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Roma e Zaniolo pronti a dirsi ‘sì’: ad aprile incontro per il rinnovo

Secondo quanto riferisce Sky Sport, Zaniolo e la Roma dovrebbero legare il proprio futuro. I giallorossi, che stanno programmando il futuro con numerose incognite, vogliono ripartire dal numero 22 per costruire un progetto che porti ad una crescita effettiva della squadra, per non tradire più la fiducia (e non abusare della pazienza) dei tifosi.

Secondo l'emittente satellitare ad aprile i rappresentanti della società e lo staff del calciatore si incontreranno per discutere le basi del rinnovo contrattuale del ragazzo, vera e propria sorpresa (l'unica) di questa stagione. Così, dopo aver esordito in Champions, in Serie A e in Nazionale maggiore, Zaniolo avrà anche un contratto da 'grande'. 

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Sabatini: “Fossi andato in Cina sarei morto. In coma ho visto il paradiso, era come un supermercato”

WalterSabatini, ex direttore sportivo della Roma, ora in forza alla Sampdoria di Massimo Ferrero ha rilasciato una lunga intervista al Secolo XIX, in cui ha parlato dei suoi problemi di salute causati dal fumo e di come sia vivo per miracolo:

"Il mio corpo da anni mi mandava segnali clamorosi. Quel sabato dovevo partire per la Cina, se fossi salito su quell'aereo sarei morto. Il venerdì notte tra cortisone in vena e ansiolitici mi avevano un po' stabilizzato. Però l'ultimo ricordo che ho è uno scambio di messaggi con Osti. Poi sono sparito dalla vita. Ancora adesso di alcuni periodi non so quello che è successo o quello che i farmaci mi hanno fatto credere.

Quando il mio corpo ha deciso di ribellarsi e di andarsene un po' fuori dalle balle, mai Ferrero mi ha fatto pesare le mie lunghe assenze da Genova. Però il mio orgoglio professionale mi tormenta da sempre e non esserci stato in alcuni momenti mi ha ferito. Un altro ringraziamento va poi all'altra Samp, la squadra. Quando mi risvegliavo, mi arrivavano notizie positive, di vittorie. Ai giocatori l'ho detto, devo loro molto. La vittoria di Bergamo, ad esempio, nel dormiveglia farmacologico mi ha rigenerato, mi ha costretto a svegliarmi.

Prendo 15 compresse al giorno, tranquillanti per il fumo perché non c'è un solo minuto del giorno in cui non penso alla sigaretta. La mia vita era scandita dal fumo, ogni sigaretta fumata è stata per me una bellissima sigaretta. Vivere senza è una tragedia, ma ho un obbligo verso chi mi vuole bene. Mentre ero in coma penso di aver visto il paradiso. Sembrava un supermercato. Ora vorrei vedere il paradiso calcistico a maggio con la Sampdoria".

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SOCIAL ROMA

[VIDEO] – BeInSports, intervista a Totti. Ma l’ex capitano è frenato dal… mal di gola

Piccolo imprevisto per Francesco Totti. A Doha per incontrare i partners societari, lo storico capitano è stato protagonista di un’intervista all’emittente BeInSports, alla quale però si è presentato afono. La causa? La troppa aria condizionata. Il video:

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SERIE A TIM

Roma-Napoli, arbitra Calvarese. I precedenti

Si rendono noti i nominativi degli Arbitri, degli Assistenti, dei IV Ufficiali, dei V.A.R. e degli A.V.A.R. che dirigeranno le gare valide per la decima giornata di ritorno del Campionato di Serie A 2018/19 in programma questa settimana. A dirigere il match di domenica tra Roma e Napoli sarà Gianpaolo Calvarese della sezione di Teramo. In questa stagione, l'unico precedere risale alla gara della 21esima giornata in casa dell'Atalanta, terminata 3-3 dopo la rimonta bergamasca: questo è anche l'unico pareggio per quanto riguarda i giallorossi nei 14 precedenti (compresi due di Coppa Italia). Per il resto, si registrano nove vittorie e quattro sconfitte a bilancio. Sarà il primo incrocio con le due squadre contemporaneamente in campo. Al Var si rivede Giacomelli, con Tonolini ad assisterlo, mentre i due guardalinee saranno Peretti e Del Giovane. Quarto uomo, infine, sarà Sacchi.

