato quest’anno: lingua nuova, cultura, diversa e campionato totalmente divergente. I difensori italiani sono i migliori in giro per l’Europa per letture e analisi all’interno della partita: Dovbyk deve calarsi in questa nuova realtà.

Roma adatta al gioco di Sarri? Con giocatori tecnici che hanno una visione di gioco importante, come quelli della Roma, andrebbe a nozze. Come ogni allenatore avrebbe bisogno dei suoi tempi: è un grande tecnico, per la il club giallorosso sarebbe una fortuna puntare su di lui.

Accetterebbe di andare alla Roma malgrado sia stato alla Lazio?

Non è facile rispondere, è un enorme prestigio allenare a Roma. Siamo professionisti, quindi, qualora dovesse accettare darebbe il 100% per i colori giallorossi.

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Fabio Gennari (Tuttosport): “Futuro Gasp? Tutto aperto. Contatti con la Roma, ma penso ci sia possibilità che resti ancora a Bergamo”

Fabio Gennari – giornalista di PrimaBergamo e Tuttosport – è intervenuto ai microfoni di Retesport per parlare del futuro di Gasperini:

Gasperini erano mesi che non parlava prima delle partite di campionato, poi dopo l’uscita di scena dalla Champions è intervenuto in sala stampa prendo all’ipotesi di un addio. Ha un contratto rinnovato a 3 milioni annui fino al 30 giugno 2026. L’Atalanta è difficile che possa dare in mano a Gasperini un progetto a lungo termine, senza rinnovare ulteriormente.”

“L’allenatore ha detto che non ci sarà rinnovo poi ha cambiato un po’ il taglio delle sue dichiarazioni gettando la palla sul campo della proprietà che ha dichiarato pubblicamente a sua volta che se Gasp lascerà se ne faranno una ragione, ma so per certo che i Percassi sono rimasti stupiti di questa presa di posizione a livello pubblico, poichè privatamente l’allenatore non aveva anticipato nulla alla proprietà.

Gasperini è un allenatore che insegna calcio, che trova soddisfazione nel portare un team da un livello ad un altro, nel valorizzare un calciatore. Per loro prima viene il campo, il progetto e poi il risultato in termini di vittorie. Lo dimostra la sua carriera, impreziosita dalla vittoria dell’Europa League che però è arrivata solo l’anno scorso dopo tanti anni di lavoro. E’ evidente che Gasperini possa avere ambizioni importanti, se dovessero arrivare chiamate di big importanti, ma l’Atalanta ha anche elevato il suo status facendo dei mercati importanti.

Gasperini ha bisogno di uno spogliatoio che dia tutto in funzione delle sue idee, qui a Bergamo ha trovato l’habitat perfetto, è un uomo spigoloso, nei rapporti con la stampa, ha delle sfumature forti in termini caratteriali, pensando alla piazza di Roma, ma anche Napoli o la Juve, penso sia difficile che possa sposarsi con questi ambienti. Gasperini va protetto, va sostenuto, mi chiedo se queste società abbiano la capacità di supportarlo. E’ un dogmatico, devi costruire una squadra che gioca a tutto campo, con quel sistema lì, devi fare un mercato molto condizionato dalle sue caratteristiche. Insomma per questa serie di fattori, penso sia difficile individuare quale sia la piazza migliore per lui. Non escludo che alla fine, se dovesse cambiare idea, possa rinnovare alla fine con l’Atalanta”.

“Confermo che ci siano stati dei contatti con la Roma, so anche dei sondaggi del Milan. Ma siamo fermi lì. La società più vicina a Gasperini è stata il Napoli la scorsa estate, ma poi hanno scelto Conte”.

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Focus Dovbyk, Nicolini: “Artem esploderà, dategli fiducia. Lo seguo da quando giocava in Ucraina…”

Carlo Nicolini, per anni vice allenatore di Mircea Lucescu in Turchia, Ucraina e Russia, ma anche dirigente dello Shakhtar Donetsk fino allo scoppio del conflitto bellico sul territorio ucraino, è intervenuto ai microfoni di Retesport per parlare della sua esperienza e soprattutto di Artem Dovbyk:

“Negli ultimi anni dopo la mia esperienza da preparatore atletico, poi collaboratore tecnico e vice-allenatore con Lucescu, sono tornato allo Shakhtar dividendomi da Mircea. Il presidente mi conosceva bene, sapeva che tipo di conoscenze avessi del club, dei giocatori, della filosofia societaria e mi scelse affidandomi il compito di individuare l’allenatore. Fui io a portare De Zerbi in Ucraina. Peccato non abbia avuto il tempo di completare quella stagione, perchè dopo pochi mesi ci fu l’invasione russa e tutto è andato in malora. Resto molto legato al calcio ucraino. Allo Shakhtar abbiamo portato una quarantina di brasiliani, si sono affermati praticamente tutti. Senza dimenticare campioni del calibro di Mkhitaryan che ancora oggi fa la differenza. Penso che De Zerbi sia stato quasi costretto a lasciare momentaneamente il calcio italiano. Ora ci sono due-tre club che potrebbero puntare su di lui e so che ha in animo di tornare da noi”.

