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FIGC, Gravina: “La Serie A non si ferma. Il Questore? Garantisca l’ordine pubblico”

"Sabato si giocherà regolarmente"Gabriele Gravina, presidente della FIGC, annuncia che non ci sarà la sospensione del campionato in seguito ai fatti di Inter-Napoli e agli scontri avvenuti prima della gara fuori da San Siro. Ecco cosa ha detto a Sky Sport: "Le gare del 29 ci saranno regolarmente, il campionato non si ferma. Èanche una risposta tangibile a chi vuole contaminare negativamente il nostro mondo"

"Ho sentito i due vicepresidente, soprattutto Micciché che è il presidente della Lega di A, ho avuto modo di confrontarmi con il sottosegretario Giorgetti, per capire il clima, la volontà e le riflessioni fatte. All'unanimità abbiamo deciso che si va avanti. Il presidente federale è uno solo, non accetto dichiarazioni da chi pensa di tutelare il proprio orticello. Abbiamo una posizione di responsabilità e la federazione deve parlare una sola lingua".

Infine un commento sulle parole del Questore di Milano, che auspicava sanzioni severe per l'Inter: "La linea deve essere dura, ma chiedo rispetto per i ruoli. Sulle sanzioni di tipo sportivo decide il Giudice Sportivo. Il Questore è preposto a garantire l'ordine pubblico. La linea deve essere quella di grande fermezza. Faccio i complimenti agli organi di polizia, noi ci dobbiamo preoccpare della parte sportiva. E quello che emerge è l'episodio dei cori razzisti a Koulibaly".

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La Roma sta con Koulibaly e col Napoli: “No al razzismo”

La Roma sostiene apertamente (e giustamente) il NapoliKoulibaly per dire "no" in modo deciso ai cori razzisti e al razzismo in generale. Attraverso un comunicato sul proprio account Twitter la squadra giallorossa condanna qualsiasi atteggiamento di discriminazione razziale. 

"La Roma si schiera al fianco del calciatore del Napoli Koulibaly vittima di insulti razzisti nella sfida di mercoledì sera. Non c'è posto per il razzismo, né dentro né fuori dal mondo del calcio".

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SERIE A TIM

Parma-Roma, arbitra Manganiello. Due vittorie su due per i giallorossi

Si rendono noti i nominativi degli Arbitri, degli Assistenti, dei IV Ufficiali, dei V.A.R. e degli A.V.A.R. che dirigeranno le gare valide per la 19^ giornata di andata del Campionato di Serie A 2018/19 in programma mercoledì 29 dicembre. Per quanto riguarda Parma-Roma (ore 15.00, Dazn), a dirigere l'incontro sarà Gianluca Manganiello di Pinerolo. Solo due i precedenti con i giallorossi, entrmabi nello scorso campionato ed entrambi vittoriosi: Roma-Benevento 5-2 e Roma-Crotone 1-0. Sarà la prima volta con la Roma in trasferta. Da segnalare come in entrambi i match giocati sia stato assegnato un rigore ai giallorossi, realizzato da Defrel in un caso e da Perotti nell'altro.

PARMA – ROMA 
MANGANIELLO 
DI LIBERATORE – TONOLINI 
IV: PISCOPO 
VAR: MAZZOLENI 
AVAR: BINDONI

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Trigoria. Il gruppo riabbraccia Pellegrini, da valutare Schick

Non c'è tempo per gioire. Dopo la convincente vittoria contro il Sassuolo, la Roma è scesa di nuovo in campo questa mattina a Trigoria per preparare la trasferta di Parma in programma questo sabato. Da valutare le condizioni di Santon e Schick, che si allenano a parte nel Fulvio Bernardini. Un sorriso ulteriore lo regala invece Lorenzo Pellegrini, che torna in gruppo dopo il lungo stop e si prenota per la convocazione a più di un mese di distanza dall’ultima volta. Ancora differenziato per De Rossi e Dzeko, sottolineando che per l'attaccante bosniaco era già programmato nella tabella di recupero. Per Parma, inoltre, potrebbe tornare disponibile anche Coric, oggi al lavoro sul campo.

