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Roma, Fienga e i 3 punti chiave: Dzeko, Fonseca e Zaniolo

Varie tematiche tengono banco in casa Roma in questi giorni. Ci sono alcune situazioni che vanno definite a tutti gli effetti, soprattutto perché riguardano personalità importanti e di spessore. Stando a quanto riporta La Gazzetta dello Sport, Guido Fienga dovrà affrontare tre versanti chiave: il futuro di Edin Dzeko, la fiducia nei confronti di Paulo Fonseca e l'immagine di Zaniolo.

IL CIGNO BOSNIACO – L'attaccante, nonché il capitano dei giallorossi, è intenzionato a capire i programmi dei capitolini. Nello specifico, se ci sarà o meno la determinazione e la possibilità di concreta di competere nella prossima stagione. La società non vuole privarsene, ma non è un mistero l'interessamento della Juventus. È chiaro che, qualora dovesse essere Dzeko a chiedere d'andar via, le cose varierebbero. Il club lo valuta 15 milioni. Tuttavia, non si escludono eventuali pedine di scambio in ottica plusvalenza: Romero, Bernardeschi e Rugani, forse Demiral.

PANCHINA – Ovviamente, andrà affrontato anche il colloquio diretto con mister Fonseca. Il portoghese vorrà vederci meglio per quanto riguarda la questione legata all'inserimento di un tattico italiano nel suo staff. Va detto, però, che a Trigoria non ci sono state conferme da questo punto di vista. Il tema, invece, relativo alla fiducia della società nei suoi confronti è cosa significativa.

ZANIOLO – Fienga vorrà a ribadirgli l'importanza che la Roma pone nel ragazzo. I giallorossi vogliono fare di Zaniolo un uomo simbolo, sia a livello di campo, sia a livello di immagine. Non è escluso, poi, a mercato terminato, eventuali confronti per un ritocco sul contratto.

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Fonseca torna e chiede chiarezza

Rientrerà la prossima settimana, Paulo Fonseca, e si confronterà con il plenipotenziario Guido Fienga. Il tecnico vuole capire se la società giallorossa, in particolare la nuova proprietà, ha deciso di puntare su di lui perché ci crede davvero, oppure solamente perché non c’è il tempo (e il denaro) per pensare a un altro profilo di allenatore, scrive La Repubblica.

Solamente con l’appoggio dei vertici societari il tecnico potrà essere credibile agli occhi di uno spogliatoio che qualche mugugno l’ha fatto trapelare e con il quale — Dzeko su tutti — Fonseca dovrà riaprire un dialogo, trovando delle basi di intesa sulle quali ripartire per la prossima stagione.

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Ansia Roma, Zaniolo ha paura di essere positivo al Coronavirus

Ansia Zaniolo. Il giovane talento oggi si sottoporrà al tampone, dopo essere stato in vacanza in Sardegna, nella zona della Costa Smeralda dove si è diffusa la nuova ondata del virus. Ha lasciato l’isola giovedì, ma è rimasto due giorni a La Spezia, dove ieri ha festeggiato il compleanno della madre, Francesca Costa. Oggi, riporta il Corriere dello Sport , si metterà in viaggio in auto e appena arrivato a Roma si sottoporrà al tampone al Campus bio medico di Trigoria. Zaniolo è uno dei gocatori più a rischio perché nei giorni scorsi ha frequentato i locali della movida a Porto Rotondo dove c’erano molti altri giocatori di serie A, alcuni dei quali sono risultati positivi ai tamponi. La Roma teme che giovedì, quando tutti i giocatori avranno completato i tamponi, ci saranno altri casi di contagi dopo quello di Mirante, che ha preso il Covid in spiaggia. Zaniolo è preoccupato perché in Sardegna ha avuto contatti con Mirante, Tonali, i giocatori risultati positivi del Cagliari, i due Primavera della Roma. Erano tutti lì. C’erano anche Juan Jesus e Ibanez, anche per loro c’è attesa per i tamponi.