Su Dovbyk, Nicolini ha affermato: “Artem è un grande calciatore, lo ha fatto vedere in Ucraina, poi in Spagna e ora in Italia ha comunque segnato 15 gol. Credo che le critiche che gli rivolge parte dell’ambiente romano siano dovute a due dinamiche: in primis perchè forse è stato pagato troppo e quel prezzo pesa sulle aspettative di tutti; poi la Roma ha avuto delle vicissitudini tecniche quest’anno con diversi allenatori cambiati e una squadra che ha iniziato a funzionare nella seconda parte di questa stagione. Questo ha inciso sul suo rendimento”

Da aggiungere a questo – prosegue Nicolini – la dinamica famigliare incide tantissimo: credetemi per me che conosco l’Ucraina, quel paese, quella gente lì, pesa nel cuore di questi ragazzi avere la famiglia lì e svegliarsi ogni giorno sperando che nessuno dei propri cari sia morto”.

Artem secondo me esploderà, punte come lui ce ne sono poche in Europa. Ha cambiato tre paesi in tre anni, quando l’ho visto qui col Dnipro faceva reparto da solo e a sportellate con tutti, non credo si sia rammollito tutto insieme. Ha un’indole diversa da quella che forse a tratti ha mostrato a Roma. E’ un momento che passerà, dategli fiducia e vedrete”

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Esclusiva – Candela a RS: ”Ranieri sta facendo un lavoro incredibile. Pellegrini e Cristante li terrei in rosa”

Vincent Candela è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Retesport. Di seguito le dichiarazioni del terzino sinistro protagonista dello scudetto della Roma nel 2001.

Ranieri sta facendo qualcosa di incredibile, non se lo aspettava neanche lui: impressionante il cammino in coppa e in campionato con una media punti elevatissima e tutti i calciatori al 200%. La rosa non era da metà classifica ed è giusto che la Roma stia tra il 4° e il 6° posto.

Con Ranieri dall’inizio la Roma sarebbe stata vicino a Inter e Napoli?

Non si può prevedere, sarebbe facile dire sì. Con Juric la Roma ha perso troppi punti, quindi, sicuramente sarebbe stata più in alto.

Dybala? Gioca le partite dall’inizio alla fine è stato fatto un lavoro sul piano fisico e psicologico: ora si sente coccolato e al centro del progetto. Prima non era così… Dybala non l’ho mai visto in questa condizione: attacca e difende, è un artista con la palla e ogni volta che la tocca è una magia.

Angelino? All’inizio è stato criticato per qualche disattenzione, però, tecnicamente è bravissimo. Non è un calciatore da 0-0 cerca sempre di andare avanti: mi sta sorprendendo in positivo.

Soulé? Ieri ha giocato la partita più bella da quando sta a Roma. Ranieri lo ha inserito piano piano come Baldanzi senza troppe pressioni. Matias sta rispondendo sul campo: il gol su punizione lo ha sbloccato. Ieri dopo la rete, gli riusciva ogni cosa: la qualità c’è, ci viole un po’ di tempo.

Dovbyk? Sta imparando il calcio italiano. Ranieri gli chiede di aiutare la squadra, di dialogare con i compagni e in questo sta trovando qualche difficoltà. Fisicamente è forte, ha il senso del gol ma venire incontro e fraseggiare non è il suo punto forte: sta lavorando per migliorare.

Pellegrini? Bisogna capire e coccolare i calciatori quando si crede che siano bravi. Ha fatto stagioni meravigliose con molti gol e non è un attaccante per cui non gli si devono chiedere sempre tante reti. Quando sta bene è un calciatore di qualità, non sta vivendo un momento facile, dati i fischi, che comunque fanno parte del nostro lavoro e a volte possono servire a svegliarci. Un giocatore come Pellegrini e anche Cristante, che gioca ovunque, comunque, li terrei sempre in rosa.