ROMA – NAPOLI 
CALVARESE
PERETTI – DEL GIOVANE 
IV: SACCHI 
VAR: GIACOMELLI 
AVAR: TONOLINI 

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Esclusive

Roma, senti il Sindaco di Fiumicino: “Se salta Tor di Valle, per lo Stadio qui tempi più brevi e collegamenti già presenti”

"Costruite lo stadio a Fiumicino”. Torna a ribadire con forza il proprio appello alla Roma il sindaco del comune limitrofo alla Capitale, Esterino Montino. Ai microfoni di ReteSport, durante la trasmissione condotta da Alessandro Cristofori e Massimiliano Magni con in studio anche Fernando Magliaro de Il Tempo, il primo cittadino chiarisce la propria posizione: "E' la seconda volta che lancio questa proposta. Da parte della Roma però non c’è stata mai risposta, nonostante il risalto mediatico. Mai avuti contatti con la società. Le procedure sarebbero sempre le stesse, chiaro, sia per Roma che per Fiumicino. Ma l’area in questione per un'infrastruttura di quella natura non ha problemi particolari, non è soggetta ad esondazioni, non è destinata ad uso agricolo, è fuori dalla riserva naturale, è senza vincoli ed è destinata alla logistica. Quando è stata pensata anni fa, sono andati avanti piccoli insediamenti e basta. Ci sono circa 200 ettari suscettibili alla trasformazione. E noi potremmo garantire tempi più brevi se si decidesse di non costruire più a Tor di Valle, la nostra procedura sarebbe molto più rapida di quella del Comune di Roma nel caso si dovesse individuare un’altra area”.

Zona quella che, al netto della presenza già di un parco commerciale come il Da Vinci, è servita da infrastrutture valide: "Avere lì uno stadio, con tutto quello che comporta in termini di commerciale ed accoglienza, qualificherebbe meglio il territorio. I terreni sono di proprietà privata, con vari proprietari. Il grosso di quella proprietà tra l’altro ce l’ha in mano il Tribunale di Civitavecchia, c’è in corso una procedura fallimentare in mano ad un commissario con aste già attive, quindi la strada sarebbe già spianata. Tra l’altro lì passano già due tratte ferroviarie e due autostrade, la A12 e quella che va all’aeroporto. Le infrastrutture quindi ci sarebbero già di base per quanto riguarda la viabilità”. 

Ostacoli, infine, non ci sarebbero neanche in merito a una possibile ingerenza del Comune di Roma nel nuovo iter, secondo il Sindaco Montino: "No, di conferenze dei servizi ne facciamo spesso, quando si fa un intervento all’interno di un territorio la competenza resta del Comune di riferimento nonostante il movimento di tifosi e mezzi possa interessare aree di altra appartenenza. La palla per questioni del genere passa alla Città Metropolitana e alla Regione, dove le situazioni sono più snelle".

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Allenamenti

Trigoria, Kolarov e De Rossi verso il recupero. In gruppo Under

Prosegue la preparazione della Roma per il match di domenica alle 15.00 contro il Napoli. Per domani alle 10.30 sono attese in conferenza stampa le parole di mister Ranieri, intanto la squadra è tornata a riunirsi questa mattina anche con i convocati in Nazionale. Dzeko e Schick, proprio a tal proposito, sono stati impegnati in una seduta di recupero dopo gli impegni con le proprie rappresentative. Kolarov e De Rossi, invece, sono tornati a svolgere parte dell'allenamento odierno in gruppo dopo i recenti stop. Il capitano giallorosso, in particolare, sarà monitorato giorno per giorno, così come Manolas, Pellegrini e Pastore, oggi impegnati ancora nel lavoro individuale. Non si registrano particolari passi indietro nella loro gestione fisica, ma è preferibile ancora aspettare prima di poter parlare di un loro recupero per la prossima gara di campionato. Terapie, invece, per Florenzi ed El Shaarawy, sicuramente fuori dalla partita casalinga contro la squadra di Carlo Ancelotti. Oggi, infine, lavoro personalizzato anche per Santon, nell'ottica di un programma già prestabilito. Il resto del gruppo si è suddiviso tra una parte di lavoro atletico e una di esercitazioni tattiche.