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Inter-Napoli, è caos. Deceduto il tifoso investito, il questore di Milano: “Chiederò di vietare le trasferte dei tifosi nerazzurri”

SCONTRI INTER-NAPOLI – La peggiore delle notizie. E' morto per le ferite riportate un tifoso interista di 35 anni, investito da un van di tifosi napoletani ieri sera, prima della partita Inter-Napoli a San Siro. L'episodio aggrava un bilancio già negativo per quanto successo prima e durante il match, con quattro tifosi napoletani accoltellati durante gli scontri. L'uomo morto era stato ricoverato all'ospedale San Carlo in gravi condizioni dopo essere stato operato. Tra gli altri feriti il più grave è un 43enne accoltellato all'addome e portato al Sacco. Duro il Questore di Milano, Marcello Cardona, in conferenza stampa questa mattina: «Scontri a 2 km dallo stadio, la Digos sta accertando la dinamica. Situazione tragica e inaccettabile, chiederò di vietare le trasferte dei tifosi dell’Inter fino a fine stagione e la chiusura della curva dell’Inter fino al 31 marzo 2019. Sono due i tifosi dell’Inter arrestati in relazione agli scontri di ieri, mentre un terzo è già stato identificato. Gli agenti della Digos hanno eseguito numerose perquisizioni a carico di supporter interisti e del Varese».

I CORI RAZZISTI A KOULIBALY – «Sono stati fatti gli annunci, lo speaker è intervenuto per i cori offensivi. Abbiamo chiesto anche l’interruzione, l’atmosfera era pesante nel finale…». Più chiaro di così non poteva essere Carlo Ancelotti, che fatica ad accettare la sconfitta ma anche l’espulsione di Koulibaly, oggetto delle attenzioni razziste dei tifosi interisti. «L'Inter FC farà quel che ritiene. A me piacerebbe che a Empoli la fascia da capitano la portasse Asamoah. Nel frattempo chiedo scusa a Kalidou Koulibaly, a nome mio e della Milano sana che vuol testimoniare che si può sentirsi fratelli nonostante i tempi difficili in cui viviamo», dice Beppe Sala, sindaco di Milano attraverso Facebook«Per me Inter-Napoli ieri andava sospesa per i cori razzisti verso Koulibaly, e infatti gli uomini della Procura hanno segnalato ai funzionari dell'ordine pubblico e al quarto uomo che la squadra partenopea chiedeva lo stop». Giuseppe Pecoraro, al telefono con l'Ansa, spiega la posizione della Procura Figc su quanto avvenuto al Meazza. «La decisione – ribadisce – non spetta a noi ma all'ordine pubblico d'intesa con l'arbitro. Per quel che ci riguarda, è in corso la comunicazione dell'accaduto al giudice sportivo».

IL COMMENTO DI GRAVINA – Chiaro anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina: «Sospendere il campionato? Non lo so, ancora la notizia è troppo fresca. E’ una riflessione da fare. Ora dobbiamo riflettere un attimo e coordinarci: qui c’è un problema di ordine pubblico e come tale va gestito, anche il fatto di giocare o meno». Il numero uno federale ha commentato anche la mancata sospsensione del match per i cori razzisti nei confronti del centrale azzurro: «Tre richiami e niente stop. Stiamo verificando. Pare che il richiamo fosse stato fatto una sola una volta, oggi interverrà la procura e dirà la sua. Ma è molto brutto quello che è successo. In campo ho visto gente troppo nervosa, l’arbitro scriverà quello che è, se ha commesso qualche errore anche lui sarà valutato. Non sono uno psicologo, ma che alcuni giocatori fossero supernervosi era di tutta evidenza a San Siro».

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Nuova vita Perotti: “Ma qual pallone quanto pesava…”

Erano nove mesi che Diego Perotti non segnava in Serie A, dalla partita contro il Napoli dello scorso 3 marzo, ricorda La Gazzetta dello Sport. In questi mesi l’argentino ha vissuto un vero calvario, più mentale che fisico: sul finale dello scorso anno ha avuto un problema al polpaccio e una distorsione alla caviglia. A settembre tra nuovi infortuni alla coscia e un paio di ricadute al polpaccio, aveva giocato così poco a questo punto della stagione. Ecco perché il gol su rigore che ha sbloccato la sfida contro il Sassuolo è stato più di una liberazione.