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Alla scoperta di Pedro, l’uomo delle finali: Messi, Guardiola…e l’Italia nel destino

di Matteo Corona

Il calcio, ma anche lo sport in generale, è ricco di grandi giocatori che per vari motivi hanno vinto poco o addirittura nulla. Ci sono, poi, alcune personalità che sembrano essere destinate ad alzare trofei e ad incidere in momenti chiave. Ecco, quest’ultimo caso riguarda Pedro Rodríguez Ledesma, l’ultimo acquisto della Roma. L’unico nella storia ad aver vinto tutti i principali trofei per club e per nazionali. Basterebbe questo per presentarlo, ma potrebbe essere riduttivo. L’esterno ha quasi sempre messo il suo timbro sulle varie coppe, in alcune occasioni firmando reti davvero pesanti e decisive. Non tutti riescono ad emergere nei contesti dove la posta in palio è massima, pochi sono in grado di distinguersi significativamente in questi scenari.

Paulo Fonseca ammira e desidera fortemente calciatori esperti e astuti in zona offensiva, per garantire una dose notevole di spessore lì davanti. Sia chiaro, non bisogna aspettarsi il Pedro degli anni d’oro, perché la carta d’identità parla chiaro, e 33 anni non sono pochi visti anche alcuni problemi fisici. Detto ciò è lecito attendersi un’aggiunta di qualità per quanto riguarda lo spessore internazionale e il carisma nella rosa. Stiamo comunque parlando di un giocatore in grado di dire la sua e distinguersi in una squadra con gente come Messi, Xavi e Iniesta, dimostrando efficienza anche in una realtà completamente diversa e competitiva come quella inglese. In attesa della firma che dovrebbe arrivare la prossima settimana dopo la seconda visita medica e in attesa di vederlo all’opera (dovrebbe essere a disposizione i primi di ottobre), andiamo a rinfrescarsi la memoria, ricordando alcuni momenti in cui Pedrito ha raggiunto livelli ragguardevoli. 

 

BARCELLONA, TIKI TAKA, FURIE ROSSE – Su una cosa ci sono pochi dubbi: il Barcellona di Guardiola è stata una delle squadre più forti della storia del calcio,. Il Tiki-Taka (che piaccia o meno) ha segnato e rivoluzionato. Vari confronti, invece, ci sono su quale sia stato il miglior Barça: quello del Triplete 2008/2009 (con Messi, Eto’o ed Henry) oppure quello della finale di Wembley del 2011 (Pedro-Messi-Villa). Nonostante la forza del primo, in molti sostengono di come il secondo sia l’espressione massima dell’attuale tecnico del City. Pedro è presente in entrambi, ma a partire dall’annata 2009/2010 inizia a prendersi la scena. Decide la Supercoppa Europea contro lo Shakhtar e, dopo aver trovato la rete in più occasioni anche nel Mondiale per Club, tra cui quella del pari in finale al minuto 89 (fondamentale per il proseguo del match che viene determinato da Messi), diventa il primo nella storia a siglare un gol in almeno sei competizioni differenti durante una singola stagione. È nel 2010/2011, però, che Pedro raggiunge il picco: dopo il ruggito nella semifinale di ritorno di Champions col Real Madrid, sblocca la finale contro i Red Devils, dimostrando ancora una volta freddezza e caparbietà. Da ricordare, poi, anche la doppietta nella finale di Coppa del Re contro l’Athletic Bilbao nel 2012. Finita qui? Nemmeno per scherzo: gol decisivo del 5-4 nella Supercoppa Europea del 2015 contro il Siviglia. Nonostante i blaugrana di quegi anni fossero una squadra di marziani, oltre alla freddezza e al cinismo, Pedro è una pedina preziosa tatticamente per Pep Guardiola. È infatti un sapiente mezzo di collegamento tra centrocampo e attacco, abile nel dialogare e nello scambiarsi posizione con Leo Messi, che ne apprezza l'astuzia e l'adattabilità in vari contesti. Tocca a Pedro, nei tridenti stellari, dare maggiore supporto in fase di non possesso.  Con i catalani 99 gol e 20 titoli. Ad intensificare il tutto, il Mondiale del 2010 (partendo titolare nella semifinale e nella finale) e anche l’Europeo del 2012 con la Spagna.

