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APPROFONDIMENTI

Roma, troppi tiri concessi: 154 conclusioni subite nelle ultime 10 partite di Serie A

FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) – La Roma dopo 1079 giorni (18 aprile 2021) è tornata a subire, in una partita di Serie A, almeno 27 tiri. Ieri contro il Lecce, i giallorossi hanno concesso tanti spazi e occasioni da gol alla formazione di Gotti. De Rossi a fine partita ha sottolineato tale aspetto: ”Abbiamo preso 27 tiri, 6 nello specchio della porta con l’ultima occasione che poteva essere nello specchio. Abbiamo rischiato, abbiamo preso tanti tiri da fuori e ci sono cose da migliorare. Dobbiamo fare meglio quando le partite vengono giocate su altri binari, su quello della verticalità, sulla palla sporca e della seconda palla”.

La Roma ha subito eccessivamente il Lecce che ha avuto 22 occasioni da gol e, solo nel primo tempo, ha calciato 16 volte. I giallorossi, nelle ultime 10 giornate di Serie A, hanno concesso 154 tiri agli avversari (15,4 di media): solo contro il Sassuolo (8) non hanno subito almeno 10 conclusioni. Le partite peggiori sono state con Lecce (27) e Frosinone (25), ma dato che il calcio non è una scienza esatta, la Roma, in queste 2 gare, non ha subito neanche una rete.

La formazione di De Rossi, in vista dei prossimi scontri diretti e del turno di Europa League contro il Milan, dovrà lavorare sulla fase difensiva. I giallorossi, se dovessero continuare a subire mediamente 15 tiri a partita, rischierebbero di compromettere gli ottimi risultati ottenuti dall’arrivo di De Rossi.

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Allenamenti

Trigoria: Spinazzola torna in gruppo. Presenti anche Dybala, Abraham, Smalling e Sanches

Dopo il pareggio deludente contro il Lecce (1-1), la Roma è tornata subito ad allenarsi a Trigoria. De Rossi recupera Leonardo Spinazzola che ha svolto la seduta con il gruppo. Presenti anche Dybala, Abraham, Smalling e Renato Sanches. Lavoro di scarico per chi ha giocato ieri contro il Lecce. Out Kristensen.

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Atalanta, si ferma Scalvini: stop di circa un mese. A rischio la sua presenza contro la Roma

L’Atalanta perde Scalvini. Il difensore ha rimediato una lesione della giunzione muscolo-tendinea del bicipite femorale sinistro che lo terrà fuori per circa un mese. Il classe 2003, quindi, rischia si saltare la partita contro la Roma in programma nel weekend del 11-12 maggio.

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APPROFONDIMENTI

Zalewski, un’involuzione senza fine: in estate si dovrà decidere il suo futuro

FOCUS RS (di Nicolas Terriaca) – Un’altra prestazione opaca. Nicola Zalewski prosegue la sua involuzione calcistica. L’esterno polacco in Nazionale aveva lanciato un messaggio a De Rossi:‘Questo è un buon momento per me, lo so, ma devo ancora lavorare per aiutare la squadra. Spero che mister De Rossi adesso stia guardando le mie partite”. La risposta del tecnico giallorosso è arrivata nella scelta di schierarlo titolare contro il Lecce:‘Zalewski mi era sembrato molto vivo in Nazionale”.

L’esterno polacco, però, in una prestazione complessivamente negativa da parte di tutti i calciatori giallorossi, è stato ancora una volta uno dei peggiori. Il classe 2002 ha perso 11 palloni, non ha mai saltato il rispettivo avversario (0 dribbling) e ha sbagliato il 39% dei passaggi tentati (7 su 18). Numeri impietosi che purtroppo si vanno ad aggiungere a una serie di partite poco convincenti.

Zalewski con Mourinho giocava da esterno sinistro in un 3-5-2, in cui aveva anche molti compiti difensivi, mentre De Rossi lo ha inserito all’interno del suo 4-3-3 da ala, con la possibilità di incidere maggiormente nelle azioni offensive della squadra. Malgrado il suo raggio d’azione sia più vicino alla porta avversaria, il classe 2002 è rimasto un calciatore prevedibile e innocuo.