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Rassegna stampa

Chi va tra i pali? Olsen arretra, Mirante cresce

In Svezia hanno perso la voce davanti alla tv per gli apprezzamenti (eufemismo) a Olsen successivi al 3-3 della Svezia in Norvegia, martedì sera. Con gli svedesi prima sotto 2-0, poi capaci di andare sul 3-2 per subire infine il 3-3 al 97°. Con evidenti responsabilità di Olsen sui primi due gol, per qualcuno anche sul terzo, scrive oggi La Gazzetta dello Sport. Di certo, per il portiere della Roma è stata una delle serata più brutte della sua vita.

Che poi si sa, di questi tempi i social sono per alcuni versi terribili. Così i tifosi svedesi, subito dopo il fischio finale, hanno iniziato a sfogarsi contro il numero uno giallorosso: «In porta è meglio una mucca, svegliate quel lampione», «Può giocare a malapena nella Superatten (la Serie B svedese, ndr)», «Ma usa gli airpods anche durante la partita?» alcuni dei commenti più cattivi nei suoi confronti.

Olsen dopo aver affrontato e superato lo scetticismo iniziale, da un paio di mesi è in caduta libera come consensi anche nella Capitale. E, forse, anche dentro Trigoria, dove si stanno chiedendo veramente cosa fare il prossimo anno: andare avanti con lui o cercare un portiere nuovo? Di questo si occuperò Ricky Massara (o chi per lui) in questi mesi. A Claudio Ranieri, invece, il compito di scegliere chi giocherà in porta contro il Napoli. Le quotazioni di Mirante sono in costante crescita, probabilmente più per demerito di Olsen che per meriti suoi. Il dubbio però su chi difenderà la porta giallorossa contro i partenopei c’è eccome.

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Pallotta: “Voglio lo stadio entro tre anni. Abbiamo salvato la Roma”

Torna a parlare dello Stadio della Roma il presidente giallorosso James Pallotta. Ecco le parole rilasciate in un’intervista a Real Vision, una web-tv dedicata al mondo del business, risalente al 12 marzo:

Sei Presidente della Roma dal 2012. Adesso si guarda avanti per l’apertura dello stadio…
Lo spero. In tre anni o giù di lì. Inizieremo a costruire alla fine dell’anno, poi ci vorranno circa 28 mesi prima dell’apertura. Voglio dire, penso che la mia entrata sia stata interessante per la Roma. Sono arrivato come uno dei tre investitori passivi. Ho pensato, è Roma, potrebbe essere divertente e potremmo aiutarla a far crescere un marchio globale della città di Roma. Io e altri investitori realizzammo però che il partner che gestiva la squadra non aveva né i mezzi né le capacità, francamente, di governare una squadra di calcio europea. Quasi in automatico ne sono diventato il presidente e ci ho messo molti più soldi. Da piccolo il calcio non mi piaceva, non lo capivo, non c'era nemmeno la possibilità di giocarlo a Boston. La verità è che pensavo che il calcio fosse il peggiore sport del cazzo nella storia degli sport. Poi mi sono reso conto che è il mio sport preferito, o che quantomeno mi piace quanto il basket"