 

CHELSEA, ITALIA E RECORD – Dopo anni indelebili in Catalogna, vista la forte concorrenza, nel 2015 passa al Chelsea. A Londra Pedro si reinventa. Il primo anno con Mourinho non è affatto esaltante, ma nel 2016, con Antonio Conte, si ritagli spazi importanti e mette in cascina la Premier League e la FA Cup l'anno seguente. In particolare, col tecnico salentino, lo spagnolo vive la sua miglior annata in Inghilterra, rivelandosi fondamentale per la vittoria del campionato. L'influenza italiana, tuttavia, non termina qui. Con Maurizio Sarri entra ancora di più nella storia, prendendosi la scena in Europa League nel 2018: doppietta nei quarti con lo Slavia Praga, gol in semifinale all’Eintracht Francoforte e acuto del 2-0 in finale nel derby londinese contro l’Arsenal (partita che terminerà 4-1 per i blues). Neanche a dirlo, ennesimo acuto nell'atto conclusivo di una competizione. Aspetto importante da sottolineare riguarda le metodologie tattiche italiane e l'intensità degli allenamenti che Pedrito ha potuto constatare sulla sua pelle. Conte e Sarri, pur essendo ampiamente differenti tra loro, sono due tecnici estremamente attenti ai dettagli e profondi conoscitori di tattica. Punti che potranno essere utili allo spagnolo nella sua nuova esperienza. Nel calcio può accadere che alcune etichette provochino pregiudizi o false esaltazioni, in questo caso il pericolo non c'è: l'uomo delle finali è pronto a prendersi la Roma.

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Parla l’agente di Dzeko: “Juventus? Per ora continuerà alla Roma, poi si vedrà”

La Juventus cerca un nuovo numero 9 per la prossima stagione e in prima fila ci sono Edin Dzeko e Raul Jimenez. Dalle riunioni tra la dirigenza e Pirlo le candidature dei due calciatori si sono rafforzate, mentre si defila Milik, che piace proprio ai giallorossi, dopo l’uscita di scena di Sarri. Secondo quanto riporta Tuttosport, uno degli agenti di Dzeko, Silvano Martina, ha rilasciato alcune dichiarazioni a SportItalia. Queste le sue parole:“Dzeko alla Juventus? Per ora continuerà a vestire la maglia giallorossa, poi si vedrà”. 

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Florenzi, Karsdorp, Olsen e Antonucci: c’è un tesoretto

Sono gli unici che si stanno allenando in questi giorni a Trigoria. Ma con ogni probabilità la loro esperienza al Bernardini è destinata a durare ancora poco. Nel centro sportivo giallorosso ci sono quei giocatori rientrati dai prestiti che la Roma vuole cedere, scrive La Gazzetta dello Sport. Per due di loro è scontato, e cioè Olsen e Antonucci, mentre la situazione di Florenzi e Karsdorp è per certi versi paradossale.

L’ex capitano sta dimostrando grande professionalità. Si sta allenando, come gli altri, con Luca Franceschi, preparatore alla Roma dai tempi del primo Spalletti, pur sapendo che andrà via. Per la Roma vale almeno dodici milioni (tutti di plusvalenza) e la sua cessione porterebbe ad un risparmio d’ingaggio da almeno 3 milioni a stagione. L’altro terzino, Karsdorp, ha chiaramente detto di volere la possibilità di restare, ma appare fuori dai giochi. La Roma tre anni fa ha speso 14 milioni per lui, è a bilancio per meno della metà, l’idea é di cederlo a titolo definitivo e non più in prestito. Anche Olsen tornerebbe più che volentieri a Roma. Anche in questo caso, però, sembra solo una suggestione senza niente di concreto.

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Non solo Smalling: con Maksimovic è pronto un bunker

Roma e Napoli hanno una strategia comune che potrebbe portarle a fare affari insieme. Oltre all’intrigo Dzeko-Milik, c’è Veretout che i partenopei vorrebbero ma che per Fonseca è incedibile. Poi c’è Under, che i giallorossi vorrebbero inserire nelle trattative, anche se Gattuso preferisce altri esterni. Come riporta La Gazzetta dello Sport, il giro potrebbe essere ancora più ampio. Maksimovic è un altro elemento che il Napoli potrebbe cedere e che alla Roma farebbe comodo, sia per aumentare il giro di plusvalenze, che per l’idea della difesa a tre dalla quale potrebbe ripartire Fonseca.

L’idea di riportare Smalling a Trigoria non è comunque stata accantonata. A dire il vero, dopo il viaggio di Fienga a Londra, l’operazione potrebbe addirittura essere vicina all’esito positivo. Il difensore si può trasferire con un prestito oneroso e obbligo di riscatto, per una cifra totale non lontana dai 15 milioni. Per chiudere entrambe le operazioni servono gli addii di alcuni esuberi. Jesus è tiepido sull’operazione Cagliari, mentre Fazio piace al Villarreal.