Uno scenario inimmaginabile dopo la stagione 2021-22 in cui fece intravedere in maniera continuativa sprazzi di talento. Le statistiche, però, sono deludenti per un calciatore offensivo che dovrebbe contribuire alle reti della rispettiva squadra: appena 2 gol e 7 assist in 5696 minuti. Zalewski, quindi, partecipa a una rete della Roma ogni 633′. In questa stagione ha servito appena 3 passaggi vincenti in 2 gare: Sheriff e Lecce.

La società giallorossa, in estate, dato il contratto in scadenza nel 2025, dovrà decidere se puntare ancora sull’esterno polacco o cederlo. Le prossime partite determineranno il futuro di Zalewski a Roma.

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Le Voci di Retesport

Petruzzi a RS: “Prestazione negativa e scarso equilibrio. Sbagliato rinunciare ad El Shaarawy”

“Prestazione negativa, soprattutto nel primo tempo, ho rivisto la gara di Frosinone. De Rossi conosce meglio di noi il gruppo, li allena e sa chi deve mandare in campo, ma in assenza di Dybala e Pellegrini io non rinuncerei mai ad El Shaarawy”.

Così Fabio Petruzzi nel consueto intervento mattutino a Retesport: “Zalewski largo a sinistra in quella posizione non mi convince, non fa mai la differenza, non fa gol. Troppe ripartenze subite, troppi uno contro uno, penso sia un problema di equilibri su cui lavorare perchè sono tante le occasioni concesse al Lecce. Vedere un centrale della difesa a quattro come Mancini che si sgancia mi sembra un’esagerazione”, ha concluso Petruzzi.

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APPROFONDIMENTI

Roma, tra bilancio e mercato: quanto pesa qualificarsi alla Champions

CHAMPIONS ROMA ANALISI – Negli ultimi anni è stata sempre più evidente la differenza economica in termini di premi, revenue e incassi tra la Champions League e le altre competizioni europee. A maggior ragione per un club come la Roma che non disputa la massima competizione internazionale da cinque stagioni, che rischiano di essere sei se non centrerà il quarto posto – ora distante nuovamente 5 punti.

Con il nuovo format della Super Champions League che scatterà dalla prossima stagione, aumenteranno anche i ricavi UEFA ma cambieranno i criteri di distribuzione, che porterebbero nelle casse giallorosse più di 50 milioni solo a fronte della qualificazione (da quarta o da quinta, sperando valga anche questo piazzamento).

Nello specifico la Roma se dovesse finalmente tornare a sentire la tanto agognata musichetta della Champions, incasserebbe 50,27 milioni così suddivisi: 9,27 per il ranking storico/decennale; 22,1 milioni per quota diritti tv nazionale e rankin UEFA dell’ultimo quinquennio; infine 18,62 come bonus secco per la partecipazione.

Questo dato non tiene conto dei premi relativi ad eventuali vittorie-pareggi e incasso botteghino.

(Francesco Oddo Casano)

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De Rossi stavolta difende le sue scelte: “Si poteva battere il Lecce anche senza Dybala e Pellegrini”

Meno aplomb e qualche punta di nervosismo in più. De Rossi non ha ingoiato facilmente il rospo dello 0-0 a Lecce e dopo il match, non ha alzato i decibel della critica solo sull’aspetto arbitrale.

Parlando del match contro i salentini, ha sottolineato più volte – come accaduto ad esempio anche a Firenze – che se si vincono pochi contrasti, se si perdono tanti duelli individuali, è dura fare punti in Serie A: ““Abbiamo sofferto tanto la fisicità del Lecce nel primo tempo, così come era accaduto contro la Fiorentina. Dobbiamo migliorare sotto questo punto di vista, nel calcio bisogna essere ruvidi nei duelli quando la partita viene giocata in maniera più diretta. Se la squadra non riesce a diventare più sporca trovi squadre che ti assaltano.