«Il pallone pesava di più rispetto ad un derby, questa partita per me valeva come una finale di Coppa del Mondo. In quei momenti ho pensato a tante cose. E’ stato un rigore difficile per quello che ho vissuto negli ultimi mesi, volevo segnare per me e i compagni». Forse, anche per Patrik Schick, che il rigore di Perotti se l’era procurato e poi ha segnato anche il 2-0. In mezzo, un quasi autogol sotto la curva Nord da brividi per tutti, lui per primo.

Intanto all’8a di fila in campionato è arrivato il gol che aspettava e sono arrivati anche gli applausi quando ha lasciato il posto a Dzeko. La speranza è la stessa di Schick: «Ci sono dei passaggi di crescita per alcuni giocatori – l’ammissione Di Francesco -. Oggi ha attaccato benissimo e poteva fare anche qualche gol in più. Su di lui la Roma ha investito tanto, servono delle prestazioni per convincere tutti. Tommasi doveva andar via con la polizia, poi…»

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Roma, salto verso l’Europa

IL MESSAGGERO (U.Trani) – Il Sassuolo continua a ispirare Di Francesco che, superando 3-1 all'Olimpico la sua ex squadra, rilancia la Roma e difende soprattutto la panchina: 7° posto in classifica, restando a meno 4 dalla Lazio e dalla zona Champions, e fiducia dal club, in attesa dell'ultima gara dell'anno, sabato a Parma, prima della sosta. Il successo n.1200 in A è, dunque, pesante e al tempo stesso coinvolgente. Ricco di contenuti, tecnici e tattici.

PARTENZA LANCIATA – La Roma, insomma, si risveglia davanti al suo pubblico. Del resto sa che il campionato non l'aspetta più e, entrata in campo addirittura all'11° posto, si prende subito il match. Di Francesco sceglie il 4-2-3-1 e ripresenta Perotti, di nuovo titolare dopo più di 3 mesi: fin qui solo 5 presenze (1 in Champions) e appena 2 dall'inizio, l'ultima il 23 settembre a Bologna. Tocca proprio a lui a indirizzare la sfida: Giacomelli concede il rigore per fallo di Ferrari su Schick lanciato da Florenzi. Il Var Ghersini dà l'ok, anche se ci mette più di 3 minuti per confermare la decisione dell'arbitro. Perotti spiazza Consigli e interrompe il suo digiuno dopo 8 mesi (segnò, sempre su rigore, ad Anfield contro il Liverpool il 24 aprile). Vantaggio e abbraccio di gruppo sotto la Sud. E', però, il pomeriggio di Schick, confermato dal 1° minuto per il 9° match di fila. Dzeko comincia in panchina come a Torino contro la Juve: Di Francesco, schierando la ventiquattresima formazione diversa in 24 partite stagionali, non lo rischia e va avanti con il centravanti di scorta. Che si esalta in contropiede: dopo aver conquistato il rigore, scatta di prepotenza pure sul lancio di Cristante e salta con eleganza Consigli per il bis giallorosso e il suo 2° gol in questo torneo. In mezzo, il brivido creato a Olsen: corner di Brignola, girata acrobatica di Schick in area e traversa. La palla rimbalza oltre la linea, ma non la supera del tutto. Salvato, dunque, dalla tecnologia. Il gol di sicuro lo aiuta: ricami preziosi e movimenti corretti.