C’è la volontà di fare lo stadio, hai cambiato il logo, quali sono le altre tue iniziative per far crescere il marchio?
Quando abbiamo comprato la squadra, era in grave difficoltà finanziaria. I precedenti proprietari, mentre potevano aver fatto un buon lavoro in alcuni anni sul campo, prendevano in prestito da altre imprese e hanno avuto grandi quantità di debito. Fondamentalmente Unicredit penso che in pratica sia stato il proprietario della squadra. Quindi abbiamo avuto molto da fare per cambiare subito questa cosa. Penso di aver passato i primi due anni quasi combattendo esclusivamente con le banche per questo motivo, anche se avevamo un accordo e cosa si sarebbe dovuto fare. Ti ricordi in Europa in quel periodo di tempo, la crisi finanziaria in Europa colpì davvero due o tre, quattro anni dopo con le banche di quanto non fosse negli Stati Uniti. Quindi le banche erano davvero molto difficili dal punto di vista economico e anche dal lato delle azioni. E anche se avevamo un contratto che diceva, devi farlo, non lo stavano facendo. Qualunque cosa era una lotta. Quindi alla fine, dopo alcuni anni, li abbiamo liberati da tutti i debiti. Abbiamo comprato il debito da loro con uno sconto e abbiamo ottenuto anche il capitale con uno sconto sostanziale.

Dal tuo punto di vista la Roma va nella direzione giusta, ma in Italia sembra ci siano sempre tanti problemi. Cosa vedi adesso guardando il futuro?
Da italiano cerco di capire, capisco. L’Italia sta avendo problemi come questo da centinaia e migliaia di anni. Devi ricordare che l’Italia ha solo circa 160 anni. Voglio dire, gli Stati Uniti come paese sono 100 anni più vecchi. Avevano tutti questi feudi o paesi all’interno della nazione. E questi avevano una propria organizzazione. A volte è difficile far quadrare ciò che succede al nord con ciò che succede al sud o nelle isole. Penso siano stati fatti diversi errori politici nel corso degli anni. Credo che alcune delle cose che stanno succedendo oggi negli USA, sono successe 20 anni fa lì. Hanno una storia di cambiamenti continui. Gli italiani sono persone creative e se il governo può avere dei problemi, gli italiani sono tra i più ricchi in Europa. Ci sono davvero tanti soldi in Italia. Nonostante ciò, 3/4 delle transazioni avviene ancora in contanti. Questo me lo hanno detto da Mastercard. Sono centinaia di migliaia di anni che si cerca di capire come aggirare le tasse. E lo capisco. Basti guardare come il governo ha gestito le cose in certe aree. È un esempio perfetto di ciò che ci è accaduto con lo stadio. Sono almeno tre anni che avrebbe dovuto esserci… alcuni problemi probabilmente sono stati auto-inflitti dallo costruttore che possedeva i terreni (Parnasi ndr), ma altri dal governo. A volte è solo più facile non prendere una decisione, e a volte hai un cambiamento da un governo a un altro ed è come se dovessi ricominciare tutto da capo. La cosa frustrante è che stiamo pagando per questo. Non è come negli Stati Uniti, dove in molti casi ti danno centinaia di milioni di dollari di crediti d’imposta o agevolazioni fiscali o persino denaro per l’infrastruttura. Nel nostro caso, non otteniamo denaro per le infrastrutture, non otteniamo soldi per lo stadio. Quindi sarà un’opera finanziata privatamente che sarà utilizzata da tutta l’Italia meridionale. Costruiremo uno stadio da 54.000 posti, 270.000 metri quadrati di spazio per l’intrattenimento. Quindi speriamo che tutto sia a posto entro la fine di maggio e che non cambi nulla, così da ottenere le risorse finanziarie necessarie e mettere la prima pietra entro fine dell’anno.

Per non parlare dell’affitto che paga per lo stadio Olimpico…
Questo non è un problema tanto grande. Il discorso con lo stadio attuale è che non lo possiedi. Non hai concessioni. Cerchiamo di fare il miglior lavoro possibile. Abbiamo una grande area VIP. Facciamo un sacco di cose buone con lo stadio insieme al CONI. Ma ci sono ancora tanti limiti. Ad esempio: non ci sono taxi che vanno allo stadio. Per arrivarci è una camminata di 10 isolati. Non ci sono mezzi pubblici per raggiungerlo. Non c’è un vero parcheggio. Quindi è davvero difficile farci arrivare le persone.

Lei ha detto che spera che nel frattempo non cambi nulla. E’ un grande se…
Speriamo che i politici non mandino tutto all’aria. Sono sempre le questioni politiche che rovinano le economie. Cioè, mi preoccupo del livello di debiti come ho fatto per tutta la vita. Ma la cosa che mi preoccupa di più sono le decisioni politiche, sia in Italia che nel mondo in generale.