Non solo la fase di non possesso. De Rossi ha anche analizzato ciò che non ha funzionato con palla tra i piedi dei suoi calciatori: “Siamo stati carenti anche nella fase di costruzione, l’avevamo preparata in maniera diversa, abbiamo giocato troppe palle nel mezzo. “Dobbiamo avere la partita sempre in equilibrio vincendo qualche seconda palla e qualche duello, poi la giocata ce l’avremo sempre grazie alla qualità dei nostri giocatori. Abbiamo concesso dei contropiedi in modo troppo leggero”.

DDR insoddisfatto dopo il match, ma ha difeso la formazione iniziale: “Il Lecce si può battere anche così”

Infine il riferimento alle sue scelte. Spesso De Rossi si era assunto responsabilità dirette per il rendimento non del tutto eccezionale della sua squadra o di alcuni singoli. Questa volta no, anzi. Ha difeso la formazione iniziale, bocciata nei commenti post gara da quasi tutto l’ambiente romanista: “Dybala e Pellegrini sono importanti, ma penso che questa sia una rosa che per valori può vincere a Lecce, con il rispetto per i valori del Lecce. La nostra squadra ha il potenziale per vincere anche senza le nostre stelle. Io credo in questa squadra. Zalewski mi era sembrato molto vivo in nazionale. Bove è tornato un po’ acciaccato dalla nazionale, ma in allenamento l’ho visto benissimo. Mi fido moltissimo di questi due ragazzi e penso che il brutto primo tempo non sia colpa loro”.

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Marcenaro-VAR, nessuno vede il fallo sul polacco. Damato: “Solo contrasto di gioco ma se l’avessero dato…” – VIDEO

Nel corso della trasmissione OPEN VAR su DAZN, è stato svelato il dialogo tra il direttore di gara Marcenaro e il Var subito dopo l’episodio: “Per me aveva già calciato, poi non ho visto sinceramente”. Con l’assistente che esclama: “È rimasto a terra ancora”. La sala VAR inizia inizia il check dell’azione tra il VAR e l’AVAR.

Sala VAR: “Mi dai l’immagine quella frontale?”
Sala VAR: “Guarda Ale, non è un contatto. Ma è il portiere che lo prende poi?”
Sala VAR: “No, perché lui gioca la palla”.
Sala VAR: “Per me questo poi diventa un contrasto di gioco, perché va addosso il portiere, colpisce prima il suo difensore. Guarda. E poi vanno addosso a lui, ma diventa quello diventa uno scontro di gioco. Non vedo imprudenza, per me è tutto regolare”.
Sala VAR: “Abbiamo controllato su Zalewski e non è nulla”.

L’episodio di #LecceRoma a #OpenVAR ????
Corretto non assegnare il calcio di rigore per il contatto su Zalewski ????‍♂️⚽#SNS #DAZN pic.twitter.com/8xwI5hoHEa— DAZN Italia (@DAZN_IT) April 1, 2024

Al di là dell’improbabile confronto VAR-Arbitro, dove nessuno nota l’evidente fallo di Blin su Zalewski prima dell’intervento comunque imprudente di Falcone, lascia molto perplessi anche il giudizio di Damato, ex fischietto e attuale collaboratore dell’AIA, similare a ciò che aveva detto Marelli proprio a DAZN, contestato nel merito da De Rossi: “È molto più uno scontro di gioco. Noi come commissione ci sentiamo di avallare l’operato del VAR, perché vi è un intervento da parte del portiere del Lecce che va a scontrarsi innanzitutto con il suo compagno di squadra e poi entrambi franano su Zalewski. Non vi è imprudenza nell’intervento da parte del portiere, per cui non è passibile di cartellino giallo. Quindi lo cataloghiamo come uno scontro di gioco che viene fuori da una dinamica normale nell’uscita da parte del portiere”. 

“Sicuramente il calcio è uno sport di contatto e, quindi, già di per sé si espone a episodi che non sono né bianchi né neri, ma stanno nel mezzo. Quindi, quelli grigi, purtroppo, si espongono a questo tipo di interpretazione, nella quale molto spesso la migliore decisione la prende l’arbitro dal campo. Il VAR interviene solo davanti a un chiaro ed evidente errore. Questo di Zalewski, se l’arbitro avesse fischiato sul terreno di gioco calcio di rigore, il VAR probabilmente avrebbe avuto elementi per fare il check perché ci sono elementi per sostenere la decisione di concedere un rigore. Non essendo, però, una dinamica chiara ed evidente da calcio di rigore da on field review, rimane quello che ha visto l’arbitro”. 