SPIRITO DI GRUPPO – La Roma, comunque, non è solo Perotti e Schick. Come d'incanto, torna a comportarsi da squadra. Compatta, propositiva e finalmente efficace. Cristante e Nzonzi lavorano per l'equilibrio. I giallorossi si abbassano stretti sotto palla e ripartono veloci. La linea difensiva del Sassuolo non tiene, soprattutto quando si alza verso il centrocampo. Prima dell'intervallo, altre 4 occasioni con Under, Schick, Zaniolo e Perotti. De Zerbi, dopo il 1° gol, passa dal 3-5-2 al 4-4-2 senza però aggiustare l'assetto come avrebbe voluto. Berardi è pericoloso solo sullo 0 a 0, a centrocampo si sente l'assenza di Sensi, risparmiato insieme con Magnani, Lirola (in campo poi nella ripresa) e lo stesso Di Francesco junior, pure lui schierato in corsa nel 4-3-3. Non sono abituati a giocare 3 match in 8 giorni. Schick ha sulla testa la palla per la doppietta: conclusione lenta e centrale. La rete più bella, invece, è quella del più giovane tra i titolari. Ancora in contropiede, lancio di Under per Zaniolo che, in area, e mette a sedere Ferrari e a seguire Consigli prima di toccare leggero da sotto. Scavetto di lusso per il 1° gol in A e la standing ovation dell'Olimpico (16 i marcatori giallorossi: nessuna squadra ne conta di più in serie A). Rombo offensivo scatenato: solo Under non fa centro, femato da Consigli. In casa i giallorossi, con 24 reti, hanno sempre il miglior attacco. Di Francesco si dedica al turnover, pensando alla partita di sabato a Parma: dentro il fischiatissimo (e svagato) Pastore per Zaniolo, Kluivert per Perotti e Dzeko per Schick. Il gol di Babacar nel recupero sporca l'esibizione: sono 13 gare consecutive (3 di Champions) che la Roma prende gol.

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Roma-Sassuolo, le pagelle. Schick sliding balls, Zaniolo diventa grande

In una partita tra due squadre che si affrontano a viso aperto, la Roma riesce ad imporsi e a rilanciarsi in classifica. Schick finalmente fa vedere chi è o chi può essere, Perotti torna alal grande e Zaniolo fa il primo gol tra i pro. Buon Santo Stefano, ma ora sotto col Parma per chiudere con dignità questo complicatissimo girone di andata. 

OLSEN 6: Un rinvio sbagliato per poco non costa l’ennesimo gol alla Roma. Per fortuna è bravo a rimediare. Per il resto ordinaria amministrazione.

FLORENZI 6: Pronti via sembra farsi male e dover uscire, poi ci pensa e ci ripensa, costringendo Di Francesco a chiedere immediata chiarezza. Alla fine resta in campo e offre la palla che libera la corsa di Zaniolo per il 3-0.

MANOLAS 6,5: Il limite invalicabile della linea Maginot romanista. Dategli un partner forte e solleverà il muro. 

FAZIO 5: Poteva cavarsela con una sufficienza di reparto, anche se qualche disimpegno non era stato brillante. Babacar, non un velocista e con un nome che ricorda un’applicazione di car sharing, gli sfugge come nulla fosse. Male male male. 

KOLAROV 6: Oggi una garanzia sulla fascia sinistra: gioca con la faccia oltre che con i piedi e quella faccia fa paura vista da vicino. Lo sa bene Berardi, che viene puntualmente brutalizzato dal serbo. 

CRISTANTE 6: A 23 anni gioca con la serenità di chi è già passato nel mare in tempesta e ne è uscito vivo. 

NZONZI 6: Il lunghissimo francese prende sempre più confidenza col calcio italiano e la Roma ne giova. Non ruba l’occhio lui, ma i palloni, quelli sì.

ÜNDER 6: Il turchetto appare ancora molto acerbo nella gestione del pallone, quando non riesce a calciare in porta non sa proprio cosa fare col pallone tra i piedi, se non correre in modo un po’ arruffone. Nel finale Consigli gli nega il gol.

ZANIOLO 7: Solito impegno, sa che è il momento di alzare il livello della qualità sotto porta, sia in fase di tiro sia di rifinitura. Detto, fatto: si inventa un gol da fuoriclasse mettendo a sedere portiere e difensore dopo una corsa di 40 metri. Dal 64’ PASTORE SV: Poco o nulla da segnalare. 

PEROTTI 6,5: Torna e si sente. Personalità, dribbling e sempre infallibile dal dischetto. Un giocatore essenziale anche per gli equilibri. Dal 68’ KLUIVERT 6: Un paio di spunti che potevano essere sfruttati meglio dai compagni, Consigli si supera per negargli il gol. Piglio giusto. 