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Rassegna stampa

Roma, il calendario della tournée americana

IL TEMPO (E.Menghi) – Sarà la Roma a rompere il ghiaccio nell’International Champions Cup con la sfida inedita contro i messicani del Chivas il 16 luglio a Bridgeview, nell’Illinois. Quattro giorni dopo l’Arsenal a Charlotte, in Carolina del Nord, poi il Benfica il 24 luglio, in chiusura di tournée, alla Red Bull Arena di Harrison. In tutto una decina di giorni negli States, 3 partite e spostamenti limitati a confronto con le altre italiane impegnate nel torneo, vedi la Juve che se la vedrà a Singapore contro il Tottenham, in Cina con l’Inter e a Stoccolma con l’Atletico. Tra Usa ed Europa il Milan.

Tra Buenos Aires e Roma è scoppiata una polemica che ha protagonista Perotti: tutto nasce dalla visita di Burdisso, diesse del Boca Juniors, a Massara e dalle parole del papà Hugo, che aveva ventilato la possibilità di un ritorno in Argentina del figlio. “Per il momento non torno, ho ancora 2 anni di contratto qui. Mio padre – replica il romanista a Tyc Sports – ha fatto un casino e alla Roma si sono arrabbiati”. Ma i rapporti con il club restano ottimi

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Retesport 24

I pensieri di giornata dei conduttori e degli opinionisti di Retesport: 

 

ZUCCHELLI: “Olsen gioca con la paura addosso. E a due mesi dalla fine della stagione non so quanto sia possibile migliorare”

FERRAZZA: “Ranieri è un uomo lasciato completamente solo a Trigoria, sin dal giorno della sua presentazione. Per questo il suo compito è ancora più complicato”

CENTO: "Io farei riposare Olsen e darei un'opportunità a Mirante, ma non è lo svedese il dramma della Roma"

CATALANI: "La Roma sta passando la peggiore crisi d quando sono arrivati gli americani”

DI CARO: "La squadra non è da smantellare, nessuna squadra al mondo può ripartire da zero"

MAGNI: “Il ritorno di Bertelli sarebbe un ottimo segnale”

CRISTOFORI: “Pallotta lo posso criticare per la gestione sportiva della Roma. Sul tema stadio non so cosa gli si possa rimproverare. Se non si dovesse arrivare a dama capirei il suo disimpegno. È venuto qui per questo”

TRANI: “Non abbiamo più bisogno di gente che si accontenta. Non ragiono sul top allenatore, ma su una costruzione al top"

ANGELONI: "Continuo a pensare che l'allenatore giusto per la Roma sia Conte”

FRANCI: "Parliamo di preparatori e ds perché non possiamo mai parlare di giocatori"

MAIDA: "Mirante sempre più probabilmente giocherà al posto di Olsen”

VALDISERRI: "Nzonzi via? Magari"

INFASCELLI: “L’eventuale arrivo di Campos andrebbe bene soltanto nel caso in cui la Roma gli desse carta bianca, altrimenti dire che mi spaventa è poco”

MADEDDU: “Se la Roma vuole realmente Campos, Ranieri sarebbe l’uomo giusto per la panchina, con Sarri c’entra poco, non è un tecnico a cui puoi montare e smontare la squadra in continuazione”

CERVONE: "Olsen deve recuperare serenità, forse ora è opportuno url cambio con Mirante”

ZAMPA: “Spero che la squadra dia il massimo fino alla fine. Le parole di Ranieri fanno pensare che non tutti stanno garantendo l’impegno necessario. Al di là di quello che succederà in futuro, domenica si torna in campo e bisogna provare a far punti”

ASPRI: “Campos è sicuramente bravo, ma io opterei per qualcosa di diverso”

DE ANGELIS: "Voglio tornare ad essere contento per l'acquisto di giocatori e allenatori forti, non per l'arrivo dei direttori sportivi"

CECCHINI: “Campos ds freelance può essere un progetto pilota per il calcio italiano. Avere un referente indipendente può rivelarsi un progetto innovativo”