Per non dimenticare: Damato è l’arbitro di Roma-Sampdoria del 2010, quando non furono concessi tre calci di rigore solari ai giallorossi. Quella partita costò alla squadra di Ranieri il quarto Scudetto.

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Le Voci di Retesport

Graziani a RS: “Deluso dalla Roma. Sorpresi dalla cattiveria del Lecce”

“Dispiace per il risultato, la Roma si è fatta trovare impreparata in una gara fondamentale per la rincorsa Champions. Sicuramente c’è del merito da parte del Lecce, che in casa soprattutto, sta tentando di costruire la sua salvezza, ma anche tanti demeriti della squadra giallorossa, che ha sbagliato l’approccio alla partita, poca grinta, poca rabbia e scarsa, scarsissima determinazione. Mi è sembrato quasi di vedere una Roma sorpresa dell’atteggiamento del Lecce”.

Così Ciccio Graziani ai microfoni di Retesport sul pareggio tra Lecce e Roma di ieri: “Se non si fosse giocato in Salento ma all’Olimpico, avremmo vinto noi la partita. Fatico a comprendere i motivi di queste estreme difficoltà della Roma in trasferta. Ieri la squadra di De Rossi mi ha deluso”.

Poi sulle scelte del tecnico: “Baldanzi? Se non può giocare neanche con il Lecce che lo hai comprato a fare? Alcuni in assoluto hanno giocato francamente sotto il loro livello ottimale. E’ una questione anche di carattere e di mentalità, nel calcio non contano solo le qualità tecniche. Aouar nella ripresa si è divorato un gol clamoroso

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Roma, ecco la maglia Adidas per il Derby: stemma ASR e Delvecchio testimonial

AS Roma e Adidas presentano la maglia ASR Origins per celebrare la storia del Club.

L’ASR Origins Jersey 2023/24 è un tributo alla storia del Club, con il ritorno dello “Stemma della Tradizione” e del colletto, simbolo degli anni ’90 e dei primi anni 2000

La leggenda della Roma Marco Delvecchio è il protagonista della campagna di presentazione della maglia, in una storia che riallaccia il legame tra passato e presente.

La nuova divisa, che sarà indossata nel derby sabato, è disponibile da oggi, 2 aprile, negli AS Roma Store e su store.asroma.com, nei negozi adidas, sull’app adidas e su adidas.it

Sulla base rossa della maglia, spicca la trama con la spigatura nera, che contribuisce a rendere questo capo un esempio di stile ed eleganza che trascende la dimensione sportiva.

Dalla parte del cuore, compare una rappresentazione moderna e autentica dello “Stemma della Tradizione” – mai utilizzato in questa forma sul terreno di gioco – adottato dall’AS Roma a partire dal 1927 e lungo i primi 35 anni di attività del Club. Lo stemma è impreziosito dalla prima forma di monogramma ASR tratta dal distintivo appartenuto al fondatore e primo presidente del Club. Con la lupa, quindi con Roma, sopra il petto. Sul lato destro è presente il logo adidas in bianco. Le tre strisce partono dall’iconico colletto su base arancione e proseguono sulle spalle. Il colore arancione ritorna nella finitura delle maniche.

La squadra scenderà in campo con questa maglia nel Derby della Capitale abbinandola a pantaloncini bianchi e calzettoni neri, rievocando i kit utilizzati a cavallo tra gli Anni 90 e 2000.

Questo legame con il passato è raccontato nella campagna di lancio da Marco Delvecchio – campione d’Italia con i giallorossi al termine della stagione 2000-01 – che si trova catapultato indietro nel tempo fino agli Anni 90.

“Indossare questa maglia è sempre un onore per me”, ha commentato Delvecchio. “Mi sono davvero divertito a fare questo viaggio indietro nel tempo, ripensando a quei meravigliosi anni trascorsi in giallorosso”.

Fonte: asroma.com