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Zaniolo superstar: classe, potenza e tanti sponsor. È lui il tesoro della nuova Roma

Ieri Zaniolo è rientrato dalla Sardegna con tanti fantasmi che gli assediavano la mente. Le notizie della diffusione della pandemia sull’isola non lo lasciavano tranquillo. Così, il giallorosso, rientrato ieri a Spezia per il compleanno di mamma Francesca che si festeggia oggi, domani si sottoporrà al tampone, riporta La Gazzetta dello Sport.

Nella testa di Nicolò non c’è solo l’ansia per il Covid. Il contratto è un altro pensiero predominante. Così il desiderio del giallorosso sarebbe quello di cominciare la prossima stagione con un nuovo accordo già pronto. La volontà della società c’è, tanto più che già ci sono stati contatti fra il suo “entourage” e quello della famiglia Friedkin, che ha scelto una foto di Nicolò nei giorni dell’acquisto del club. Per questo arrivare al tetto di retribuzione previsto, cioè 3 milioni più bonus, non sarà affatto un problema.

Bisognerà vedere se si inserirà una clausola di rescissione o meno, anche se al momento non è prevista. Il ceo Fienga dovrebbe rientrare solo oggi dal suo viaggio britannico. Gli impegni sono tanti. A partire dalla situazione legata d.s. La Roma prenderà tempo fino ad ottobre per sceglierlo (con Paratici e Ausilio sempre in cima alla lista dei desideri), ma dal 24 darà nominato Morgan De Sanctis, da regolamento, per svolgere tutte le mansioni.

Ma tutti a Trigoria sanno come Zaniolo sia un vero e proprio tesoro. Non è un caso che tante aziende leader nei loro settori lo abbiamo cercato o siano in trattative con lui. E se la “Doom” di Fedez e la 21 B.E. ne gestiscono l’immagine e la comunicazione, alle spalle c’è la Vigo Global dell’agente Claudio Vigorelli a gestire un personaggio come è ormai Zaniolo. Per questo sembra arrivato il momento della consacrazione. E la Roma, gli sponsor e la Nazionale lo hanno capito davvero.

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Perrotta avvisa la nuova proprietà: “Mi auguro che la Roma possa vincere qualcosa di importante”

Simone Perrotta è sempre ricordato con gran piacere dal mondo Roma. Il suo attaccamento alla maglia, lo spirito di sacrificio e l'amore dato alla piazza sono elementi che tutt'ora rimangono indelebili nel cuore dei tifosi. Il campione del mondo ha rilasciato alcune dichiarazioni a Sky Sport, parlando anche del cambio di proprietà: "Mi auguro che i nuovi proprietari ci possano dare delle belle soddisfazioni. Lo meritano i tifosi e la città, ma anche i calciatori. Spero che i giallorossi possano tornare nel calcio che conta e che la Roma torni vincere presto qualcosa di importante. Nel prossimo campionato mi auguro che ci sia più equilibrio e mi aspetto che le altre squadre si avvicinino molto alla Juventus di Pirlo“.

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Finanza e mercato: i Friedkin disegnano la Roma

Ieri il ceo Guido Fienga è volato a Londra per incontrare Ryan, figlio di Dan Friedkin. Grazie alla tecnologia poi, dallo stesso Dan fino ai manager più importanti Williamson (che era con loro), Watts e Walker sono stati tutti in contatto, ma il centro del lavoro non è stato il mercato che verrà, ma le operazioni finanziarie che sono necessarie per completare il passaggio di proprietà, scrive La Gazzetta dello Sport.

Con il nuovo ds si proverà ad allestire “una squadra in grado di competere per le prime posizioni nel campionato nazionale e nelle competizioni internazionali”come annunciato dai Friedkin nel comunicato, ma il ruolo non verrà assegnato prima di ottobre. Detto che i Friedkin sono attesi a Roma in settembre, il mercato sarà fatto con oculatezza, pensando soprattutto alle cessioni. In questo senso, pare vicino l’addio di Florenzi, che potrebbe approdare da Ancelotti all’Everton. Filtra ottimismo sul fronte Smalling. Il difensore inglese, che a novembre compirà 31 anni, sembra intenzionato a puntare i piedi per restare in giallorosso. Così, grazie alle iniezioni di liquidità dei Friedkin e alla presenza di Fienga in Inghilterra, l’affare potrebbe chiudersi di nuovo con la formula del prestito oneroso, anche se stavolta con l’obbligo di riscatto.