SCHICK 7,5: Primi 25 minuti devastanti: si procura il rigore, fa quasi autogol, raddoppia e inizia a giocare con disinvoltura, partecipando alla manovra e diventando un riferimento per i compagni. A volte la vita è questione di millimetri, come quelli che stasera hanno impedito al pallone di entrare nella porta della Roma. Sliding Balls. Dal 76’ DZEKO SV: Entra per fare benzina.

DI FRANCESCO 6: Ha la caparbietà e la tenacia di insistere quando molti avrebbero mollato. Romanista nell’anima molto più di altri, che lo urlavano col megafono.

Giorgio De Angelis

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Di Francesco: “Una delle migliori partite dell’anno. Non mi è mai mancato il sostegno della società”

Le parole di Eusebio Di Francesco al termine di Roma-Sassuolo 3-1.

Di Francesco a Sky

Una delle migliori partite dell’anno… 
Per livello tecnico e scelte fatte una delle migliori. Mi dispiace prendere gol nel finale, dobbiamo continuare a lavorare. Ho rivisto cose interessanti.

Non è stato un momento facile… 
Ci sarebbero tante cose da dire e il tempo è poco. Per essere una squadra importante devi adattare in base agli uomini le esigenze. Mi piace dare continuità dando certezze. I ragazzi si sono messi a lavorare con maggior attenzione.

Ha sentito vicina la società?
Non mi è mai mancato il sostegno. L’ho detto anche l’altra volta, dobbiamo dare continuità di risultati e prestazioni.

Cosa le ha detto Dzeko?
Gli ho detto entra e fai gol, lui mi ha detto che non sentiva i minuti nelle gambe. È uno dei problemi che abbiamo avuto quest’anno.

Cosa ha detto a Schick? 
Ci sono passaggi di crescita, è partito bene. Ha capacità di attaccare la porta. Sono migliorati i dettami tattici, sapevo che avremmo potuto metterli in difficoltà con una palla alle spalle.

Schick resta? 
Non abbiamo mai parlato di mercato. Mi ricordo quando ero a Roma, Tommasi doveva andar via poi è rimasto. Bisogna essere più equilibrati possibile sennò si fa difficile tenere in piedi la baracca.

La scelta di Zaniolo? 
Io avevo chiesto due giovani dell’Inter, uno era lui. I giocatori vanno messi in campo, non solo comprati. Metto in campo quando vedo qualità importanti. All’Inter non aveva fatto nemmeno una panchina, deve lavorare ancora tanto.

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Zaniolo: “C’era voglia di vincere, sognavo di far gol in Serie A”

Nicolò Zaniolo, al termine della gara contro il Sassuolo, ha rilasciato alcune dichiarazioni commentando la sua prima rete in Serie A. Queste le sue parole:

ZANIOLO A ROMA TV

C’era voglia di far bene davanti i propri tifosi… 
C’era voglia di vincere l’abbiamo fatto, siamo entrati con la giusta mentalità pressandoli subito alti e i risultati si sono visti.

Sei ricco di personalità…
Il mister mi dice quello che devo fare e io lo faccio. Oggi c’era da uscire sul difensore centrale, e l’abbiamo fatto bene.

Adesso inizia il difficile per te, tutti pretenderanno tanto. Anche nel primo tempo pensavi allo scavino?
Avevo la palla sul destro e mi è rimasta sotto, il portiere è uscito quindi ho provato all’ultimo a farlo ma dovevo provare prima a tirare di destro.

Ti sei costruito il gol… 
Sognavo da quando ero bambino di far gol in Serie A, in altre partite non è venuto ma lo cercavo. Penso solo ad allenarmi e a dare il massimo, e prima o poi i risultati arrivano.

Tutto ok fisicamente? 
Solo crampi, tutto a posto.

Zaniolo a Sky

Primo gol in Serie A. Che emozioni provi?
Non ci sono parole, sono felice perché oltre al gol è venuta la vittoria ed era fondamentale in questo momento. Ora c'è il Parma e bisogna vincere per tornare nella corsa Champions. Lo scavetto di Totti alla Samp? 
Non me lo ricordavo, parlare di Francesco è una forzatura. C'è tanto da lavorare, ora bisogna tornare in campo per lavorare perché c'è subito il Parma.