Chi ti convinse a rimanere a Roma? Zeman, a cui mando un abbraccio, non mi voleva più e litigavamo tutti i giorni. Parlai con l’Inter ma Capello e Di Biagio mi convinsero a rimanere. Gigi poi andò a Milano però (ride ndr).

Koné? Sta facendo bene, solo contro il Como non è stato brillante. Aiuta la squadra, partecipa alle due fasi è impressionante, infatti, gioca anche con la Francia.

Nuovo allenatore? Staranno facendo delle valutazioni per costruire da giugno in poi. In questo momento non mi interessa, è importante vedere quello che sta facendo la Roma.

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Farina (DAZN) a RS: ”L’Athletic non ha difetti evidenti, è una squadra diretta e verticale. San Mamés? È un fattore”

Luca Farina telecronista di DAZN, che ha commentato Atletico Madrid-Athletic Bilbao, è intervenuto ai microfoni di Retesport. Di seguito le sue parole.

Il Bilbao contro l’Atletico Madrid ha perso di misura colpendo 3 pali in una gara equilibrata: il punteggio sarebbe potuto essere differente con un po’ di fortuna in più.

Prosegue Farina.

A febbraio l’Athletic Bilbao non ha vinto nessuna partita in trasferta: c’è stata differenza tra le gare in casa e quelle fuori, ma nell’arco della stagione c’è stata estrema continuità. Le caratteristiche la rendono adatta ai match lontani dalla mura amiche: è una squadra molto diretta e verticale con calciatori capaci di ribaltare in campo molto velocemente.

Difetti su cui può lavorare Ranieri?

Particolarmente evidenti non ce ne sono, però, è una squadra battibile. Vanno pressati non ci sono dei palleggiatori eccellenti tengono un po’ a concedere. Vivian ad esempio è forte ma tecnicamente non ha un’uscita pulita: questa potrebbe essere una chiave.

Sancet?

Averlo o meno sposta tanto per Valverde: fa la differenza, è lui che ha portato i gol che mancano agli attaccanti. È un trequartista atipico, ha il fisico da punta e segna molto sulle palle inattive. Le sue condizioni sono un tema: stamattina si è allenato, credo sia impossibile vederlo in campo dall’inizio ma è probabile che possa subentrare nei minuti finali.

Il San Mamés è un fattore? Determina parecchio. Quest’anno giocando la finale di Europa League in casa è una coppa a cui l’Athletic tiene molto. La Roma comunque è abituata a giocare in determinati contesti: ha acquisito un’esperienza europea che le può permettere di reggere uno stadio calcio come questo.

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Filippo Maria Ricci (Gazzetta dello Sport): “Athletic squadra verticale, ma gli manca un centravanti”

Filippo Maria Ricci, inviato della Gazzetta dello Sport in Spagna, è intervenuto ai microfoni di Retesport per approfondire la prossima avversaria europea della Roma, l’Athletic Bilbao:

“Ultimamente l’Athletic Bilbao ha avuto parecchi passaggi a vuoto, nelle ultime 14 hanno vinto solo 5 partite, di cui tre nelle ultime sei. A Madrid hanno avuto una sfortuna bestiale, con tre pali colpiti, meritavano il pari contro la formazione di Simeone. E’ una squadra complicata da affrontare, hanno un grande difetto: gli manca il centravanti. Sabato a Madrid ha giocato Berenguer che è un adattato evidentemente ma sta facendo molto bene, sicuramente meglio che in Italia, poi hanno Guruzeta che non sta convincendo molto (soli 6 gol in Liga). Dopo i problemi di ordine pubblico della sfida di settembre, ieri c’è stata un’iniziativa dei due club per invitare tutti a godersi la partita senza grossi problemi. L’Athletic resta un mezzo miracolo progettuale perchè per loro impostazione lavorano solo su un bacino di calciatori che è pari geograficamente a poco più del Lazio. Non sono mai retrocessi, hanno vinto la Copa del Rey lo scorso anno. E’ una squadra concreta, verticale allenata da uno dei migliori tecnici spagnoli. Potrà pesare il ritorno al San Mames e il fatto che la finale sia a Bilbao, per loro, è una motivazione extra molto forte”

Le ultime su Sancet?
“Sicuramente mancherà giovedì e potrebbe saltare anche la gara di ritorno, ma in questo secondo caso è una sensazione. E’ una grossa assenza per Valverde, ha segnato 14 gol stagionali, arrivando da dietro ha fatto molto bene, insieme ai due fratelli Williams. E’ un’assenza pesantissima, saltò anche la sfida di settembre, una gara che non fa molto testo, perchè era un’altra Roma”